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Autore: sbrilluccica    23/05/2011    5 recensioni
Quella tiepida mattina di inizio Maggio, il sole illuminava la capitale Britannica e un leggero quanto piacevole venticello primaverile muoveva le foglie degli alberi.
L’Hyde Park raramente era apparso così bello, sembrava che un’ aurea magica l’avesse avvolto delicatamente, esaltandolo agli occhi di chiunque vi avesse posato il suo sguardo.
Storia classificatasi terza e vincitrice dei Premi tenerezza e Miglior Hagrid al contest "Il matrimonio di Harry e Ginny" indetto da SunnySideOfTheStreet e namae sul forum di efp.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Nick Autore: sbrilluccica

Titolo:Come una favola
Genere: Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno
Introduzione: Quella tiepida mattina di inizio Maggio, il sole illuminava la capitale Britannica e un leggero quanto piacevole venticello Primaverile muoveva le foglie degli alberi…
Il matrimonio di Harry e Ginny in un luogo insolito e con un’organizzatrice d’eccezione!
NdA: Ho impiegato tantissimo tempo per scrivere questa storia, ma alla fine posso dirti che mi è piaciuto molto farlo. Adoro la coppia ma non avevo mai scritto niente sul loro matrimonio, proposta o qualsiasi cosa potesse legarsi al tema del matrimonio. Sono contenta di averlo fatto attraverso il tuo contest perché mi ha ispirato molto nel cercare di renderlo diverso da come siamo solito leggerlo.
Il luogo Babbano è da imputare a Hermione così come qualsiasi cosa Babbana troverai.
Detto questo spero che la storia possa piacere.
A presto.
 
 
 
 
 
 
 

Harry James Potter             Ginevra Molly Weasley
 

 sono lieti di annunciare il loro matrimonio
 
che verrà celebrato al “Hyde Park”
 
il giorno 15 maggio 2003 ore 16:00

 
***

 

Hyde Park, ore 10:30
 

 
Quella tiepida mattina di inizio Maggio, il sole illuminava la capitale Britannica e un leggero quanto piacevole venticello primaverile muoveva le foglie degli alberi.
L’Hyde Park  raramente era apparso così bello, sembrava che un’ aurea magica l’avesse avvolto delicatamente, esaltandolo agli occhi di chiunque vi avesse posato il suo sguardo.
L’immensa distesa verde era curata e pulita, arredata con alberi secolari e non, aiuole colorate da fiori profumati che, in quel periodo dell’anno, offrivano la loro parte più bella.
I laghetti erano abitati da cigni, tartarughe e pesciolini. Anche loro sembravano godersi la giornata.
Eppure, in mezzo a tutta quella bellezza c’era una nota stonata. L’Hyde Park era deserto. Fatta eccezione per alcuni uomini in divisa, affaccendati in diverse mansioni, nessuno sembrava godersi la pace e la tranquillità del posto.
Frequentemente si intravedevano famiglie, ragazzi e turisti intenti ad entrare nel parco, ma come per  magia, appena si avvicinavano ai cancelli perdevano ogni traccia di entusiasmo e si allontanavano nuovamente.
Solo una donna attraversò indisturbata l’ingresso. Era elegantemente vestita con un tailleur nero da cui si poteva intravedere una camicetta di seta grigia.
I capelli, biondi e lunghi, erano racchiusi in una coda curata. L’espressione del viso era esausta e profonde occhiaie le adombravano l’incarnato pallido.
Anne Spinnet, questo il suo nome, era una tra le più famose Wedding Planner d’Europa, oltre ad essere una strega. Ma pochi conoscevano il suo segreto, fortunatamente.
 Aveva organizzato il matrimonio di non poche celebrità, eppure nessuno aveva messo a dura prova la sua pazienza come questo.
Da diverse notti, l’unico volto che popolava i suoi sogni era quello di una donna dai capelli disordinati e i denti sporgenti. Quella psicopatica non le dava un attimo di pace, e pensare che non era neanche la sposa.
“Ogni cosa deve essere perfetta”, “Nulla deve essere lasciato al caso”, le ripeteva come una mantra e lei era costretta a subire. Per non parlare poi della sua volubilità e della sua abilità a impartire ordine e farli rispettare.
Inoltre quella donna soffriva d’insonnia, visto che, più di una volta l’aveva svegliata nel cuore della notte, per dirle che aveva avuto una “brillante” idea.
In poche parole, aveva terrorizzato tutto il suo staff e aveva messo seriamente a repentaglio la sua salute mentale. Fortunatamente erano arrivati all’epilogo. Quel giorno finalmente  si sarebbe celebrato il matrimonio più atteso dell’anno: l’Eroe del mondo magico e la campionessa di Quidditch avrebbero pronunciato il fatidico sì.
 
