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Autore: Portos    09/06/2011    0 recensioni
Il feteggiamento dei Queen per il loro 40 anniversario
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'anniversario

Prologo

Presente 2011-Londra Periferia.

Non era possibile, sono passati quarant'anni. Esatti dal 25 marzo 1971, dalla nascita dei Queen.

Brian May, il chitarrista insieme a Roger Taylor seduti in un anonimo bar di Londra in periferia, attendevano con impazienza John Deacon, il solito ritardatario.

I due avevano deciso di festeggiare il loro quarantesimo anniversario (ironicamente somigliava a quello di un matrimonio, ma i due avevano cercato, di tacciare le battutine di spirito su questo argomento, anche se inutilmente) portando con loro, due o tre album pieni zeppi di fotografie e invitando il terzo compare a ricordare i bei o i brutti momenti passati insieme.

Dopo la morte di Freddie, John non se l'era più sentita di essere il bassista dei Queen e così prima di ritrarsi definitivamente, aveva accettato alcune collaborazioni musicali.

Un'atmosfera tesa e un po' imbarazzata si era creata quando Brian gli aveva telefonato.

L'ex compagno, dopo vari tentennamenti, aveva accettato seppur con una minima riserva ma in fondo al cuore avvertiva ancora il legame con loro.

 

“Io quello lo strozzo” annunciò Roger sbuffando.

Controllò l'orologio per l'ennesima volta: le lancette segnavano le tre meno un quarto, John era in ritardo di un quarto d'ora.

“Come fai ad essere così calmo?” domandò Roger in tono seccato. Negli occhi verde-azzurro lampeggiò un baluginio irritato.

John sapeva prendersela con comodo, a quanto pare.

Il chitarrista si limitò a stringersi nelle spalle: in realtà si stava divertendo un mondo nel vedere il batterista agitarsi in quel modo, con gli occhi puntati continuamente sull'entrata.

Roger s'abbandonò contro lo schienale della sedia, lanciando un secondo sbuffo poco educato.

“Io gli torco il collo, lo faccio all'istante”

Brian nascose una risata, dietro ad un colpo di tosse.

In realtà per lui rappresentava una piacevole distrazione, la prossima volta, pensò sadicamente, lo avrebbe filmato di nascosto e poi avrebbe mostrato il video in giro, intitolato: “Rog versione tigre in gabbia”.

Persino, il barista li osservava alquanto perplesso. Non sembravano molto in quadro quei due.

Ma stranamente avevano un'aria famigliare, li aveva già visti, ma dove?

La porta del bar s'aprì.

Un uomo media altezza dalla corporatura asciutta, circa sull'1,73 entrò nel bar, un cappello a tesa larga gli nascondeva i corti capelli, color argento tagliati corti.

Indossava giacca e pantaloni grigi, camicia bianca e scarpe di pelle.

Salutò con un cenno il barista poi con passo svelto al tavolo di Brian e Roger.

“Ma guarda che bella coppia, mi invitate?”

“Ciao John” salutò Roger.

Gli faceva uno strano effetto rivederlo, dopo così tanti anni. Brian gli lanciò un'occhiata divertita.

Prima lo criticava tanto e poi ammutoliva non appena lo vedeva?

“Ciao Deaky, come butta?”

“Più o meno, stiamo tutti bene. Mio figlio Cameron si è sposato, tre anni fa, abbiamo un nipote e voi come ve la cavate?” rispose John, con la sua solita pacatezza.

Brian gli fece cenno di accomodarsi.

John si filò capello e giacca, prima di posarli sullo schienale.

“Sì, siamo sempre gli stessi” rispose Brian.

“Più o meno”

“In effetti, Rog sei ingrassato, hai preso su un bel po' di chili” osservò John con occhio clinico.

Il batterista gli fece un gestaccio con la mano.

“Tu non sembri cambiato invece John” disse Brian, cercando di non mettersi a ridere.

L'uomo si passò una mano fra i capelli corti.

In effetti, il tempo su di lui non aveva apportato molti cambiamenti, se non per qualche ruga in più e

qualche capello in meno.

“Già”

“Neanche tu, Bri sembri tanto invecchiato”

Roger fece schioccare la lingua contro il palato, irritato.

“Sembrate due vecchie signore che si scambiano complimenti”

“Bri, ma è sempre così nervoso?” domandò John, scoccando un'occhiata divertita al batterista.

“Oh, dovevi vederlo prima...”

Prontamente il batterista gli tappò la bocca con una mano.

“Brian Harold May hai per caso voglia di essere buttato nel Tamigi?” lo minacciò Roger.

Brian scosse la testa in segno di diniego.

John scoppiò a ridere.

Roger quando fu certo che l'altro stesse zitto, tolse la mano.

“Bene possiamo iniziare?”

“Un viaggio di quarant'anni, peggio che un matrimonio ed ogni coppia con i suoi pregi e difetti” commentò John con un ghigno.

Il compassato chitarrista scosse la testa. Roger prese il primo album di foto.

Lo aprì.


 

  
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