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Autore: STRAWBERRY    22/02/2006    8 recensioni
Draco Malfoy dopo quindici anni ad azkaban riceve una visita inaspettata, una persona che scatenerà tutta una serie di ricordi legati a lei... Ginevra, alla sua vita trascorsa ad Amarla incosapevolmente. storia basata su dei ricordi. RECENSITE
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1: visita ad azkaban

ANNO 2017 14 FEBBRAIO

-" Sono qui per Malfoy, Draco Malfoy".

Una voce schietta e diretta ruppe il silenzio nella vecchia portineria polverosa di Azkaban.

Un omone sulla trentina sedeva dietro ad un’enorme scrivania. Guardò per un attimo il lungo mantello nero e il volto coperto da un lungo cappuccio. Era piuttosto basso e l’auror intuì che, in realtà, si trattava di una ragazzina.

-"Questa è una prigione di massima sicurezza! Non è di certo una scuola."

La ragazza sbuffò e, aprendosi il mantello lasciando senza più dubbi l’auror alla vista della divisa della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, afferrò qualcosa dal taschino. Era una pergamena.

-" Ho il permesso firmato da Harry Potter in persona."

L’uomo rimase inizialmente sbalordito. Possibile che Harry Potter avesse firmato quel permesso?

Prese la pergamena e fece cenno all’esile figura di seguirlo. I corridoi stretti e bui puzzavano come una vecchia topaia e il rumore dei passi echeggiavano come se ogni passo fosse un tonfo.

La porta della cella 323 si aprì in quel momento. Era buia più del corridoio…

La guardia si guardò intorno e, non vedendo nemmeno l’ombra di quello che era il prigioniero, chiuse la porta alle sue spalle. Si sentì il rumore del ferro vecchio che scricchiolava come un topo che veniva pestato e si lamenta, ma di Malfoy non c’era traccia; nemmeno l’ombra.

Poi un rumore sordo proveniente dall’angolo destro catturò la sua attenzione… Malfoy si era tradito da solo.

-"Esci fuori Malfoy:"

Un uomo alto e trasandato sui 35 anni era lì davanti a lei. Aveva il tipico aspetto di chi era stato un mangiamorte. Egli si girò verso la figura avvolta nel mantello nero ma non vide nulla a parte le piccole e carnose labbra di quella che era evidentemente una giovane ragazza. Scorse un marchio sulla divisa e fu solamente allora che rivide una maestosa serpe disegnata sullo scudetto verde, simbolo dei Serpeverde, la casa a cui l’uomo era appartenuto da giovane.

-" Questo non è certo posto per te… bambina! Come hai ottenuto il permesso di vedere un ex-assassino? In ogni caso è un imbroglio degno di una Serpeverde, devo dartene atto."

Ghignò e a Malfoy quel ghigno parve di beffa.

-" Ti sbagli! Mia madre era una Grifondoro e mio padre era un Serpeverde."

Ora fu l’uomo a ghignare. Quale Serpeverde a posto con la testa avrebbe mai potuto procreare con una Grifondoro?

-" Dunque sei una sporca mezzosangue!"

-" Bada Malfoy non ho mai detto di essere una mezzosangue. Il mio sangue è puro come l’oro zecchino."

Il mangiamorte, o meglio ex-mangiamorte, la guardò stranito; erano poche le Grifondoro purosangue.

-" Chi sei?"

-" Malfoy non è importante chi io sia. Ho passato i primi 11 anni della mia umile vita in Tibet. Ho appreso la magia da mia madre strega di nascita, e da un monaco buddista i segreti dei ninja; so come far passare un uomo nell’altro mondo senza che se ne renda conto. Frequento Hogwarts da 4 anni, ma questa è un’altra storia . Silente ti manda questo invito…" – disse porgendo all’uomo il foglio di carta.

Malfoy lesse attentamente più di una volta quelle poche righe e non riusciva a credere ai propri occhi. Possibile che Silente volesse davvero che lui diventasse professore di pozioni? Che volesse un ex-mangiamorte per insegnare a degli alunni? Guardò ancora la ragazza.

-" Qui il mio compito si conclude. Arrivederci… Padre." – e girò le spalle verso la porta.

Malfoy alzò il volto fissandola da dietro e ci capiva sempre meno. Quella strana ragazza lo aveva chiamato "padre", perché?

-"Qual è il tuo nome? Dimmi almeno il tuo nome!"

Non era abituato a supplicare nessuno e quella era quasi una supplica; Draco Malfoy la supplicava.

-" Il mio nome, Draco Malfoy, è Elektra."

In quel momento la porta della cella si richiuse lasciandolo nuovamente solo. Elektra era dunque… Portò le mani sulle sbarre ed urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

-" Ginevra!!!"

Si accasciò e il passato lo invase non lasciandogli altra scelta che ricordare.