 
***
Grimmauld Place ore 10:30
 
Grimmauld Place era immersa nel silenzio mentre Harry camminava nervosamente avanti e indietro per il salone. Ogni tanto si passava una mano tra i capelli, cercando di calmarsi.
Non si era mai sentito così agitato in vita sua, eppure aveva affrontato diverse situazioni difficili, per non dire mortali.
Ma quel giorno, a meno di sei ore dal suo matrimonio, si rese conto che uccidere un basilisco o un mago oscuro non era poi così difficile, paragonato all’ardua impresa di rendere felice una donna per tutta la vita.
Ginny era perfetta, lui no. Fortunatamente, lei non se ne era ancora resa conto e Harry pregava ogni giorno Merlino che lei ne restasse all’oscuro per sempre.
E se invece Ginny si fosse resa conto di quanto lui non fosse poi così speciale, come adorava definirlo, cosa sarebbe successo? L’avrebbe senz’altro lasciato su due piedi e lui non lo avrebbe mai sopportato.
Amava da impazzire quella ragazza dai capelli rossi e profumati, così piena di vita, che un futuro senza di lei non era nemmeno concepibile.
Un pop, lo distolse dai suoi pensieri incoraggianti.
 
***
 
La Tana ore 10:30
 
Una giovane donna, dai lunghi capelli rossi e gli occhi nocciola, sedeva su una piccola scrivania.
Il suo sguardo, radioso e determinato, era rivolto al grazioso orto che si vedeva dalla piccola finestra.
Ginny era certa di poter affermare che non si era mai sentita così felice.
Quel giorno avrebbe coronato il suo sogno.
La sua testardaggine, così come la sua determinazione, per non parlare dell’immensa pazienza, alla fine l’avevano premiata.
E di pazienza Ginny ne aveva avuta davvero tanta.
Ma ora il passato era archiviato, era ora di pensare al presente e al suo imminente matrimonio.
Una voce, leggermente isterica, catturò la sua attenzione.
 
<< Ronald, mi spieghi cosa diavolo ci fai tu qui? >>, domandò Hermione al ragazzo comodamente seduto al tavolo della cucina, intento a godersi un’abbondante colazione.
<< Io ci vivo qui >>, sbuffò il ragazzo che non amava essere interrotto quando mangiava.
<< Non intendevo questo. Non dovresti essere da Harry? >>, gli ricordò con un cipiglio severo.
Il ragazzo portò lo sguardo sull’orologio, poi lo rivolse nuovamente alla ragazza davanti a lui.
<< Non sono nemmeno le undici, ‘Mione >>, le fece notare sicuro della sua innocenza.
<< Vorrai dire che sono già le undici. Sai come è fatto Harry? Sicuramente starà annegando in pensieri drastici che mostrano l’immagine di tua sorella, in sella a una scopa che fugge in compagnia di un muscoloso giocatore di Quidditch… >> cominciò Hermione prima che Ron la zittisse con un gesto della mano, come a dire “messaggio recepito”.
Sconfitto, Ron abbandonò la sua postazione e girò intorno al tavola fino a raggiungere la ragazza.
Si fermò solo quando le fu abbastanza vicino da farla arrossire.
<< E comunque… Buongiorno amore >> soffiò prima di posare un delicato bacio sulle labbra della ragazza.
 
