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Autore: AlterNeko    22/05/2011    4 recensioni
Prendi l'aspetto del fiore innocente, ma sii il serpente sotto di esso.
[ William Shakespeare, Macbeth, 1605/08 ]
L'odore candido dei crisantemi avvolgeva tutta la stanza.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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chrysanthemum





L'odore candido dei crisantemi avvolgeva tutta la stanza.



Era una fredda e cupa serata di metà Dicembre, la notte ricopriva silenziosa una Londra apparentemente addormentata illuminata solo da qualche bagliore proveniente da chissà quale candela lasciata ancora accesa. Le stelle si nascondevano dietro una corposa coltre di nubi gonfie di neve ed era visibile alto nel cielo un minuscolo spicchio di luna.

Il Big Ben aveva appena annunciato la mezzanotte scandendo con il suo macabro suono squillante quei dodici lugubri rintocchi.



L'inebriante profumo dolciastro emanato dai petali bianchi dei fiori si mescolava a quello misterioso dell'incenso più speziato fatto venire apposta dall'oriente.



Tutto sembrava addormentato, fermo. Eppure, quella notte, in quella stanza troppo grande non era solo a condividere quel letto così enorme. Si era improvvisamente svegliato proprio mentre, dall'altra parte della città, il Big Ben intonava l'ultimo rintocco. Era appena passata mezzanotte: era il suo compleanno. Questi pensieri però avevano occupato solo per pochi istanti la mente dell'improbabile erede di uno dei più potenti casati d'Inghilterra che era subito stato distratto dall'enorme quantitativo di petali che ricoprivano il suo letto.



Quella fragranza così creata lo stava quasi stordendo, era un tipo di profumo troppo forte per lui o forse era stata creata appositamente per quello scopo.



Ancora con i sensi impastati dal sonno allungò una mano appoggiandola sulla fresca consistenza dei petali appena strappati dal fiore. Ne strinse uno fra le dita, delicatamente. Il forte profumo che lo avvolgeva probabilmente aveva in parte alterato la sua percezione; gli sembrava quasi che, oltre al letto, anche il pavimento della stanza fosse interamente ricoperto di bianco. Intanto fuori dalla finestra aveva cominciato a nevicare. Grossi fiocchi corposi avevano ben presto colorato di candido anche il mondo al di fuori della sua stanza.



A quel profumo penetrante si era aggiunta anche la luce azzurrina prodotta dalla nivea tinta della neve che si rifletteva sul latteo colore dei petali illuminando in maniera irreale la stanza ora avvolta da un atmosfera a metà fra il macabro e il fantastico.



Cominciò a cercare con gli occhi il probabile artefice di quella paradossale scenografia e in pochi secondi lo vide. L'unico elemento nero che stonava visibilmente con l'atmosfera che aveva avvolto il suo risveglio. Aveva sussurrato il suo nome e la figura elegante si era mossa verso di lui. Con pochi e fluidi movimenti, dopo aver fatto il solito teatrale inchino, il demone rivolse lo sgardo carminio al suo padrone. Il piccolo piuttosto disorientato si avvicinò al maggiordomo, gli fece poi segno di chinarsi verso di lui in modo da poter essere in grado di avere quegli occhi così enigmatici alla stessa altezza dei suoi.



L'atmosfera era totalmente irreale così come ciò che avvenne quella notte. Le parole si trasformarono in baci, gli ordini diventarono lente carezze mentre il dolce profumo dei crisantemi mischiato a quello forte dell'incenso ubriacava la fragile coscienza di un bambino che aveva appena compiuto tredici anni.



Non successe nulla di più di quello che sarebbe dovuto accadere. Le mani del maggiordomo toccarono quel gracile corpo come già altri avevano fatto in precedenza appena tre anni prima. Il piccolo conte accordò un permesso che, se ne avesse avuto la possibilità, avrebbe negato ad altri. Il nuovo si sostituì al vecchio cancellando, almeno in parte, un'esperienza vissuta proprio durante la medesima ricorrenza. Sebastian poté toccare Ciel a suo piacimento, sperimentare quanto bisogno quell'arrogante ragazzino avesse di lui e delle sue attenzioni. Si limitò però a soddisfare un'esigenza del suo finto padrone probabilmente taciuta per troppo tempo. Un altra tonalità di bianco si riversò infine sul candore dei petali incollandoli e sporcandoli con la sua densa consistenza. Ci sarebbero state altre occasioni per tingere le pure lenzuola del conte di una tonalità più macabra e vivace. Il rosso del sangue non avrebbe sporcato quella serata.



Il bianco del crisantemo simboleggia la verità, il rosso l'amore. Avrebbe organizzato ben altro tipo di allestimento per quel momento con tutt'altro tipo di fragranza.




Il piccolo signorino stremato si accoccolò fra le braccia del suo infedele maggiordomo che prima di permettergli di scivolare nuovamente nel mondo dei sogni, gli porse un crisantemo bianco.


- Buon compleanno Bocchan. - Mormorò il demone direttamente sulle labbra del proprio interlocutore. - Spero che abbiate gradito la mia umile sorpresa. Ho scelto volutamente questo tipo di fiore poiché ha un significato bene preciso che si adatta molto alla nostra situazione. -


Ciel rimase in silenzio ascoltando la calda voce del demone, decise di non interrompere vinto forse più dalla stanchezza che dalla voglia di ricevere una vera e propria spiegazione. Il demone portò comunque a termine il suo discorso. - In Oriente il crisantemo è il fiore delle feste, in Inghilterra simboleggia le nascite mentre in Italia .. - Sebastian si fermò un attimo appoggiando nuovamente le labbra su quelle del padroncino a cui regalò un lungo bacio prima di concludere. - .. è il fiore dei morti.



L'odore candido dei crisantemi avvolgeva tutta la stanza.

  
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