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Autore: PnayBabyGurl    26/02/2006    1 recensioni
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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She's No You-01

She's No You

Una fanfiction di Danny Phantom scritta da: PnayBabyGurl e tradotta (previo permesso dell'autrice) da: Justice Gundam

 

Justice: Salve, ragazzi! Eccomi di ritorno sulla Erika's Fanfiction Page, questa volta con una traduzione di una fanfiction di Danny Phantom, un divertente cartone animato americano della Nickelodeon il cui protagonista è il quattordicenne Danny Fenton, un ragazzo in grado di trasformarsi in fantasma, con il compito di fermare gli spettri che cercano di invadere la Terra. Comunque, questa non sarà una storia d'azione - riguarderà invece i rapporti tra il nostro Danny e la sua amica d'infanzia, la ricca e anticonformista Samantha "Sam" Manson. Chi conosce il cartone noterà che in questa storia i ragazzi (Danny, Sam e il loro amico comune Tucker) hanno qualche anno in più rispetto alla serie, e che Danny ha superato la sua cotta per Paulina, la vanitosa 'reginetta' della sua scuola. Spero che questa storia sia bene accetta tra gli eventuali fan di Danny Phantom che frequentano la Erika's Fanfiction Page!

Prima di iniziare, voglio dire che questa storia non l'ho scritta io: è aparsa per la prima volta su fanfiction.net, ed è stata tradotta con il permesso dell'autrice, la filippina PnayBabyGurl. Ogni commento e critica va a lei! Detto questo, avanti con la storia!

 

**********

 

She's No You - Capitolo 1

 

"Allora, ragazzi... avete per caso dei progetti per il weekend?" chiese la quasi sedicenne ragazza dall'aspetto gotico, Samantha Manson, mentre camminava tra i suoi due migliori amici, Daniel Fenton e Tucker Foley. I tre erano appena usciti da scuola e stavano andando a casa di Danny per passare un pò di tempo assieme.

"No, sono libero." rispose Tucker dopo aver dato un'occhiata alla sua agenda elettronica praticamente vuota.

"Anch'io, credo." replicò Danny, dopo averci pensato un pò su.

"Che ne dite, ragazzi? Questo sabato vorreste venire a casa mia per..."

"Oh, Dannyyyy!!!" esclamò una vocetta acuta e irritante da dietro il terzetto di amici.

Sam fece una faccia irritata: era stata appena interrotta da nient'altri che Paulina, la 'reginetta' della Scuola Superiore Casper. Danny alzò leggermente gli occhi al cielo prima di voltarsi verso Paulina, e la cosa non sfuggì a Tucker. 'Wow, davvero non ha più quella cotta per Paulina?'

Paulina consegnò un bigliettino a Danny. "I miei genitori sono via per il weekend, e ho la casa a mia disposizione, quindi ho pensato di dare una festa questo sabato sera. Non è che mi faresti un grosso favore portando con te un certo tuo amico?". Paulina gli fece un occhiolino e si avvinghiò al braccio di Danny, cercando di sfoderare il suo sorriso più mieloso. La realtà era che Paulina non voleva invitare quel 'perdente' alla sua festa, che era riservata ai suoi amici ricchi e popolari, oltre che ad un certo fantasma sul quale lei aveva messo gli occhi.

Danny sembrava scettico e piuttosto confuso, mentre Sam manteneva quella sua classica espressione irritata, la stessa espressione che era solita fare in presenza della 'reginetta' od ogni volta che Tucker e Danny la fissavano incantati mentre lei passava loro vicino dandosi tante arie da diva.

"Noi non ci andremmo neanche morti ad una delle tue feste, Paulina." Fu Sam a rispondere al posto di Danny, staccandogli di dosso Paulina. Conosceva Paulina fin troppo bene, e sapeva che il solo motivo per cui Paulina aveva invitato Danny alla sua festa era perchè voleva che ci fosse Danny Phantom. Molto probabilmente perchè non si era presentato al suo quindicesimo compleanno due anni prima, quando erano ancora delle matricole.

Paulina lanciò un'occhiata feroce a Sam. "Primo, non stavo parlando con te, svitata. Quindi chiudi quella trappola. E secondo: tu e il maniaco della tecnologia non sareste invitati in ogni caso, quindi non hai voce in capitolo."

