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Autore: Lady Antares Degona Lienan    19/02/2006    4 recensioni
Ma è troppo tardi, Hermione.
Troppo tardi per svegliarsi la mattina in tiepide lenzuola oro e rosse, troppo tardi per scendere la scale di pietra fredda a giungere al camino, e galoppare sulla schiena flessuosa della stanchezza.
Troppo tardi per salutare Harry e Ron, e scrutarli imperiosa per gli occhiali storti, o il naso sporco di marmellata.
{Lei, un incantesimo sbagliato, Harry Potter con un fiore in testa e i suoi occhi di ghiaccio}
Genere: Romantico, Malinconico, Dark, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un grazie a tutti coloro che hanno commentato^^

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L.A.

 

 

 

 

IV. Quarta parte [ultima]

 

 

Il sangue defluì dal suo viso. Il colorito scemò, passando da un delicato rosa ad un pallore grigiastro. Serrò i denti.

 

Fece vagare gli occhi d’oro lungo tutto il perimetro della stanza, accorgendosi, non senza disappunto, di non saperne uscire.

 

Aveva un’insana voglia di piangere. Voleva che calde, rassicuranti lacrime scivolassero lungo le guance, scaldandole un po’.

 

Non lo fece.

Vi era qualcosa che, dal profondo, le impediva di mostrarsi debole e insicura.

 

Così, in un impeto di irrazionalità balenato dal profondo, rialzò lo sguardo e lo lasciò cadere sulla figura arrogante e quasi fastidiosa di Draco Malfoy.

 

Sogghignava, divertito. Lo sguardo di metallo che si scontrava con quello simile di Hermione, solo più preparato, più accorto. Quello di lei, però, era più libero. La ragazza, infastidita, si morse un labbro con dedizione, stringendo forte i pugni, lasciando i segni delle unghie curate sul palmo.

 

Poi qualcosa si accese in lei. Come una piccola scintilla, le pervase tutto il corpo.

 

-Divertente, Malfoy.-

 

-Non sto scherzando. Mi dovrai seguire, al Lato Oscuro.-

 

La scintilla divenne un incendio. Non riuscì a controllarsi.

 

-Non ci posso credere… sei uno sporco ricattatore!!- strillò lei, il volto congestionato a chiazze rosse e bianche, e i capelli ora sconvolti.

 

-Sai benissimo che anche tu lo vuoi.- chiarì lui con un semplice gesto della mano.

 

Il vuoto si creò fra di loro.

 

-Tu mi desideri.- e con tale constatazione, Draco Malfoy uscì dalla stanza.

 

A fare compagnia ad Hermione, solo il rumore scemante dei suoi passi svelti.

 

 

*§(°)§*

 

 

-Mia cara, hai una faccia sconvolta!-

 

Il quadro di Serpeverde, tale Letizia Creanza, si lisciò i capelli neri in un gesto fluido della mano. La sua aria di sufficienza irritò un’ Hermione già alterata.

 

-Stai zitta…- sibilò, oltrepassandola velocemente. Non si voltò nemmeno ad osservarla. Il suono della sua voce, graffiante, l’infastidiva.

 

-Non te lo permetto!- piagnucolò, lanciandole uno sguardo di puro odio. Poi tornò, maniacale, ad osservarsi le mani. -Prima hai osato addirittura zittirmi!! È inammissibile!!- squittì, troppo impegnata nel curarsi le unghie per vedere lo sguardo della Grifondoro. Non ottenne nessuna risposta.

 

-MI ASCOLTI ?!?- la testa di Hermione fumò. Voleva solo farla tacere, zittirla, ridurla al silenzio.

 

-Crucio!!!!- la Maledizione Senza Perdono saettò veloce verso il quadro. Lo colpì con forza, lasciando solo qualche pezzo di tela a penzolare lungo la cornice scheggiata. Letizia Creanza osservò con aria terrorizzata, da un quadro a fianco, quello che restava della sua stanza da toeletta.

 

-Tu sei pazza…- alitò. –Silente saprà tutto!! Non puoi utilizzare le Maledizioni!! Pazza!!- poi cominciò a gridare, quasi ululare, per rendere nota a tutti la sua disgrazia.

 

Hermione corse. Corse fino a che non ebbe più un briciolo di coscienza, di ragione, nemmeno di speranza.

 

Sette anni di scuola, tra i libri, e la fatica. Tutto buttato in un attimo, in una parola, in un gesto. Per colpa sua. E adesso? E adesso, che cosa… cosa poteva fare? Come poteva discolparsi…?

 

Crucio… crucio…

 

Le girava la testa. Aveva usato una Maledizione Senza Perdono. Senza pensarci. Istintivamente. Forse non era la buona che tutti credevano. Lo aveva nel sangue. Uccidere. Far diventare la sua coscienza torbida, senza più luce. Con lui. Draco Malfoy. Colpa sua.

 

-Draco Malfoy…- e poi prese di nuovo a correre.

