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Autore: Phoenix_cry    06/06/2011    5 recensioni
Seguito di Star Trek: Extinction. Sei mesi dopo, a dispetto del suo miglior giudizio, Spock sta ancora mantenendo il segreto di Kirk riguardo il suo patto con i Romulani. Quando una serie di eventi porta tutti a pensare ad una spia fra le fila della Flotta Stellare Spock comincia a pensare che il prezzo da pagare per il suo silenzio sia troppo caro.
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Star Trek Series'
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Capitolo 42

“James Tiberius Kirk, la prego di fare un passo avanti.”

Kirk sapeva di non dover essere nervoso, ma lo era lo stesso. Lo stomaco gli faceva più male di quando il dispositivo Romulano aveva cominciato a rosicchiarglielo. I prossimi minuti avrebbero deciso il resto della sua intera vita. Lanciò un’occhiata a Bones per avere un po’ di supporto e fu ricompensato da un lieve sorriso da parte del dottore. Forzando lui stesso un piccolo sorriso Kirk avanzò verso la congrega di nove uomini e donne che erano stati incaricati di decidere il suo destino.

“Questo consiglio ha esaminato la sua domanda di reinserimento nella Flotta Stellare.” Disse l’Ammiraglio Jones con voce piatta. “In normali circostanze non saremmo in grado di accogliere tale richiesta.”

“Queste non sono state esattamente ‘normali circostanze’.” Puntualizzò Kirk.

“No, non lo sono state. Per questo il consiglio ha votato all’unanimità di farla rientrare nella flotta, Capitano Kirk.”

“Grazie, Ammiraglio.” Disse Kirk con ovvio sollievo.

“Lo dice come se avesse pensato che non glielo avremmo permesso.” Disse Jones sogghignando leggermente.

“Il pensiero mi ha attraversato la mente, Signore.”

“Non avrebbe dovuto. La Flotta Stellare non ha mai voluto perdere uno dei suoi più giovani eppure più decorati Capitani.”

“Avreste potuto ingannarmi.”

“L’incidente con l’Ammiraglio Cooly è stato una sfortuna, e temo che ora sia in corso una caccia alle streghe in piena regola. Fra la sua situazione e gli attentati alla vita del Comandante Spock è ora dolorosamente chiaro alla Flotta Stellare e alla Federazione che abbiamo dei problemi interni dei quali occuparci immediatamente. Tuttavia, Cel’esta e Langlin si stanno dimostrando piuttosto disponibili nell’aiutarci a determinare chi era coinvolto nella cospirazione.”

“Langlin? Cosa c’entra in tutto questo?” Chiese Kirk confuso. “Non è il leader di un gruppo radicale anti-alieni?”

“Lo era.” Annuì Jones. “È stato arrestato dopo aver attentato alla vita dell’Ammiraglio Pike…”

“State offrendo un accordo a quella spazzatura?”

“Niente affatto. Durante l’attentato alla vita dell’Ammiraglio Pike Langlin ha avuto un inaspettato scontro con il recentemente adottato figlio dell’Ammiraglio. Il Vulcaniano ha fatto qualcosa alla sua mente, rendendolo incapace di mentire.”

“Non può mentire?”

“C’è dell’altro, è diventato piuttosto loquace. Langlin ha confessato ogni crimine commesso da lui e dalla sua organizzazione negli ultimi vent’anni, incluso il suo coinvolgimento con Cooly. Ovviamente dobbiamo verificare tutto quello che dice dato che si trova sull’orlo della follia, ma fin’ora tutte le sue ‘soffiate’ si sono rivelate vere.”

“Interessante.”

“Con l’aiuto dell’Imperatrice Romulana credo che la Federazione abbia una salda presa sugli avvenimenti. In più il dispositivo d’occultamente che ci ha donato è di immenso valore.”

“Stia attento con lei, Ammiraglio, è uno spirito indomito.”

“Annotato.” Ridacchiò Jones. “Non si preoccupi, Capitano, ancora non ci fidiamo di lei al cento per cento.”

“Um…parlando del ‘Capitano’, su quale nave servirò?”

“Sull’Enterprise ovviamente.”

