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Autore: Caledfwlch    06/06/2011    6 recensioni
[UsUk AU ♥]
La vita di Arthur era stata sempre particolare, sul filo del rasoio tra l'essere quella che tutti desideravano e quella che pochi avrebbero accettato di vivere, fino a quando non si trovò a lavorare in un negozio molto particolare. Per lui sembrava che nulla sarebbe più cambiato, fino a quando non sentì il suono di una campanello e non vide lui.
[ Storia abbandonata ]
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sinceramente pensavo che avrei fatto qualcosa di più della mia vita.
Mi avevano sempre detto che avrei avuto successo grazie alla mia personalità e al mio spiccato senso degli affari. Genitori, insegnanti, amici Avevano tutti la stessa identica opinione, che col tempo erano riusciti a fare diventare una certezza, almeno nella loro mente.
Peccato che il fato avesse piani ben diversi per me.

The Mannequin

 
Il mio nome è Arthur Kirkland e sono nato il 23 Aprile dellanno 1988 a Londra. Mi sono distinto fin da subito per la mia natura promettente e nonostante fossi continuamente canzonato per la mia bionda e scompigliata chioma e per le mie enormi sopracciglia, generoso dono di mio padre Henry Kirkland, dimostrai che ero in grado di apprendere qualsiasi cosa prima di chiunque altro; fu così che mi presentai alle scuole elementari già capace di scrivere, leggere e contare  meglio dei miei coetanei.
Negli anni successivi la situazione non cambiò molto ed in ogni classe ero sempre un passo avanti, attirando così linvidia degli altri studenti e lorgoglio dei miei genitori, per me il premio più grande.
Però, come tutti ben sanno, linvidia sfocia sempre in violenza, e così diventai vittima costante di bullismo per tutti gli anni del liceo, con laccusa di essere un maledetto imbroglione, finocchio e figlio di papà. Sinceramente non sapevo nemmeno come mai avessero pure cominciato a darmi del gay Magari era a causa delle mie passioni, però a dirla tutta ho sempre considerato normale il preferire il cucito e libri di letteratura alle ragazze, le quali non hanno mai scatenato in me particolari reazioni: preferivo la tranquillità della biblioteca al loro costante chiacchierio e al loro inutile peso sul mio corpo. Perfino le creature mitologiche o fantastiche riuscivano ad attirare di più la mia attenzione. Comunque, tornando a ciò che stavo dicendo prima, ero diventato la vittima favorita di tutti i bulli; ogni giorno mi prendevano da parte per un quarto dora buono portandomi in unala inutilizzata della scuola e, dopo avermi gettato per terra, mi riempivano di  botte e insulti, stando però bene attenti a non colpirmi in punti ben accessibili allocchio di tutti.
Non erano così stupidi come sembravano.
E io, per non dargli soddisfazione, passavo tutto quel tempo immobile come una statua ad osservare i loro volti, ad ascoltare le loro voci e a subire passivamente senza lamentarmi. Mi rendevo perfettamente conto che ciò avrebbe solo scatenato la loro ira e peggiorato la mia condizione, ma almeno avrei avuto la soddisfazione di sapere che quella rabbia era solo la reazione alla confusione e alla frustrazione che creavo in loro con il mio comportamento. E io ci godevo immensamente, era come una piccola vendetta personale.
Se solo avessi saputo che tutto questo sarebbe stato fondamentale per il mio misero e particolare futuro, la mia euforia sarebbe stata sicuramente più grande di quanto già non fosse.
Mi diplomai con il massimo dei voti, alla faccia di tutti quelli che speravano di farmi crollare fisicamente e psicologicamente in quei 5 anni di torture, e immediatamente fui ammesso nellUniversità più prestigiosa del paese dove studiai psicologia. Probabilmente quelli passati lì dentro furono gli anni più belli della mia vita.
Quel posto per me era come una specie di giardino dellEden, dove ero circondato da persone come me, dedite allo studio e al sapere Non so come mai ma in quel periodo diventai uno studente amato da praticamente tutti, molti ragazzi venivano a chiedermi aiuto: mi sentivo realizzato. Inoltre le ragazze avevano cominciato a girarmi sempre intorno, nonostante io continuassi a non essere interessato e non mi considerassi nemmeno una bellezza. Come potevo, dal momento che non ero altissimo, ero magro e non muscoloso come quei giocatori di calcio e rugby dietro cui solitamente sbavano tutte, giravo con un broncio perenne sul viso e le mie sopracciglia erano un qualcosa che molti consideravano terrificante? Ricordo ancora quello che mi dicevano nella mia vecchia scuola: attento Arthur o prima o poi quei due cosi che hai in fronte finiranno per mangiarti la testa!. Bloody gits.
Nel mio percorso di studi avevo deciso di approfittare di tutte le mie esperienze che avevo vissuto nel mio liceo: avevo passato anni e anni ad osservare quella marea di ragazzi, ogni loro gesto, ogni loro movimento intenzionale o no, ogni loro parola Perfino il loro silenzio. In questo modo avevo aperto la mia mente, allenandomi a sfogliare le persone come libri per poterne vedere il vero volto, celato dietro la maschera che indossavano tutti i giorni a casa con la famiglia, ovunque con gli amici, a scuola con i professori... Fu così che poco dopo, alla sola età di 22 anni, mi laureai in psicologia e, più precisamente, in analisi comportamentale.
A quel punto vivevo da solo in un semplice appartamento in città, la mia famiglia non la sentivo più da un paio di anni, se non tre, avendo rotto i contatti dopo un litigio con i miei genitori.
Sarai un fallito!
Erano soliti urlarmi, e io lo sapevo.
Mi volevano vedere nelle vesti del più famoso avvocato o chirurgo del mondo, e io li avevo delusi.
Ma a quel punto non mimportava più, non ero più quel bambino sempre disposto a fare ciò che loro volevano, ne quel ragazzino che resisteva in silenzio ai suoi oppressori per dimostrarsi che era forte: ero un uomo, o per meglio dire, un self-made man. Proprio come gli eroi della letteratura inglese avevo affrontato le avversità su un piano razionale e avevo sfruttato ciò che possedevo per ricavare qualunque cosa potesse servire al raggiungimento del mio scopo e di una situazione migliore.
E dopo? qualcuno si potrebbe chiedere che cosa è successo?
Il dopo tanto atteso è oggi, e oggi mi ritrovo davanti all'elaborata porta a due ante, in vetro e legno, di un particolare negozio di vestiti, pronto a continuare la mia insulsa vita da adulto ed il mio peculiare lavoro: era ora di tornare ad essere un manichino.







A/N: Salve! Ammetto che sono nervosa visto che è la prima volta che tento seriamente di scrivere una ff che non sia una one-shot, e ho deciso di buttarmi perchè volevo fare un regalo al mio adorato Al... *corre a nascondersi* Comunque spero che la mia idea vi piaccia -lo so, è molto strana e neanche tanto chiara- e che questo prologo sia di vostro gradimento! Vi chiedo solo un piccolo favore: non so bene ancora se continuare dato che ho il terrore che non piaccia e di bloccarmi ad un certo punto o no quindi mi piacerebbe avere un vostro parere! E naturalmente correggetemi eventuali PROBABILISSIMI errori, così posso migliorarmi ;w;
Grazie in anticipo per chi lo farà e un grosso saluto! 
  
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