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Autore: CharlieU    01/06/2011    4 recensioni
La mia continuazione personale di Glee dopo la puntata 2x16 The Original Song. Riuscirà Rachel a riconquistare Finn? E arriverà la tanto attesa ora del Brittana? Assisteremo al ritorno di Kurt nelle Nuove Direzioni?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finn si diresse al centro del palco, riunendosi a Rachel. Le tese una mano che lei strinse forte.
La ragazza si portò il microfono alla bocca.

This life don't last forever
So tell me what we're waitin for


Finn le sorrise e intonò le strofe successive.

Better off being together
Than being miserable alone


Tutto il resto del gruppo si aggiunse ai due solisti, tenendosi per mano.

Cause I've been there before
And you've been there before
But together we can be alright.
Cause when it gets dark and when it gets cold
We can just hold each other till we see the sunlight


Quindi Finn si voltò verso Rachel e cantò – accompagnato dai compagni come coro secondario - fissandola dritta negli occhi.

So if you just hold my hand
Baby I promise that I'll do all I can
Things will get better if you just hold my hand
Nothing can come in between us if you just hold, hold my, hold my, hold my hand.


Santana avanzò sul palco e canto la strofa successiva.

The nights are getting darker
And there's no peace inside


La ragazza si voltò verso Brittany, che le sorrise orgogliosa.

So why make our lives harder
By fighting love, tonight.


Nuovamente tutto il coro intonò la canzone.

Cause I've been there before
And you've been there before
But together we can be alright.
Cause when it gets dark and when it gets cold
We can just hold each other till we see the sunlight


Alternando le loro voci i ragazzi cantarono il ritornello.

So if you just hold my hand
Baby I promise that I'll do all I can
Things will get better if you just hold my hand
Nothing can come in between us if you just hold my hand


Puck e Sam – che non perdeva di vista Quinn - si portarono al centro e cantarono la strofa eseguendo dei passi di danza.

I can tell you're tired of being lonely (yeahhh)
Take my hand don't let go baby hold me (hold mee)
Come to me and let me be your one and only (hold my haand)
So I can make it alright til' the morning (hold my hand)


Finn e Rachel si riportarono insieme al centro del palco e seguiti dal resto delle Nuove Direzioni conclusero la canzone.

Hold my hand
Baby I promise that I'll do
All I can
Things will get better if you just hold my hand
Nothing can come between us if you just hold,
hold my, hold, hold my, hold, hold my hand.


La folla cominciò ad applaudire calorosamente e ad urlare.
I ragazzi del Glee Club e il professor Schuester – da dietro le quinte – erano in estasi.
Avevano decisamente buttato giù il teatro. I ragazzi si abbracciarono e si sorrisero soddisfatti e felici.
Finn afferrò Rachel tra le braccia e la strinse forte.
Brittany corse e praticamente in braccio a Santana che le sorrise divertita. Tutti i ragazzi gioirono insieme.
Si presero per mano e concessero un lungo inchino al pubblico che li acclamò a gran voce.
Compiaciuti, tornarono dietro le quinte dove il professor Schuester li accolse abbracciandoli e complimentandosi a gran voce con loro.
“Ragazzi, sono senza parole! Siete stati magnifici, stupendi, incredibili! Accidenti, guardate quanta strada abbiamo fatto da quando vi ritrovavate senza speranza a rischiare la chiusura del Glee Club un giorno si e uno no!”
“Professore, è tutto merito suo!” esclamò Rachel raggiungendolo avanti al gruppetto. “Lei ci ha insegnato ad essere dei vincenti” aggiunse ottenendo il consenso dei compagni.
“E’ vero professore. E soprattutto ci ha insegnato ad essere uniti” aggiunse Finn.
“Ragazzi, è questa la vera forza. E’ questa la vera vittoria. Ieri vi colpivano con le granite, oggi il pubblico di Cleveland vi acclama. E questo perché siete ancora voi, tutti insieme. Siete un gruppo così unito, così bello. E non sarete mai soli” concluse sorridendo il professore.


Dopo aver sistemato il materiale scenico, aver ricevuto i complimenti e i ringraziamenti del direttore del teatro e aver salutato gli altri gruppi, le Nuove Direzioni si rimisero in viaggio verso Lima.
Ormai era notte fonda e i ragazzi erano stanchissimi.
Il professor Schuester sonnecchiava seduto nel sedile davanti, dopo aver passato mezz’ora buona al microfono facendo cantare i ragazzi.
Kurt, Blaine, Mercedes, Puck e Lauren sedevano dietro, scherzando, facendo giochetti scemi e tirandosi gomitate con Artie che sedeva nella sua sedia a rotelle nello spazio apposito per disabili, posizionato proprio in fondo.
Tina e Mike sedevano nei sedili proprio davanti a loro coccolandosi amorevolmente e ogni tanto si giravano a scherzare con gli altri.
Sam e Quinn sedevano nel posto più avanti. Quinn aveva la testa appoggiata alla spalla di Sam che le accarezzava la mano dolcemente. E le sussurrava frasi romantiche alternandole a teneri baci sulla fronte e sulle labbra, facendo sorridere la bionda. Ogni tanto si giravano a rispondere con linguacce e sorrisetti alle battute di Mercedes e Puck.


