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Autore: Good Old Charlie Brown    06/06/2011    4 recensioni
[Partecipante al contest "La felicità è un cucciolo caldo"]
Qualche immagine del nostro piccolo pianista preferito e della van Pelt più bisbetica (e adorabile) che ci sia.
[3. Per Elisa] Lucy van Pelt amava ascoltare Beethoven solo perché era Schroeder a suonarlo...ciò che sognava era la possibilità che, per una volta, Schroeder suonasse per lei.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Noccioline in Briciole.'
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Per Elisa.

Per Elisa.

A te che leggi questa mia storia
A te per la quale l'ho scritta

        Quando Schroeder suonava Beethoven con il suo piano, egli lo faceva sempre solo per se stesso. C’era qualcosa di fortemente egoistico in quell’intimo piacere che lo pervadeva ogni volta che sedendo per terra intrecciava le complesse melodie che crome, biscrome, brevi, pause e bemolle tracciavano, come semi neri sullo strano sentiero del pentagramma . Anche gli altri che lo stavano ad ascoltare, e persino le persone presenti quando si esibiva in un saggio o in un concerto, li considerava quasi come bambini importuni e maleducati che stavano a sentire un discorso che non era pronunciato per le loro orecchie.
    Lucy van Pelt amava ascoltare Beethoven solo perché era Schroeder a suonarlo: non che non le piacesse la musica, ma tutto ciò che cercava in essa si riduceva in fondo a qualche minuto in compagnia del piccolo pianista biondo; ciò che cercava era la possibilità di condividere assieme con lui il piacere che dava la musica, ciò che sognava era la possibilità che, per una volta, Schroeder suonasse per lei.
    Quel giorno Lucy stava come sempre sdraiata, i gomiti poggiati al piano e fissava il suo adorato Schroeder che, per conto suo, era chino e concentrato sui tasti bianchi e neri, l’occhio che vagava sullo spartito. Improvvisamente Schroeder smise di suonare  e fissò il suo sguardo in quello della van Pelt che, per la prima volta nella sua vita, rimase senza parole.
    Poi Schroeder attaccò a suonare: suonava Per Elisa: e intanto non staccava i suoi occhi verdi da quelli neri di Lucy: per la prima volta nella sua vita non suonava per sé, ma per lei. ed ogni singola nota era come un lungo discorso la cui sottile dolcezza nasceva dal tocco delicato di un piùchepiano  ed ogni pausa in cui il suono esitava, come se uno strano pudore lo trattenesse, era come una dichiarazione d’amore. Lucy era incantata dalla musica, era inebriata di felicità, annegava nello sguardo di lui e avrebbe voluto che tutto quello non avesse mai fine....
    All’improvviso un accordo fortissimo e profondo, che nulla aveva a che fare con la dolcezza della Bagatella risuonò nell’aria e Lucy si ritrovò a fissare un arrabbiatissimo Schroeder.
    «Non ci si addormenta quando si ascolta Beethoven!» stava dicendo, ma lei, triste e abbattuta, non lo ascoltava già più.
    «L’amore è il sogno di una felicità irraggiungibile» disse.
    Schroeder riattaccò a suonare Per Elisa.



N.d.A. Anche se è passato qualche giorno da quando ho pubblicato questa storia, voglio aggiungere qualche riga per spiegarne in parte l'origine. 1) In primo luogo cì'è per questo video. In cui si vede e si sente (più o meno non è Per Elisa, ma la Sonata al Chiaro di Luna) ciò che in questa storia accade. 2) In secondo luogo c'è una striscia che mi è stata segnalata in cui Lucy dice a Schroeder che "Se Beethoven ha scritto "Per Elisa" ci sarà un motivo.
Devo ancora ringraziare Serena perchè anche mi ha ispirato ancora una volta con una bellissima frase (che però qui non compare). Mi diverte sempre più questa coppia che non è una vera coppia, alla prossima spero.

Approfitto della situazione per ringraziare nuovamente tutti quelli che hanno recensito o anche semplicemente letto questa e le altre mie storie sui Peanuts. 
   
 
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