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Autore: NoeBun    18/05/2011    3 recensioni
Nyotalia|NyoAustria/NyoPrussia|
La solita prussiana strafottente. E la solita austriaca acida.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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FF| NyoAustria/NyoPrussia|

‹‹Quel suono tanto fastidioso››
 



1, 2, 3…1, 2, 3…
Le dita scorrono veloci e ritmiche su quei preziosi tasti d’avorio, producendo ad ogni minima pressione un suono. All’unirsi di tanti suoni, una canzone comincia già a riecheggiare, trasportando l’ascoltatore a seguirla ad ogni cambio di strofa.
E’ una di quelle canzoni d’altri tempi, belle, eterne, e di cui solo la donna dai lunghi capelli castani che la sta suonando e pochi altri possono apprezzarne il contenuto, così sottile e sfuggevole.
 
-Certo che non ti stanchi mai, uhm ~- Chiede di fatto la donna albina dietro di lei, che senza curarsene troppo mangia uno dei biscotti preparati con tanta cura da Austria. Dolci che, ovviamente, erano destinati solo ed esclusivamente alla pausa della musicista.
Questa, da canto suo, smette repentinamente di suonare, infastidita dalle continue interruzioni della prussiana.
La va a trovare ogni giorno, tutte le volte con un pretesto diverso che ovviamente si prepara a casa. A volta se ne resta lì anche per più di mezza giornata.
E tutto questo perché?  Solo per fare torto o danno alla povera austriaca, che se ne sta volentieri nella sua asocialità.
 
-No aspetta, perché hai smesso ora?- Esclama Prussia, con la bocca ancora piena e scostandosi una delle lunghe ciocche argentee dalla faccia.
-Il suono della tua voce rovina tutto. E’ fastidioso.- Risponde inacidita Austria. Se l’albina è fastidiosa, l’oggetto dei suoi continui importuni ha sviluppato contro di lei una tattica piuttosto…acida, se così si può dire.
-Umpf.- Prussia smette di mangiare i biscotti, avvicinandosi ad Austria che nel frattempo s’era pure alzata dal comodo divanetto in velluto rosso.  -Lo è il tuo piano, piuttosto!-
-Gradirei che non mi parlassi da così vicino mentre hai delle briciole in bocca. Non è piacevole ritrovarsi del cibo mangiucchiato sulla faccia.- L’austriaca scosta la testa più indietro, inarcando appena un sopracciglio e portandosi una mano davanti.
 
Ormai questa scena si ripete tutti i giorni, e la castana è stanca di sorbirsi le critiche dell’albina. Da secoli.
-Se ti da tanto fastidio, potresti non venire qui tutti i santi giorni, allora.- Sistema i suoi spartiti, con delicatezza per non rovinarli o lasciarli cadere in alcun modo, mentre Prussia sbotta e gonfia le guance, come farebbe una bambina appena colta sul fatto.
-Te guarda questa zitella! Io vengo a trovarla tutti i giorni e lei, non mi ringrazia neppure?- Sbuffa nuovamente la prussiana, agitando le mani e guardando l’altra in modo offeso.
Pensa la pianista, scostandosi una ciocca di capelli dalla faccia nel frattempo. Lo pensa solamente, questa volta, perché sa che se lo dicesse riceverebbe una risposta, a cui ribatterebbe, e così finchè non l’avesse cacciata a forza di casa. Cosa che oggi non ha proprio voglia di fare.
Si volta, prendendo un gran respiro e dandole le spalle.
-…Non sei costretta a venirmi a trovare.- Sussurra appena, cercando di mantenere un tono neutrale e composto, senza neppure guardarla in faccia.
C’è un attimo di silenzio. Anzi, l’assenza di qualunque suono se non quello degli spartiti che frusciano si protrae per alcuni minuti.
 
Il silenzio. Da quanto quella stanza non ne viene riempita?
Anche se è un po’ triste, effettivamente. Finito di sistemare tutti i fogli, l’austriaca si gira, notando che Prussia si è voltata di spalle. La guarda confusa. Già il fatto che stesse zitta le è molto strano. La vede anche stringersi nelle spalle e poi, alzare il mento e scuotersi i capelli.
-Se non vengo io, chi altri? Poi te ne resti sola, col tuo piano e basta?- A quel punto la prussiana si gira, spavalda, guardando Austria dritta negli occhi d’indaco.  -Ma fammi un piacere. Tu hai bisogno della magnifica me!-
Le si avvicina e le punta l’indice destro sulla fronte, picchiettandogliela.
-Quindi ci vediamo domani. Zitella acida che non sei altro.- Uno dei suoi sorrisetti malsani, uno dei tanti, sbuffano come una snob e precipitandosi poi fuori dalla porta, sbattendola.
 
Austria sbuffa. Uno di quegli sbuffi che vanno a pari passo con le espressioni della prussiana.
Cosa cercava di fare? Di prendere scuse per andarla a trovare? La solita prussiana strafottente.
-…Ho bisogno di un tea.-
E la solita austriaca acida.



Note della fine dell’inizio(?):
Perfetto…è la primissima storia che pubblico, e che scrivo su personaggi non miei.
Premetto che amo le versioni Nyotalia, e che spendo più tempo su di loro piuttosto che sulle versioni originali di APH. Anzi, solitamente le mischio, perché è più bello.(?)
Accetto consigli e critiche, e scusate questa stupiderrima prima prove di one shot. ♥
  
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