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Autore: opheliatanis    31/05/2011    3 recensioni
Raccolta di one-shot sui vari personaggi, i loro sentimenti in contesti che potrebbero non essere prettamente quelli di JKR, infatti l'OOC è segnalato.
Dopo tutto questo tempo? Sempre.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Neville



Il vetro è rotto, ma non ho nessuna voglia di cambiarlo.


D'altronde nessuno ha cambiato il mio quando si è infranto in minuscoli pezzetti cambiandomi la vita.
Stringo la foto dentro la cornice così forte che le nocche sono diventate bianche, e le unghie formano dei piccoli taglietti sul palmo della mano, così il sangue rosso vivo corrompe il candore della cornice.
Il candore della foto in sè è già stato corrotto, fin troppo presto, ma loro non sono ancora cambiati, o almeno, non qui nella foto, nè tantomeno nella mia mente.

Mamma ha ancora quel sorriso timido ma bellissimo che spesso mi sogno la notte, e continua a tenermi in braccio cullandomi dolcemente, nei suoi occhi posso scorgere chiaramente l'orgoglio che prova.
Accanto a lei, con un braccio attorno alla sua vita e l'altro piegato a accarezzarmi la guancia morbida, papà sorride estasiato, lo sguardo passa velocemente da mamma a me.


La crepa nel vetro, come per uno scherzo crudele, passa esattamente a metà, per orizzontale, dividendo lo spazio occupato da mamma e papà da quello in cui sto io.
Spesso mi domando cosa sarebbe successo se Bellatrix non avesse fatto quel che ha fatto.

Egoisticamente immagino che Bellatrix abbia fatto una cosa del genere ai genitori di qualcun'altro, non ai miei.
Come sarebbe stata la mia vita allora?

Probabilmente avrei una famiglia come quella di Ron, numerosa, perchè mamma e papà adoravano i bambini, e a detta della nonna, ne volevano avere almeno quattro.

Probabilmente ogni primo di Settembre mi avrebbero accompagnato a King Cross, mamma mi avrebbe aiutato a fare i bagagli, rimproverandomi dolcemente per ogni dimenticanza, ma colmandola lei.

Papà sarebbe stato fuori in macchina, a suonare il clacson divertito, mentre dentro noi ci attardavamo per le ultime raccomandazioni, gli ultimi saluti.

Quando sarei salito sul treno loro sarebbero stati lì, insieme agli altri genitori, pronti a salutarmi cercando di nascondere la malinconia sotto un sorriso orgoglioso.

Passo delicatamente l'indice sulla superficie crepata prima di posare la foto al suo posto, sul comodino, e quando mi alzo per raccogliere i miei bagagli e partire mi accorgo della nonna poggiata alla porta.

Ha un sorriso malinconico e allo stesso tempo fiero, alza la bacchetta e, precedendomi, fa levitare il baule al piano di sotto, poi mi viene incontro e dalla sua espressione posso vedere chiaramente che sta cercando di dirmi qualcosa.

Nonna. Cara, dolce Nonna. 

In tutti questi anni mi ha cresciuto come un figlio, portando avanti il compito che la nuora e il figlio erano stati costretti a cedergli, nascondendo i sentimenti per il mio bene.

In fondo lei non aveva perso nulla di meno di me.

Il dolore di vedere un figlio sparire, cambiare totalmente, morire dentro.. Solo lei può sapere cosa ha passato.

Tutte le visite al San Mungo alle quali mi ha portato con lei, tutte le lacrime che mi ha asciugato ogni volta che uscivamo dalla stanza con una carta di caramella in mano, tutti i pezzetti di giornale che ha raccolto dal pavimento dopo che vedevo una foto di Bellatrix su di essi..

Con un ultimo lungo passo sono di fronte a lei, che mi guarda con gli occhi lucidi e con la consapevolezza che quello che sono diventato lo devo a lei, e la abbraccio, la abbraccio così stretta che se non avesse una salute di ferro potrei quasi romperla.

Stiamo così per qualche minuto, senza bisogno di dirsi nulla, solo con i nostri ricordi e le nostre emozioni a cullarci, come mamma faceva con me nella foto, come Nonna ha fatto con me e per me per diciassette anni.

Mi sono sbagliato prima, anche se non del tutto.

Qualcuno mi ha aiutato ad aggiustare il vetro, non a cambiarlo, dimostrandomi che dalle peggiori esperienze di vita si possono ricavare ottimi insegnamenti, e validi aiuti per migliorarsi.

 

Nevery

   
 
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