Danny vide che Sam si stava per scagliare contro di lei, ma la fermò mettendosi in mezzo alle due ragazze e trattenendo Sam con una mano. Non voleva che la situazione degenerasse in un litigio.

"Non c'è bisogno di insultare, Paulina." disse Danny con tono serio. "Allora, se Sam e Tucker non sono invitati, di quale 'amico' stai parlando?"

Paulina sospirò. "Beh, a dire la verità ti sto invitando soltanto perchè so che sei la persona che meglio conosce il ragazzo fantasma. Quindi ho pensato..."

Questa volta, tanto per cambiare, fu Sam ad interrompere lei. "Wow, davvero sei riuscita a 'pensare' da sola? E' un miracolo!" commentò con tono sarcastico, per poi sogghignare vedendo l'espressione irritata sul volto di lei.

"Cosa? E con questo cosa vorresti dire?"

"Esattamente quello che ho detto." le rispose Sam.

Questa volta, Danny dovette impedire a Paulina di saltare addosso a Sam. "Ehm... d'accordo, stavi dicendo?"

"Stavo dicendo, prima di essere bruscamente interrotta... che vorrei che tu consegnassi questo invito al ragazzo fantasma e lo invitassi alla mia festa. Sarei andata io stessa da lui..." proseguì "...ma è difficile trovarlo quando non è impegnato a salvarmi...". Gli occhi di Paulina si erano trasformati in cuoricini pulsanti. Aveva cominciato a divagare e si era messa a parlare di come la sua situazione assomigliava a quella della classica principessa in pericolo e del suo 'cavaliere dall'armatura scintillante' che veniva a salvarla... o forse era il 'cavaliere in tuta aderente'?

Sam, senza fare neanche lo sforzo di nascondere il suo disgusto, incrociò le braccia sul petto e alzò gli occhi al cielo con irritazione. 'Oh, cavolo, ecco che ricomincia... mi viene da vomitare. Sono contenta che non mi abbia invitato questa volta. Ho cose migliori da fare di sabato che perdere il mio tempo ad una festa a casa sua.' In effetti, anche Sam aveva in mente di dare una festa a casa sua per quel sabato. Non una festa grandiosa e fracassona come quella di 'miss reginetta', semplicemente una piccola festa con i suoi migliori amici. Dopotutto, era il suo sedicesimo compleanno, e dal momento che i suoi genitori, ancora una volta, non erano a casa per il suo compleanno, aveva intenzione di invitare Danny e Tucker in modo da non essere da sola con le sue cameriere.

"Sì, sì, va bene, Paulina. Scusa ma dobbiamo andare." Danny voleva soltanto che Paulina la facesse finita con tutto quel parlare a vanvera. Lo stava annoiando a morte. Prima che lei aprisse bocca per ricordarglielo, Danny proseguì. "E... sì, farò in modo che riceva questo invito."

"E fa in modo che arrivi, questa volta! Ho detto ai miei amici che conosco personalmente il ragazzo fantasma, e loro si aspettano che lui si presenti alla mia festa. Quindi non mi deludere, o lunedì saranno dolori, intesi?"

"Non preoccuparti, Paulina. Ci sarà. Sabato alle otto di sera."   

Sam si fermò di colpo, guardando Danny che era voltato di schiena.

'Danny... ha appena detto che andrà alla sua festa?'

 

**********

 

"Mi hai davvero sorpreso, amico!"

"In che senso?" chiese Danny a Tucker. Erano appena arrivati a casa di Danny, e in quel momento erano nella sua camera. Sam si era scusata ed era tornata verso casa per conto suo pochi minuti prima dicendo che doveva fare una ricerca per scienze... cosa che aveva lasciato Danny un pò confuso, visto che anche lui partecipava alle lezioni di scienze, e non ricordava che fosse stata loro assegnata alcuna ricerca.

"Prima, quando Paulina ti stava parlando," riprese Tucker "non hai balbettato nè fatto altre cose di questo genere. E non ti sono neanche caduti i pantaloni!"

"Hey, quello era successo una volta sola! E poi, allora non ero ancora in grado di controllare bene i miei poteri!"