 

 

 

*§(°)§*

 

 

 

Lo trovò in giardino, vicino al portico. Fumava tranquillo, un’espressione assorta sul viso. Quasi delicata.

 

Assurdamente, in quel momento di stordimento, l’unico pensiero razionale che le colpì la mente fu che Draco Malfoy era dannatamente bello. Ed inaccessibile.

 

Il ragazzo l’osservò, con occhio critico.

 

-Che pasticcio, Granger…- disse quasi deluso. –Una cosa così rozza… proprio non è da te.-

 

Era così tranquillo… come se se lo fosse aspettato.

La mente di Hermione non la tradì, ancora una volta.

 

-Avevi programmato tutto.- fece con aria incolore, gli occhi fissi in un punto dietro di lui. –Tutto. Dall’incantesimo quasi sbagliato, al fatto che io avrei reagito così.-

 

-Brava, Granger… ancora una volta il tuo cervello funziona. So di te quello che mi serve per attuare il mio piano.-

 

-E cosa, Malfoy…? Come pretendi di conoscermi, se hai passato sette anni solo a prendermi in giro?- ringhiò irosa, muovendo un passo in avanti. –Ti credi meglio di me, solo perché stai qui a fumarti una sigaretta? Solo perché secondo te, sei dalla parte giusta?- non voleva ammetterlo, eppure sapeva l’ascendente che lui aveva su di lei. –Hai sbagliato persona, Malfoy.-

 

-Draco.- la corresse il biondo. Lei ebbe un brivido.

 

-Tu mi chiami Granger.-

 

-Allora Hermione.-

 

Un altro mattone della sua fortezza crollò, rotolando nell’abisso degli occhi di ghiaccio di Draco. Hermione Jane Granger tremò, la speranza di uscirne illesa improvvisamente instabile. Quasi sull’orlo di un baratro.

Vacillò, ma poi rimase in piedi.

 

-Allora, Draco…- cominciò, ironica. –Cosa sai di me che ti ha indotto a pensare a tutto questo piano…?- era ben conscia del fatto che stava correndo, nemmeno camminando, sull’orlo di un precipizio.

 

-So che sei intelligente.- Hermione pensò che sembrava quasi un complimento. Doveva stare attenta. Non doveva cedere.

 

-So che vivi per la cultura. Più è irraggiungibile, migliore è la sfida. E le arti oscure mi sembrano una meta sufficientemente lontana.-

 

La ragazza inclinò un sopracciglio. Allora forse lo aveva sottovalutato. Oppure era lei ad essere prevedibile?

 

-C’è il tuo amico Potter. Se fossi stata smistata a Serpeverde, magari lo avresti lasciato così… ma sei una Grifondoro, e visto che nemmeno Silente sa cosa fare… beh, non potresti mai abbandonarlo.-

 

-E poi… beh, Hermione… so che ti attraggo. Non vale la pena di rischiare?-

 

Si, valeva la pena. Fu quello che Hermione pensò, così, all’improvviso.

 

Al diavolo Harry…

 

Solo Draco. Draco. Non più Malfoy. Draco.

 

All’improvviso, ebbe un sussulto. Si era alzato, in un movimento fluido, silenzioso.

 

-Stai lontano, Malfoy.- gli intimò minacciosa, la voce leggermente incrinata.

 

-Draco.- avanzò di un altro passo, mantenendo lo sguardo fisso sulla bacchetta tremolante di lei.

 

-Stammi lontano!!!-

 

-Se no, cosa fai? Mi lanci un’ altra maledizione senza perdono…?-

 

L’orrore si quello che aveva fatto colpì la Grifondoro con ritrovata energia. Le venne da vomitare, tanto che si chinò su se stessa, ripiegandosi come un foglio di carta esposto al vento.

 

-Hermione…?-

 

-Stai INDIETRO!- ebbe la forza di rialzarsi, gli occhi d’oro grondanti di lacrime. Lui era ad un passo. Le bloccò il braccio destro, serrandolo in una morsa.

 

-Col tempo, imparerai a farlo, Hermione. Non avere paura.-

 

È vero, l’orgoglio è una qualità dei buoni. Ma i buoni che diventano cattivi… loro sono i peggiori.

 

-L’ho sempre saputo, Hermione.-

 

-Cosa…?- la sua disperazione è in forma di lacrime, che incendiano i suoi occhi d’oro. Presto saranno spenti. –Che non eri nata Grifondoro.-

 

 

 

*§(°)§*

 

 

 

Volevo conoscere. Sapere, imparare, perfino stupire.

 

Stupirlo, ammaliarlo quasi.

 

Ancora una volta, la cosa più importante per me è la sua mano stretta nella mia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FINE.

 

 

 

Non ho ritenuto “giusta” per questa storia una scena romantica, o almeno nel vero e proprio senso del termine. Non aveva senso che Hermione baciasse Draco nel giardino. Non vi erano gli estremi. Spero di non avervi deluso.

 

L.A.

 

   
 
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