Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: crazyhorse    30/05/2011    2 recensioni
Sam, come se si stesse muovendo in un orribile incubo dove lui si trovava in un mondo privo di gravità, si avvicinò lentamente al nuovo Dean studiandolo incredulo con gli occhi sgranati e con la bocca aperta. Quando gli fu accanto, alzò le mani e cominciò a toccargli il viso come se non credesse ai propri occhi ed avesse bisogno di toccare quello che aveva di fronte. Quando vide nello speccio la propria immagine riflessa, e cioè il volto di suo fratello Sam, prese a toccarsi il viso per vedere se il tatto e la vista fossero in accordo con la realtà. Sì, lui era proprio suo fratello Sam. Non disse niente.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
EVERYTHING CHANGES Supernatural ed i suoi personaggi non mi appartengono. Mi appartiene, invece, il personaggio di Allison Carter. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.

EVERYTHING CHANGES

-Dai Sam muoviti ho bisogno del bagno!- intimò Dean spazientito a suo fratello che ormai era chiuso in bagno da 5 minuti buoni.
-Affifo..- gli rispose Sam con la bocca impastata dal dentifricio.
Questa volta i tre cacciatori erano stati sfortunati: l'unico motel alla periferia di San Marcos, Texas, che fosse vicino sia al Central Texas Medical Center che al San Marcos Country Club dove alloggiavano i cavalli di Allison era il MY HAPPY PLACE MOTEL sulla Parker Drive, il quale però aveva solo una stanza libera: certo era grande ed aveva due ampi letti, ma purtroppo il bagno era uno solo.
-Eddai...- ulteriori sollecitazioni di Dean, che ormai sentiva la propria vescica lievitare paurosamente vicino al limite di sopportazione umana e per evitare un'imbarazzante esondazione aveva preso a saltellare nervosamente da un piede all'altro, furono interrotte dal cellulare di Sam che squillava.
-Dean, sto arrivando, rispondi tu...-disse Sam dal bagno.
-Pronto!- ringhiò il cacciatore.
-Dean? Ciao sono Allison. Sam?-
-Arriva...appena si degna di uscire dal bagno!- le rispose lui scocciato. Poi avvicinandosi al bagno disse rivolto a suo fratello: -E' Allison, dai vieni a sentire cosa le si è sciolto questa volta!-
Nello stesso momento, con enorme soddisfazione di Dean, Sam uscì dal bagno, prese il telefono di mano da suo fratello senza troppi complimenti e salutò dolcemente Allison:
-Ehy!-
-Ehy!- gli rispose lei altrettanto dolcemente.
Alzando gli occhi al cielo, Dean lasciò i due agli affari loro e prese possesso del bagno con sconfinata soddisfazione.
-Ally, dimmi come va all'ospedale?-
-Ho appena visto il medico legale, ma c'è una cosa che non mi convince. Puoi farmi una ricerca in rete per favore...tirando fuori l'hacker che è in te?-
-Sicuro, di cosa hai bisogno?- chiese avviandosi al suo portatile e accendendolo.
-Riguarda Samantha Gibson. Avrei bisogno di sapere se per caso è stata ricoverata in qualche clinica per perdere peso.-
-Oh ok...aspetta...Come mai questa strana domanda?- le chiese Sam incuriosito mentre digitava velocemente qualche comando sulla tastiera.
-Ma, niente, solo un sospetto...non mi torna un particolare fra le condizioni del cadavere ed il parere del medico legale...che tra l'altro è un emerito idiota, l'ho appena incontrato e ti assicuro che lo avrei preso volentieri a calci nel...-
Per fortuna Sam le impedì di finire la frase perchè nel frattempo aveva terminato la ricerca:
-Sì, sì ho capito il genere! Comunque non c'è niente su Samantha Gibson, nessun ricovero in nessun ospedale o clinica privata, nè per perdere peso, nè per altri problemi...praticamente scoppiava di salute!-
-Già, infatti è morta! Ok...senti io credo che farò molto tardi stasera..-
-Perchè?- chiese Sam preoccupato.
