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Autore: Ombra    31/05/2011    3 recensioni
Questa filastrocca l''ho scritta per una persona particolare, in un momento molto particolare della mia vita. Non è allegra, o almeno non credo, ma l'ho scritta mettendo davvero me stessa in quelle parole. Commentate, mi farebbe davvero piacere.
Genere: Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta, in un paese incantato
un bambino purtroppo mai nato.
Da più di un anno ormai stava lassù
e quasi nessuno se ne ricordava più.
Certo, non era solo
ma lì si annoiava,
e sognando ogni giorno di spiccare il volo
con la fantasia un po' lui viaggiava.
La sua mamma, sentiva la voce,
gli parlava ogni tanto di un babbo feroce;
ma più spesso,
forse anche adesso,
con gli occhi socchiusi la sentiva sussurrare
che era infondo un uomo da amare.
Il bimbo curioso non resisteva
e voleva sapere perche il suo papà mai vedeva.
Già mille volte aveva provato
a chieder dov'era il suo babbo adorato.
Ma ormai lo sapeva:
la sua mamma sentirlo non poteva.
E così lui aspettava
e ogni giorno sempre più sperava
che come d'incanto
la prossima volta la mamma avesse proprio lui accanto.
Già lo immaginava,
forse gli assomigliava?
La mamma tante volte gli raccontava
che nei suoi occhi il mare si specchiava:
non di un azzurro così banale,
ma un verde acqua, a dir poco speciale.
Il bimbo guardava la mamma dall'alto,
e se lei piangeva con un piccolo salto
le si piazzava piccino accanto al suo petto,
e se la sentiva ansimare e a lei si stringeva
sdraiato con lei in quel freddo letto
perchè vederla soffrire anche a lui male faceva.
Ma a volte felice a casa tornava
con un sorriso grande insieme a lui parlava,
diceva che forse un po' meno sola era;
pensava ad altro e lui lo sapeva
ma poi col sorriso veloce aggiungeva
che infondo se era ancora lì il merito solo suo era.
Un giorno il cuore le sentì palpitare
e senza volere si trovò ad osservare
la sua mamma ed un uomo che non conosceva,
ma che infondo chi era già lo sapeva.
A voce bassa la sentì raccontare
una storia che la faceva tremare,
in silenzio il bimbo ascoltava
e poco a poco a ricordar incominciava
come mai insieme a loro non più si trovava.
Il suo papà continuava
a guardar la mamma ma non parlava,
e il bimbo sempre più voleva
metter fra i pugni che il babbo stringeva
la sua manina mai esistita
dicendo “Tranquillo papà, siete voi la mia vita.”
Ma ora era la mamma che in silenzio stava
e il papà con voce strana parlava,
il cuore di lei più forte batteva
per le lacrime che tratteneva,
non per la gioia ma la paura
di essere di nuovo sola contro questa vita dura.
Il bimbo allora le andò più vicino
e con le piccole labbra le lasciò sulla fronte un bacino.
“Cara Mamma devo dirti una cosa,
tu non puoi sentirmi, ma sii coraggiosa.
Papà, lo sai, mai te lo dirà,
ma infondo qualche volta anche lui mi penserà.
E finchè si ricorderà di me
vedrai che un po' di bene lo vorrà pure a te.
Il destino è crudele, lo sai,
per colpa sua probabilmente noi non ci incontreremo mai.
Ma se lo vorrete io infondo lo so
che nel vostro cuore per sempre io ci sarò.
Se un giorno vorrete,
a me fa piacere,
se insieme a me penserete
verrò da voi e vi potrò rivedere.”
Con gioia la mano della mamma stringeva,
dall'altro lato quella del babbo teneva.
“Come ora per sempre vi vorrò vicini
perchè questo, si sa, è il sogno di tutti i bambini.
Ma se stando insieme felici non siete
lo accetto perchè infondo non mi vedete
e quindi voi mai saprete
che nei miei sogni per sempre sarete.
Quindi se volete, va beh, ognuno per sé,
però promettetemi che ogni tanto penserete anche a me.
Come sono i miei occhi voi mai lo scoprirete,
che io sia un bimbo o una bimba vi chiederete;
di una cosa siate certi: io ci son stato
e anche se per poco, con tutto il cuore vi ho amato.”
Con gli occhi imploranti ora guarda il papà
sentendo i suoi pensieri volti più in là.
“Lo sai, ognuno ha i suoi guai,
ma ti prego, tu non lasciarmi mai.
La mamma ha paura che insieme a lei,
tu possa distruggere anche tutti i sogni miei.
Ti prego dimostrale che si sta sbagliando,
che infondo un pochino anche tu mi stai pensando.
Se avrai paura, te lo prometto, io sarò con te,
ma sappi che io avrò sempre bisogno di averti con me.
Ora devi andare,
sai, la mamma a vederti ci sta male,
ma, per quanto vale,
sappi che per tanto tempo ha desiderato vederti tornare,
per me, per lei, per noi.
Se anche ora esiste solo un voi,
sappi che qui troverai sempre tutto ciò che vuoi.
Adesso ti saluto,
neanche immagini quanto vorrei averti conosciuto;
pensami ogni tanto,
sarà una cosa che sapremo io e te soltanto.”
Con le piccole ali inizia a volare
poi si ferma, si gira e lo torna a guardare:
“Ah, prima di andare
mi stavo quasi per dimenticare...
Per questo e per tutti gli anni che verranno,
caro papà, Buon compleanno!”
  
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