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Autore: ariano geta    24/05/2011    1 recensioni
Avete presente l'Amleto di Shakespeare? Ho provato a rielaborarlo in chiave noir, ambientandolo nel mondo della mafia italo-americana degli anni '70.
Un sacrilegio? Probabilmente sì. Comunque il racconto è qui, a vostra disposizione per essere giudicato ed eventualmente stroncato.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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HAMLET NOIR
 
 
Personaggi                                                         Dramatis personae
 
Claudio Danese                                                  Claudio
nuovo boss del clan Danese                            nuovo re di Danimarca
               
Mike Amato                                                        Amleto
cugino di Michele e Claudio Danese              figlio del defunto re e nipote del nuovo                                                                                                                                       
Diego Fortaleza                                                   Fortebraccio
boss della mafia colombiana                             principe di Norvegia
 
Carmine Polonia                                                  Polonio
uomo di fiducia del clan Danese                      alto dignitario
 
Lenny Polonia                                                     Laerte
figlio di Carmine                                                  figlio di Polonio
 
Fiorenza Polonia                                                 Ofelia
figlia di Carmine                                                  figlia di Polonio
 
Tommy Orazio                                                     Orazio
amico di Mike Amato                                         amico di Amleto
 
Trisha Merone                                                    Gertrude
vedova di Michele e moglie di Claudio           regina di Danimarca e madre di Amleto
 
Michele Danese                                                  Spettro del padre di Amleto
defunto  boss del clan
 
“picciotti” del clan Danese:                           Cortigiani, ufficiali e soldati:
 
Sammy Rosati                                                     Rosencrantz
Jeff Galdini                                                           Guildestern
Frankie Bruno                                                     Francesco
Bernie Cascio                                                      Bernardo
Nick Marcelli                                                       Marcello
Andy Vuolo                                                        Voltimando
Tony Canosa                                                      Cornelio
Jack D’Errico                                                       Osrico                                                  
                                                              
                                                                             
 
 
SCENARIO: New York, 16 ottobre 2004, Shakespeare Café
 
Mi scusi se mi intrometto signora. Non ho potuto fare a meno di sentirvi parlare, e posso garantirle che suo marito… fidanzato? Beh, comunque ha ragione lui. Questo è proprio il luogo in cui, a suo tempo, ci fu la resa dei conti fra Claudio Danese e Mike Amato.
All’epoca si chiamava Italian Bar, e era il punto di ritrovo per i ragazzi della famiglia Danese. In uno degli appartamenti ai piani superiori ci abitava Nick Marcelli, uno degli uomini più fidati del clan.
Come faccio a essere così informato? Eh, signorina bella! Lo sa chi sono io? Sono Tommy Orazio. Lo so che a guardarmi adesso sembro solo un povero alcolizzato. Ventisei anni di carcere mi hanno ridotto così, però a quei tempi ero giovane, e le mani non mi tremavano. Se c’era da sparare dovevo solo alzare la pistola e tirare il grilletto, mica avevo bisogno di prendere la mira.
Oggi è il 16, vero? Neanche a farlo apposta, la trafila che ha portato a quella resa dei conti è cominciata esattamente il 16 ottobre di trent’anni fa, e io l’ho vista tutta coi miei occhi, dall’inizio alla fine.
 
Ero appena tornato dalla Sicilia dove avevo sistemato alcuni affari per conto della famiglia, e ero curioso di capire meglio tutto il casino che era successo mentre stavo a Palermo. Perché in due mesi il mondo si era rivoltato: prima è morto Michele Danese, e già questa era una cosa grossa, ma non sono neppure potuto andare al funerale perché mi hanno detto che era più importante chiudere l’affare coi nostri compari siciliani.
Passano due mesi, e mentre preparo i bagagli per tornare a New York vengo a sapere che Trisha Merone si sposa con Claudio. Mi è sembrata una cosa assurda, una mancanza di rispetto vergognosa. Detto in poche parole: uno schifo. Però volevo parlarne con gli altri prima di emettere giudizi affrettati.
All’ingresso del bar tenevamo sempre un paio di uomini di guardia, e quel giorno c’erano Frankie Bruno e Bernie Cascio. Sì, proprio quel Frankie Bruno, lui in persona.
Perché mi guardate così? Che c’è di tanto sorprendente?... Scusate, ma se per assurdo vi capitasse di parlare con un centurione di Giulio Cesare, e vi dicesse:
 
Marcantonio? Lo conoscevo, certo che lo conoscevo. Anche Augusto, e pure quei due bastardi di Bruto e Cassio. Con Cleopatra invece ci ho parlato solo in un paio di occasioni…
 
pensereste che vi sta prendendo per il culo? No, lui li conosceva veramente! Mica per qualche motivo particolare, ma solo perché ci stava a diretto contatto tutti i giorni. E io sono sempre stato un uomo del clan, fin dai tempi del povero Jimmy Danese.
Quella mattina, come dicevo, ero di ritorno dopo due mesi di lontananza in cui erano successe tutte quelle cose. Io saluto i miei amici, un po’ di convenevoli, e a un certo punto Frankie Bruno mi fa:
 
Bernie è arrivato di cervello, dice di aver visto Michele qua di fronte.
 
e Bernie che risponde:
 
Io ho visto uno all’altro lato della strada che sembrava proprio lui, te lo giuro! Lo so bene che non poteva essere il povero Michele, però era identico! Quando mi ha guardato negli occhi mi ha fatto paura! Mi stavo avvicinando per parlarci e chiedergli ‘chi sei?’, però è passato un furgone e un attimo dopo quel tizio era svanito.
 
Frankie rideva, io invece avevo altre cose per la testa, perciò ho lasciato Bernie col suo fantasma e sono entrato.
Mi sono avvicinato a un tavolo che stava laggiù a sinistra, dove adesso c’è il pianoforte, perché avevo visto Mike Amato e volevo parlare con lui prima di chiunque altro. Per me Mike è sempre stato un amico speciale.
Gli arrivo alle spalle e gli faccio:
 
Posso offrire qualcosa?
 
E lui, contento di rivedermi, mi ha abbracciato. Però un attimo dopo si è seduto, e ho visto che negli occhi aveva una gran tristezza. In fondo era una cosa normale che fosse avvilito. Per come lo conoscevo io, sapevo che sfogarsi gli avrebbe fatto bene, perciò senza troppi preamboli gli ho chiesto:
 
Ma mi spieghi che minchia è successo?
 
A mezza bocca, cercando di scherzare – ma molto di malavoglia – mi ha risposto:
 
Finito il rinfresco per il funerale, si sono accorti che erano avanzate un po’ di cassatine. Siccome era un peccato farle rovinare, hanno organizzato al volo un matrimonio per sfruttarle. C’è mancato poco che a Michele gli togliessero il vestito da morto per farlo usare a Claudio come completo da sposo…
 
Era proprio demoralizzato. Ma anche un bel po’ incazzato, e aveva ragione.
Scusate, vi vedo disorientati. Vi è sfuggito qualcosa?
No!, non mi dite che non sapevate che la moglie di Claudio era la vedova di Michele! Ma sono cose che sanno tutti! All’epoca i giornali parlavano tanto di noi, c’era sempre una pagina con gli aggiornamenti! La genealogia dei Danese era famosa almeno quanto quella dei Kennedy!
… Però si parla di trent’anni fa, quando voi ancora guardavate i cartoni animati, avete pure ragione.
Allora, forse è meglio che vi faccio un preambolo, almeno capite bene il resto della storia.
   
 
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