-Niente, voglio controllare una cosa personalmente, solo non aspettatemi alzati!-
-Mh, va bene, ma stai attenta ok?-
-Tranquillo ho tutto sotto controllo! A dopo!- disse la cacciatrice e terminò la comunicazione.

***********************

Erano le tre di notte passate, quando Allison finalmente parcheggiò la sua Pontiac Firebird blu davanti alla stanza n. 2 del MY HAPPY PLACE MOTEL di San Marcos. Aveva male ad ogni singolo muscolo del suo corpo, ma il collo le faceva addirittura vedere le stelle; aveva passato le ultime tre ore china sul cadavere di Samantha Gibson per verificare se, come le aveva detto il medico legale quel pomeriggio, effettivamente la donna non avesse mai avuto figli. I risultati della sua ricerca le diedero due conferme:  Samantha Gibson aveva affrontato una gravidanza parecchi anni prima  ed il medico legale era un incompetente. Tuttavia in quel momento non aveva voglia di pensarci, voleva solo andare a letto, stendersi accanto a Sam, dargli un bacio senza svegliarlo ed addormentarsi sommersa nel suo abbraccio.
Senza fare rumore, entrò nella stanza e, con sconfinato sollievo, uscì da quei vestiti paurosamente scomodi e che lei non era per niente abituata ad indossare: scarpe col tacco, giacca e gonna e, sopra ogni cosa le calze. Detestava le calze, le facevano prurito e infatti aveva trascorso l'intero viaggio di ritorno dall'ospedale grattandosi furiosamente le gambe. D'altra parte si rendeva conto che quell'abbigliamento era indispensabile per rendere credibile l'alias che aveva creato Dean per lei, e cioè l'agente speciale dell'FBI nonchè anatomopatologa Allison Dolittle...certe volte  il senso dell'umorismo di Dean le faceva quasi paura.
Assicuratasi che nel letto di fronte alla finestra ci fosse veramente Sam (e non suo fratello), scivolò sotto le coperte. In due secondi netti era già nel regno di Morfeo, complice il caldo abbraccio del ragazzo.

***************************

La mattina dopo, Allison fu svegliata da un timido raggio di sole che filtrava attraverso l'imposta sgangherata della finestra che si trovava esattamente davanti al letto suo e di Sam. La notte era trascorsa tranquilla, o almeno quelle poche ore che era riuscita a dormire dopo la sua incursione all'obitorio.
Con gli occhi ancora chiusi, si voltò verso Sam e gli allungò un bacio. Le piaceva svegliarsi in quel modo, sentirlo vicino, prima ancora di aprire gli occhi. Tuttavia quella mattina percepì qualcosa di strano: quelle che aveva appena baciato non le sembravano le labbra di Sam così come lei se le ricordava. Mentre si voltava di nuovo decise di non dare molto peso a quella sensazione, pensando: "Oddio ho dormito solo poche ore, dev'essere il sonno a confondermi le idee".
Il contatto delle labbra di Allison svegliò Sam. La prima sensazione che ebbe mentre i suoi neuroni si stiracchiavano fu un disagio fisico generalizzato, come se il giorno prima avesse corso la maratona ed in quel momento tutti i muscoli e le articolazioni del suo corpo erano irrigiditi e doloranti. Eppure avevano cominciato a lavorare su quel caso solo da due giorni, quindi lui e Dean le ultime ore le avevano passate a ricostruire la vita di questa Samantha Gibson morta in circostanze misteriose come anche un'assistente sociale, anch'ella di San Marcos; e lo avevano fatto seduti alla scrivania o al massimo parlando con i mariti delle vittime, non correndo la maratona. Che stesse invecchiando così in fretta? No, di sicuro c'era un'altra spiegazione:
-Buongiorno...hey, mi hai fatto dormire in un angolo stanotte? Sono tutto anchilosato!- sussurrò Sam all'orecchio di Allison stringendola forte.
