Guardi davanti a te, oltrepassando tutto con lo sguardo.

Vai al di là della cornice, della luce, di tutto.

Le tue mani giacciono immobili da qualche parte, abbandonate o messe da parte o forse nessuna delle due. Semplicemente, hanno preferito continuare ad esistere in silenzio mentre tu ora sei qua.

Stai morendo.

Ti consumi, dilaniato da un dolore che non sapevi di poter provare.

E’ come se ogni tuo respiro, ogni battito del tuo cuore, ogni chiusura e conseguente riapertura dei tuoi occhi fosse lì a ricordarti che sei, a ricordarti che devi andare avanti.

Anche se non vorresti.

Anche se fa male.

Le tue gambe sono immobili, da qualche parte. Anche loro hanno preferito continuare ad esistere.

No, non a vivere.

Ad esistere, che è anche peggio di sopravvivere.

Finchè sopravvivi, hai almeno voglia di vivere.

E ora?

Che farai?

Sei come un carro che ha perso le ruote, che si sono fermate in mezzo alla strada. Se solo ne montassero di nuove, potresti andare avanti. Ma sai che nessuno riuscirà più a montare delle nuove ruote.

Sei rotto, si è spezzato qualcosa.

Qualcosa di fondamentale, di insostituibile.

Si è rotto un pezzo di te.

Potresti provare ad andare avanti lo stesso, appoggiandoti ai tuoi ricordi.

Ma ti rendi conto che i ricordi sono inutili, che non hanno senso.

Sono lì, come post-it giallo flou, a ricordarti ogni volta che posi lo sguardo su di loro come non è ora, come non sarà più.

I ricordi sono inutili, davvero.

Se non li avessi, guardarti allo specchio non sarebbe così doloroso.

Saaalve a tutti. Eccomi, non sono sparita. Solo che sono stata veramente tanto impegnata e di conseguenza non ho potuto postare... ho ripubblicato questa storia, cancellata qualche mese fa dal sito perchè non mi piaceva. Si tratta di Fred e di George. E ora mi è venuta un'improvvisa voglia di scrivere di loro. Ce la farò? Che dite? Vi è piaciuto?