Malfoy Manor era lì davanti a lei. Aveva odiato quella casa e i suoi abitanti per tanto tempo ed ora si ritrovava lì in cerca di chissà che cosa. Un flash nei suoi ricordi . Ci fu un ricordo lampo del giorno in cui perse la dignità per sempre.

FLASHBACK

-" Papà dici che è necessario…"

-" Si, lo è! Ginny, qualsiasi cosa accada, qualsiasi, noi ti vogliamo bene."

-" Arthur è proprio necessario? E’ la nostra bambina!"

-" Molly, cara, è l’unica cosa. Lei è l’unico auror incognito che ci rimane."

FINE FLASH BACK

In quel momento Ginevra Weasley, l’auror incognito del ministero, cessò di esistere lasciando il posto a Ginevra Weasley, la cameriera di casa Malfoy.

Suonò al campanello e quell’ orribile suono echeggiò nella sua testa. Respirò a lungo l’odore della libertà perché da quel momento lei sarebbe diventata un oggetto di casa Malfoy. Da quando era un crimine e fuori moda avere elfi domestici, le cameriere erano ricercatissime. Una donna vestita di nero sulla cinquantina col tipico volto duro e severo aprì la porta.

-" Dovresti essere la nuova cameriera. Seguimi!"

La casa era veramente grande e aveva un’aria tetra e lugubre. Entrarono nel salone dove vi era una poltrona con sopra una donna col ventre gonfio. Era evidentemente incinta.

-" Signora, la nuova cameriera."

-" Weasley, è dai tempi della scuola che non ti vedo. Un tempo ci fronteggiavi così bene, tu e Potter."

Già, lei ed Harry. Dio come le mancava. Erano stati insieme così tanto e lui si era opposto da subito perché non voleva che Ginny corresse strani rischi. Poi si ricordò quel volto familiare: era lei, Pansy Parkison che ormai evidentemente era Pansy Malfoy.

-" Ehm…"

-" Non ti preoccupare Weasley! Ciò che conta è che tu ora sei la mia servetta… Strano il destino non credi?"

Ginny l’avrebbe uccisa in quel momento se quella missione non le avesse imposto di fare una cosa simile.

-" I tuoi compiti qui saranno semplici: lavorerai, pulirai ed io sono la tua signora, Weasley, ricordatelo sempre."

Annuì tenendo il capo basso, odiava quella missione e se avesse potuto tornare indietro non avrebbe sicuramente accettato una cosa simile. In quel momento la porta dietro di lei si aprì e qualcuno con il passo pesante fece il suo ingresso.

-" Tesoro, già tornato dalla missione?"

Ginny non ebbe il coraggio di voltarsi, il suo volto trovarselo nuovamente davanti avrebbe causato lo scatenarsi di troppi ricordi belli, felici e pieni di quella che i poeti chiamano "passione"; ma nel contempo anche molto dolorosi. Rimase dritta, immobile e non mosse neanche un muscolo.

-" Weasley, ti conviene ringraziarlo! E’ solo grazie a lui se tu sei qua."

Non si mosse nemmeno questa volta. Respirò a fondo, socchiuse le palpebre.

-" La ringrazio signor Malfoy per avermi permesso di lavorare a Malfoy Manor."

Ghignò. Quel ghigno Ginny se lo ricordava bene così come le sue grandi e forti mani ,i suoi occhi…

-" Weasley, se l’ho permesso è solo perché vedere un Weasley, vedere te, che tanto sei stata sfacciata a scuola nei miei confronti, pulire per casa è un divertimento che non voglio negarmi. E poi Pansy ha bisogno di servitù… il bambino è in arrivo."

Da allora divenne la graziosa cameriera di Malfoy Manor. Le giornate alcune volte erano eccessivamente stancanti e Pansy, lei si che era stressante. Ginny era arrivata al punto che l’avrebbe uccisa a sangue freddo. Fortunatamente era spesso fuori per compere per il nascituro e Draco si vedeva raramente. Uno di quei giorni tranquilli, Ginny decise di entrare nello studio di Draco. Egli non c’era … fortunatamente. Era piuttosto ordinato, nel suo studio c’era una scrivania e un’enorme libreria piena di ogni genere di testi. Ginny vi si avvicinò. Era convinta che dietro vi fosse qualcosa, una stanza magari. Toccò un libro ma una voce fredda come il marmo la scosse.

-" Ti piacciono i libri Ginevra?"

Da quanto tempo non sentiva Draco Malfoy sussurrare il suo nome? Tanto, troppo tempo. Si maledisse al pensiero di aver pensato una cosa simile.

-"Continuate a chiamarmi Weasley, signore."- disse lei in tono gelido in modo da poter tenergli testa. Ma Malfoy non era sempre stato freddo e lei, voltandosi, aveva visto nei suoi occhi la dolcezza che aveva conosciuto un tempo ma quella era un’altra storia.