Allison rimase pietrificata e terrorizzata nel sentire la voce della persona dietro di lei. Un brivido gelido di orrore le corse lungo la schiena mentre realizzava che l'uomo che le aveva appena dato il buongiorno non era Sam come ogni mattina, ma....no, non era possibile...eppure quella era la voce di....di...Dean! La cacciatrice sgranò gli occhi e, mentre il suo cuore accellerava furiosamente i battiti, si voltò lentamente verso la persona che le era sdraiata accanto: il panico la sopraffece quando vide che quella persona era proprio Dean. La sua mente, precipitata sulla terra dal mondo dei sogni come un meteorite dallo spazio, fu attraversata da due pensieri uno dopo l'altro:
"Dannazione ho dormito nel letto sbagliato! No no no, non è possibile, il letto è proprio questo!"
Appurato che il letto era quello giusto il secondo pensiero che fece fu:
"Merda...shapeshifter! Ho dormito con uno shapeshifter! Non ci sono altre spiegazioni!!"
Mentre il cervello di Allison partoriva questo pensiero, la sua mano scivolò lentamente sotto il cuscino, agguantò saldamente la pistola che ogni notte Sam vi metteva per precauzione, si fiondò fuori dal letto come allucinata e puntò l'arma contro....quella cosa orrenda che aveva di fronte.
-Whoa whoa Ally cosa fai! Sono io!- Dean, o la cosa che aveva le sembianze di Dean, era schizzato fuori dal letto come una scheggia impazzita, e sembrava incapace di comprendere come mai avesse una pistola puntata contro.
Ripresasi dall'iniziale sgomento, Allison si riappropriò dei suoi pensieri convinta di avere di fronte uno shapeshifter:
-Senti pezzo di merda, non so cosa tu voglia da noi, ma è meglio che mi dici subito dove hai messo Sam, o ti pianto una pallottola d'argento in mezzo al cuore!- ok, lei non sapeva se la pistola fosse davvero caricata con proiettili d'argento, ma avrebbe affrontato quel problema al momento opportuno e quello in particolare non lo era.
Lui protestò:
-Ally, magari hai avuto un incubo, ma sono io, Sam, non vedi?-
La risposta arrivò secca e dolorosa come una spada affilata nel cuore:
-No, non vedo! E di sicuro potresti essere chiunque ma non Sam! Almeno avresti potuto imparare a distinguerli prima di prendere le sembianze di uno di loro!- 
-Ally, ma cosa dici?- quello che aveva di fronte era chiaramente un Dean confuso e stupito, che si stava muovendo piano e con cautela, probabilmente per trovare una posizione comoda per disarmarla; per tutta risposta Allison impugnò più saldamente la pistola e muovendo la canna in direzione dello specchio della stanza, che stava appeso accanto alla finestra, lo invitò a specchiarsi.
Nell'istante in cui il viso di Dean si riflesse nello specchio un grido agghiacciante e carico di panico si spanse per tutto il motel.
Fra le altre, una conseguenza di quell'urlo fu una serie di movimenti della sagoma completamente immersa sotto le coperte del letto dove doveva essere Dean...il vero Dean. Da sotto quell'ammasso informe di lenzuola e copriletto, una voce ancora impastata dal sonno si lamentò irritata:
-Ehy, ma non si può dormire in questa stanza!?-
Il suono di quella voce provocò una seconda ondata di orrore nelle viscere di Allison e sgomento misto a terrore nel Dean che si trovava ancora di fronte allo specchio: quella che veniva da sotto le coperte era la voce di Sam.
