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Autore: callistas    02/06/2011    22 recensioni
Ave, popolo di EFP.
Anche se so che sono presenti millemila storie migliori delle mie, spero vogliate regalarmi qualche attimo del vostro tempo, anche solo per dare una letta a questo mio nuovo parto.
L'avevo ferma lì da un pò e sinceramente mi piaceva e mi dispiaceva lasciarla nei meandri del mio pc, quindi ho deciso che l'avrei pubblicata, rompendo così le palline a voi.
Importante: LA MAGIA NON ESISTE!
Lettore avvisato, mezzo salvato.
Dirvi subito di cosa tratta mi dispiacerebbe, ma penso che dal titolo si capisca che la storia si svolgerà su un aereo, teatro di un dirottamento e di un incontro tra i personaggi principali.
Spero possa essere di vostro gradimento.
Buona lettura, callistas
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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11 - Nulla è come sembra Ebbene, eccoci alla fine.
Sono contenta che benché non vi sia traccia di magia, la storia sia piaciuta lo stesso.
A voi, quindi, a chi recensisce e a chi preferisce rimanere nell’ombra, un sincero grazie.
Metto la parola fine a questa storia, per dare l’inizio a una nuova, sempre incentrata sulla coppia più scoppiata che la saga di Harry Potter poteva mettere in piedi: la Dramione.
Mi scuso fin da ora se mi si ritiene monotona con questo pairing, ma finché non arriverò a livello di saturazione, temo dovrete sorbirvi questa coppia.
Prima di lasciarvi con il capitolo, vorrei prima ringraziare “I fantastici 4” che hanno recensito lo scorso capitolo, ovvero:

_araia: ebbene sì. Ultimo capitolo arrivato.
Ma non disperare, mia cara. Ho in serbo un’altra storia bella pronta da sottoporre al tuo giudizio. È sempre una Dramione, come accennato all’inizio e spero possa incontrare la tua approvazione.
Ma non perdiamoci. Parliamo di questa storia.
Sono contenta che il bacio ti sia piaciuto. ^^
Io non mi starei a preoccupare più di tanto. Hermione è un artificiere con i contro coglioni e ad aiutarla sarà ancora una volta Blaise, ma non nel senso che puoi intendere tu. Ovviamente non ti sto a dire di più altrimenti mi brucio il finale.
Per i pesci, tranquilla che arriverà la spiegazione anche per quello che sarà alquanto interessante, ma anche qui, non ti dico più niente.
Sono contenta che non ti sia fiondata subito sullo spoiler, anche se mi piace immaginarti mentre scorri la pagina fino alla fine con gli occhi spiritati per capire cosa accadrà nel prossimo capitolo. HAHAHA!
Adesso ti lascio al capitolo.
Tranquilla, non ci saranno più spoiler… hihihi!
Un bacio e grazie per essere stata con me sempre!
Laura Malfoy: beh, fa piacere sapere che preferisci leggere il mio aggiornamento piuttosto che seguire la lezione… spero che il professore non ti abbia beccata. ^_^
Oh, hai fatto leggere il capitolo anche alla tua amica? Mi lusinghi! Spero le sia piaciuto tutto, non solo quella battuta che, modestamente, non so come mi sia venuta… u.u
Ti ringrazio, anche la tua amica, per avermi seguita, ma non ti preoccupare. Questa volgerà al termine, ma ne sto per iniziare un’altra, che spero tu voglia seguire.
Ti ringrazio per i tuoi bei commenti e spero di poterci fare conto anche la prossima volta.
Un superbacio e un mega ringraziamento!
Tinotina: beh, ringrazia che ti ho lasciato trentacinque minuti! La prossima volta te ne lascio uno, occhei? ^^
Ciao cara, spero che tu sia riuscita a dormire dopo la fine del capitolo, sono arcicontenta che ti sia piaciuto e ti prego… continua pure con i complimenti. Hihihi…
Adesso che Souriel è stato sistemato, Hermione avrà un’altra questione da mettere a posto: la bomba. Ma secondo te riuscirà a disinnescarla e trovare i sassi con Draco?
Mah, non so, eh…
Beh, fa piacere sapere che nelle scuole non ci sono bagni, ma CESSI! Pure nella mia ce n’erano di quelli che se non volevi prenderti il tetano dovevi evitarli…
Comunque un bacio grande per i tuoi bellissimi commenti. Spero di rivederti alla prossima Dramione che pubblicherò a breve.
Ciao!
Dramy96123: sai, forse hai ragione tu. Anche io adoro i cattivi proprio per lo stesso motivo. È facile fare le cose sempre belle, sempre a posto, ma è quando ci si vuole mettere sotto il pepe che si vede l’abilità di un autore. Non che io mi reputi tale, eh? Sono solo una scribacchina che ama rompere l’anima ai lettori. ^^
Sono contenta che Draco ti sia piaciuto. Ok che l’ho scritto io, ma quando ho scritto la scena in cui “con erotica sicurezza” faceva quello che doveva fare, mi è salito un groppone in gola. Secondo me un’espressione più azzeccata non la potevo trovare. Cioè… tu non trovi affascinanti certe tipologie di lavoro come, per esempio, il pilota d’aereo? Che maneggia tutti quei bottoni? Io mi sciolgo ogni volta che vedo Top Gun!
Beh, non potevi pretendere che Draco andasse nella stiva a vedere com’era la bomba, no? Lui ha il compito di favorire Hermione come può, ma il grosso lo doveva fare lei. Della serie: “W il girl power!”
Adesso ti lascio al capitolo, sperando che lo spoiler trovi il giusto contesto e che quel contesto sia di tuo gradimento.
Un bacio e grazie per le belle parole che mi hai lasciato fino a questo capitolo. Le ho apprezzate tantissimo!
Buona lettura, e alla prossima!









