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Autore: mileybest    30/05/2011    2 recensioni
-Dammi quel diario!-
-è da qualche notte che sogno sempre lei,Katherine e mi dispiace sempre meno...-
-Katherine! Falla finita..-
è incredibile che con solo un braccio riesca a tenermi lontana abbastanza da continuare a a farle scoprire segreti che dovevano rimanere nascosti.
-Ieri notte ho sognato di farci sesso brutalmente come so che lei sa fare.-
-Questo non l'ho scritto!- Scoppia a ridere.
-No,ma so che l'hai sognato.-
Resto a bocca aperta.
Lei come fa a sapere...
-Sei stata tu!-
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Elena Gilbert, Katherine Pierce | Coppie: Elena/Katherine
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Doppelgangers '
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-Ridammelo!- Urlo alla mia odiosa doppelganger cercando di riprendermi il diario che,visti gli eventi accaduti, ho dimenticato di nascondere dietro la sirena di ceramica regalatami da Miranda,mia madre.

Io proprio non riesco a capire il motivo per cui ha deciso di seguirmi qua a casa di Jenna.

Jenna.

Solo pensare il suo nome provoca una stretta ferrea alla bocca dello stomaco.

Ancora non ci credo che sia andata via per sempre. Che non la rivedrò più.

Non dovrò più pensare a come proteggerla dai vampiri, a come farle credere che tutto proceda regolarmente.

Non doveva finire cosi. Non era lei a dover morire.

Dovevo essere io. Solo io.

Mi ero ripromessa di fare qualsiasi cosa pur di proteggere lei,Jeremy e gli altri.

Invece tutto si è rivelato vano.

Klaus ha avuto quello che voleva.

Per colpa sua Jenna e John,gli unici parenti che mi erano rimasti,sono morti e Stefan,da quanto ha detto Katherine, è tornato ad essere il mostro che era un tempo,alleandosi con l'Originario.

-Ridammi quel diario,Katherine!- Provo a sfilarglielo dalle mani,ma lei con la sua velocità da vampiro corre dall'altra parte del corridoio.

-Cosa ci sarà di cosi scandaloso in questo libricino da non dover essere letto?- Chiede,spezzando il piccolo lucchetto che fino a pochi secondi fa teneva i segreti scritti nel diario lontano da sguardi al di fuori del mio.

Prima che possa raggiungerla, scende le scale.

Se solo mi fossi accorta prima della scomparsa dei miei vestiti all'ultima festa dei Fondatori, lei adesso non avrebbe la libertà di entrare e uscire da questa casa.

Se solo avessi il coraggio di conficcarle un paletto nel cuore...

Perchè non l'ho ancora fatto?

Ne ho avute di possibilità per ucciderla,ma non le ho mai sfruttate.

Sospiro.

Nonostante tutto,Katherine è l'unica,a detta di Damon,a potermi proteggere. Quindi ucciderla sarebbe uno svantaggio per noi.

Non mi sorprende che Damon abbia deciso di fidarsi di lei,in fin dei conti anche se è innamorato di me,prova qualcosa di molto forte per la vampira che mi sta mandando fuori di testa da settimane.

Quello che mi sorprende è che lei abbia accettato di rimanere in città senza troppe preghiere da parte del maggiore dei Salvatore.

Insomma,dopo averle sentito dire chiaramente di volermi morta,non avrei di certo immaginato che sarebbe rimasta a proteggere me nello stesso posto in cui Klaus l'ha lasciata.

È chiaro come il sole che se volesse,il vampiro millenario la ucciderebbe all'istante se la vedesse girovagare ancora qui intorno.

La inseguo al piano di sotto.

Volevo prendere dei vestiti e portarli al pensionato,sarei dovuta venire da sola.

Invece Katherine ha avuto l'idea di intrufolarsi in casa e,oltre a farmi prendere un colpo non avendo capito di essere seguita,ficcare il naso nella mia camera.