“L’Enterprise?” Replicò Kirk sorpreso. “Il Capitano Spock…”

“Il Comandante Spock,” corresse Jones “ci ha informati oggi che qualsiasi decisione avremmo preso riguardo a lei, desiderava rinunciare alla posizione di Capitano. Il Comandante Sulu ci ha inoltre informati che nonostante desideri mantenere il suo nuovo grado preferirebbe servire come Timoniere che come Primo Ufficiale. Sfortunatamente, questo la lascia senza Primo Ufficiale.”

“Spock sta lasciando la Flotta Stellare?” Esclamò Kirk.

“No.” Jones frugò fra alcuni documenti fino a che non trovò quello che stava cercando porgendolo poi a Kirk. “Ha sottoposto il suo curriculum insieme alla sua domanda di assegnazione all’Enterprise.”

“Aspetti…pensavo mi avesse detto che ero senza Primo Ufficiale.”

“Tecnicamente è così. Il Comandante Spock ha insistito che la sua domanda abbia l’approvazione scritta del Capitano dell’Enterprise, dopotutto questa è la procedura standard della Flotta Stellare. La decisione finale riguardante il Primo Ufficiale spetta al Capitano.”

“Ovvio, solo Spock avrebbe proceduto seguendo tutti i canali appropriati.” Kirk roteò gli occhi e firmò il documento. “Come se potessi rifiutarlo.”

“Quindi accetta la richiesta?”

“Sì, Signore.”

“Eccellente. L’Enterprise è attualmente in riparazione e revisione, il Comandante Spock è in permessp per paternità, e lei è in permesso medico per almeno il prossimo mese. Al suo ritorno la sua missione riguarderà il test del dispositivo d’occultamento.”

“Significa che Cel’esta sarà a bordo della mia nave?” Chiese Kirk con disgusto.

“Temo di sì, Capitano. Non solo è l’esperta del dispositivo, ma ha inoltre insistito di essere assegnata a lei in cambio di ulteriori informazioni sui Romulani.”

“Sta ancora facendo accordi? Quella donna è foriera di brutte notizie.”

“Siamo certi che saprà come occuparsi di lei. Può andare, Capitano.”

Kirk prese fiato per protestare ulteriormente contro la presenza di Cel’esta sulla sua nave, ma McCoy gli era strisciato alle spalle per portarlo via prima che potesse testare la sua fortuna innanzi al consiglio. Una volta in corridoio Kirk passò un braccio sulle spalle di McCoy.

“Bones, lo giuro quella donna è determinata ad essere la mia morte.”

“Non riesco a credere che la Flotta Stellare le permetta di salire a bordo dell’Enterprise.”

“Probabilmente è perché non vogliono essere loro ad occuparsene.” Sbuffò Kirk. “Ma sai cosa? Non m’importa…voglio solo riavere la mia nave.”

“Credi ci sarà una guerra con Romulus?”

“Non lo so.” Ammise Kirk. “Non preoccupiamoci dei Romulani adesso, dobbiamo andare ad incontrare un Vulcaniano nuovo di zecca.”

Bones annuì e i due si incamminarono verso la navetta. Spock, Uhura, e il bambino stavano passando la settimana a casa di Pike. Il viaggio dal Quartier Generale della Flotta Stellare alla casa dell’Ammiraglio in mezzo al bosco non era lungo. Quando arrivarono Salen li salutò alla porta con un sorriso smagliante.

“Un Vulcaniano che sorride,” ridacchiò Bones “ora ho veramente visto tutto.”

“Non è possibile vedere ‘tutto’, Dottore, l’Universo è troppo vasto.” Replicò Salen. “E poi, deve ancora vedere il figlio di Spock.”

“Ti ha fregato qui, Bones.” Lo prese in giro Kirk.

“Credo proprio di sì.” Ammise McCoy sconfitto.

“Vi prego, entrate. Sono sulla veranda sul retro con mio padre.”

Kirk entrò, meravigliato all’idea che sia Pike che Spock fossero diventati padri.

“Ti conviene stare attento, Jim, sarai il prossimo.” Bones diede una leggera gomitata a Kirk fra le costole, avendo indovinato cosa stava pensando.

“Oh no, non io. Non ho bisogno di nessun bambino.”

