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Autore: Leliwen    20/05/2011    3 recensioni
Per il compleanno di Acardia17!!! AUGURI!!!
Il proprio Incendio parte assieme a quello di tutti gli altri mentre i calcinacci di quello che era stato un solido soffitto di tegole brunite crollano sulla barriera, rimbalzando sulle loro teste e finendo lontano dalla Stanza.
ATTENZIONE!!! SpinOff di Perderai la voce.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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TANTI AUGURIIII A TEEEEE!!!

 

TANTI AUGURIIII AAAAA TEEEEEEE!!!

 

TANTI AUGUUUUUUURIIII ACAAAAARDIAAAAAA!

 

TANTI AUGUUUURIIII AAAAA TEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Tanti tantissimi auguri alla dolcissima Acardia17! Con tutto tutto tutto il mio cuoricino - riesumato dalla neftalina apposta per te XD

Ti voglio un mondo di bene e non vedo l'ora di poterti vedere nuovamente per poterti strapazzare di coccole come si deve! Che pensavi davvero che mi fossi dimenticata di te? In un giorno simile?! Ma NO! Non potrei mai!

E' solo che... ehm... ho schiavizzato la povera, dolcissima e carissima T'Jill per farmi da Beta e... beh... io sono ritardataria cronica, lo sai... =/////=

Quindi... che dire... BUON COMPLEANNO e spero che il regalo ti piaccia!

 

Titolo: Lasciarsi dire addio
Fandom:
Harry Potter
Personaggio:
Blaise Zabini + Draco Malfoy; Harry Potter
Rating:
R
Avvertimenti:
Pre-Slash, Scene Macabre
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo

Beta: T'Jill

Note: Per chi se lo fosse perso, magari era distratto, non so, questa sotria è una SpinOff di Perderai la voce e si colloca da prima dell'inizio della storia fino al Cap 6.
Se non avete letto Perderai la voce (che la peste vi colga! che state aspettando ad andare a leggerla?!) NON leggete questa shot. E' inutile, non ci capireste nulla e vi rovinereste la sorpresa.
Dato che la sottoscritta è solo la Beta di Acardia, e non il suo cervello in trasferta, e dato che ad oggi sono stati pubblicati solo 47cap della storia madre, ovviamente non so se quanto scritto sia veritiero o meno.

BUONA LETTURA

 



La prima volta che aveva intravisto il Marchio Nero sul braccio di Draco erano ancora ad Hogwarts. Sotto il suo sguardo, la pelle nivea si era fatta ancora più bianca, come se si vergognasse. O avesse paura della sua reazione.

Probabilmente erano vere entrambe le cose, ma a quel tempo non era stato in grado di capirlo: dopotutto era ancora un ragazzino... se mai lo fosse davvero stato.

Erano tutti, nel bene o nel male, figli di una guerra destinati a combatterne un'altra per il divertimento dei vecchi - Dumbledore da una parte, Voldemort dall'altra - come in una macabra farsa. Nessuno di loro si sarebbe comunque mai potuto sottrarre a quel destino. Lo sapeva lui e lo sapeva Draco. Lo capivano persino quei due idioti di Crabble e Goyle. Ma era stato solo con la vista di quel marchio sulla pelle candida che si era reso conto di quanto tutta quella farsa facesse ormai parte delle loro vite.

Il suo Draco era stato marchiato.

Non fare il suo stesso errore.

Queste erano le parole che erano rimbombate nella testa, un fulmine saettato tra le proprie idee e convinzioni con tanta forza da lasciarlo stupito e sconvolto.

"Perché?" si era trovato a chiedergli stupidamente.

"Non avevo scelta."

No, non l'aveva avuta. Si conoscevano da anni e la domanda era risultata, dopotutto, retorica. Eppure non avrebbe mai immaginato che Draco sarebbe riuscito a trovare il coraggio di ammetterlo, persino nel loro dormitorio vuoto.

Non fare il suo stesso errore.

Non era l'unico a pensare che quello fosse un errore. Al quale soltanto lui poteva porre rimedio perché se ci fosse mai stata una possibilità di salvarlo, anche solo una, lui sarebbe dovuto essere dall'altra parte della barricata, per poter raccogliere i pezzi. Mai decisione fu altrettanto sofferta e mai avrebbe potuto prevedere un simile finale.

