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Autore: slashyelizabeth    31/05/2011    1 recensioni
Storia tradotta da SummerRain
Mark ed Eduardo hanno passato in qualche modo cinque Hanukkah insieme: ognuno ha portato con sè qualcosa di speciale e ha segnato l'evoluzione dei due e della loro amicizia... e non solo.
Slash Mark/Eduardo.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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7 dicembre 2004

Terza notte




Questa è una di quelle settimane in cui Eduardo vorrebbe aver seguito Mark in California. Avrebbe significato sprecare due anni di Harvard con la retta già pagata e probabilmente essere diseredato da suo padre, da sua madre e dalla sua intera famiglia estesa… ma magari ne sarebbe valsa la pena.

 

Il Phoenix Club ha organizzato quella che si potrebbe definire una festa di Hanukkah, ma in realtà è solo una scusa per ubriacarsi e guardare le studentesse baciarsi tra loro. Eduardo quasi rimpiange i giorni in cui divideva birra scadente con Mark alle feste malriuscite degli Alpha Epsilon Pi. Va via dal baccanale del Phoenix Club dopo venti minuti, dicendo che deve studiare, ma più che altro sta solo cercando un modo di sfuggire ad una rossa che sta cercando in tutti i modi di portarselo a letto.

Una volta all’esterno, controlla il cellulare e trova tre chiamate perse, tutte da Zuckerberg, M.

Mark non chiama mai. È solo un’altra delle loro regole non scritte. Eduardo è quello che chiama e fa in modo che Mark non crolli sulla tastiera del suo computer, Mark è quello che si occupa del sesso orale e che fa ridere Eduardo. Magari ha chiamato perché è Hanukkah o, più probabilmente, a causa dell’imminente volo di Eduardo. Ricorda di aver protestato di non potersi perdere il suo seminario del giovedì mattina “Modelli di commercio nella Russia post-comunista”; Mark aveva riso e aveva detto che ci sarebbe stata la “Festa per il Milionesimo Iscritto” e che quindi lui avrebbe dovuto esserci necessariamente. Un milione di iscritti. Come se Eduardo avesse potuto resistere alle suppliche di Mark.


“Ehi, hai chiamato tre volte?” Eduardo saluta Mark quando quello risponde al telefono.
“Mi annoio”.

 “Sono lusingato”.
“Felice Hanukkah”.
Eduardo si sdraia sul letto e si rannicchia in posizione quasi fetale; non è sicuro del perché. “Anche a te”.

“Come è andata al Phoenix Club?”
“Come sapevi che ero…?”

Il ghigno di Mark è secco: “Il tuo status su Facebook, Wardo”.

“Ah, già. La festa era noiosa”. Il silenzio cade tra loro. Eduardo vorrebbe poter indicare con precisione quando le pause come quella sono diventate normali nelle loro conversazioni. “Allora, come sta andando lì? Ti stai preparando per la festa?”

“Sean si sta occupando della Festa per il Milionesimo Iscritto”.
“Fantastico. Abbiamo avvisato la polizia e i vigili del fuoco?”

“Non è così male”. Mark fa uno di quei rumori che gli piace inventarsi. Eduardo classifica questo come una specie di ‘glop’. L’ha già sentito prima, durante una sessione di abbracci post-coitale; aveva riso così forte che Mark gli aveva tirato un calcio, procurandogli un livido che non era svanito per oltre una settimana. “Non è così male”, ripete Mark. Eduardo si chiede chi dei due stia cercando di convincere.

“Mi manchi”.

“Mi vedrai tra poco”. L’alzata di spalle di Mark è quasi udibile. “E poi, saresti potuto venire qui con me. Sarebbe stato meglio per entrambi”.

“A proposito, ho deciso di non andare in Brasile nelle pausa tra i due semestri”.

“Cosa vuoi dire?”

“Ho pensato di stare a Palo Alto con te e con la compagnia. Verrei giovedì e starei fino a sabato come avevamo pensato, ma quando il semestre finirà il 21 potrei volare lì e rimanere fino a metà gennaio”. Eduardo sta sorridendo, pensando al fatto che potrà avere Mark tutto per sé per un mese (o perlomeno avere il 50% di Mark mentre la compagnia ha il restante 50%). Vorrebbe poter tornare all’estate precedente, vorrebbe non aver scelto di andare a New York e questo dovrebbe riparare  a quell’errore.
“Wow.”
“Sì”, ride Eduardo “Wow.”
“È il mio regalo di Hanukkah?”

“Se vuoi che lo sia”, dice Eduardo.

“Sento che questa è un inizio appropriato nella nostra conversazione per una battuta sporca sul fatto di far bastare l’olio per otto notti”. La risata di Mark è stanca, quasi annoiata. “Io ti ho regalato un abbonamento di due anni al New York Review of Books. Inizierà ad arrivare settimana prossima. Felice Hanukkah”.

“Questo è tutto quello che avrò? Come, niente di romantico per il mio arrivo in California?”

“Felice Hanukkah, Eduardo”, dice Mark piano “Ci vediamo giovedì”.

 

 

 

 

 

Cosa dite? Mark sembra avere qualcosa che non va… Sembra ancora più distaccato e distante del solito… Al prossimo capitolo!

Questa storia è una traduzione di SummerRain e QUI trovate l’originale.

L’autrice è straniera e questo account è gestito da me.

Se volete contattarmi per qualsiasi cosa, mandate pure un messaggio privato qui o al mio account.

   
 
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