Anime & Manga > Bleach
Ricorda la storia  |      
Autore: ElderClaud    01/06/2011    2 recensioni
Ma purtroppo non poteva farci nulla, lei lo trovava carino anche con le guance gonfie come quelle di un criceto e una espressione facciale che qualcuno – quasi sicuramente – avrebbe definito simile ad un totano. Perchè a Orihime Inoue, piaceva tutto di Ichigo.
[IchiHime] [Orihime centric] ps: è un pò spoiler!
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inoue Orihime, Kurosaki Ichigo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dopo praticamente un mese o più di silenzio (sono stata malata) torno a pubblicare qualcosa di nuovo. È una IchiHime senza troppe pretese ispiratami dai recenti spoiler (quindi se non li seguite lasciate perdere) anche se comunque credo la si possa leggere così com'è visto che, a parte questo dialogo tra loro due, non fornisco molti indizi di come sta procedendo il manga. Tuttavia mi piace come Tite Kubo sta facendo progredire il suo manga e lo stesso rapporto d'amicizia tra Ichigo e Orihime.
Perciò vi auguro buona lettura per una oneshot scritta di getto!

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

Orihime si mosse a disagio sul morbido cuscino rosso, di una stoffa un po' datata ma terribilmente accogliente, cercando di non dare in nessun modo a vedere la sua palese vergogna – meglio definirlo imbarazzo con lei – di essere li di fronte a lui in una situazione quasi inaspettata.
Inizialmente non era partita con l'intento di andare a trovare Ichigo Kurosaki quando era uscita quella sera dal lavoro. Ne tanto meno di recargli in qualche modo fastidio.
No, forse quest'ultimo pensiero era un po' paranoico per lei, però era innegabile che si sentisse profondamente stupida di trovarsi di fronte proprio lui.
Nella sua stanza per giunta.
“Orihime... Mi sembra che hai portato troppo pane, non riuscirò a mangiarlo tutto!”
la voce di Kurosaki la riportò momentaneamente alla realtà, seppur non scrollandole di dosso il timido imbarazzo che l'avvolgeva, ritrovandosi a guardare quasi a fatica il ragazzo che stava letteralmente inglobando nella bocca una pagnotta ancora soffice – nonostante ormai fossero passate quasi dieci ore dalla sua creazione – scrutandola con sguardo un po' ebete nel mentre che masticava piano tutto quel pane ormai non più fresco.
“Ah... Si! Scusa, non ho fatto apposta...” balbettò lei, tentando di concludere il discorso con una ridarella nel mentre che le sue stesse mani – disgraziate loro – iniziavano a torturare il bordo di quel vecchio cuscino quasi a volersi nascondere dal ragazzo dalla chioma ramata.
Nel muovere le ginocchia come una bambina in ansiosa attesa del proprio turno per passare dal dentista, riusciva distintamente a sentire le tavelle di legno del parquet di casa Kurosaki appena sotto l'effimera imbottitura del vecchio cuscino fornitole a mo di giaciglio temporaneo, trovandole un poco fastidiose come l'imbarazzo che in quel momento nutriva.
“Fa niente dai – sospirò come a voler chiudere la faccenda un Ichigo ormai prossimo ad inghiottire la pagnotta precedentemente addentata –... Non intendevo essere burbero con te”
“Eh...? Ah! Ma n-non è quello! È solo che sono in camera tua... Ecco tutto”
ancora una volta Inoue si sistemò meglio sul cuscino ormai tutto sgualcito – ben diverso da quello verde mela del ragazzo che aveva di fronte seduto quasi in modo scomposto – estrapolando ciò che realmente la metteva a disagio in quel preciso momento.