-" Come mai Weasley, una volta non ti dispiaceva se ti chiamavo Ginevra"

-" Quelli erano altri tempi Malfoy, tempi dimenticati! Fa anche tu lo stesso, ora sei anche sposato"

Draco avrebbe voluto dire qualcosa, replicare ma non poteva, il maledetto orgoglio Malfoy non glielo rendeva possibile. Era tutta colpa dell’orgoglio se tra lui e la giovane Weasley non aveva funzionato ed ora ne pagava le conseguenze; era sposato con una donna brutta, stupida e che, per di più, non amava.

-" Se non vado errato, Ginevra era una regina…"-la rossa annuì col capo.

-" La moglie di re Artù che tradì suo marito con Lancillotto il fedele cavaliere di Artù."

Ghignò e si perse in una risata maligna, in altre parole si stava prendendo gioco di lei.

-" Voi donne tutte uguali. Se Ginevra moglie di Artù non avesse ceduto alla lussuria oggi sarebbe ricordata come la moglie di un grande sovrano non come Ginevra l’amante di Lancillotto."

-" La lussuria non centra, Ginevra amava Lancillotto."

-" Amore è solo qualcosa di effimero che ci spinge a compiere gesti stupidi."

Non disse una parola. Ribattere con lui sarebbe stato inutile.

-" Quando ero piccolo ad Hogwarts lessi un libro: narrava la storia di Elektra, una ragazza bellissima dotata di poteri straordinari ma era un’assassina."

-" A però."

Draco ignorò quel commento fuori luogo. Aveva appena ammesso in quel momento che qualcosa lo affascinava.

-" Ti consiglio di chiamare tua figlia Elektra, tanto siamo in tema."

-" Bada Weasley non scordarti mai che io sono il padrone e tu, tu sei la mia serva."

Aveva ragione doveva contenersi e rimanere calma. Sospirò fece per voltarsi ma Draco fece una constatazione.

-" Ginevra ies amissilleb." Tornò indietro.

To be continued

Note capitolo 1:

Siamo arrivati alla fine del primo capitolo… che dire…

-Ci sono voluti sei libri per farmi apprezzare il personaggio di Draco Malfoy. Adoro come la Rowling lo abbia fatto; lo trovo complicato. Un ragazzo freddo, distaccato; sembra che apparentemente nulla lo tocchi mentre invece risulta indirettamente "forzato" ma mi viene il dubbio chi verrebbe su così con un padre come Lucius? È stato addestrato sin da piccolo ad essere il migliore, non credo che il suo sogno da bambino fosse di essere un mangiamorte. Un mangiamorte incapace di uccidere, come ci dimostra nell’ultimo libro. Un mangiamorte costretto ad essere un mangiamorte. Lo trovo un ragazzo che crede di sfuggire tutta la vita a quei sentimenti che noi consideriamo "umani".

-Ho costruito una fanfiction utilizzando un Malfoy combattuto tra il solito Malfoy e quello che m’immagino. Un Malfoy consapevole di provare sentimenti umani ma che non lo vuole dare a vedere, ho incominciato questa fanfiction pensando che Draco Malfoy in realtà potrebbe essere molto più di quello che vediamo, molto di più di un moccioso superbo. Dalla mia penna è nata ELEKTRA che ammetto che è un personaggio molto complesso, forse troppo. Una ragazza di quindici anni dal tono sicuro e deciso. Il personaggio di Elektra è qualcosa che ho imparato a caratterizzare e a conoscere poco a poco, per me stessa è stato un personaggio difficile fin dalla prima idea. Elektra si rivedrà nei prossimi capitoli non subito, forse perché è come dire anche lei come il padre abbastanza combattuta interiormente, come ho ripetuto Elektra non sarà mai completamente chiara ai lettori come non lo sarà mai per me che ne sono l’autrice. Vorrei però che tentasse di immedesimarvi in Elektra che non sarà assolutamente la protagonista, ma solo un personaggio che come gli altri assisterà e renderà possibile il proseguimento della storia, per questo per qualsiasi dubbio si ponga su questo personaggio vi chiedo di farmeli presente affinché possa valutarie si tratta di qualcosa di lecito che chiarirò altrimenti troveranno risposta nei capitoli. Un’ultima cosa che chiedo è di non farvi nessun viaggio di cervello su questo personaggio perché niente è ciò che sembra. Credo che con queste note finali io abbia chiarito e premeditato qualche dubbio che vi si è sviluppato durante la lettura. Terrei molto se mi LASCIASSE QUALCHE COMMENTO COSTRUTTIVO, ANCHE SE PER SAPERE SE VALE LA PENA CONTINUARE.

Kiss STRAWBERRY (recensite)

   
 
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