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Autore: kikkinaorly    24/05/2011    0 recensioni
Ok, sono abbastanza emozionata, questa è la mia prima fan fic. Non l'ho scritta con un preciso scopo o con un perchè. Diciamo però che il rapporto tra verità e finzione è circa dell' ottanta per cento. è una storia personale, molto introspettiva e forse proprio per questo universale. Spero che vi piaccia. Alla prossima. K.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Spazio dell’ autrice: “ok, sono leggermente emozionata. La mia storia non ha ancora una trama ben precisa ma sembra funzionare. Le mani mi tremano, ho paura di sbagliare…”. Fa un bel respiro e inizia a scrivere*

Caro diario,                                                
oggi è il ventunesimo giorno in questa nuova città, qui è tutto così nuovo…  Nella vecchia casa non c’era quest’ atmosfera inquinata e la vita era molto più semplice. Per arrivare in centro ci vogliono degli autobus stracolmi di gente e non proprio emananti buon odore o metropolitane infinite che non so più dove mettere le mani, andare avanti mi pare via via sempre più difficile. Ultimamente ho preso l’abitudine ad ascoltare un po’ di musica, i-pod nelle orecchie e estraniarmi dal mondo; talvolta con un buon libro. L’estate è ormai agli sgoccioli, e fra poco più di un’ ora mi ritroverò in classe con nuova gente, nuova classe e nuovi professori, inutile dire che il mio sonno è stato alquanto scarso. Ma Chiara, devi farti coraggio, non sarà poi così male no? Infondo ti manca solo un anno e poi addio mondo, l’università è tutt’altra cosa.
Direi che è ora di prepararmi, non ne ho voglia… ma devo essere speciale, devo fare una bella figura davanti a tutti e non posso certo rischiare di sminuirmi proprio oggi. Capelli legati o sciolti?? Sciolti senza dubbio, anche se ormai sono abituata al fatto che fra le due scelte non ci sia poi così tanta differenza. I miei capelli sono indomabili e credo che tu già lo sappia caro diario eppure ancora non ho perso la speranza di trovare un modo per renderli almeno un po’ più decenti, accettabili. Per il vestire la scelta è mirata: jeans attillati, polo rosa e scarpe da tennis dello stesso colore.  È tardi caro diario. Ci vediamo dopo scuola, ormai sei rimasto il mio unico amico, il che è abbastanza desolante.  
Ore 15.45
Rieccomi dopo il mio primo e desolante giorno di scuola. Come al solito sono arrivata puntuale, lo sai che non mi piace far aspettare la gente ma così come l’orario fu perfetto io mi persi. Eh già, nuova scuola che si fa?? Ci si perde è ovvio. Fortunatamente sono riuscita ad entrare entro la seconda campanella e via al primo banco. Nel frattempo alcuni dei miei futuri compagni si sono avvicinati a me presentandosi (sicuramente attirati dai miei jeans attillati) sotto lo sguardo di tre o quattro ragazze che con aria snob mi hanno fatto una lastra su ogni marca di capo di abbigliamento che avevo indosso. Cosa ci faccio io in un posto del genere mi chiederai. Non lo so neanche io, se non fosse per i miei zii non ci sarei neanche qui, sarei stata sbattuta in qualche centro sociale per disadattati, quindi mi conviene star zitta e annuire. Fortunatamente mio zio ha trovato un posto di lavoro perfetto qui nella capitale e mi ha segnato in una delle scuole più prestigiose, ma io mi sarei trovata benissimo in mezzo a mucche e a maiali a leggere il mio caro Baudelaire. Eh si diario, qui sembrano tutti interessati alle discoteche ma io sono diversa, ne riparleremo fra più di vent’anni. Comunque continuando lo sfogo, le mie belle aspettative sono state abbastanza rovinate, subito sono stata presa in giro per il mio essere “diversa” e sfortunatamente non ci si è fermati ad una battuta sola. I prof fanno finta di niente, e io mi sento morire, voglio andarmene, scappare via da tutto e da tutti… ma come?? Qui mi sembra come una gabbia di vetro. Fortunatamente alcune ragazze sembrano essere meno superficiali, per quanto i loro vestiti siano di super marche italiane. Speriamo che il rapporto cresca, non c’è altro da fare.  Rivoglio il mio vecchio paese e i miei amici. 



*si asciuga le lacrime dalla commozione, è spettacolare, e spera in una buona riuscita e delle buone critiche* 

  
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