 
Grimmauld Place ore 14:00
 
Harry era posizionato davanti allo specchio, il suo sguardo era fisso sulle mani che in quel momento lottavano contro la cravatta.
Indossava un elegante abito da cerimonia blu scuro, con un gilet del medesimo colore sotto al quale si intravedeva una camicia bianca. Sul taschino sinistro della giacca, aveva fissato un fiore all’occhiello bianco che Hermione gli aveva consegnato ieri.
Se all’inizio dare carta bianca ad Hermione sull’organizzazione del matrimonio gli era sembrato una buona idea, ora non ne era più tanto convinto. Lui desiderava soltanto che Ginny avesse un matrimonio da favola e la sua amica sembrava averlo preso in parola.
 
<< Perché il tuo vestito è sempre più bello del mio? >>, si lamentò Ron entrando nella stanza.
Anche lui indossava un elegante completo blu scuro ma senza gilet, e al posto della cravatta esibiva un papillon.
<< Perché io sono lo sposo, Ron >>, gli ricordò Harry.
<< Già… lo sposo >>, ripetè immerso nei suoi pensieri.
<< C’è qualcosa che vuoi dirmi, Ron? >> lo incitò Harry, che ormai conosceva il ragazzo fin troppo bene.
<< Niente, tranquillo. Stava soltanto ripetendo mentalmente la tabella di marcia che ha stilato Hermione. Questo matrimonio le ha dato alla testa.
Lei e le sue moine Babbane >>, sbuffò esasperato.
<< Mi dispiace che abbia coinvolto anche te. Spero soltanto che a Ginny piaccia. Forse lei avrebbe preferito un matrimonio con pochi amici nel giardino della Tana >>, constatò perplesso Harry, mentre giocherellava con il fiorellino. Ron gli diedi una pacca d’incoraggiamento sulla spalla, poi parlò.
<< Harry, mia sorella vuole sposarti da prima che tu scartassi la tua prima Cioccorana, si è innamorata di te, ancor prima di capire cosa fosse l’amore, l’unica cosa che desidera è sposarti. Credi davvero le importi altro? Credi che oggi qualcosa possa offuscare il suo sorriso? Per quanto sia difficile per me concepirlo e accettarlo, lei ti ama e vuole passare il resto della sua vita con te, dici che ti basta? >> concluse serio, guardando gli occhi spalancati dell’amico.
<< Wow… Ron grazie, questo è il più bel discorso che ti abbia sentito fare in tredici anni >>, si complimentò commosso.
<< Aspettavo l’occasione giusta. Aspetta un attimo, hai detto discorso? >>, domandò in preda al panico, scattando in piedi come una molla.
<< Si… ma Ron che diavolo succede? >>.
<< Mi ammazza, questa volta mi ammazza sul serio>>, proclamò con fare teatrale.
<< Ron, dannazione parla >>, lo spronò Harry che cominciava a innervosirsi.
<< L’ho dimenticato Harry, ho dimenticato di scrivere il discorso “perfetto”>>, confessò lasciandosi cadere sul letto, mentre Harry tirava un sospiro di sollievo.
 
