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Autore: Sayumi    26/02/2006    3 recensioni
A volte persino la più noiosa delle punizioni potrebbe rivelarsi interessante e molto spesso si colgono al volo le occasioni più preziose per scappare dalla solita routine... e poi forse anche le scommesse più stupide possono rivelarsi utili!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo1

Fic improvvisata in un momento di follia… composta da sette capitoli… cercherò di pubblicarne uno a settimana…

Ringrazio per l’aiuto la mia cara sorellona… Se volete lasciate un commento… sono sempre graditi^^

A voi la lettura!

 

 

Capitolo1

 

-La punizione -

 

Parola d’ordine… studio! Effettivamente è abbastanza stancante questa situazione, ma la speranza che questo sia l’ultimo anno mi da la forza di impegnarmi!

Ops! Dimenticavo di presentarmi! Mi chiamo Morgana… per gli amici…. Ehm diciamo che solo per un’amica “Nany”… solo lei e mia madre potrebbero chiamarmi così in effetti.

Beh a parte il nome mistico per il resto che volete che vi racconti? Sono una ragazza normale come tutte le altre. O quasi. Certo forse normale non è molto corretto. Va bene, cancellate! Non sono per niente normale! Ma avreste già dovuto pensarlo dalle prime quattro parole… quale ragazza normale di diciotto anni potrebbe dire che lo studio è importante? Pensate che sia una secchiona? Diciamo quasi. Se vogliamo essere pignoli sono secchiona solo in quello in cui voglio… per il resto faccio un po’ come mi pare, la sufficienza mi basta. Potrei avere anche di più ma a che scopo avere un nove in matematica e fisica? Tanto non diventerò comunque una matematica o una scienziata!

Comunque non è certo per questo che dovete pensare che io non sia normale… oh mamma mi sono persa nel lessico… ho scritto giusto? Mah poco importa…

Diciamo che potrei sembrare strana per i miei interessi. Certo forse a volte dovrei evitare di uscirmene con massime troppo appariscenti o con le mie solite idee strampalate… ma che ci posso fare? Se non lo facessi non sarei io!

Ma dopo aver detto tutto e niente su di me… più niente che tutto in effetti, passiamo alla mia situazione.

Non è un caso che dica che lo studio è fondamentale per me. In verità… non me ne importa proprio nulla. In realtà… sono in punizione.

Mentre sono qui su questo dannatissimo libro di storia dell’arte mia madre è perennemente in ascolto dietro la porta a controllare che io non accenda il pc.

Perché, direte voi… sei in punizione?

Diciamo che i miei genitori non sono molto aperti sulle mie amicizie.

Soprattutto dopo che hanno tentato di ucciderti.

Vi stupisce che dica questo con la più totale noncuranza e semplicità? A me no, per nulla.

In realtà ero perfettamente consapevole che erano persone poco raccomandabili, ma c’era di mezzo la vita di una mia amica e non potevo permettere che ci lasciasse la pelle.

E ora vi starete chiedendo se sono scema… Beh forse si. Ma se lo sono per lo meno sono una scema che non abbandona le amiche.

Fatto sta che le persone che hanno cercato di farmi fuori (invano), sono finite in galera con l’ergastolo… e io… beh anche se non sono dietro le sbarre sono comunque rinchiusa. E devo ringraziare mia madre se non mi trovo in convento.

Che volete che vi dica! Vi suggerirei soltanto di non avere mai a che fare con persone fissate che al mondo ci sono solo persone degne e indegne, e che la seconda categoria deve sparire. E soprattutto, attenti quando vi fidate di qualcuno. Perché non si sa mai cosa potrebbe nascondersi dietro una bella faccia.

Il telefono prende a squillare. Mamma risponde. Dopo circa tre secondi le sue urla invadono la casa. Non era difficile pensare che era sua sorella al telefono. Quelle due vanno sempre d’amore e d’accordo quanto un verme che scappa da una gallina che non mangia da quattro giorni… chi sia la gallina e chi il verme, preferisco non scoprirlo.

Vi starete ora chiedendo cosa diavolo c’è di tanto speciale in una persona che è in castigo.

Beh, non sottovalutate mai una ragazza di 18 anni in castigo che ha voglia di uscire. Perché se vuole, i contatti con il mondo esterno li trova lo stesso.

Sapendo mia madre occupata con la sorella al telefono presi velocemente il cellulare vecchio del quale se ne era dimenticata dell’esistenza. Prima che mi requisisse il mio avevo preso di nascosto la seconda Sim che tenevo nascosta e alla prima occasione l’avevo ricaricata. Iniziai così una conversazione clandestina con la mia migliore amica tramite sms.

 

“Tu che fai? Io sn rinchiusa qui, mamma è al telnn ne posso più di stare qui dentro T.T

 

A lei era andata tanto meglio. Sua madre semplicemente aveva taciuto la cosa al padre quando le forze dell’ordine l’avevano riportata a casa. Effettivamente era stata più furba a nascondere i tagli che si era procurata, evitandosi tre settimane in ospedale. Quindi si era beccata solo qualche settimana di castigo e si era fatta strappare la promessa che non avrebbe più rivisto le persone che ci avevano aggredito. Non che avesse molta voglia di rivederle.

L’apparecchio vibrò tra le mie mani. Mamma stava ancora parlando.

 

Sopravvivo… vorrei salvarti sore! Ma se mi avvicino tua madre mi strangola! Tieni duro, mancano solo due mesi!”

 

Fu la sua risposta.

Due mesi. Già due mesi e avrei ottenuto la maturità. Poi avrei avuto un’intera estate rinchiusa in casa per punizione. Perché ovviamente mia madre non mi avrebbe fatto uscire con gli amici. Forse un voto alto avrebbe addolcito mamma, ma non papà. Ormai era deciso che sarei rimasta in casa a meno che non ci fosse stata scuola.

 

“Due mesi? Ti ricordo che sn prigioniera a vita! =.=”

 

Risposi velocemente per poi fingere di studiare al passaggio di mia madre in camera a controllare. In realtà avevo nascosto un fumetto tra le pagine, ma di certo a lei non lo facevo sapere… Anche per i fumetti si era instaurato un traffico clandestino. Me li portava Ginny (Ginevra, la mia migliore amica… si buffa accoppiata, io Morgana lei Ginevra… quasi assurdo non trovate? Ci mancava solo Artù e Lancillotto e potevamo definirci a posto =.=) di nascosto, quando sapeva che mia madre non era in casa… anche se questo mi costava soldi extra per far tacere mio fratello.

Insomma, non ero finita in carcere, ma quasi.

A volte penso che era meglio il convento…

Ma la mia vita non è mai stata facile quindi presto si sarebbero presentati altri problemi… E il castigo a vita… sarebbe diventato solo un gioco…

 

 

  
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