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Autore: JoJo    18/05/2011    1 recensioni
Miranda Priestly è il direttore di Runway, oltre che una leggenda vivente del mondo della moda.
O, perlomeno, lo era. Quando la terribile virago viene ritrovata morta all'interno del proprio ufficio è difficile capire verso chi puntare il dito quando si cerca il colpevole. Fortunatamente, alle facili deduzioni la squadra di Mac Taylor preferisce le prove.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Mac Taylor, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Un leggero scampanellio lo avvertì dell'arrivo al piano desiderato, ma quello che si aprì agli occhi di Mac Taylor quando si spalancarono le porte dell'ascensore, sembrava a 

tutti gli effetti un altro mondo.

La reception era talmente bianca da far male agli occhi, ed era presidiata da una ragazza asiatica che sarebbe potuta essere tranquillamente una top model. Non si curò di lui, 

troppo impegnata a gestire da sola almeno sei linee telefoniche grazie ad una cuffia che le pendeva graziosamente dalla testa, senza sformare in alcun modo il caschetto 

perfetto di capelli corvini lisci e lucenti.

Il detective si avvicinò al banco di legno chiaro, ma la ragazza sembrò ignorare totalmente il suo tentativo di chiederle informazioni.

“Mi scusi...” iniziò a parlare, cercando di attirare la sua attenzione.

La receptionist alzò un indice dall'unghia perfettamente laccata in sua direzione “Solo un attimo.”

Mac si ritrovò ad aggrottare la fronte, pronto a tirare fuori il proprio distintivo per far capire alla ragazza la gravità del motivo della sua presenza lì.

“Mac!” si sentì chiamare, invece, proprio mentre stava mettendo mano al badge.

L'uomo si voltò, riconoscendo così il volto familiare del detective Don Flack che gli faceva segno di seguirlo.

“Vieni, da questa parte.” disse di nuovo il giovane, facendogli cenno con una mano.

Il capo della scientifica lo seguì con passo svelto, immettendosi con lui in un corridoio quasi asettico le cui pareti erano decorate da quadri incorniciati che contenevano le 

copertine più riuscite della rivista. Modelle, attrici e star della tv vestiti con capi di alta sartoria ammiccavano nella loro direzione da quei rettangoli di cartoncino lucido mentre 

i due uomini procedevano lungo quel dedalo di uffici dalle pareti in vetro.

“Questa gente sa che cos'è successo?” domandò il detective Taylor, mentre osservava con fronte corrucciata gli impiegati di Runway schizzare di qua e di là, indaffarati come 

formiche in un formicaio.

“Decisamente sì.- confermò Don scrollando le spalle- A quanto pare un omicidio non è sufficiente a fermare una redazione di moda.”

I due poliziotti raggiunsero finalmente l'ultimo complesso di uffici che si affacciava su un disimpegno decisamente più ampio di quelli che avevano visto fino a quel momento.

Un'ampia parete di vetro si apriva su una stanza grande e luminosa i cui due lati erano occupati da due postazioni scrivania gemelle, ordinate e decisamente costosissime. 

Sulla destra riuscirono a intravedere un cucinotto perfettamente arredato, elegantemente nascosto da un angolo strategico dell'ufficio, e alle spalle della scrivania poco 

distante, svettava un armadio a muro dall'elegante porta scorrevole lucida e bianca.

Dalla posizione in cui si trovavano riuscivano a vedere l'interno dell'elegante ufficio dove il corpo di una donna giaceva ancora sulla moquette dall'aria decisamente costosa.

“Chi è la vittima?” domandò Mac, facendo un cenno nella direzione del cadavere.

“Miranda Priestly, direttrice di questa rivista.- spiegò il detective di origini irlandesi- È stata ritrovata morta nel suo ufficio questa mattina.”

L'altro annuì , per poi voltarsi verso una delle scrivanie che occupavano la stanza in cui si trovavano “Il cappotto e la borsa sono stati letteralmente lanciati su quella 

scrivania.- commentò, indicando i due oggetti che pendevano incuranti del fatto che la loro padrona non li avrebbe più indossati- Forse era di fretta per qualche motivo.”

Dalle loro spalle arrivò una voce nasale “Miranda faceva così tutti i giorni. È compito delle sue assistenti sistemare le sue cose.”

“Ma che personcina deliziosa.” borbottò Don prima di voltarsi verso un uomo che indossava degli occhiali di tartaruga e un improponibile completo a scacchi.

“Sono Nigel, art director di Runway.” spiegò di nuovo lui, giocherellando con noncuranza con un grosso anello dalla pietra vistosa.

“Quello che ha trovato il cadavere.” specificò quindi Flack.

Mac annuì “Come mai si era recato nell'ufficio della signora Priestly?”

Nigel fece roteare gli occhi, come se quella fosse stata l'ennesima volta in cui rispondeva a quella domanda “Miranda mi ha chiamato stamattina: mi ha detto che doveva 

parlarmi di qualcosa di molto urgente e che mi avrebbe aspettato nel suo ufficio. Quando sono arrivato l'ho trovata morta.”

“Sembrava preoccupata?Spaventata da qualcosa?” incalzò Don, cercando di immaginare un possibile scenario.

“Direi di no. Sembrava più...infastidita.- rispose l'art director, dopo una breve pausa in cui sembrò cercare il termine più appropriato per descrivere l'umore di Miranda- 

Ecco, infastidita è la parola esatta.”