Tucker rise. "Va bene, va bene... è solo che non pensavo dicessi sul serio quando mi hai detto di non avere più quella cotta per Paulina. Ti è piaciuta fin dal nostro primo anno di superiori!"

"Sì, beh..." rispose Danny. "E' vero, ma alla fine mi sono reso conto di quanto fosse superficiale e vanitosa."

"O forse hai finalmente deciso di ricambiare i sentimenti di Sam..." momorò Tucker tra sè e sè.

"Come, scusa?"

"Niente, niente..." rispose Tucker con un sorriso. "Allora, questo vuol dire che hai finalmente 'visto la luce', eh?" Tucker rise di nuovo quando Danny gli tirò contro un cuscino. Danny era seduto sul suo letto, mentre Tucker si era accomodato su una poltroncina nell'angolo. "Però c'è una cosa che mi ha davvero sorpreso... come hai fatto tu, tra tutti, a dimenticarti del compleanno di Sam? Non te ne eri mai dimenticato prima d'ora."

"Eh? Non mi sono dimenticato del compleanno di Sam."

"Amico, se non te ne sei dimenticato, perchè poco tempo fa hai detto a Paulina che Danny Phantom sarebbe andato alla sua festa?"

"Per farla smettere di cianciare... e perchè... beh, non stavo pensando lucidamente in quel momento... stavo cercando un modo di squagliarmela senza essere brusco con lei." rispose Danny in tutta onestà. I due ragazzi scoppiarono in una breve risata.

"Beh, amico, se è così, dovresti cercare un modo di farti perdonare da Sam. Credo che lei pensi che tu te ne sia davvero dimenticato."

"Cosa te lo fa pensare?"

"Tu sai che Sam frequenta le lezioni di scienze con noi, no?"

"Sì... e con questo?"

Tucker trattenne l'impulso di dargli una botta in testa. "Sveglia! Ha appena detto che doveva lavorare ad una ricerca per scienze." Danny annuì lentamente. "Beh, l'ha detto soltanto per potersene tornare a casa prima, perchè pensa che tu ti sia dimenticato che questo sabato è il suo compleanno! E' lo stesso giorno del party di Paulina! Quel party a cui hai detto che saresti andato nei panni di Danny Phantom!"

Tucker riprese fiato, mentre Danny spalancò gli occhi rendendosi conto di cosa aveva combinato.

"Oh, no..."

"Appunto." rispose Tucker alzando gli occhi al cielo.

Improvvisamente, Danny sorrise. 'Un momento... posso risolvere questo problema...'

"Ho già un'idea... Tucker, avrò bisogno del tuo aiuto..."

 

**********

 

Una fresca brezza soffiò via i capelli sciolti dal volto di Sam, che era seduta davanti alla finestra di camera sua ad osservare il cielo notturno. Non stava davvero guardando le stelle o le costellazioni, ma stava pensando con malinconia a quello che era successo quel giorno nel doposcuola.

'Come ha fatto Danny a dimenticarsi che questo sabato è il mio compleanno?' era il pensiero più ricorrente. 'Hey, un momento, perchè poi mi dovrebbe importare del fatto che Danny se ne sia ricordato o meno... non è mica il mio fidanzato, e non è che si sia dimenticato il nostro anniversario o cose del genere...'. Sam arrossì e scosse la testa per scacciare quei pensieri dalla sua mente. 'Che stupidaggine; non dovrei sentirmi così male soltanto perchè si è dimenticato del mio compleanno... per la prima volta...'. Sam sospirò, una cosa che quel giorno aveva fatto spesso.

'Ah, ma chi voglio prendere in giro? So bene perchè ci sono rimasta male...'. In effetti, già da un bel pò di tempo si era resa conto del sentimento di 'qualcosa di più che amicizia' che provava per il suo amico mezzo-fantasma. Forse era stato dopo la vicenda di Ember? O forse no... ancora prima di allora... forse dopo il loro primo 'bacio-messinscena'? Quando fosse iniziato esattamente, Sam non ne aveva idea. Tutto quello che sapeva era che forse provava questi sentimenti già da prima che lui ottenesse i suoi poteri da fantasma, e che erano cresciuti col tempo, man mano che la loro amicizia si rafforzava.