 
La Tana ore 14 :00
 
Un piacevole profumo di fiori riempiva la stanza.
Dalla cucina provenivano diversi rumori, sovrastati dalle urla di George che non trovava i calzini, interrotti dalle risate della piccola Victoire che batteva le mani.
Erano ore che Ginny sedeva pazientemente su una sedia, mentre mani volenterose si prendevano cura del suo viso e dei suoi capelli.
Di tanto in tanto si poteva udire Molly singhiozzare e complimentarsi con Fleur ed Hermione  per l’ottimo lavoro che stavano facendo.
Più di uno erano stati i battibecchi delle due cognate, che non sempre erano in accordo sulla preparazione.
<< Fleur, ti ho detto che quel colore non si adatta alla carnagione di Ginny >>, ripetè stancamente Hermione.
<< Io dico che est magnific >> ,ribattè la bionda con convinzione.
<< Facciamo una cosa Fleur, io mi occupo del viso, tu dei capelli >>, propose ingenuamente Harmione, cercando di liberarsi della donna.
Come immaginabile, Fleur rifiutò.
Le due ragazze, con non poche difficoltà, si vennero incontro in più di una decisione, e piano piano la loro collaborazione divenne più sopportabile per tutti.
Erano ormai le quindici quando Hermione pronunciò la frase tanto attesa.
<< Ginny, abbiamo finito >>, comunicò elettrizzata.
Ginny aprì lentamente gli occhi e sorrise radiosa alle sue cognate che la guardavano estasiate.
<< Ginì sei magnific >>, si complimentò Fleur.
<< Grazie Fleur, grazie ad entrambe. Posso guardarmi allo specchio? >>, domandò curiosa.
<< Assolutamente no, manca il pezzo più importante. Fleur tienila buona, vado a prendere il vestito >>, comunicò Hermione, allontanandosi dalla stanza.
Ginny colse l’occasione per alzarsi dalla sedia e sgranchirsi le ossa. Il tempo a sua disposizione fu davvero breve, visto che Hermione tornò quasi subito, nascosta da una vaporosa custodia bianca.
Con grazia, la adagiò sul letto e si adoperò per liberare il vestito.
Ginny ricordava che fosse bellissimo  ma adesso lo era ancora di più. Si morse il labbro inferiore per trattenere l’emozione.
Hermione, con l’aiuto di Fleur, infilò l’abito a Ginny, mentre Molly dall’uscio della porta guardava la scena commossa. Dai suoi occhi, sgorgarono gocce d’acqua mentre le sue mani, rigorosamente strette al petto, tremavano leggermente.
<< La mia bambina… >> riuscì a dire mentre si avvicinava a lei.
Nel frattempo, le due ragazze avevano quasi terminato con i laccetti del corpetto e si apprestavano a metterle il velo.
<< Ora puoi guardarti >>, squttì Hermione, posizionando l’amica di fronte allo specchio.
<< Wow… >> soffiò semplicemente Ginny.
Non c’erano aggettivi per descrivere la bellezza della ragazza riflessa nello specchio.
La sue pelle, chiara come la luna, sembrava panna. I suoi occhi, contornati da folte ciglia chiare, brillavano come mai prima d’allora.
I capelli poi, non erano mai stati così splendenti. Ricadevano liberi sulla schiena, la parte destra era stata tirata indietro ed elegantemente fissata, mentre la sinistra era decisamente più voluminosa, capeggiata da ciuffi ribelli e mossi.
Ma più di tutto, ad illuminare la ragazza era l’abito che indossava. Il corpetto, tempestato di Swarovski, le cadeva stretto, senza bretelle, fino alla vita magra, risaltando la parte superiore del suo corpo. La gonna, composta di tulle, era ampia e formava una piccola coda che si incontrava con il velo che le copriva le spalle nude, scendendo morbido e impalpabile lungo il suo corpo, proseguendo anche oltre.
<< Oh… Sei così… >> . Arthur Weasley, che si era affacciato sull’uscio della porta,
 non aveva parole, ma la sua espressione commossa spiegava tutto ciò che le parole, forse, non avrebbero mai potuto.
<< Papà, sono così felice >> , dichiarò Ginny, andandogli incontro per consolarlo.
 