Come si era precedentemente ricordata, non era con l'intento di mostrarsi appiccicosa o fastidiosa che aveva raggiunto la casa della famiglia Kurosaki in quel tardo pomeriggio.
Semplicemente alla panetteria dove attualmente lavorava avanzava sempre così tanto pane che era un peccato vederlo buttato via.
Quindi perchè non darne un po' a Tatsuki, Sado, Ishida e anche a... Kurosaki?
Era una cosa un po' imbarazzante per lei – ma non per lui che l'aveva accolta in casa, e oltretutto in camera propria, come se fosse stata una cosa quasi normale il trovarsi una fanciulla sotto la finestra della propria stanza con un vassoio di pane da perfetta venditrice ambulante – eppure il modo in cui lui l'aveva accolta, già solo quello, l'aveva fatta sentire bene.
E poi oltre ad avergli fatto quell'abbondante cortesia vi erano altre questioni reali di cui voleva parlare, forse anche incoraggiata dal volergli regalare quell'intera fornitura di pane. Eppure ora che era li, di fronte a lui – che pareva un pesce palla sia di espressione che di spetto da tanto che erano gonfie le sue guance, seppur comunque bellissimo ai suoi occhi – non riusciva quasi a parlare.
“Inoue, non è la prima volta che vieni qui in camera mia... Non dovresti porti questo problema no?!”
Ichigo concluse con una semplice alzata di spalle quello che di norma doveva essere un commento a caldo detto da un amico... ad un altro amico maschio però.
Ciò portò altro imbarazzo in Inoue, che riuscì comunque a mascherare bene nonostante nella sua testa alcuni trip mentali iniziavano a materializzarsi nel momento più sbagliato in assoluto.
“Si... Hai ragione Kurosaki...”
Sorrise lei, nel mentre che prendeva dal vassoio al centro del pavimento in cui si erano seduti, una pagnotta a caso cercando poi di addentarla con meno trasporto rispetto al rosso padrone di casa.
Cercò di nascondere addirittura il rossore delle guance con ambo le mani mentre teneva stretto quel panino di farina integrale, pregando che Kurosaki non ci facesse troppo caso.
Ma purtroppo non poteva farci nulla, lei lo trovava carino anche con le guance gonfie come quelle di un criceto e una espressione facciale che qualcuno – quasi sicuramente – avrebbe definito simile ad un totano.
Ma non era solo quello, perchè sarebbe stato troppo superficiale una simile motivazione per una ragazza come lei.
Perchè a Orihime Inoue, piaceva tutto di Ichigo. E non era solo per il suo aspetto fisico, non era neppure per quel suo carattere scostante e un po' schivo. Diffidente quasi, anche se comprensibile in quella sua cupa essenza.
No, a Orihime piaceva lui e basta. E non avrebbe mai saputo dire cosa di preciso l'attraeva tanto fino a sentirsi battere il cuore da ben tre anni – seppur in disparte per il timore di rovinare tutto come quasi le sembrava di fare ogni volta – sapeva solo che era un sentimento potente più di qualunque altro nutrito verso i suoi amici.
Tuttavia la “svolta” in quella serata decisamente imbarazzante per la giovane studentessa arrivò quando il ragazzo dai capelli sbarazzini e dall'intenso colore ramato giunse a cingere, o meglio artigliare, l'ennesimo panino offertogli da una amica stranamente poco disposta alle chiacchiere – ma ad Ichigo andava bene anche così, Inoue era una ragazza che semplicemente aveva molto a cuore i suoi amici – sgranando gli occhi castani in una espressione insolitamente concentrata appena addentato il soffice impasto.
A quel cambiamento la stessa Orihime soppresse un battito cardiaco, spaventata di aver irrimediabilmente causato un pasticcio nell'avergli portato, magari, del pane non più buono se non addirittura scaduto da tempo immane.
Mesi, no anzi anni. Oddio... farcito al veleno!
L'intenso rossore che aveva caratterizzato il volto di Inoue sbiadì lasciandole addosso uno strano pallore, alla vista di un Ichigo concentrato a masticare lentamente una pagnotta sospetta.
In quel silenzio innaturale dentro quella semplice camera di ragazzo parve diventare insostenibile per lei, riuscendo quasi a malapena a respirare.

Poi infine, dopo quello che sembrò una eternità al povero cuore della ragazza, il giovane Kurosaki parlò con ancora la bocca mezza piena di impasto umido e appiccicoso, dandole quasi l'impulso di svenire.
“Inoue... Ma questo pane è fatto con gocce di cioccolato?!”
alzò in alto la pagnotta stranamente in buona parte intatta, eccetto per un piccolo morso, osservandola con una punta di curiosità mista ad una incredulità che rasentava quasi l'infantile, facendole poi notare come la candida pagnotta fosse cosparsa di nei neri e duri fin troppo simili a scorze di cioccolato fondente.
“Ehm... io... – la giovane ritornò a respirare dopo un paio di secondi spesi a sudare freddo, con una intensa vampata di fiamme che le cinse le guance ancor prima delle parole – si, è fatto con il cioccolato... è buono?!”
Colta da un lieve tremore sorrise imbarazzata iniziando ad attorcigliarsi i lunghi capelli castani con le dita, come una bambina sorpresa a fare una marachella, speranzosa di non averlo deluso o di non averlo avvelenato.
Di tutta risposta, Kurosaki sgranò maggiormente gli occhi sorpreso della sua incertezza.
“Scherzi? È buonissimo... Io adoro il cioccolato Inoue! Potresti procurarmene delle altre la prossima volta? Sempre che tu possa si intende. Non voglio che tu finisca nei guai per colpa mi-”
“Eh?! M-ma non è un problema! F-figurati ne viene buttato via sempre tanto e ce ne sono sempre tantissime con il cioccolato...”
Seppur senza volerlo – non era sua intenzione passare per una maleducata – interruppe le sue parole con altrettante parole un po' balbettate ma felici di poterlo accontentare in quei piccoli gesti. Anche se l'avevano portata a scordarsi il vero motivo per cui era andata a trovarlo quasi all'ultimo minuto prima di tornarsene a casa, e anche se si trovava in camera sua con tutti i viaggi mentali che le erano costati.

Perchè per Inoue Orihime non vi era gioia più grande al mondo che rendere felice chi voleva bene.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: ElderClaud