-Katherine,restituiscimelo immediatamente.- Dico con tono deciso,ma con il cuore che batte a mille vedendola leggere le prime pagine.

-Che noia,adesso ho capito il perchè Matt ti ha dimenticato cosi in fretta,invece di spassartela con quel biondino perdevi tempo a scrivere cose come....-Sfoglia altre pagine. Trattengo un grugnito di protesta.-Adoro il suo sorriso di vittoria ogni volta che segna un touchdown e come si gira nella mia direzione per controllare che lo abbia visto. Si può non amare qualcosa in Matt? Mi sembra impossibile. Bleah! Non ti viene voglia di darti fuoco?-

-Avevo quindici anni!- Mi difendo.

Katherine ride della mia reazione.

-Vediamo se c'è qualcosa di più interessante.-

-Smettila di leggere! Sono cose personali.-

La vampira ignora le mie parole e si siede sul divano.

Non capisco se l'ha fatto apposta o solamente per mettersi comoda. Non me la prenderei tanto se non fosse l'esatto punto dove sono poggiate le foto dei miei genitori e di Jenna.

È ancora troppo presto per tornare a guardare il volto di quest'ultima.

L'immagine di lei che mi fissa indifesa e impaurita mentre Klaus la uccide senza pietà è impressa bene nella mia memoria,per quanto voglia dimenticare.

-Hai già finito di lamentarti?- Chiede Katherine distogliendo lo sguardo dal diario per posarlo su di me.

Ignoro la sua domanda,troppo presa ad allontanare il ricordo della morte di Jenna che si sovrappone a quella di Isobel e alle parole della lettera di John che mi ronzano in testa.

Un capogiro improvviso mi fa barcollare,ma invece di cadere come mi aspettavo avverto il tocco di due mani afferrarmi prima che sbatta la testa sul pavimento.

Per un attimo mi convinco che sia Stefan quello ad avermi presa,attento e vigile come sempre ad ogni mia mossa,invece mi ritrovo vicinissima al volto di Katherine,la quale mi tiene stretta impedendomi di cadere.

-Che ti prende,Elena?- Il suo tono,prima annoiato e indifferente, sembra quasi preoccupato.

Di nuovo non riceve risposta.

Insieme a questi vari flash si aggiunge quello di Klaus che si nutre del mio sangue un po' alla volta,togliendomi la vita.

Un conato di vomito mi sale su per la gola.

Avrei dovuto chiedere a qualcun altro di portarmi i vestiti. Questa casa contiene troppo dolore e troppi ricordi.

Il divano dove prima era seduta Katherine,è lo stesso dove io e Jenna ci eravamo convinte che Jeremy fosse stato rapito dagli alieni quando l'avevamo visto fare i compiti dopo tutti i casini che aveva combinato.

Sbatto le palpebre. Katherine,forse per la prima volta nella sua vita,è in silenzio.

-Perchè tutti quelli che amo devono morire?*- Non avrei mai pensato di chiedere una cosa del genere a nessuno,specialmente la persona che odiavo ancor prima di conoscere,ma in questo momento ho un disperato bisogno di una spiegazione. Ho un disperato bisogno di sapere se c'è una spiegazione per il male che è piombato sulla mia vita e non sembra voler sparire.

Fisso la donna di inginocchiata accanto a me,con gli occhi lucidi.

Katherine non dice nulla,si limita ad allentare la stretta sul mio corpo.

È chiaro che non mi risponderà,lei non vorrebbe neanche che io esista,figurarsi confortarmi.

Ma dopo pochi minuti,rimango paralizzata dalla sua reazione. Le sue dita dal braccio passano ai capelli. Inizia ad accarezzarli lentamente,con l'altra mano allo stesso tempo passa ad una guancia.

-Non immagini quante volte ho provato a capirlo,ma non ci sono mai riuscita.- Mormora,senza sarcasmo o malizia nella voce come è suo solito.

Forse è il mal di testa o la nausea,ma ora Katherine mi appare più umana di quanto abbia fatto credere dal suo arrivo.


