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Autore: Nereisi    27/05/2011    5 recensioni
Un passato condiviso, un segreto inconfessabile, due vite che finalmente torneranno a incrociarsi.
Riuscirà l'amore tra Misa e Usui a vincere, o il passato di lui getterà un'ulteriore ombra sulla loro storia? Chi ordisce in segreto contro i due?
Riusciranno a stare insieme?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Misaki Ayuzawa, Nuovo personaggio, Takumi Usui
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Edit del 27/10/13
Apporto la modifica che mi avevate chiesto, immettendo il capitolo con il codice dell’HTML.
A mia discolpa posso solo dire che questo era il mio primissimo capitolo mai postato in tutta la mia carriera di fanwriter, all’epoca non sapevo nemmeno cosa fosse quel cavolo di codice!
Ripeto ancora una volta, giusto per scrupolo: questo primo capitolo è quasi uguale all’inizio dell’anime e manga perchè la causa scatenante di tutti gli eventi che leggerete in seguito è sempre quella: Usui che scopre il segreto di Misa.
Spero che questo piccolo cambiamento possa far aumentare i fan di questa storia, e anzi ringrazio coloro che non hanno fatto dietro-front subito al primo capitolo, perdendo gli occhi per leggerlo! Grazie a tutti! Ora potrete leggerlo decentemente :D
Ringrazio e saluto tutti coloro che sono già avanti nella lettura della mia storia e coloro che lasciano sempre commenti dolciosi <3
Baci baciotti
animelover
 
 
 
 
 
Maledizione, sono in ritardo!
 
Correvo a più non posso, mentre la borsa che usavo come zaino oscillava, seguendo il ritmo delle mie gambe e sbattendo sui miei fianchi.
Andavo quasi alla cieca, mentre il vento e la velocità mi scompigliavano i capelli facendomeli andare negli occhi.
 
<< Ehi, dove corri presidentessa? >>
<< Non eri tu che dicevi di non correre per i corridoi? >>
<< Scusate! E’  un'emergenza! >>
 
Li scansai, prima che potessero ribattere qualche cosa.
Però non potevo permettermi di dare il cattivo esempio! Rallentai un po’ il passo, mentre la gente si girava a guardarmi per vedere soltanto una massa di capelli corvini (i miei capelli corvini!) svolazzare giù per la tromba delle scale.
Proprio in quel momento andai a sbattere contro tre studenti.
Uno di loro si girò. aveva un' orecchino al lobo, i capelli biondi spettinati come nidi di quaglie.
 
<< Ma guarda chi c'è! La presidentessa del consiglio studentesco! >>
<< Ma come! Prima fate le regole e poi non le rispettate? >>  Il secondo a parlare era un ragazzo dai capelli neri raccolti in un codino, la camicia aperta.
A quel dettaglio mi impietrii.
 
<< Voi tre, vi avevo già detto di vestirvi in modo decoroso! >>
<< Presidentessa, non faccia la difficile! >> L'ultimo era un ragazzo un po’ strambo, non avevo molti dati su di lui. Sapevo soltanto che stava sempre con quei due e che stava creando problemi all'amministrazione scolastica.
 
<< Sai che ti dico, brunetta? Me ne infischio delle tue regole, visto che non le rispetti neppure tu! >>
 
Silenzio.
 
All'improvviso i tre persero la loro baldanza.
Uno strano vento gelido prese a soffiare mentre la stanza si oscurava e i miei occhi brillavano rosseggianti nel buio.
 
<< Come hai detto? >> i tre si raggomitolarono, piangendo come dei neonati << Ve ne infischiate delle regole? Fantastico! E’ proprio questo che vi caratterizza! Voi uomini sapete solo comportarvi da animali selvatici, a parte qualche eccezione, e pretendete che il mondo sia ai vostri piedi, è così?!? >> urla di terrore si sparsero per la scuola. I miei capelli iniziarono a svolazzare. << E’ per questo che sono diventata la prima presidente femmina in una scuola maschile: per lavare via la puzza di uomo! E ora, via quei piercing! >>
Urla di terrore si spersero per la suola quando tirai via a forza gli orecchini.
 