Hyde Park  ore 16:00
 
<< Non è una stupida,sa che non può succedere,non si aspetta che noi…finiamo per sposarci ,o… >>*
 
La parte del parco, riservata allo svolgimento della cerimonia, era gremita di persone, alcune delle quali davvero bizzarre.
Harry era rimasto esterrefatto dalla bellezza del luogo. Hermione, come sempre , era stata a dir poco fantastica nell’organizzazione. Certo, la mole esagerata di invitati poteva risparmiarsela, ma era troppo felice  per badare a questo stupido dettaglio.
Si guardò ancora una volta intorno, sorridendo a qualsiasi viso incontrasse, alcuni dei quali,  poteva giurare di non averli mai visti prima.
C’era un grosso gazebo in lontananza, sotto il quale erano stati sistemati i tavoli, elegantemente apparecchiati. C’erano fiori ovunque, veli e nastri colorati rendevano l’atmosfera ancora più surreale.
Tutto intorno, invece, erano state sistemate delle fiaccole, per il momento ancora spente.
L’Altare alle sue spalle era stato addobbato in maniera molto semplice, ma non per questo meno bella, anzi.
Le sedie, rigorosamente bianche, formavano delle file ordinate che si interrompevano nella parte centrale per poi continuare. Un lungo tappeto blu partiva dal punto in cui si trovava lui per terminare dove i suoi occhi quasi non potevano arrivare.
<< Chi l’avrebbe detto Harry? La prima volta che ti ho visto eri solo un fagotto, ti ci prendevo in una mano, e ora guardati ti ci stai sposando >>, si commosse Hagrid, rivolgendogli la stessa frase che gli ripeteva durante le occasioni importanti.
<< Grazie Hagrid. Ho visto Madame Maxime, è venuta con te?>>
<< No, cioè si, è che lei vedi… sempre il solito Harry, non mi far dire troppo. E’ una sorpresa >>, sbuffò il gigante agitandosi.
<< Una sorpresa? >>, indagò Harry curioso.
<<  Vado da Ron, ci devo dire una cosa >>,  si dileguò il Mezzogigante.
Harry sorrise scuotendo il capo. Hagrid non sarebbe cambiato mai, come il suo inglese sgrammaticato.
Lentamente tutti gli invitati presero posto, contemporaneamente Harry cominciò ad agitarsi.
Ron lo raggiunse e la sua faccia era livida, notò Harry.
<< Che succede Ron? E’ successo qualcosa a Ginny? Non verrà più? Insomma rispondi! >>
<< Se mi dai il tempo… comunque non è successo niente. Ho visto Hermione, significa che è arrivata anche Ginny >>, sbuffò il Rosso, palesemente nervoso.
<< Si può sapere che hai?  >>
<< C’è Krum >>
Harry stava per fargli notare quanto fosse idiota, ma una dolce melodia gli fece morire le parole in gola.
La prima figura che comparve fu quella di Luna. Indossava un vestito, stile Imperio, colore dell’oro.
Camminava lentamente sul tappeto blu, sorridendo a tutti gli invitati. Harry pregò che non si fermasse per catturare Nargilli.
Quando Luna ebbe completato il suo percorso, comparve Hermione, ed Harry poteva giurare di aver sentito Ron sospirare. Hermione, così come Luna, era bellissima. Il suo abito, dello stesso colore di luna, si diversificava per il modello.
Quando anche Hermione si accomodò al suo posto a Harry cominciarono a sudare le mani. Non si sentiva più padrone del suo corpo… e poi la vide.
Non c’erano parole per descrivere la bellezza della donna che stava camminando verso di lui.
Stretta al braccio del padre, sorrideva radiosa. Non c’era traccia di nervosismo o paura sul suo viso perfetto, c’era solo tanta emozione.
Harry si riscosse giusto in tempo per afferrarle la mano e rimanere abbagliato dal sorriso che lei gli rivolse.
Cercò di ricambiare, ma era convinto di non poter paragonare il suo sorriso con quello di Ginny.
Provò a seguire le parole dell’uomo che a breve li avrebbe dichiarati marito e moglie, ma la sua mente troppo spesso volava via.
La prima volta che la vide aveva un’espressione  imbronciata, con le lacrime agli occhi, ma pronta a regalargli un sorriso. Il più tenero che lui avesse mai visto.
La volta seguente sembrava stesse andando a fuoco, non aveva mai visto un viso più rosso del suo.
L’aveva vista crescere, diventare una ragazza, la più bella ragazza di tutta Hogwarts. E l’aveva desiderata, come non aveva mai desiderato altro. Ed ora la stava sposando.
<< Vuoi tu, Harry James, prendere Ginevra Molly  come tua sposa, amarla e rispettarla, essergli fedele sempre fino a che  morte non vi separi? >>, chiese una voce cantilenante.
<< Si lo voglio >>, rispose inchiodando i suoi occhi in quelli di Ginny.
<< Vuoi tu, Ginevra Molly, prendere Harry James come tuo sposo, amarlo e rispettarlo, essergli fedele sempre, fino a che morte non vi separi? >>
<< Lo voglio >>
Il sorriso sul viso di Harry si allargò al suono di quel dolce monosillabo. Dalle prime file si potevano udire dei singhiozzi che Harry era sicuro appartenessero alla Signora Weasley e a Hagrid.
<< Con il potere conferitomi, vi dichiaro uniti per sempre >>, concluse l’anziano uomo, dopo lo scambio delle fedi. Levò la sua bacchetta sui novelli sposi e una pioggia di stelle d’argento cadde su di loro, avvolgendo in una spirale i due ragazzi abbracciati.
Dagli invitati alle loro spalle partì un lungo applauso, seguito da urla e fischi.
Dopo abbracci, baci e congratulazioni, la folla di invitati si riversò sulla piattaforma sotto il gazebo. Harry e Ginny furono rapiti da un omino, basso e pelato, che teneva al collo una macchina fotografica.
La sposa sospirò appena al ricordo di un suo caro amico che oggi avrebbe guardato il coronamento del suo sogno da lontano, insieme a molti altri.
La malinconia fu spazzata via da un bacio di Harry.
<< Sei felice, Signora Potter? >>
<< Signora Potter? Mi piace >>
<< Mi fa piacere, anche perché ormai è tardi per tornare indietro >>, le fece notare Harry prima di coinvolgerla in un nuovo bacio.
 
