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Autore: Daifha    04/06/2011    4 recensioni
"Buona notte, Akito.
Quella voce rimase impressa nella mente di Takagi ripetendosi all’infinito prima di cadere definitivamente vittima dal sonno, addormentandosi sommessamente tra le braccia dello sconosciuto.
Cinque minuti dopo, a terra non rimanevano altro che un cellulare rotto ed un paio di cuffie bianche."
[TakagixMiyoshi]
Genere: Demenziale, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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V I C T I M - Capitolo 1


Ore: 12:36

Luogo: Studio degli Ashirogi

-Mashiro dannazione! Tieni in ordine la scrivania che poi ti lamenti con me se non trovi qualcosa!-tornò a lamentarsi Takagi all’ennesima sfuriata dell’amico che stava spostando pile di disegni e tavole alla ricerca disperata del pennino.

-Ma l’avevo poggiato qui un attimo fa!- continuò l’altro sbuffando, i nervi alle stelle per la scadenza ormai imminente per la data di consegna.

-E che ti devo dire io? Sarà caduto per terra, hai controllato?- lo riprese l’altro chinandosi a controllare che non si trovasse sotto la scrivania raccattando allo stesso tempo i fogli svolazzanti.

-Non sono scemo, Shujin! Ovvio che ho controllat…- ma non fece in tempo a finire la frase che un luccichio proveniente dal portapenne rovesciato sul tavolo attirò la sua attenzione facendolo immediatamente sbuffare per tanta stupidità. -L’ho trovato.- disse infine allungando la mano per recuperarlo dal contenitore e afflosciandosi mollemente sulla sedia nel vano tentativo di ritrovare un po di calma: era da quella mattina che gli sembrava di non far altro che urlare e cominciava a sentir chiaramente il desiderio di chiudere gli occhi e dormire sommessamente. Mai come in quei giorni, disegnare stava diventando più una tortura che altro.

Mashiro sentì chiaramente Takagi sbuffare per poi decidersi finalmente a parlare: -Va bene… Ora, seriamente, metti in ordine questa scrivania prima di perdere pure le tavole.- il tono era volutamente pacato e tranquillo, ma il moro riuscì chiaramente a intuire il nervosismo che il biondo cercava di celare con quelle parole.

Erano entrambi stressati ai livelli massimi.

-E secondo te, con la data di consegna tra due giorni e ancora sette tavole da fare, io mi metto a perder tempo a pulire?- soffiò infine riprendendo a disegnare -Piuttosto, perché non lo fai tu per me?

-L’ultima volta che l’ho fatto hai cominciato a gridarmi contro che non trovavi più nulla. Non mi sembra una grandissima idea!- rispose l’altro lasciando intendere all’amico il suo nervosismo e la poco voglia che aveva di fare qualsiasi cosa in quel momento.

Mashiro a quelle parole, nonostante sapesse benissimo che erano vere, digrignò i denti tentando di scacciare lo stress -Và al diavolo, Shujin!- si ritrovò a gridare poco prima di accorgersi che Takagi già stava aprendo la porta intento ad uscire.

-Vado a fare un giro, tu vedi di calmarti, Mashiro.- disse il biondo prima di chiudere il più delicatamente possibile la porta e dirigersi verso l’ascensore.

Nessuno dei due aveva seriamente intenzione di litigare, ed entrambi si rendevano conto che il loro comportamento era dovuto allo stress che in quegli ultimi giorni sembrava regnare sovrano in mezzo a quelle quattro mura: in quel momento la cosa migliore era prendere un attimo le distanze per poter ragionare tranquillamente e lasciar si che i propri pensieri potessero prendere forma nelle menti dei ragazzi.

***

Ore: 22:07

Luogo: Studio degli Ashirogi

Mashiro si alzò controvoglia sentendo il campanello della porta suonare insistentemente; Takagi non era ancora tornato e perciò toccava a lui andare ad aprire. Immaginò potesse essere Miyoshi, poiché sapeva che l’amico portava sempre con se le chiavi dello studio, e quando si ritrovò davanti la ragazza non poté non sbuffare un -Takagi non c’è.- riavviandosi verso la scrivania col chiaro intento di riprendere a disegnare ignorandola.

-Uh? E dov’è?- chiese lei, ritrovandosi come unica risposta un’alzata di spalle da parte del moro, segno inequivocabile che in quel momento non lo sapeva e in parte, nemmeno gli interessava. -Vuoi… Che provi a telefonargli?- insistette lei rendendosi conto che probabilmente Mashiro non aveva idea di che ore fossero.

Un’altra alzata di spalle del moro e dovette trattenersi dal tirargli la borsa in testa per il poco interesse che quello dimostrava nei suoi confronti: fece un lungo respiro e portò la mano alla tasca dei jeans per prendere il cellulare e chiamare il fidanzato.