 

È stato... orribile. Malfoy era fuori di sé. Diceva cose tremende, provocava Harry di continuo. È stato Malfoy, è stata colpa di Malfoy se Harry ha usato quella maledizione senza perdono! Non l'avrebbe mai fatto altrimenti. Ha detto cose... terrificanti. Su di Harry, i suoi genitori... su di noi. Non è stata colpa di Harry! Tutti... si sarebbero comportati così.*

  

Lo studio gli gravava attorno, sfocato in un alone bianco sul quale ogni singola lettera risaltava come se fosse stata impressa a fuoco. Scintille bianche di rabbia gli esplodevano davanti agli occhi, facendo scricchiolare la carta del giornale sotto i suoi pugni stretti, mentre cercava di obbligarsi di andare avanti. La nausea lo assaliva ad ondate, ma doveva sapere.

Lui non c'era: Draco, l'ultima volta che l'aveva visto, non aveva avuto il coraggio di lasciarsi dire addio ed ora lui sentiva un buco, una voragine, un baratro dove un tempo era collocato il suo cuore. Non era stato in grado di salvarlo... non ce l'aveva fatta.

 

Spaventoso. Solo spaventoso. Lo stavano ... digerendo, come uno stomaco! E l'espressione di Draco... Sembrava - è solo una sensazione, sa - che se l'aspettasse. Che già lo sapesse.*

 

Aveva strappato e appallottolato la carta con rabbia, incapace di andare avanti per scoprire quello che Weasley avesse da dire, e l'aveva scagliata contro la parete di fronte. La palla s'era appiattita contro lo stipite della porta, facendo sbuffare il calendario attaccato lì vicino, poi era rimbalzata a terra, quasi senza produrre suono.

Non avrebbe potuto comunque far nulla, neppure se avesse saputo.

Le mani avevano colpito la scrivania, un colpo secco che aveva fatto traballare una pila di documenti, per poi essere immediatamente sostituite dai gomiti acuminati, permettendo ai polpastrelli di andare a torturare gli occhi.

Sembrava che se l'aspettasse.

Che se l'aspettasse... Draco non era uno stupido e non si era certo unito ai Mangiamorte per diletto. Se l'aspettava, di questo non aveva dubbi: tutti si aspettano di crepare avendo a che fare con un mostro! Così com'erano morti Narcissa e Snape. Così com'erano morti tanti altri. Ma nessuno di loro era stato digerito da una stanza.

Non fare il suo stesso errore.

Non l'aveva fatto, ed ora si ritrovava a percorrere avanti ed indietro il proprio ufficio al Ministero, la sedia reduce della sua foga caduta e dimenticata sul pavimento, sfibrando i minuti a rimproverarsi per non esser stato in grado di proteggerlo.

Aveva effettuato ricerche, una marea di ricerche, ma non aveva trovato alcuna bibliografia su quella stanza che Potter si ostinava a voler tenere dentro casa. Ma le stravaganze di Potter non erano più di sua competenza, non come quando Draco lo tediava raccontandogli ogni singolo pettegolezzo con la pretesa che a lui importasse qualcosa. Ma come aveva ascoltato, pazientemente, per intere nottate, il ciarlare del biondo, ora aveva utilizzato quel tempo evitando di dormire, preferendo rovinarsi gli occhi su vecchi testi e vecchie pergamene contenute in archivio, che purtroppo non l'avevano condotto da nessuna parte. Solo vicoli ciechi, uno dopo l'altro.

L'articolo di quella mattina era stato solo la ciliegina sulla torta della propria frustrazione.

 

Ora, in piedi nel salone della casa di Potter, bacchetta stretta in pugno, è più che intenzionato a distruggere quella che è stata la tomba di Draco. Ha il cuore pesante come un macigno, gli occhi infossati per le lacrime non versate, il volto tirato da troppe ore di veglia, il corpo freddo e come morto. Avrebbe voluto esserci lui, in quella stanza che gorgoglia e mugola persino da dietro quella porta di ferro chiusa con un lucchetto incantato. Non avrebbe dovuto lasciarlo da solo tra le fila di quel pazzo e ora la sola cosa che può fare è tentare di distruggere quella cosa che si è digerita Draco.