Sam diede un'occhiata all'orologio e si accorse che era già mezzanotte passata. Sospirò di nuovo e si passò una mano sul viso. Dopo aver permesso ad un ultimo refolo di vento di accarezzarle le guance, chiuse la finestra e si assicurò che fosse ben sbarrata, prima di andare a letto.

'Mi sa tanto che questo compleanno lo passerò da sola...' 

 

**********

 

La campanella di mezzogiorno era appena suonata, il che voleva dire due cose: che era ora di pranzo, ovviamente, e che mancavano soltanto due lezioni prima che la scuola finisse per quella settimana. Esatto, era venerdì, il che voleva dire che il giorno dopo sarebbe stato sabato... il sabato in cui si sarebbero svolte due feste... o meglio, una party e una festa di compleanno solitaria... a meno che Danny non avesse potuto farci qualcosa. Sperava soltanto che tutto andasse secondo i piani...

"Sei sicuro di averla chiamata e che lei abbia detto sì per domani, Tuck? Voglio che questa sorpresa sia perfetta."

"Per la milionesima volta, Danny, sì! L'ho chiamata e mi ha detto che l'avrebbe fatto. Cavolo, abbi un pò di fiducia in me, no?"

"Scusa... è solo che sono un pò nervoso. Voglio che tutto vada come previsto."

"Non ti preoccupare tanto, Danny! Sono sicuro che le piacerà da matti!"

"Che cosa piacerà da matti a chi?" chiese Sam, in piedi vicino al loro solito tavolo con il suo vassoio del pranzo tra le mani. Aveva sentito l'ultima parte della conversazione.

Danny e Tucker non la notarono fino a quel momento, il che li fece sobbalzare per la sorpresa.

"Ah, ehm..." balbettò Danny, gettando un'occhiata a Tucker per chiedergli aiuto.

"Ehm, stavamo soltanto parlando di... ehm, quel regalo che Danny ha comprato per..." Danny gli gettò un'occhiataccia come per chiedergli che diavolo stesse dicendo, temendo che Tucker stesse per raccontare a Sam della sorpresa che le aveva preparato. Si rilassò leggermente, ma non troppo, quando Tucker disse "...Paulina!". Rendendosi conto dell'errore, entrambi i ragazzi diedero un'occhiata a Sam, che ora era di un umore anche peggiore di prima.

Per tutta la settimana, si era comportata normalmente con Danny. Non voleva che lui scoprisse quanto in realtà ci fosse rimasta male perchè si era dimenticato del suo compleanno. Tuttavia, sentire quell'odiato nome e scoprire che Danny aveva comprato un regalo per quella smorfiosa, la fece infuriare ancora di più, rischiando di farle perdere le staffe. "Perchè accidenti le ha preso un regalo, se lei sta dando una festa senza alcun motivo?"

"Ah, ho capito." disse Sam, semplicemente, prima di prendere un respiro e sedersi. I due ragazzi notarono che si era messa un pò più lontana del solito.

 

**********

 

"Sei così intelligente e in gamba, Paulina!" esclamò Star, la nuova 'migliore amica' di Paulina dopo che Valerie era stata espulsa dal gruppetto.

"Lo so, lo so..." rispose Paulina con un sorriso, ammirando le sue unghie perfettamente limate.

"Che succede? Che ha fatto di bello Paulina?" chiese Kwan, il fidanzato di Star. Stava tornando al loro solito tavolo da pranzo, seguito da Dash che si era appena fatto consegnare alcuni spiccioli da un ragazzino più piccolo.

"Ha invitato quel perdente di Fenton alla sua festa di domani, e sapete perchè?"

"Hai invitato Mezza Cartuccia Fenton? Perchè?" chiese Dash mentre contava i soldi.

"L'ho invitato soltanto perchè portasse il suo amico. Non è che potrà anche soltanto pensare di entrare: non appena loro due arriveranno, farò accomodare in casa il suo amico, mentre tu e Kwan lo lasciate alla porta."

"Mi sembra una buona idea." disse Dash, mentre Kwan annuiva per dire di aver capito.