Hermione sembrava essersi calmata tra le braccia di Draco, ma non aveva mai smesso di piangere. Il biondo, ormai rassegnatosi all’idea di dover morire, lo avrebbe fatto con Hermione tra le braccia.
Perché di una cosa era certo: la ragazza non gli era per niente indifferente.
Sembrava una bambola rotta nelle sue braccia. Si lasciava cullare dalle sue forti braccia, dal suo profumo e dai ricordi delle lezioni con Blaise su Souriel.
Mentre il suo sguardo era fisso nel vuoto.

“Andate a riposare ragazzi, che domani ci sarà il test finale.”
Erano passati sei mesi da quando Blaise aveva iniziato quel corso sulle bombe in generale, mettendo particolare attenzione su quelle di Souriel. L’istruttore riteneva che se un artificiere sapesse disinnescare una sua bomba, allora tutte le altre sarebbero state considerate alla stregua di innocui petardi.
“Avrete tre ore di tempo per capire il meccanismo e disinnescarla. Fate molta attenzione.”
Fu quello l’ultimo consiglio che Blaise diede agli studenti.
Il giorno successivo ogni studente venne portato in un’area diversa, affinché svolgesse da solo il compito, affiancato da un istruttore qualificato.
Quello di Hermione fu Blaise.
“Allora, Hermione… ti ricordi tutto, vero?”
Ma la ragazza sembrava su un altro pianeta. Continuava a fissare la scatola bianca che distava qualche centinaio di metri, conscia che da essa sarebbe dipeso il suo futuro.
Si sentì prendere il volto tra le mani e fu accolta da un sorriso divertito.
“Non è che me la fai esplodere con il pensiero, vero?” – ironizzò lui.
Hermione sbuffò.
“Le tue battute sono sempre fuori luogo, Blaise.” – fece la ragazza, che si sentì però subito più rilassata.
“Coraggio… sai tutto. Sei la mia studente più preparata. Coraggio, vai…” – la incitò ad andare verso la bomba.
Ovviamente non sarebbe esplosa, ma avrebbe fornito un segnale luminoso agli addestratori in caso di riuscita o fallimento.
Hermione stava per andare, ma Blaise le diede un ultimo avvertimento.
“Hermione, fa attenzione.”
La ragazza non aveva capito ed era andata verso la bomba.

00:28:16

Percorse quei metri che la separavano dal suo futuro come se stesse seguendo un corteo funebre. Pregò di non arrivare mai, che la terra si allungasse sotto i suoi piedi, ma alla fine dovette fare i conti con la dura realtà: stava di fronte alla bomba.
S’inginocchiò, quasi con rispetto.
Blaise, in una sua lezione era stato molto chiaro.