Passata una buona mezz'ora mi ritrovo nella stessa situazione interrotta dallo chock di aver visto le foto sul davanzale del camino.

Katherine è tornata a leggere il diario e ho perso la forza di fermarla.

Giro il cucchiaio nella camomilla bollente.

Con estrema lentezza ne porto una tazza a Katherine.

-Ho per caso rimediato una serva?- Il suo sarcasmo ingrato ritorna a farsi sentire.

-Non sei divertente.-

-A cosa devo questo gesto?- Prende la tazza e per qualche secondo le sue dita sfiorano le mie.

Rabbrividisco. Anche se prima mi sono lasciata andare alle sue carezze,non significa che mi sia abituata ad essere toccata da lei.

-Per avermi evitato un bel livido sulla fronte.-

Katherine sorride e avverto anche le mie di labbra piegarsi all'insù.

-Non potevo permettere che la mia faccia,anche se su di te, venisse rovinata.-

-Ottima scusa.- Sussurro,posizionandomi sul tavolo bevendo a piccoli sorsi la camomilla.

-Quando Katherine mi ha sfiorato con l'indice la gola avrei dovuto provare repulsione e disgusto,invece ho desiderato che quel momento si ripetesse all'infinito.-

Il cuore smette di battere.

Oh mio dio!

Avevo dimenticato di aver scritto anche cose su di lei.

Mi alzo di scatto dalla sedia e le arrivo vicino.

-Dammi quel diario!-

-è da qualche notte che sogno sempre lei,Katherine e mi dispiace sempre meno...-

-Katherine! Falla finita..-

è incredibile che con solo un braccio riesca a tenermi lontana abbastanza da continuare a a farle scoprire segreti che dovevano rimanere nascosti.

-Ieri notte ho sognato di farci sesso brutalmente come so che lei sa fare.-

-Questo non l'ho scritto!- Scoppia a ridere.

-No,ma so che l'hai sognato.-

Resto a bocca aperta.

Lei come fa a sapere...

-Sei stata tu!-

Se fosse umana a quest'ora starebbe soffocando per il troppo ridere.

-Ce ne hai messo di tempo per arrivarci.-

-Stronza!- Provo a tirarle uno schiaffo,ma i suoi riflessi pronti le permettono di bloccare la mia mano ad un soffio dal suo viso e a farmi ritrovare sul divano con lei sopra di me.

-Andiamo,non ti è dispiaciuto affatto.-

-Sei disgustosa.- Le dico osservandola dal basso. Osservando quell'odioso sorriso malizioso.

-Quale sogno ti è piaciuto di più?-

-Quello dove Klaus ti prende a calci nel culo.-

Scoppio anche io a ridere alla sua espressione contrariata.

Ma ritorno ad agitarmi alla sua risposta.

-Ah,quindi mi sogni anche senza che ci sia io a manipolarti la mente?- Ribatte.

-Certo che no! Era una battuta.-

-Sai..è più divertente toccarti di persona che in sogno.- Sussurra maliziosa sfiorandomi il collo.

-Lasciami.-

-Vuoi davvero che ti lasci in questa casa da sola?-

Sia io che lei sappiamo già la risposta. Non posso restare qua dentro da sola,finirei per morire dopo nemmeno un minuto.

Mi mordo le labbra.

Le mani di Katherine dal collo sono affondate sotto la maglietta e con una sensualità tale da farmi trattenere gemiti incontrollati esplorano la pelle sensibile dei fianchi e del ventre.

-Sme..smettila..-provo a dire,ma Katherine blocca la protesta sul nascere premendo le sue labbra sulle mie.

Dischiudo le labbra,titubante,ricambiando il bacio.

È come se ci fosse un filo invisibile che ci lega e che mi spinge a desiderarla.

Ho sempre evitato di toccarla e parlarle dopo aver avuto quei maledetti sogni,per paura che accadesse sul serio qualcosa fra noi due.

