Libri > Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volar
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Autore: Kooskia    22/05/2011    2 recensioni
Fanfiction-crossover dedicata alla saga di Felidae, dell'autore Akif Pirincci, scarsamente nota in Italia. Ho scritto questa storia cercando di mantenere il più possibile lo stile di scrittura e i temi dell'autore, che sono caratterizzati da un uso della prima persona insieme a toni e tematiche complesse ed oscure in quella che è uno dei pochi libri con animali protagonisti al mondo a dare mostra di un thriller con dosi di horror ed eros. In questa storia ho realizzato una crossover con la ben più famosa Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda. La trama si sviluppa in un periodo successivo a quello del libro di Sepulveda e la scena e le tematiche sono comunque incentrate su Francis, protagonista felino della saga di Felidae, che si ritrova costretto ad aiutare i gatti di Amburgo alle prese con una serie di misteriosi omicidi tra gatti.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 - In viaggio

E così il viaggio iniziò.
Non sono mai stato un grande amante dei viaggi però devo dire che ti risvegliano dentro l' istinto primordiale di quando la nostra razza era giovane e vagava libera nelle foreste.
Libera.. libera di morire di fame o di finire nella pancia di qualche animale più grande, ecco cosa.
Mi ci ero già trovato in quella situazione ed ecco che, inevitabilmente, mi ci ritrovai di nuovo.
Credo di essere giunto alla conclusione che le nostre esistenze siano un insieme rapido e violento di oscurità, lussuria e sangue .. trovo un certo fascino perverso in questa constatazione e devo ringraziare il grande Nietszche, tra tutti il mio filosofo preferito al pari di Schopenhauer forse..
-Dio è morto, Dio resta morto.. e noi lo abbiamo ucciso-  sussurrai a bassa voce.
Ora però non cominciate a ritenermi un inguaribile ateo pessimista, ad essere sinceri ho sempre pensato che esistesse un qualcosa di paragonabile con la definizione umana di Dio..
C'è anche da dire che ho visto persino i gatti abbracciare fervidamente in massa la religione, religione spesso un tantino masochista come i gatti del culto di Claudendus o anche la comunità dei gatti delle fogne, per la cronaca sono in buoni rapporti con entrambi i gruppi… anche se ammetto che durante i nostri primi incontri hanno cercato sempre di ammazzarmi o quasi.
Inoltre io forse Dio l'ho incontrato davvero… no, dai, non prendetemi per uno che ascolta le voci.. Però mi è capitato di morire, esperienza traumatica lo ammetto, ed evidentemente quella storia delle nostre 9 vite era vera perché tornai indietro.
Forse devo semplicemente la mia buona stella ad un veterinario in gamba che mi estrasse qualche pallettone dal corpo ma a meno che stessi delirando nel mio stato comatoso giurerei di aver visto qualcosa che potesse definirsi un aldilà.
Non voglio aggiungere altro, dopotutto temetti davvero di poter tornarci a momenti,  e verificare di persona una seconda volta.
Ho sempre creduto che la mia capacità di pensare e focalizzarmi su qualcosa di diverso che alla mera sopravvivenza quotidiana potesse in qualche modo portarmi a delle certezze diverse sulla vita, se non altro era un buon passatempo durante una marcia silenziosa.
Fortunata continuava a volare sopra di me, non sembrava avere troppa fretta. Si posava ogni tanto su un albero per aspettarmi e poi proseguire in modo che io non potessi perderla di vista.
Chissà cosa si prova a volare..
Ora come ora la cosa mi spaventerebbe, però immagino che per un uccello sia qualcosa di naturale, come lo è nuotare per un pesce.. e come dovrebbe esserlo mangiare sia il pesce che l'uccello per me, se non fossi quel Francis che sono.
Va bene, basta così per oggi, ora vediamo se riesco a concentrarmi su quel che mi aspettava..
Fortunata anche se è un gabbiano, non mi sembrava una creatura della quale non ci si potesse fidare..
Restava comunque il problema di come sarei arrivato ad Amburgo con le mie povere quattro zampe. Sapevo soltanto che ci eravamo lasciati alle spalle la periferia e ci eravamo inoltrati nei misteriosi boschi della mia amata Germania.
Guardai in alto verso il cielo, e vidi il disco solare calare lentamente, tingendo l'aria di rosso e arancio  e realizzando un'opera meravigliosa che molti artisti umani hanno provato ad immortalare sulle loro tele,  spesso senza eguagliare tale bellezza.
Si avvicinò la notte, noi gatti siamo animali notturni ma io non sapevo dire lo stesso dei gabbiani e  come per rispondere alla mia domanda, Fortunata scese a terra.
Decisamente non sono animali notturni.

Note
Capitoletto un po' intricato forse, ma concentrato in maggioranza sui pensieri di Francis, ho creduto corretto rendere esplicitamente chiaro il suo modo di pensare e le sue idee.
Niente di allegro perchè Francis in molti libri è decisamente un Nichilista e considera Schopenhauer uno dei suoi filosofi preferiti. Non un Nichilista completamente negativo però, perché ammira anche Nietzsche, che aveva una visione leggermente più positiva.
Come nota  personale Sconsiglio vivamente la lettura di suddetti allegrissimi filosofi. Schopenhauer è, a mio parere, completamente fuori di testa. L'abisso del negativismo e del nichilismo più sconsolante e desolante che possiate immaginare. Nietzsche ha caratteristiche più interessanti ma ha la cattiva fama di essere stato ideologicamente sfruttato dal Nazismo per la sua idea dell'Oltre-Uomo, che ne alterarono in parte idee e concetti originali per adattarli alla loro ideologia secondo una malsana pratica già in voga nel Medioevo quando  i filosofi Greci venivano sfruttati per confermare altre idee e teorie con le quali essi non avevano molto in comune.
La frase detta sottovoce da Francis è dunque di Nietzsche, mentre quando sostiene di aver incontrato qualcosa che poteva anche essere Dio si riferisce al finale del secondo libro, disponibile in Italiano.
  
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