A quel punto Allison, pensando di dover gestire non uno, ma due shapeshifter, lentamente e continuando a tenere sotto tiro Dean, si avvicinò alla propria borsa ed estrasse una seconda pistola. Forte di due armi si rivolse con decisione alla cosa che aveva preso le sembianze di Sam:
-Ok stronzo, ora vieni fuori, dobbiamo fare una chiacchierata!-
-Ehy, stronzo a chi?- protestò quella voce mentre il viso a cui apparteneva risorgeva da sotto le coperte: Sam. Il Dean davanti allo specchio deglutì nervosamente e faticosamente fissando sbigottito e a bocca aperta la persona appena emersa dal letto. La sorpresa di Allison invece durò un paio di secondi soltanto, durante i quali il suo cuore si era letteralmente fermato, ma alla fine:
-A te! Ora vieni fuori e mettiti di fianco al tuo compare, vediamo se riesco a farne fuori due contemporaneamente!- gli rispose Allison risoluta e cercando di sembrare minacciosa.
-Ehy, senti non ho voglia di scherzare! Metti giù la pistola....- disse il Sam nel letto, contrariato; poi si voltò verso la persona che stava di fronte allo specchio dicendo: -Sam, ma cosa le hai fat...-
Non fu in grado di terminare la frase perchè vide che, invece che Sam, di fronte allo specchio c'era lui, Dean.
Un secondo urlo agghiacciante e pregno di panico allo stato puro invase l'intero motel.
-ORA BASTA!!!- urlò Allison infuriata. Ancora pensava di avere di fronte due shapeshifter.
-Tacete! Uno di fianco all'altro! Forza! Muoviti tu, fuori da letto!-
Il nuovo Sam, ancora in preda al panico, fece per uscire da sotto le lenzuola ma, non essendo abituato a gestire dieci centimetri di altezza in più, inciapò nella pediera del letto e rotolò a terra:
-Ahi!!-
Cercò di rialzarsi ma inciampò nelle sue stesse gambe e cadde di nuovo: -Ahi!!!-
Il secondo tetativo di raggiungere una posizione a 90° con il suolo ebbe successo, quindi come se si stesse muovendo in un orribile incubo dove lui si trovava in un mondo privo di gravità, si avvicinò lentamente al nuovo Dean studiandolo incredulo con gli occhi sgranati e con la bocca aperta. Quando gli fu accanto, alzò le mani e cominciò a toccargli il viso come se non credesse ai propri occhi ed avesse bisogno di toccare quello che aveva di fronte. Quando vide nello speccio la propria immagine riflessa, e cioè il volto di suo fratello Sam, prese a toccarsi il viso per vedere se il tatto e la vista fossero in accordo con la realtà. Sì, lui era proprio suo fratello Sam. Non disse niente.
-FERMI!- intimò loro Allison.
Sam...cioè no, scusate, colui che stava dentro il corpo di Dean, cercò di convincere Allison che nessuno dei due era uno shapeshifter:
-Ally, senti, ho capito cosa stai pensando! Ma non siamo shapeshifter! Sono io Sam...o meglio dentro il corpo di...mio fratello...- deglutì faticosamente e nervosamente, senza per altro averne bisogno perchè la sua bocca era diventata improvvisamente più arida di un deserto, poi continuò: -...ci sono io...Sam...Ally ti prego...metti giù le pistole!- la stava letteralmente implorando.