"Hm hmm... e poi, un uccellino mi ha detto che domani è il compleanno della tizia vestita di nero. Visto? Tutto va a meraviglia! Invito il ragazzo fantasma alla mia festa, e faccio passare una pessima giornata a quella svitata. Probabilmente ora è depressa perchè le ho soffiato così facilmente il suo primo amore." disse Paulina, e tutti gli altri si misero a ridere.

 

**********

 

Il resto della pausa pranzo andò avanti in silenzio, fino al suono della campanella. Sam si alzò e andò a gettare via la spazzatura, senza neanche fermarsi ad aspettare i suoi amici. Danny e Tucker la seguirono ad una certa distanza, e quando fu sicuro che lei era troppo lontana per sentirli, Danny prese Tucker per il colletto, quasi sollevandolo da terra!

"Tucker! Di tutti i nomi che potevi dire, perchè quello di Paulina? Potevi dire mia madre, mia sorella Jazz, o anche la mia bis-bisnonna che vive a New York! Tutto tranne il suo nome!"

"Hai una bis-bisnonna che vive a New York?". Danny reagì gettando un'occhiataccia a Tucker per dirgli che non era il momento di scherzare. "Heheheheh... sono stato preso dal panico!" disse Tucker ridendo nervosamente, mentre lui e Danny proseguivano verso la loro classe. 

 

**********

 

I raggi di sole si infiltrarono tra le tende semiaperte di una camera da letto oscurata, colpendo la proprietaria addormentata. Storse il naso, poi si gettò la coperta sulla testa e si voltò in modo da dare le spalle alla luce abbagliante.

'Cavolo, pensavo di averle chiuse le tende, ieri sera... Vabbè...'

Prima che potesse addormentarsi di nuovo, si sentirono un paio di colpi alla sua porta.

"Signorina Manson, è ora di alzarsi! Si è già persa la colazione, ed è quasi ora di pranzo!" esclamò una delle sue cameriere, facendosi sentire attraverso la porta. Sam si alzò di scatto. 'Pranzo? Davvero ho dormito così a lungo?'. Si voltò a controllare la sveglia sul suo comodino, che segnava le 11 e 52.

'Mi sa tanto di sì...'

La cameriera bussò un altro paio di volte prima di aprire la porta e dare un'occhiata all'interno. "Oh! Signorina, si è svegliata! Vuole che chieda al cuoco di prepararle qualcosa da mangiare?" chiese, entrando nella stanza.

"Ehm... no, grazie. Glielo chiederò io non appena mi sarò vestita." rispose Sam, mettendosi a sedere sul letto.

"Va bene, signorina. Metto i suoi vestiti a lavare."

"Grazie..." rispose Sam, dirigendosi al suo bagno personale e rimettendosi a posto i capelli con le mani. Anche se Sam non aveva una gran voglia di alzarsi, non aveva neanche sonno, quindi pensò che, a quel punto, tanto valesse alzarsi e mangiare qualcosa.

"Oh, signorina?" la chiamò la cameriera prima di uscire dalla stanza di Sam. La ragazza sporse la testa dal bagno.

"Sì?"

"Buon sedicesimo compleanno!" disse la cameriera con un sorriso sulle labbra. Sam ricambiò il sorriso, sentendosi già un pò meglio.

"Grazie."

La cameriera annuì e lasciò la stanza. Dopo essersi fatta la doccia, essersi lavata i denti ed essersi messa i suoi soliti vestiti (una gonna nera e viola, tank-top nero e stivali neri), Sam uscì dalla sua camera e scese in soggiorno. Grazie al condizionatore acceso, la casa era relativamente calda, rispetto alla fredda aria autunnale che spirava all'esterno. Mentre stava scendendo le scale, sentì il campanello suonare, e dal momento che si trovava vicino alla porta decise di andare lei ad aprire.

"Vado io!" disse a nessuno in particolare. Aprì la porta e venne di colpo investita da una raffica di aria fredda che le fece venire la pelle d'oca. I suoi occhi si spalancarono per la sorpresa quando vide chi c'era davanti alla sua porta di casa.

"Ciao, Sam!"

 

**********

 

Note del traduttore: Allora, vi è piaciuto come primo capitolo della mia prima traduzione? Spero che i fan italiani di Danny Phantom (non saranno molti, ma chi può dirlo...) apprezzino questa storia, e ci vediamo al prossimo capitolo!

 

 

  
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