Fumetti/Cartoni americani > Le avventure di Winnie the Pooh
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Autore: MagikaMemy    30/05/2011    9 recensioni
"...sei solo un pupazzo."
Pooh non muoveva le labbra, ma la sua voce allegra gli rimbombava nella mente come se non se ne fosse mai andata da lì.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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How are you, Mr Pooh?

"Quanto tempo è passato da quando non c'è un 'noi' ?"
L'orsetto lì accanto lo guardava, il pelo rovinato dal fango in un lato, motivo all'epoca di tante lacrime, che la mamma non era mai riuscita a lavar via quella brutta macchia.
Christopher, la gamba penzoloni dal letto sfatto, osservava il suo peluche come non faceva da tempo, da quando a tredici anni lo aveva messo sulla mensola e sostituito con le mazze da baseball e i fumetti violenti.
Gli altri se n'erano tutti andati, com'è giusto che fosse: Tappo era stato il primo.
Poi, in ordine sparso, perchè era un qualcosa che aveva totalmente dimenticato, Tigro, Uffa, Canga, Roo, Ih-Oh.
Perfino Pimpi, che fino all'ultimo aveva tenuto su quella mensola con Pooh, perchè sentiva che togliere al suo orso anche lui sarebbe stato quasi crudele.
Un giorno, tornato da un pomeriggio al cinema, si era voltato distrattamente verso i due pupazzi e il porcellino era svanito.
Sua madre aveva giustificato tale scelta dicendo che era sporco e pieno di polvere, giurando che sarebbe tornato al suo posto non appena lavato per bene.
Inutile dirlo, Christopher non lo aveva trovato più.
O forse, volendo essere obiettivi, neanche lo aveva cercato più di tanto. Chissà.
Per il momento, tutto ciò che contava era quell'espressione di matematica che proprio non tornava e il fatto che la biondina della classe accanto non rispondeva alle sue mail. Il resto era di poca importanza.
La camera dei giochi era diventata ora una specie di tana di qualche bestia selvaggia, tra mutande sparse per terra, riviste oscene nascoste sotto il letto e videogiochi lasciati inconclusi perchè troppo noiosi.
La sua fantasia di bambino si era persa col tempo, ma Winnie.
Winnie Pooh rimaneva da anni su quella mensola, senza parlare più, perchè come lui gli aveva donato la parola così gliel'aveva tolta, senza neanche accorgersene.
"...sei solo un pupazzo."
Pooh non muoveva le labbra, ma la sua voce allegra gli rimbombava nella mente come se non se ne fosse mai andata da lì.
"Sono il tuo migliore amico, Chris. E staremo insieme per sempre."
"... avevo ragione io. Il 'per sempre' non è eterno. "
Pooh sembrò davvero muoversi stavolta, un leggero brivido di freddo o forse lacrime che il suo cuore di pezza non gli permetteva di versare.
"Il nostro 'per sempre' era futile. Non sei più il mio bambino."
Christopher avrebbe voluto alzarsi, in tutti i suoi diciassette anni, correre lì ed abbracciare l'unico pleuche della stanza, l'unica prova che era stato un bambino anche lui, l'unica dimostrazione che nel suo cuore non c'erano sempre stati solo birra e libri di scuola.
Ma sarebbe stato troppo.
"...vorrei esserlo. Oh, sciocco di un orsetto..." abbassò lo sguardo, senza chiudere gli occhi davvero, solo per non incrociare quelli di Pooh, così vuoti, così vivi e accusatori da farlo sprofondare nel ricordo del bambino che era e che ora sembrava non essere mai esistito.
"...lo vorrei tanto."


Note dell'autrice:
So che è un qualcosa di straziante, ma ecco...dovevo scriverla.
Comincio con il dire che sono un'accanita fan dell'opera letteraria di A.A.Milne, e meno della versione che la Disney ha dato dell'orsetto Pooh, ma tant'è.
Christopher è cresciuto, e Pooh non può farlo. Volevo affrontare meglio questo scambio di punti di vista, ma ho finito col parlare di tutt'altro XD Non so come sia successo, ma va bene così.
Scritta di getto con poca ispirazione, così, per accontentare la voglia di scrivere qualcosa su questi due meravigliosi amici (posti però in quello che è un contesto più reale).
Il fatto che Pooh non parli è qualcosa di logico, datesi che è SOLO un pupazzo e che Christopher, crescendo, tenda a non dargli importanza.
Un'ultima cosa: dedico questa piccola opera a Chicco, il MIO orso di quando ero piccina che credevo mi proteggesse dai mostri mentre dormivo e che ora mi guarda come se fosse arrabbiato. Gli voglio bene e gliene vorrò sempre, chu <3
Grazie per aver letto :)
   
 
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