Andò in fretta sulla rubrica sotto la voce di ‘Takagi Love’ con tanto di cuoricini e premette il tasto verde portando la macchinetta all’orecchio.

Dopo un paio di squilli, finalmente una voce tirata e grave rispose al telefono -Pronto, Miyoshi, che succede?- chiese Takagi all’altro capo del telefono con fare alquanto irritato.

-Niente, solo che sono le dieci passate, volevo sapere dov’eri…- disse Miyoshi sentendosi in imbarazzo per essersi preoccupata e nel sentire la sua voce così flebile.

-Sono ora all’incrocio con la cartoleria, prendo la scorciatoia e tra un quarto d’ora sono li.- rispose in fretta il ragazzo. -Stai tranquilla…- aggiunse poi capendo che Miyoshi non si sentiva affatto tranquillizzata da quelle parole.

-D’accordo, a dopo allora…- chiuse incerta la comunicazione cominciando a scorgere fuori dalla finestra qualche goccia di pioggia che scivolava a terra con dei sonori ‘ciak’ e ‘slash’.

***

Ore: 22:13

Luogo: Toraidu Street

Takagi camminava lungo Toraidu Street a testa bassa, le mani nelle tasche e le cuffie che sparavano la musica direttamente nelle sue orecchie, impedendogli di sentire le voci dei pochi ragazzi che ai lati della strada camminavano sorridendo e parlando animatamente tra loro, scomparendo poco dopo all’imbocco di un’altra via.

Quel vicolo non era molto frequentato, ma questo non perché lo si ritenesse un luogo pericoloso o malfamato, bensì semplicemente per la quasi totale assenza di negozi o bar: di fatto, era un posto pure carino, con qualche albero che ornava i marciapiedi e le panchine dove ogni tanto si poteva beccare qualche coppietta scambiarsi le loro promesse d’amore eterno.

Sorrise lievemente nel ricordasi che era proprio su una di quelle che lui e Miyoshi si erano scambiati il loro primo bacio.

Ormai era da quella mattina che camminava per la città, ragionando in parte sul proseguimento del manga che lui e Mashiro stavano con fatica mandando avanti, ed in parte semplicemente dando libero sfogo ai pensieri che in quel periodo gli annebbiavano la mente: solo quando si era accorto che il cielo cominciava a farsi scuro aveva optato per ripercorrere la strada al contrario e tornare allo studio per vedere come procedeva il lavoro. Sapeva che Moritaka non era arrabbiato con lui, non era il tipo da tenere il broncio per motivi così stupidi e futili.

Quando sentì la prima goccia bagnargli la punta del naso alzò la testa al cielo notando solo ora i grandi nuvoloni grigi che coprivano il cielo scuro della notte, lasciando appena intravedere il bagliore della Luna: subito decise di affrettare il passo per evitare di bagnarsi troppo (mancavano si e no cinque minuti di cammino da li allo studio dello zio di Mashiro) ma proprio mentre riabbassava lo sguardo sul marciapiede sentì due forte mani afferrarlo da dietro, una cingendogli forte la vita, l’altra tappandogli la bocca con un fazzoletto bagnato che emanava uno strano odore soporifero.

Spalancò gli occhi vedendo un secondo uomo portarglisi davanti, frugando nelle sue tasche alla ricerca probabilmente di soldi o del cellulare: tentò di liberarsi dalla presa di quello dietro di lui, ma in breve sentì le forze mancargli completamente, le gambe smettere di reggerlo e gli occhi pesanti. Smise quasi subito di opporre resistenza chiudendo contro voglia le palpebre.

-Buona notte, Akito.

Quella voce rimase impressa nella mente di Takagi ripetendosi all’infinito prima di cadere definitivamente vittima dal sonno, addormentandosi sommessamente tra le braccia dello sconosciuto.

Cinque minuti dopo, a terra non rimanevano altro che un cellulare rotto ed un paio di cuffie bianche.


Capitolo 1 - Fine


Buondì! Appena ho visto che era stata aperta la sezione di Bakuman, non ho potuto resistere alla tentazione di scrivere una fic sul mio amatissimo Takagi!
Anzitutto, mi chiamo Ming Kanda: spero di riuscire a mandare avanti questa fic come minimo settimanalmente, anche se ad esser sincera ne dubito fortemente ^^'' Farò il possibile.
Questo è il primo capitolo, spero vi piaccia e che vorete lasciarmi i vostri pareri... Purtroppo non sono mai sicura di quello che scrivo, soprattutto quando c'è da descrivere qualche sentimento, quindi spero sarete clementi per questo!
Detto ciò, ho finito,
al prossimo capitolo
By Ming

  
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