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Autore: Lilith of The Thirsty    18/05/2011    6 recensioni
Il cielo è sempre lo stesso sopra le nostre teste, cambia colore a volte ma le nuvole ci sono sempre. Shikamaru pensava a questo quando fissava le nuvole, chiedendosi se qualcuno poteva stare accanto a lui come quei batuffoli bianchi.
Non sapeva che amore e nuvole per lui sarebbero diventati la stessa cosa...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Ciao a tutti questa è la mia prima FF su Shikamaru e Temari!!! Vi prego ditemi che cosa ne pensate!! Se i personaggi sono OOC oppure se avete trovato errori o qualsiasi altra cosa!! Per me è importante!!! Detto questo buona lettura!!!! ^^
 
 
Una ragazza si avvicinò con un sorriso malinconico alla finestra della cucina. Fuori brillava un sole ardente, il cielo azzurro era pervaso da dolci e soffici nuvole che sovrastavano il suo paese. Il mondo. La sua vita.
Il piccolo sorriso si allargò. Quei batuffoli bianchi si muovevano fluidamente portando un senso di pace nella piccola abitazione ma anche in lei.  Non aveva mai pensato che un fenomeno atmosferico tanto banale potesse trasmetterle forti emozioni e coronare il sogno della sua vita.
Solo una persona apprezzava quei nivei ciuffi. Solamente il ragazzo che le aveva sconvolto la vita.
Lei conosceva bene l’uomo che guardava le nuvole. Ci vedeva tante cose in tutte quelle strane forme lui, ci vedeva un mondo nuovo, come un sogno lì da prendere… ma non ci arrivava mai.
Temari non sapeva perché lo facesse, perché fissasse quei cumuli bianchi come perle. Forse lo faceva per bisogno d’amore o forse per bisogno di favole. La realtà, a volte, era veramente crudele. Ma la ninja non aveva mai saputo la verità, lui non gliel’aveva mai detta. Però Temari lo rispettava proprio perché sapeva sempre sorprenderla. Sempre.
I suoi pensieri vagarono ad un ricordo distante ma costantemente presente dentro di lei. Era chiaro come un cielo terso ed era sempre in grado di emozionarla.
Si ricordò che un bel giorno era stesa di fianco a lui in un prato coperto da un tripudio di fiori. Lo sguardo del ninja non era rivolto verso di lei e nemmeno alle piante circostanti ma le loro mani, come sempre, erano unite.
Entrambi fissavano il cielo sul quale si stagliava un nuvolone candido.
Lei gli disse: “Sembra un orco…”
“Davvero? Secondo me somiglia ad un angelo…” le rispose quieto Shikamaru.
Lei lo fissò curiosa, non si aspettava quella risposta.
Che quella contraddizione banale sulla forma di una nuvola le stesse mostrando che la strada era sbagliata? Aveva paura di scoprirlo, lei sentiva veramente di non volerlo perdere. Poteva sembrare egoista ma non riusciva più a fare a meno di lui. Perché avevano dato interpretazioni diverse?
Shikamaru la sorprese come sempre. Le sue parole la confortarono, facendole capire che non si sarebbero più lasciati.
 
“Forse perché ognuno vede solo ciò che vuol vedere… E’ un po’ come la verità…”
 
Temari si alzò e si distese sopra il corpo di Shikamaru fissandolo negli occhi color cioccolato che ora si erano persi dentro i suoi.
“E io cosa sono?” chiese piano la ninja di Suna appoggiando le sue labbra rosee su quelle di uno sorpreso Nara.
Shikamaru l’accolse caldamente. La passione tra le loro bocche bruciò lentamente.
Era un saluto nuovo e inatteso, nessuno dei due sapeva che questo aveva un significato più profondo. Un incontro di gusti e profumi diversi fusi, ora e sempre, nelle loro labbra. Un contatto momentaneo che sarebbe durato una vita, una fusione perfetta dei loro corpi e delle loro anime.
Temari si staccò per riprendere fiato, le labbra che scottavano e il viso serio che cercava di contenere la felicità che le detonava nel corpo. Shikamaru calmo e razionale come sempre la fissava intensamente, qualcosa di profondo si era acceso anche in lui.
“Tu sei la mia nuvola…” sussurrò sulle sue soffici labbra prima di possederle ancora. Non c’era più il cielo per il ninja della foglia ora. L’unica cosa che poteva vedere erano gli occhi intensi e puri di lei dove non c’erano nuvole. Non c’erano impurità. C’era solo il più grande sentimento del mondo: l’amore.
Un rumore di passi leggeri distrasse Temari dai suoi pensieri e si voltò.
“Mamma è arrivato il nonno!!” urlò la sua bambina che le correva incontro.
I capelli raccolti in due codini erano del suo stesso colore, le labbra erano aperte in un sorriso meraviglioso.
Gli occhi castani della bambina fissarono curiosi la madre. Temari sorrise a sua volta, quelle iridi erano proprio uguali a quelle di suo marito. La piccola Aiko la osservava divertita. Era un miscuglio perfetto dei caratteri e dei lineamenti dei due genitori. Calma ma decisa. Disinvolta ma anche intelligente.
 
“Mamma devo chiamare il papà!!! Dov’è?” chiese ansiosa Aiko, saltando in braccio alla madre.
“Lui sta guardando le nuvole…” rispose Temari a nessuno in particolare.


 
Questa è una storia come un’altra, forse qualcuno l’ha sentita già. Si può cambiare eppure sempre uguale sarà, la storia che ognuno di noi nel tempo vivrà.



 
 
 
NdA
Storia ispirata alla musica “L’uomo che guardava le nuvole” di Eros Ramazzotti 
   
 
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