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Autore: Liy    25/05/2011    1 recensioni
Portare Beato a fare una passeggiata fu l'idea peggiore che Battler ebbe in tutta la sua vita.
[BatoBea][AU]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Battler Ushiromiya, Beatrice Ushiromiya
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Awkward
Personaggi: Battler, Beatrice.
Pairing: BatoBea.
Rating: Giallo.
Genere: slice of life, au.
Avvertimenti: One-shot.

Note: Nata dopo aver visto una fanart, l'dea di scrivere questa fanfic risale a mesi fa ma, dato che sono pigra e purtroppo ho anche altre cose da fare ogni tanto, ecco qui solo ora. Leggete e... boh, recensite se ne avete voglia. Tanto per dirmi anche solo ciao - no beh, ciao forse no ;___;
Comunque, ora che ho finito questa, dopo aver finito anche altre - DANNATISSIME - cose, proseguirò con le altre richieste che ho ricevuto.

Disclaimer: Battler e la Santissima Beato non mi appartengono.



Awkward

 

Portare Beato a fare una passeggiata fu l'idea peggiore che Battler ebbe in tutta la sua vita.

E ne aveva avute di idee idiote nella sua vita. Ne aveva avute parecchie. Non teneva più il conto.

Quel sabato aveva deciso di portarla a fare un giro per le vetrine dei negozi della città più vicina, ma fu circa dopo venti minuti dal momento in cui ebbe quell'idea che ne se pentì.

Inizialmente era stato buffo e simpatico il comportamento di Beato, così frizzante e spensierata... come una bambina in un parco giochi, circondata da altalene e scivoli, da bambini e palloncini. Tuttavia, dopo un po', l'unica cosa che l'uomo riuscì a sentire fu un forte imbarazzo; rosso e bruciante imbarazzo causato dall'eccessivo entusiasmo di Beato davanti ad un negozio che vendeva apparecchi telefonici e televisori un po' più... moderni di quelli che lei aveva sempre visto a Rokkenjima.

“Aaaah! E quello cos'è!? Cos'è quello Battler!? E' così strano!!”

“E' scritto sotto, Beato... è un cellulare.”

Le risposte sussurrate di Battler per non attirare troppo l'attenzione furono inutili, soprattutto se seguite o precedute dalle domande quasi urlate della donna al suo fianco, che lo teneva ben stretto tirandolo a sé per un braccio. Lo sentiva lottare silenziosamente contro la sua stretta, cercando di scivolare fra le sue dita ma, sfortunatamente per lui, Beato non aveva intenzione di lasciarlo andare. Non finché non avesse visto ogni singola vetrina presente in città.

“Aaaaah~ Guarda Battler!”

Sì sentì strattonare per l'ennesima volta e, scocciato, si voltò lentamente verso la ora iperattiva Beatrice.

“Quella televisione è enorme! Guarda, guarda, guarda, guarda!!”

Peggio di una bambina, pensò lui.

Una bambina non si sarebbe esaltata in quel modo per un semplice televisore – perché non era nemmeno molto grande - in un negozio.

Sembrava improvvisamente... esser tornata indietro di qualche anno. Qualche anno importante per il suo sviluppo che sicuramente aveva saltato.

“Guarda, guarda!! Cambia canale senza che nessuno usi il telecomando!”, le mani sulla vetrina, il naso a pochi centimetri dal vetro, “Com'è possibile questo? Questa è magia...!”

“No, Beato. E' tecnologia.”

Fu il turno del ragazzo di strattonarla e, lentamente e con decisione, iniziò a trascinarla dentro al negozio. Le avrebbe fatto capire, e magari-

alla loro prossima uscita...

(sarebbero usciti ancora di casa?)

Beato non sarebbe stata così...

imbarazzan-

“Devi sapere che, mentre tu eri confinata a Rokkenjima, il mondo si è evoluto.”

La guidò all'interno del negozio, prendendole una mano e facendole strada, cercando di evitare le persone accalcate davanti agli scaffali e alle casse. Sembrava tutto così... diverso, quando aveva accanto quella ragazza. Stava attento a lei, a dove mettesse i piedi, cosa che non avrebbe mai fatto prima d'ora. Era abituato a guardare i suoi di piedi, a stare attento a dove lui camminasse. Non aveva mai pensato che un giorno avrebbe avuto qualcuno del quale avesse voluto occuparsi.

“Questo è un videoregistratore.”

Beato lo fissava stranita, ferma accanto a lui e con le mani strette al petto. Ogni tanto spalancava gli occhi sorpresa, muovendosi appena al suo fianco. In qualche modo – in qualche stranissimo ed insano modo – la trovava carina in quel momento. Irrimediabilmente e stranamente carina.

A quel pensiero, si morse un labbro e fissò il videoregistratore con le gote leggermente arrossate. Beato, con suo enorme sollievo, non lo notò attenta com'era a premere dei bottoni a caso.

“Mh~ non succede nulla Battler!”

“E' spento, Beato.”

Afferrare le sue mani – che avevano iniziato a prendere a pugni l'oggetto che avevano davanti – e stringerle gli parve la cosa più imbarazzante della giornata, ma dovette ricredersi quando, due minuti dopo davanti ad un altro scaffale, Beatrice iniziò a sventolare un arricciacapelli nella sua direzione, gridando gioiosa.

“Battleeer~! Guarda, guarda! Vendono vibratori in questo negozio! Lo compriamooo~? Ho già qualche idea in mente su come usarlo, mmh~”
“M-mettilo giù, per favore...”

 

   
 
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