Finn e Rachel si stringevano ancora forte, il ragazzo appoggiato metà al sedile, metà al finestrino e le completamente stravaccata su di lui.
“Sei stata meravigliosa questa sera” le sussurrò lui all’orecchio. Poi ridacchiò.
“Perché ridi?” sorrise lei.
“Perchè farei più bella figura a ricordare all’acqua di essere bagnata, che a dire a te che sei stata meravigliosa!” esclamò lui continuando a ridere imbarazzato.
“Che scemo che sei” rispose lei sorridente, tirandogli una pacca sulla spalla.
“Ehi” mormorò lui bloccandole la mano.
Lei lo fissò per un attimo. “Ehi” sussurrò poi.
“Ma come fai ad essere così…speciale?” le domandò lui.
Rachel sorrise. “Mi alleno da quando sono nata per esserlo” rise.
Finn la guardò dolcemente negli occhi, incantato. “Sei la cosa più bella della mia vita” mormorò lui, afferrandole piano il volto e baciandole le labbra.
“Ti amo Finn” disse lei staccandosi per un solo attimo dalle labbra dell’amore della sua vita.
“Ti amo anche io. Forse un giorno riuscirò a dimostrarti quanto.”


Brittany aveva appoggiato la testa sulla spalla di Santana e aveva chiuso gli occhi, pensando solo al profumo di Santana.
Ogni tanto le soffiava sul collo facendo ridere l’ispanica, cosa che la divertiva molto. Adorava sentire Santana ridere.
Le due erano sedute nei sedili paralleli a Sam e Quinn.
“L’avrai anche finita?” chiese ridendo all’ennesimo soffio.
Brittany ridacchiò e le stampo un bacino sul collo in risposta.
La mora le sorrise.
“San ti ricordi il giorno che ci siamo conosciute?” le chiese Brittany persa nei suoi pensieri, gli occhi ancora chiusi.
Santana le prese la mano. “Certo. Sono passati più di dieci anni.” mormorò. “E’ stato il giorno più fortunato della mia vita”
Brittany sorrise. “E ti ricordi il giorno che abbiamo parlato la prima volta?”
“Ovvio. E’ stato il giorno più divertente della mia vita.” ridacchiò la mora rivedendo nella sua mente una Brittany ancora bambina, i capelli biondi raccolti in due codini, sporca di terra dalla testa ai piedi dopo aver rincorso un ranocchio lungo tutto il parco di Lima, dopo una lunga pioggia. Santana non l’aveva mai presa tanto in giro, dal basso dei suoi sette anni.
“Ti ricordo quando le hai prese da quelle due bambine enormi che mi prendevano in giro perché non mi ricordavo che lettera venisse dopo la L?”
“Sicuro. Erano spaventose! Ma non dovevano permettersi di prenderti in giro. Solo io posso” rise dolcemente Santana. Brittany si strinse forte a lei. “Il giorno più lungo della mia vita” aggiunse l’ispanica ricordando le ore passate nel pronto soccorso di Lima dopo le spinte e le cadute provocate da quelle due due bambine sproporzionate.
“E ti ricordi la prima volta che ci siamo baciate?” le domandò ancora la bionda.
“Scherzi? L’esperimento meglio riuscito della mia vita” sorrise la mora, baciandole la guancia, soffermandosi per qualche secondo sulla pelle dell’amica, che sospirò di piacere.
“Ricordati un’altra cosa” sussurrò Brittany. Santana la guardò curiosa.
“Ti amo Santana” mormorò la bionda guardandola negli occhi, a pochi centimetri di distanza dal suo volto.
Santana sorrise. Finalmente aveva trovato la pace che aveva cercato per tutto quel tempo, l’inizio e la fine della sua esistenza. Ed era proprio lì davanti a lei, invitandola a ricordarsi che sarebbe stata lì per sempre.
“Ti amo anche io, Brittany”


Angolo dell'autrice Ecco la fine! Spero vi piaccia. Ho voluto finire con il Brittana, dato che alla fine sono loro le protagoniste principali della storia, e poi il meglio alla fine :)
Brittany mi ha fatto morire quando ha detto che Schuester le aveva insegnato la fine dell'alfabeto perchè la M e la N erano troppo simili e lei si era scoraggiata, allora l'ho messa dentro :)
Ringrazio tanto chi ha letto, seguito e soprattutto recensito questa storia, grazie mille davvero.
A presto!!
  
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