O...paura che iniziassi a interessarmi sul serio a lei.

Inutilmente a questo punto.

E non so se mi dispiaccia più di tanto averla cosi vicino come nei sogni.

Ma quando inizia a mordere piano il collo per eccitarmi, ritorna Klaus.

Un gemito di dolore al ricordo delle sue zanne a succhiarmi via la vita interrompe il momento.

-Elena...-Katherine si allontana per fissarmi negli occhi.

Lancio un respiro profondo.

-Scusa...è solo che...Kla..Klaus..-

Annuisce. Intreccia le sue dita alle mie,comprensiva.

-Anche io sono stata morsa da lui,so cosa stai provando.-

-Tu non sei morta...-

-Solo perchè gli servivo per il sacrificio,ma non significa che non si sia divertito a torturarmi. -

Non le ho mai chiesto cosa ha dovuto passare prigioniera in casa di quel mostro nel lontano medioevo e poche settimane fa . Non intendo scoprirlo.

-Come hai fatto a smettere di..pensare a lui? A..smettere di pensare alle persone che ha ucciso?-

Avvicina di nuovo il mio volto al suo e riprende a baciarmi,con più passione.

Non è proprio la risposta che volevo,ma comunque ricambio ancora con uguale intensità.

Quando mi stacco per riprendere fiato,Katherine evita il collo e scende più in basso,alzandomi con le mani la maglietta e sfiorarmi con le labbra e la lingua la pelle surriscaldata dalle sue attenzioni.

-Ka..Katherine..-Gemo e la sento ridere soddisfatta.

Ma come se non fosse bastato il pensiero di Klaus a rovinarmi la serata,Isobel che mi brucia davanti gli occhi mi fa alzare a sedere di scatto.

-Mi stai facendo preoccupare su serio.- Dice infastidita la vampira.

-è..è questa casa...io...non dovevo venire,è troppo presto.-

-Vuoi andare via?-

Annuisco,incapace di guardarmi intorno.

-Ok...torniamo al pensionato.-

-Ma al pensionato c'è Damon!-

-Ma va, e allora?-

-Emh...-Sono sicura di essere diventata rossa fino alla punta dei capelli.-probabilmente per te non è un problema,ma io non sono abituata a fare certe cose in pubblico.-

Katherine scoppia in una sonora risata.

Si risiede sul divano sfiorandomi le labbra con l'indice.

-Stavi pensando di continuare allora,eh?-

-Di sicuro non mi lascerai molta scelta..-

-Quindi ti stava piacendo.- Afferma sorridendo.

-Non ho detto questo.-

-Ma è quello che pensi.-

-Katherine...-

-Più o meno del sogno?-

Bene la voglia di ucciderla ritorna ancora.

-Non te lo dirò mai.-

-Oh...te lo farò dire,stanne certa.- Un brivido d'eccitazione mi passa per la schiena dopo questa frase.

Va in cucina a riprendere le giacche di pelle.

-Alla casa sul lago. Ho una casa sul lago..libera.-

-Andiamo allora.-

Sorrido seguendola fuori dalla porta.

Senza preavviso mi bacia ancora,sfiorandomi i capelli.

-Allora qual'è la risposta? Quando hai smesso di pensarci?- Le chiedo in un sussurro roco.

Katherine sorride,senza malizia,sfiorandomi la fronte con le labbra.

-Ho smesso di pensarci quando ho conosciuto te.-


*Citazione di Jeremy nella puntata 1x07


Ok,ennesimo sclero Kelena in attesa della terza serie. Mi dispiace se sono andata un po' OOC ma volevo scrivere qualcosa di romantico ed è uscito questo U.U Inizialmente doveva essere una roba comica con Katherine che legge i segreti più intimi di Elena nel suo diario,ma con la canzone “It calls me home” che è anche il titolo della fic e che vi consiglio di ascoltare in sottofondo è venuto fuori questo :3 spero non me ne vogliate xD la prossima sarà migliore^^











  
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