 
Ginny e Harry furono accolti da un forte applauso  quando raggiunsero gli invitati sotto al gazebo.
Si accomodarono al loro tavolo mentre una dolce melodia si diffondeva nell’aria. Brindarono insieme ai loro ospiti e diedero il via a quella che sarebbe stata una lunga cena.
I camerieri sfilarono, reggendo tra le mani vassoi colmi di prelibatezze, il tutto decorosamente curato nei minimi dettagli.
Bottiglie di vino elfico, succo di zucca, Burrobirra e qualche bottiglia di vino Babbano comparivano direttamente sui tavoli e riempivano autonomamente i calici degli invitati.
La banda suonava ininterrottamente e tra una portata e l’altra gli ospiti si riversavano sulla pista per ballare.
Il primo ballo di Harry e Ginny fu accompagnato dalle strofe del gruppo preferito di Ginny.
Victor Krum colse l’occasione per ballare con tutta la squadra delle Holiday Harpies e si congratulò con Harry per essere riuscito a strappar via Ginny al suo ex fidanzato geloso.
Ron dopo il nervosismo iniziale, abbandonò l’espressione imbronciata ed invitò Hermione a ballare.
Romilda Vane e Dean Thomas, da poco fidanzati, non esprimevano una gioia sincera.
Lavanda Brown, dopo l’occhiata poco amichevole di Hermione, tentò di abbordare un imbarazzatissimo Neville che a sua volta cercava il coraggio per invitare Hannah a ballare.
I membri anziani del Ministero non persero l’occasione per parlare di lavoro, le loro compagne per dare vita a nuovi pettegolezzi.
Il professor Lumacorno si esibì in un perfetto valzer con l’anziana Professoressa McGranitt.
<< Ci ho trovato questo nel parco >>, urlò Hagrid, mentre teneva tra le mani un bellissimo esemplare di scoiattolo.
<< Oh Hagrid, posso vederlo? >>, chiese Luna emozionata.
Harry e Hermione scossero la testa divertiti, evitando di rivelare ai due l’identità della creatura, anche perché furono interrotti dall’ingresso della torta nuziale.
La prima cosa che Harry pensò e che fosse enorme.
La torta infatti era composta da sette piani, in cima era stata appoggiata una statuetta che rappresentava due ragazzi su una scopa abbracciati.
<< Oh Hermione non ti ringrazierò mai abbastanza >>,  le rivelò Ginny, commossa,  prima di abbracciarla.
Il taglio della torta fu seguito da una serie di fuochi d’artificio che Ginny ricollegò a suo fratello George.
Quando anche la torta fu servita al tavolo, Ron si alzò in piedi e battendo la forchetta vicino al bicchiere richiamò l’attenzione dei presenti.
<< Per quelli che non mi conoscono, sono Ronald Weasley, fratello della sposa e migliore amico della sposo. Bella cosa, eh? Ho sempre cercato di dare la caccia ai fidanzati di mia sorella, senza accorgermi che il pericolo camminava al mio fianco. C’è da dire che non sono mai stato una persona intuitiva!
Eppure i segnali di un alto tradimento c’erano tutti…  solo io e la Professoressa Cooman non l’avevamo capito!