“Stai scherzando? Col tuo modo d’essere probabilmente avrai già seminato bambini per tutta la galassia.”

“No…beh non che io sappia.”

Bones scosse tristemente la testa mentre seguivano Salen in veranda. Uhura era seduta su una poltrona, avvolta da una massa di calde coperte con in braccio una più piccola massa di copertine cullate dolcemente. Spock era seduto sull’orlo della sua poltrona, fissando la moglie come per memorizzare la scena innanzi ai suoi occhi.

Pike era in sedia a rotelle lì accanto. Salen gli si avvicinò inginocchiandosi poi per terra accanto a suo padre. Kirk corrugò leggermente le sopracciglia al comportamento quasi canino del giovane Vulcaniano che se ne stava fedelmente seduto accanto a Pike. Gli era stata raccontata un po’ della storia di Salen, e si domandò brevemente cosa potesse avere in serbo per lui il futuro.

“Capitano.” Lo salutò caldamente Spock.

“La Flotta Stellare ti ha già comunicato la sua decisione?”

“No. Tuttavia, l’espressione sul suo volto sì.”

“Logico.” Sorrise McCoy.

“È così evidente?” Sospirò Kirk.

“Sì.” Annuì Spock. “Congratulazioni, Capitano. Ho fede che abbia accettato la mia richiesta.”

“In realtà volevo guardarmi un po’ attorno prima.”

“Molto bene, se riuscirà a trovare qualcuno più qualificato di me…”

“Sto scherzando, Spock, certo che sei tu il Primo Ufficiale, l’Enterprise non vorrebbe altrimenti.”

“Mi presenterò a rapporto alla fine del mio permesso per paternità.”

“Prenditi tutto il tempo che ti serve.”

“Come ti senti, Uhura?” Chiese Bones.

“Meglio che mai.”

Spock si mise in piedi e tese le braccia verso sua moglie. La neo mamma sorrise e porse il piccolo bambino nascosto fra le pieghe della coperta azzurra a suo padre. Spock tenne in braccio suo figlio col massimo della cura. Kirk e Bones si avvicinarono per salutare il nuovo membro della loro strana famiglia.

Il figlio di Spock strizzò gli occhi a causa della luce del mattino quando suo padre scostò le coperte per rivelare il suo volto. Il Vulcaniano per un quarto aveva un aspetto molto più umano di suo padre. Aveva la pelle color caffè chiaro e una massa di disordinati capelli neri leggermente ricci. Le sue sopracciglia non erano arcuate come quelle del padre, ma le sue orecchie a punta erano un tratto distintamente Vulcaniano.

“È stupefacente, Spock.” Si illuminò Kirk.

“Grazie.”

“Allora questo piccolo ammasso di gioia ha un nome?” Chiese Bones.

“Certamente.” Annuì Spock. “Daniel T. Uhura.”

“T.?” Chiese Kirk.

“Tiberius, ovviamente.”

“Ovviamente.”

Kirk sorrise e alzò una mano per accarezzare la guancia di Daniel. Era felice che Spock avesse chiamato suo figlio come il Comandante Daniels. Senza il sacrificio del mezzo Camaleoide non avrebbe mai potuto vedere suo figlio. Il pensiero del figlio di Spock che cresceva senza padre fece venire le lacrime agli occhi a Kirk.

“Capitano?” Chiese Spock preoccupato.

“Spock…non mi sarei mai perdonato se tu fossi morto su Romulus, perdendoti tutto questo. Lui merita un padre, non saresti dovuto venire da me. Hai messo a rischio la tua intera famiglia venendo a prendermi.”

“Questo non è logico. La mia famiglia sarebbe stata a rischio che io avessi viaggiato fino a Romulus o no.”

“Non capisco.”

“James, il colore del sangue non conta. Anche tu sei un membro della mia famiglia.”

 

E questa è la fine! Ringrazio infinitamente tutti quelli che hanno recensito questa storia, o la hanno semplicemente letta, e un ringraziamento speciale va a tutti quelli che hanno inserito questa storia fra le seguite, le ricordate o le preferite! Siete magnifici! Ci vediamo presto con la prossima storia di quest'autrice che ho intenzione di tradurre: 'The Trials of Triskelion'.

  
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