I due detective si scambiarono uno sguardo. Quello poteva significare qualcosa. “Le ha detto da cosa?” chiese Mac.

“No, ma se non fosse successo questo l'avrei saputo presto, ci può giurare.- Nigel annuì con convinzione- Niente di quello che infastidiva Miranda era destinato a durare.”

“Qualcuno ha minacciato la signora Priestly, di recente?” domandò il capo della scientifica.

L'uomo alzò un sopracciglio in sua direzione “Sta scherzando, vero?”

“Perché dovrei?” ribatté Mac con tono piatto.

Nigel fece roteare gli occhi prima di rispondere “Miranda riceveva lettere minatorie continuamente: dagli animalisti, associazioni anti-anoressia, modelle che sono state scartate

per i servizi su Runway...Naomi ha minacciato di ucciderla per quella faccenda dei capelli radi e delle extension, ma era tutto fumo e niente arrosto, come al solito, e...”

Flack spalancò gli occhi chiari “Naomi come Naomi Campbell?”

“Ne conosce altre?” domandò di rimando l'art director, parzialmente sorpreso dal fatto che quei poliziotti non comprendessero appieno il ruolo di Miranda nel mondo della 

moda.

“Queste minacce erano preoccupanti?”

“Per niente. Nessuno ha mai fatto nulla a Miranda.”

“Fino ad oggi.” concluse Mac, prima di allontanarsi verso l'ufficio della donna.

“Abbiamo bisogno di tutta la sua posta.” aggiunse Don rivolgendosi a Nigel, che annuì solennemente prima di girare i tacchi e sparire nel dedalo di corridoi.

L'interno dell'ufficio di Miranda Priestly era, se possibile, ancora più moderno ed elegante del resto della redazione. Di fronte alla porta si apriva una vista mozzafiato della 

skyline di New York grazie alle finestre panoramiche che svettavano dietro alla scrivania dal ripiano in vetro. Su di esso erano riposte ordinate alfabeticamente delle riviste di 

moda e di attualità, affiancate da un sottobicchiere su cui troneggiava una bottiglia di vetro che conteneva acqua minerale di una marca esclusiva. Alle pareti erano appese 

delle foto di famiglia, che però sembravano essere state scattate da un fotografo professionista, in cui due bambine esattamente identiche guardavano imbronciate l'obiettivo.

“La redazione di Runway non si ferma mai.” disse Danny Messer come saluto al proprio capo che era appena entrato nella stanza che lui e Lindsey stavano scandagliando 

con attenzione.

“Di certo non durante la lavorazione del numero di settembre e alla vigilia della settimana della moda.” gli fece notare la donna, mentre scattava una foto a un angolo della

moquette.

“E da quando tu sai queste cose?- domandò Mac alzando un sopracciglio- Non credevo leggessi riviste come Runway.”

“Lo faccio.- ribatté Lindsey con una luce vivace negli occhi castani- La nostra igienista dentale ne ha diverse copie in sala d'aspetto. È una rivista interessante o, perlomeno, 

decisamente più interessante di Auto Universe dal mio punto di vista.”

Danny la fissò stupito “Abbiamo un'igienista dentale?”

“Sì.- ribatté la giovane CSI cercando di fulminarlo con lo sguardo, ma finendo per sorridergli divertita- Il fatto che tu continui a rimandare gli appuntamenti per la tua visita 

semestrale non significa che lei non esista.”

L'altro gli rivolse uno dei suoi soliti ghigni “A proposito, credo che non potrò andare la settimana prossima. Ho un sacco di scartoffie di cui occuparmi.”

“Danny!” cercò di protestare Lindsey, ma decise di lasciare perdere e immergersi di nuovo nel proprio lavoro.

Si chinò di fianco al corpo senza vita di Miranda Priestly, domandandosi come fosse possibile che quella donna indossasse delle scarpe il cui prezzo, con tutta probabilità, era

superiore al suo stipendio e quello di Danny messi insieme.

Stava per passare oltre quando i suoi occhi attenti notarono qualcosa.

“Che cos'è quello?” domandò Mac mentre la osservava sollevare qualcosa con una pinzetta di precisione.

“Un frammento blu.- rispose la donna, mentre lo infilava in un sacchetto di plastica- Lo manderò in laboratorio.”

Il capo della scientifica annuì, mentre si voltava a guardare di nuovo Miranda Priestly.

Era una bella donna, pensò. Il volto era fiero, non legato ai canoni tipici della bellezza che stavano alla base della stessa rivista di cui era direttrice. I suoi occhi erano verdi e

dal taglio quasi felino, ma ormai fissavano il nulla, senza espressione.

“Hey Mac!- lo chiamò Danny sventolando un sacchetto in cui campeggiavano dei lunghi fili marroni- Guarda cos'ho trovato.”

“Capelli?” chiese conferma l'uomo, alzando un sopracciglio.

Messer annuì “Già, strappati alla radice. Scommetto che ci saranno molto utili.”

Lindsey si mise le mani sui fianchi, abbracciando l'intero ufficio con lo sguardo.

“Non capisco. Certo, era una donna molto odiata e con un sacco di nemici.- riassunse la ragazza con la fronte aggrottata- Ma perché ucciderla proprio nel suo ufficio, dove

chiunque avrebbe potuto entrare e scoprire il tutto?”

“La domanda ora però è un'altra.- ribatté Mac con sguardo grave- Chi ha ucciso Miranda Priestly?”


   
 
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