Ad ogni modo non starò qui ad annoiarvi sul tradimento che ho subito, o sulla mia morbosa gelosia nei confronti della mia sorellina. Vorrei semplicemente parlarvi della loro storia. Vorrei parlarvi di come mia sorella si è innamorata di Harry dal primo giorno in cui lo ha  visto, di come per lui invece ci siano voluti sei anni in più. E’ sempre stato un po’ tardo anche lui su queste cose.
Oggi li vedete felici e sereni  ma la loro storia non è sempre stata questa. Io li ho visti arrabbiati, delusi e soli. Ho visto gli occhi lucidi di Ginny e lo sguardo vuoto di Harry. Ho visto la consapevolezza in lei e la paura in lui. Ma più di ogni altra cosa ho visto il loro amore che nonostante la guerra, la lontananza e la mia presenza invadente è rimasto intatto e pronto a rinascere, un po’ come l’animaletto che il Professor Silente aveva nel suo studio, la Fenice.
Ecco, il vostro amore è come una Fenice, non che dobbiate scoppiare ripetutamente, ci mancherebbe…
Miseriaccia, vi auguro di non scoppiare mai, solo se tu Ginny qualche volta potresti arrabbiarti con lui e dargli dello stupido, ecco io mi sentirei meno idiota.
Detto questo, vi auguro che la determinazione, la forza e la volontà che vi hanno accompagnato per far si che questo giorno diventasse realtà, continui a restare con voi per sempre. Auguri! >>
E fu così che tutti si unirono in un brindisi finale.
<< Ron hai scritto un discorso bellissimo. Sei stato straordinario >>, lo abbracciò Hermione commossa.
<< Beh grazie >>, biascicò lui, evitando di dirle che non aveva scritto nessun discorso e che aveva utilizzo un incantesimo. Certo credeva fermamente in ciò che aveva detto, ma nella vita un pizzico di magia non guasta mai!
Proprio mentre stava andando a ringraziare Ron, Harry intravide una massa nel cielo di Londra che sembrava diretta proprio sulle loro teste.
Neanche il tempo di tirare fuori le bacchette che la carrozza di Madame Maxime planò sull’erba fresca.
<< Oh i miei cavalli… Hagrid hanno bisogno di bere prima di ripartire >>, si intromise Madame Maxime.
<< Ma certo… allora Harry che ne pensi? >>, chiese euforico il Mezzogigante.
<< Di cosa? >>
<< Beh del tuo mezzo di trasporto per il viaggio di nozze…. ci ho pensato a tutto io >>
<< E’ magnifico Hagrid, davvero >> rispose non del tutto convinto mentre i suoi occhi si posarono sulla figura di Ginny che accarezza i cavalli.
<< Ho provato a farlo desistere Harry, ma poi ho pensato che a Ginny i cavalli piacciono, no ? >> , provò a scusarsi Hermione.
<< Non preoccuparti Hermione, è tutto a posto >> la rassicurò Harry.
Fu così che i novelli sposi salutarono amici e parenti e si accomodarono all’interno della carrozza che subito prese il volo, mentre le voci e i rumori della festa si allontanavano.
Harry afferrò saldamente la vita di Ginny e, senza darle il tempo di parlare, la baciò.
<< Ti amo >> le sussurrò sulle labbra sorridendo.
<< Ti amo anche io. Da sempre >>.
Quello fu soltanto l’inizio.
Il loro inizio.
 