 
Qualche minuto dopo avevo ripreso a correre, mentre il mio ritardo diventava sempre più grande. Io, Misaki Aizawa, presidentessa del corpo studentesco e miglior studentessa di una scuola fino a poco tempo prima maschile, andavo verso casa per cambiarmi e andare al mio lavoro part-time che procurava per mia famiglia gran parte del suo sostentamento.
No, non eravamo poveri, solo che mio padre aveva abbandonato me, mia sorella e mia madre a noi stesse molti anni fa.
 
Corsi di sopra, facendo attenzione alle travi delle scale pericolanti.
Mi cambiai in fretta , mettendo sull'attaccapanni l'uniforme scolastica e indossando al suo posto il vestito da lavoro.
Un completo da maid.
Il mio lavoro: una maid in un maid cafè.
Il mio segreto più grande, che se fosse stato scoperto avrebbe provocato il crollo della mia reputazione e la pese in giro dei compagni. Non potevo permetterlo!
Ma la mia famiglia aveva bisogno di quei soldi e in fondo il lavoro mi piaceva.
 
Uscii di casa e mi avviai, prendendo la bici. Per fortuna era dietro l'angolo e la strada era poco trafficata.
Proprio mentre pensavo quelle cose, una moto mi passò di fianco mentre un ragazzo con una divisa che conoscevo fin troppo bene sgranava gli occhi, confusi, ma incredibilmente belli, spalancando la bocca.
 
Oh,no! NO!
 
All'incrocio girai più in fretta che potei, mentre la moto fu fermata del semaforo.
Se mi ha riconosciuta è la fine!
 
Conoscevo fin troppo bene quel ragazzo.
Usui Takumi, conosciuto come lo sterminatore di donne.
Al solo pensiero mi salì un moto di stizza. Come faceva un ragazzo ad essere così insensibile nei riguardi delle ragazze che rifiutava?
Finalmente raggiunsi il maid latte.
 
 
Dopo qualche ora di lavoro, era tempo di buttare la spazzatura e prepararmi per andare a casa a studiare.
Aprii la porta dandoci una fiancata, dato che avevo la mani occupate e mentre mi giravo vidi i tre teppisti della scuola fermarsi increduli a guardarmi mentre la loro mascella calava inesorabilmente a terra e i loro occhi mi percorrevano da capo a piedi. Finsi indifferenza giocando il tutto per tutto.
 
<< Buonasera padroni, ma l'ingresso è riservato al personale >>
<< Presidentessa? >>
 
Maledizione!
 
<< Mi dispiace, forse mi state confondendo con qualcuno. Il mio nome è- >>
<< Misa-chaaaaaaaaaan! Quando finisci di buttare la spazzatura dacci una mano con i tavoliiiiiiiii! >>
 
Perfetto. Tradita dal mio stesso capo.
 
<< Ma allora è vero! Allora, la nostra cara presidentessa fa la maid! Ma pensa un po’, così perfettina, così rigida... >>
<< Già.. ma devo ammettere che questo vestito le sta bene.. non è così? >>  mi prese il polso, stritolandomelo fino a farmi male.
<< Vedi di essere gentile con noi, visto che siamo i tuoi padroni, altrimenti.. niente mancia! >> il loro tono si fece lascivo, mentre nei loro occhi luccicava la bramosia.
In quel momento, dal nulla, arrivò un ragazzo che gli fece mollare la presa con una gomitata, mettendoli in fuga.
Si girò a guardarmi con quello sguardo sbarazzino... che a me segretamente piaceva... ma non potevo ammetterlo, non potevo essere debole.
<< Stai bene? >> mi chiese Usui.
<< Certo che sì... piuttosto, che ci fai qua? >>
<< Volevo accertarmi che fossi davvero tu. >>
<< E ora? hai intenzione di dirlo a tutti? >>
<< Mah, non so.... >> e, detto questo, se ne andò.
Ogni fibra del suo essere mi faceva capire che voleva solo mettermi alla prova, giocare con me; ma non ci cascai e non lo chiamai indietro. Lui parve sorprendersi, ma dopo qualche attimo se ne andò. Se ne andò e tutto il mio mondo iniziò a crollarmi addosso, riducendomi ad un mucchietto di cenere, mentre io mi chiedevo << PERCHE' TUTTE A ME?????? >>
 
  
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