“Portate rispetto a ciò che state facendo, ragazzi. Mancare di rispetto a quei congegni vi si ritorcerà contro. Non andate lì con la presunzione di saper già tutto. Studiate l’ordigno e solo dopo procedete.”

E lo aveva fatto. Lo aveva trattato come se fosse il suo gatto, quando si era rotto la zampetta perché una macchina lo aveva investito. Lo aveva curato e così aveva fatto con il suo ordigno.
Sembrava essere una normale bomba, ma conoscendo Blaise, di sicuro ci aveva messo lo zampino.
“Hermione, taglia il filo.” – le aveva detto Blaise.
Ma Hermione non lo ascoltò.
“Blaise…”
“Cosa?”
“Qualcosa non va…”
“In che senso?”
“Nel senso che qualcosa non torna.”
I minuti passavano e Hermione era arrivata allo scadere delle tre ore. Mancava un minuto come nei migliori cliché cinematografici e ancora era ferma imbambolata davanti alla bomba.
“Hermione, il tempo sta per scadere. Taglia quel filo!” – aveva ordinato Blaise.
I secondi passarono da cinquanta a trenta nel giro di un battito di ciglia ma Hermione aveva ancora il taglierino in mano.
E capì.
Quando arrivò alla soluzione, si mise a ridere da sola e cosa fece? Si girò e si sedette a terra, in attesa che il tempo scadesse.
“Hermione, taglia il filo!” – urlò Blaise, terrorizzato.
3
2
1
Il tempo scadde.
E Hermione superò la prova.
Tutti rimasero ammutoliti per quell’azzardo e Blaise, visto che la sua migliore allieva ce l’aveva fatta anche in quel caso, si lasciò andare a una grassa risata.
Hermione, che lo sentì ridere, tornò indietro.
“Vorrei vedere se Daphne ti mettesse a dormire sul divano se rideresti così.”
Blaise ignorò il suo commento e andò ad abbracciarla.
“Promossa, Hermione. Promossa a pieni voti.”
Non aveva tagliato quel filo perché non c’era nessun esplosivo a cui era collegato. Se tagliava il filo rosso avrebbe mandato un segnale luminoso che le avrebbe fatto perdere la prova, se tagliava quello verde idem.
L’unica era non tagliarlo.
Così aveva fatto e così aveva superato l’esame.
Perché nulla è quello che sembra.

00:14:09

Guardò il timer di quella bomba per un tempo indefinito, mentre i secondi si davano ininterrottamente il cambio.

Castle, seduto alla sua scrivania, lanciò una penna con noia. A breve ci sarebbe stato un’esplosione che avrebbe creato un impatto ambientale non da poco e lui non poteva fare nulla.
E Blaise non era messo tanto meglio.

Nulla è quello che sembra.

Si divincolò delicatamente dalla presa di Draco, che la guardò non capendo le sue intenzioni. La vide gattonare verso Souriel e sedersi di fronte a lui.
“Nulla è quello che sembra.” – fece la ragazza, catturando l’attenzione di tutti i presenti.

Nel frattempo, Harry J. Potter si era messo in contatto, chiedendo di assistere, seppur da lontano, alle ultime battute di quella ragazza che era riuscita a mettere ko uno dei più pericolosi bombaroli al mondo.

“Cosa intondi?” – chiese Souriel, con il volto gonfio dalle botte.
“Quello che ho detto. Perché questo aereo?”
La domanda ebbe il potere di calamitare l’attenzione di tutti, del presidente incluso.
“Pourquoi, pourquoi…” – fece Souriel, con palese indifferenza. – “Sompre a chiodere pourquoi, voi inglosi.”
“Il perché è alla base delle nostre scelte, Souriel. Tu non hai mai fatto nulla a caso e neanche in questo caso hai lasciato qualcosa al destino. Ricordi? Creiamo noi il nostro destino.” – fece Hermione, citando le sue stesse parole prima che Souriel gli sfuggisse da sotto il naso.
“Un’ottima memoria…” – fece lui. – “Corassgio… provi… con un po’ di fortuna, potrebbe farscela.”
“Nel mio lavoro la fortuna non c’entra. C’entrano invece la capacità dell’artificiere e la sicurezza in se stessi e in quello che si sta facendo.”