 
The end
 
.
*Frase presa da Harry Potter E i Doni della Morte.
 
 
 
Terza classificata : sbrilluccica con Come una favola
 
Grammatica 8.45/10
Stile 8/10
Originalità 8/10
Caratterizzazione personaggi 9/10
Attinenza al tema 10/10
Gradimento personale 9/10
 



 
Questa storia ci è piaciuta molto e come vedi non è molto distante, come punteggio, dalle altre due podiste. Partiamo dalle cose che non ci sono piaciute così poi possiamo farti i complimenti e dirti quale premio speciale ti spetta, eh eh. Allora: Hermione non ha più i denti sporgenti! Se li è fatta sistemare da Madama Chips, ricordi? E Ginny come fa ad avere le ciglia nere, se ha i capelli rossi? Questo per la Caratterizzazione dei Personaggi. Per lo stile: non si va sempre a capo. Questo andare a capo quasi ad ogni frase ci ha un po’ destabilizzate. E con la consecutio temporum hai avuto dei problemi: se la storia è scritta al passato, per indicare il giorno in cui si svolge non si dice “oggi”, si dice “quel giorno”, proprio come non si dice “ieri” ma “il giorno prima”. Un’altra cosa che non ci è chiara è l’episodio dello scoiattolo. Io pensavo che non fosse uno scoiattolo ma qualcuno trasformato in animale (per esempio Malfoy), ma non riuscivo a capire chi; invece namae mi ha detto che probabilmente tu intendevi dire che i maghi non conoscono gli scoiattoli. Questo ci è sembrato piuttosto azzardato. Dopotutto, i maghi conoscono gli animali normali, come i gatti, i cani, i gufi, i topi, i furetti, i cervi e i serpenti; che abbiano anche altri animali (unicorni, ippogrifi, draghi) è un dato di fatto, ma che non conoscano quelli normali no. Sono i manufatti dei Babbani che non conoscono (quindi per esempio una bicicletta), ma non le creature del mondo animale. Ci sono poi altri errori di grammatica (un “essergli” al posto di un “esserle”, per esempio), di spelling (come si scrive McGranitt?!) e persino di ipercorrezione: non c’è nessun bisogno di mettere la lettera maiuscola all’aggettivo “primaverile”! ^^
Ed ora passiamo alle cose che ci sono piaciute! Ti abbiamo attribuito il premio speciale Miglior Hagrid perché l’hai caratterizzato benissimo, così come hai caratterizzato bene anche Ron ed Hermione: brava! E poi hai avuto anche il Premio Tenerezza perché il finale è dolcissimo e romanticissimo *____* Ci sono piaciuti molto anche la wedding planner e il discorso di Ron. E' senz'altro il migliore! Quindi ancora tanti complimenti e, dopo aver sistemato quelle cosucce che non andavano, corri a pubblicare che corriamo a recensire!!!
 
 
 

 

  
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