Il proprio Incendio parte assieme a quello di tutti gli altri mentre i calcinacci di quello che era stato un solido soffitto di tegole brunite crollano sulla barriera, rimbalzando sulle loro teste e finendo lontano dalla Stanza. Il calore, mentre il fuoco corrode il legno delle pareti esterne, s'irradia come se si trovassero davanti alla bocca dell'inferno e sente il sudore imperlargli la fronte e scendere lungo lo zigomo che si contrae in risposta, preludio di un possibile futuro tic nervoso che una parte della sua mente spera di poter evitare. Ma ogni pensiero cosciente è, al momento, fisso sul fuoco che prorompe a tutta forza dalla punta della sua bacchetta e che quasi gli brucia le dita attraverso i guanti di pelle di drago della divisa d'ordinanza.

 

La Stanza comincia ad urlare. Lo stridore dei suoi rantoli aggrediscono l'udito con ferocia, aspri e laceranti, e le sue braccia cominciano a dimenarsi alla cieca senza sapere bene dove colpire.*

 

Le grida si fanno talmente penetranti da ferire le orecchie e Potter, davanti all'ingresso della Stanza, urla qualcosa che lui, da quella distanza, non riesce a sentire. Troppo rumore, troppo calore.

E poi, dalle viscere ustionate che la costruivano, si divincola quella figura rattoppata, come di carne morta e ridisegnata sullo schizzo approssimativo di un bambino, che emerge dalla bava rigurgitante del pavimento che ha digerito il suo Draco e cammina, mentre il fuoco le si avviluppa attorno annerendo pezzi di corpo come pannocchie lasciate troppo tempo sulla brace. Si dirige verso Potter, l'andatura è spezzata e disomogenea e il suo grido è inumano quanto quello degli Inferi che si stanno disintegrando in schegge di fuliggine sotto il loro attacco.

Il sudore scende a bruciargli gli occhi. Impiega qualche secondo prima di riaprire le palpebre chiuse per proteggersi da quel pizzicore e decidersi a volgere il getto di fuoco della propria bacchetta verso quell'Infero che continua la sua avanzata verso Potter. Lenta ma inesorabile.

La stanza non è ormai che un grumo di carne viva che ribolle i propri ultimi gorgoglii di dolore e l'Infero è un ammasso di carbone che un tempo aveva avuto la forma di un uomo.

Potter lo guarda con gli occhi verdi talmente sgranati da sembrare due palle da bigliardo. È a terra, come molti altri Auror, stremato da quell'estrema, terribile battaglia.

Lui, invece, non può che abbassare la testa e inspirare a fondo l'odore di bruciato, fino a riempirsene i polmoni. Non se lo toglierà mai più dalla testa, quell'odore. Carne bruciata fino a divenire nero carbone. E il suo Draco era stato digerito da quella cosa, e forse le sue urla si sono unite a quelle dei muri di quella trappola infernale.

Alza il volto alle stelle, ma il fumo copre ogni brillio.

È tutto finito. Riposa in pace, ora.

 

* Frasi tratte da Perderai la voce di Acardia17 ^_____^


Ancora tanti auguri!!!

Spero che la storia ti sia piaciuta e che... beh, anche se non è coccolosa possa andare ugualmente bene per il tuo compleanno ^_____^

 

PS-per il lettore: non prendete questa storia per verità di fede! Solo Colei che Detiene Lo Scettro della Tastiera e Della Penna può arrocarsi il diritto di sentenziarlo!
PS-per il lettore non LAM: l'avvertimento "Morte di un personaggio..." non l'ho messa perchè Draco non è ovviamente morto. E' solo Blaise a presumerlo. Il fatto che l'ho definita una pre-slash non è solo per poterla postare su questo archivio, ma perché la sottoscritta è convinata che qualcosa ci sia stato tra i due: che fosse amicizia, attrazione o amore non so dirlo, ma era comunque un sentimento forte.

  
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