Lei non fece una piega, ma continuò a puntare le armi contro le due figure di fronte a sè. Allora Dean, le fece una proposta:
-Senti, facciamo così, mettici alla prova. Chiedici qualcosa che sappiamo solo noi, ok?-
Mentre la testa di Sam annuiva per sottolineare il suo assenso alla proposta del fratello, Allison fissò gli occhi di entrambe le cose che aveva di fronte per qualche istante riflettendo, poi pensando che il manico del coltello era comunque nelle sue mani, disse seccamente:
-Data di nascita.-
-2 maggio 1983- Dean
-24 gennaio 1979- Sam
Allison sgranò gli occhi per l'ennesima volta nel giro di un quarto d'ora da quando si era svegliata e sentì una specie di forte pressione sul torace che le impedì di respirare per qualche secondo. Effetivamente le date di nascita erano quelle giuste, ma invertite rispetto a chi le aveva pronunciate. Un pensiero inconcepibile attraversò la sua mente: e se qualcosa avesse scambiato i loro corpi? Se Dean fosse realmente Sam e viceversa? Insomma gli shapeshifter non saranno stati dei geni, ma Dean le aveva spiegato che avevano una specie di connessione psichica o qualcosa del genere con la persona di cui avevano preso le sembianze, una connessione così profonda da riuscire a sentire i suoi sentimenti e leggere nella sua mente, per cui era impensabile che loro non sapessero il nome del loro involucro. Continuò, per essere il più sicura possibile:
-Genitori.-
Rispose Sam, quello che sembrava esserlo per lo meno:
-John e Mary...-
Allison lo interruppe:
-Non i tuoi, genio, i miei!-
Proseguì Dean, quello che sembrava esserlo per lo meno:
-Edward e Serena Carter. Tua madre è italiana, cioè lo era, perchè quando tu avevi sei mesi lei è morta in un incendio in casa tua. Questo perchè tu hai dei poteri...ehm come me...in particolare puoi controllare gli animali, mortali e non,......- avrebbe potuto continuare ancora, ma si zittì, quando vide l'espressione dipinta sul volto di Allison: puro sgomento ed incredulità; evidentemente si era infine convita di non avere davanti due shapeshifter, ma i fratelli Winchester originali, solo con i corpi invertiti. Piano piano la ciacciatrice cominciò ad abbassre le pistole e Sam e Dean cominciarono a rilassare i rispettivi muscoli che fino ad allora erano stati tesi come corde di violino.
Tutti e tre rimasero in piedi immobili in mezzo alla stanza fissandosi in silenzio l'un l'altro per un tempo infinito; tutti e tre avevano capito cos'era successo, ma nessuno aveva il coraggio di dirlo ad alta voce, tanto assurda sembrava quella situazione.
Allison fu la prima a rompere quel pesante silenzio:
-Merda! Cos'è successo? Com'è possibile che vi siate scambiati..i...i...- non riusciva terminare la frase. Chiuse gli occhi come se dirlo senza guardali in faccia potesse cancellare la realtà dei fatti. Con tutto il coraggio di cui era capace riuscì a terminare la frase: -...i vostri corpi? Chi...cosa può aver fatto una cosa simile? Perchè? Cosa facciamo adesso? Non è il caso di chiamare Cass? No, forse Dio in persona sarebbe meglio? O Bobby? Bobby forse può aiutarci?- quando era nervosa e confusa Allison tendeva a porre troppe domande contemporaneamente.
Nell'istante in cui lei smise di fare domande alle quali nessuno avrebbe comunque saputo rispondere in quel momento, una luce candida filtrò dal vano della porta chiusa del bagno. Si sentì un tonfo ed un forte spiffero di vento caldo. Tutto cessò in meno di cinque secondi, durante i quali tutti e tre i ragazzi prontamente recuperarono una pistola ciascuno e la puntarono dritta contro la sorgente di quella manifestazione improvvisa.
La tensione salì alle stelle e tutti e tre i cacciatori concentrarono l'adrenalina accumulata durante quel traumatico risveglio nei rispettivi muscoli come una specie di potente scarica elettrica che aspettava solo di essere liberata. Mentre la maniglia cominciò lentamente a girare e la porta piano piano ad aprirsi, i tre ragazzi tirarono l'astina delle rispettive pistole semiautomatiche per inserire il primo colpo in canna, pronti a sparare non appena avessero capito cosa avevano di fronte.



- "Nothing As It Seems" - Pearl Jam
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: crazyhorse