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Autore: Fiele    06/06/2011    5 recensioni
L’aveva amato.
Era vero. Suo malgrado, certo, ma l’aveva amato.
Non era normale. Lo sapeva, ovvio. Lo odiava, eppure non riusciva a fare a meno di…

Jack Sparrow/Cutler Beckett.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jack Sparrow, Lord Cutler Beckett
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Marchio.
 
 
 
 
“Abbiamo avuto rapporti, in passato. E ci siamo lasciati un marchio, in ricordo.”
“Che marchio vi ha lasciato, lui?”
 
Iniziò a ricordare.
 
Mare, sole. Un sole accecante, che Cutler Beckett non sopportava.
Ma certo non lo dava a vedere. No, non era da lui esternare i propri sentimenti.
E, dopotutto, quello non era un giorno come gli altri.
 
Il sole splendente, quel giorno, gli appariva come un simbolo del suo trionfo.
 
Aveva Jack Sparrow.
 
Si diresse personalmente nelle carceri della marina, la schiena dritta, la testa alta. Finalmente soddisfatto.
Oh, Jack gli aveva dato del filo da torcere, certo. Ma, alla fine, chi aveva vinto?
 
Spalancò la porta, ordinando alle guardie che lo scortavano di andarsene.
 
-Jack Sparrow.
 
Lui era lì, disteso a terra. Lo vedeva appena, nella penombra della prigione, grazie ai deboli raggi di sole che a stento filtravano attraverso le pesanti sbarre, contribuendo ad aumentare l’atmosfera soffocante, malata, di quel posto.
 
Si avvicinò alla cella del pirata, assaporando ogni istante. Lo fissò attraverso le sbarre, godendosi quel momento.
 
-Beckett.
Era sveglio, allora. Meglio, molto meglio. La chiacchieratina che progettava di fare con lui non sarebbe stata rimandata al giorno dell’esecuzione.
 
-E così, alla fine, la giustizia trionfa sempre, signor Sparrow.
-Capitano Sparrow.
-Certo, certo, Capitano. Scusate. Questo non cambia le cose, non è così?- rise, sfiorando le sbarre con una mano. –La giustizia fa il suo corso.
-Giustizia, Beckett? Come se ti importasse veramente qualcosa della giustizia.
-Avete ragione, in effetti.- rise ancora. –Si tratta solamente di affari, dopotutto. Voi intralciate i traffici della Compagnia.
-Può darsi. Ma siete sicuro?- Sparrow balzò in piedi. -Siete proprio sicuro che si tratti soltanto di questo, Cutler Beckett?
-E di che altro potrebbe trattarsi?- Beckett era perplesso, ma non lo diede a vedere. Inclinò appena la testa da un lato, mantenendo la calma.
-Vediamo se indovino.- Jack si avvicinò a lui, che istintivamente fece un passo indietro. –Voi non siete realmente interessato ai vostri affari, adesso. Voi volevate me.
L’uomo rise, senza ancora aver capito. –Voi? Ovvio che vi volevo. Ma per i miei affari. Le due cose sono collegate.
-No, non avete capito quello che intendo. Io non vi servo qui dentrosolamente perché ostacolo i vostri traffici, ma perché voi mi volete. E con questo non intendo certo che mi volete morto.
 
L’aveva amato.
Era vero, l’aveva amato. Suo malgrado, certo, ma l’aveva amato.
Non era normale. Lo sapeva, ovvio. Lo odiava, eppure non riusciva a fare a meno di…
 
Gli tornò alla mente la sera di quello stesso giorno, quello in cui l’aveva catturato, quando era andato nella sua cella, di nascosto, ed aveva aperto la porta.
Jack era sveglio, lo aspettava. Era certo che sarebbe venuto.
Non aveva detto nulla. Si era semplicemente avvicinato a lui, e l’aveva baciato. Le sue labbra sapevano di rum. In un certo senso se lo aspettava, ma non credeva fosse così piacevole.
 
Ricordò quella notte, quando Sparrow l’aveva stretto a sé, nudo, mentre gemeva di piacere.
 
 
Quella notte, Jack Sparrow era scappato. Nessuno aveva saputo spiegarsi il perché. Tranne Beckett, ovviamente. Ma non gli importava nulla.
 
Aveva continuato a seguirlo, per terra, per mare. Aveva continuato ad odiare ogni cosa di lui, ed al tempo stesso ad amarlo, profondamente, disperatamente.
 
Ma andava bene così, in fondo.
 
Cutler Beckett scese lentamente le scale della sua nave, l’Endeavour, verso il ponte, mentre intorno a lui saettavano scie di fuoco. Solennemente, a testa alta. Aveva perso, ma era calmo. Non gli importava.
 
Guardò per l’ultima volta Sparrow, lontano, sulla Perla. Lui non stava nemmeno ricambiando lo sguardo. Fissava qualcosa di indefinito, verso l’orizzonte. Ma non importava, dopotutto.
 
Andava bene così.
 
 
L’Endeavour esplose, in un rogo infernale.
 
 
 

 

  
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