Blaise non provò mai tanto orgoglio per una persona come per Hermione in quel momento. Finalmente aveva capito.

“E quindi?” – chiese lui.
Hermione ghignò.
“Se ti chiedessi di dirmi qual è il filo da tagliare, cosa mi risponderesti?”
Souriel scrollò le spalle, mentre Draco e tutti gli ascoltatori non seppero cosa aspettarsi.
“Non ti diroi nionte.”
“Esatto. Non mi diresti niente.”
Souriel iniziò a provare dell’irrequietudine.
“E sai perché non mi diresti niente? Perché la bomba non l’hai costruita tu.”

Nella sala di controllo cadde un silenzio surreale, così come a Londra.
Ma che stava dicendo?

“Ma oui che l’ho costruita io! Cosa stai disciondo?”
“No. La progettazione è la tua, ma è stata costruita dai tuoi complici. Cosa c’è? Ti sei ricordato di qualcosa?”
Souriel perse tutta la sicurezza di cui era in possesso. L’aveva scoperto.
“Ma certo che te ne sei ricordato. Sai… te ne do atto. Mi hai mandata nel pallone. Tu eri a bordo e a bordo c’era pure una bomba…” – Hermione guardò il timer.

00:09:16

“… era ovvio pensare che tu fossi l’artefice, ma tu non ti sei mai mosso dalla prima classe. Solo quando ti è stata data conferma dell’ultimazione della bomba, hai iniziato ad allontanarti, scendendo nella stiva per vedere come mai nessuno ti rispondeva. E ora riesco a capire una cosa.”
“Cosa?” – chiese lui.
“C’è stato un momento in cui ti sei appartato con il tuo complice ed io non riuscivo a capire cosa vi steste dicendo, ma eri furente. Te lo si leggeva in faccia. Cos’è? Non ha rispettato le tue direttive? Ha preferito fare da solo, volendo dimostrarti di essere migliore di te? Cosa manca, Souriel?”
Ma di certo non glielo avrebbe detto.
“Mancano otto minuti e ho tutto il tempo di andare in prima classe e vedere se i componenti sono spariti tutti dal bagno, ma… io credo che troverei ancora qualcosa e…” – guardò la bomba e sorrise.- “… credo di aver capito cosa.”
“Non la toccore! Non la toccore!” – urlò il bombarolo ormai scoperto.
“Certo, non la tocco.” – ironizzò Hermione che si era messa nel frattempo a studiare i fili.
Draco dovette tener fermo Souriel perché si stava dimenando un po’ troppo.
Nei restanti sette minuti, Hermione tagliò e incrociò fili come se stesse lavorando a uncinetto. Sembrava che stesse costruendo lei stessa una bomba.
“Hermione…” – la chiamò Draco, con il cuore in gola.
Anche la ragazza stava sudando freddo. Le mani le tremavano impercettibilmente, ma sapeva cosa doveva fare.

“Hermione, sono Blaise. Che stai facendo?”
“Costruisco una bomba, boss.” – fece lei, con un ghigno che raggelò tutti quanti.

Un minuto.
Il tempo di Hermione si ridusse a un minuto. C’erano tanti fili che dovevano ancora essere collegati tra loro e sembrava che la ragazza non avrebbe mai fatto in tempo a sistemarli tutti.
“Hermione!” – urlò Draco, mentre la presa su Souriel si affievoliva.
La ragazza alzò gli occhi e guardò il timer. Legò gli ultimi due fili con agilità e si prese un secondo, in cui vide tutta la sua vita passarle davanti.
“Va all’inforno! Va all’inforno!” – urlò Souriel, in preda a crisi epilettiche.
“Hermione!” – urlarono Blaise e BJ.
“Ciao ragazzi!” – urlò la ragazza a tre secondi dalla fine.
Tagliò con forza il filo che reggeva tra le mani e chiuse gli occhi.




Furono i tre secondi più lunghi della vita di Draco.
Vide addirittura la sua nascita attraverso gli occhi velati di lacrime della madre e quelli emozionati del padre, il suo primo compleanno e la sua prima parola;
il primo aeroplanino
la sua prima fidanzatina
il suo primo vero volo.
E chiuse gli occhi, attendendo.









Hermione calcolò che tre secondi fossero ampiamente trascorsi. Aprì un occhio, dubbiosa, e vide che il timer era arrivato a zero.
Come zero fu l’esplosione.

Anche dai vari uffici si sparse un silenzio carico di aspettative. Il botto non c’era stato.
Perché?
Cos’era successo?

“Blaise…” – lo chiamò Hermione.
Il comandante sgranò gli occhi, incredulo.
“Di-dimmi…”
“Voglio l’aumento.”
E l’attimo successivo grida di giubilo si sparsero nella torre di controllo di Miami e nell’ufficio di Londra.




Nemmeno nella stiva Draco si era risparmiato. Corse ad abbracciare Hermione e, non contento, la baciò facendole fare il casque.
Quando si staccarono, ma ancora in posizione, la ragazza rise.
“Perché ridi?”
“Oh… nulla di che…”
E si ribaciarono.









“Il suo daiquiri, signorina.”
Hermione sorrise divertita e, senza nemmeno aprire gli occhi, alzò la mano per prendere il suo drink, ma invece di trovare il bicchiere gelato, trovò una mano fin troppo calda.
“Non mi sembra un bicchiere questo…” – fece lei, fingendosi una cliente particolarmente esigente. – “Volevo un daiquiri… con tanto ghiaccio…” – disse, aprendo gli occhi e trovandosene davanti due da mozzare il fiato.
“Lo so che volevi il ghiaccio… me lo hai chiesto anche stanotte…” – fregandosene altamente degli altri bagnanti, Draco si stese su Hermione e la baciò, facendola mugugnare di piacere. – “Allora?” – fece il biondo. – “Ti piace la vacanza?”
Hermione si guardò intorno.
“Dunque… un hotel a sei stelle, che non ne ho mai visto uno nemmeno su un giornale, servizio in camera suite presidenziale, cameriera personale e ottimo cibo. Sì… direi che mi posso accontentare…” – fece lei. – “E non mi posso nemmeno lamentare della compagnia…” – fece, passandogli le mani sul torace fino a scendere all’elastico dei boxer, di un bellissimo rosso con bande laterali color oro.
“Nemmeno io posso lamentarmi…” – fece, prendendo tra le dita la spallina destra del costume di Hermione.
“Señores, la cena està lista!”
“Signori, la cena è pronta.”
Fece il cameriere.
Ma Hermione non intendeva scollarsi Draco di dosso tanto in fretta.
“Hay pescado?”
“C’è pesce?”
Chiese la ragazza, fissando Draco negli occhi e accarezzandogli la mascella contratta con un dito.
Anche se di contratto c’era anche qualcos’altro…
“N-no señorita…” – fece imbarazzato il maggiordomo che stava facendo la sauna nel suo completo. – “… solo carne.” – fece Joachin.
Draco rise. Non aveva una cultura come Hermione nelle lingue, ma qualcosa l’aveva intuita.
“Mmmm…” – mugulò la ragazza prima di baciare a stampo le labbra del ragazzo. – “… io stasera voglio il pesce.”
Joachin stava per controbattere, ma alla fine rinunciò e se ne tornò al ristorante.
Solo qualche minuto più tardi capì che pesce intendeva la cliente…









Note della scribacchina:
Anche a me piace il pesce. ^______^
Allora, concludo questa storia con un sonoro grazie. Un sincero e caloroso grazie.
Avevo dimenticato la bella sensazione che da il postare un capitolo e leggere le recensioni che ti implorano di aggiornare subito pur di prevenire infarti a catena.
È bello detenere il potere nelle proprie mani… hihihi…
Comunque, scherzi a parte, sono davvero felice che questa storia sia piaciuta. Siete stati una fonte di soddisfazione immensa e spero di potervi rivedere prossimamente, visto che sto ultimando la mia ultima storia – chiamiamola pure parto anale plurigemellare ç_ç – sempre su Draco e Hermione.
Un caloroso abbraccio e un – speriamo – a prestissimo!
Callistas
  
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