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Autore: Hikari93    09/06/2011    8 recensioni
Eccomi alla riscossa con un'altra SasuSaku, una specie di "raccolta" composta da quattro capitoli. Ogni storia sarà ambientata in una stagione differente (da qui il titolo) secondo questo ordine: primavera, estate, autunno e inverno. Non ho la più pallida idea di come mi sia venuto in mente, ma spero leggerete e, perchè no?, commenterete. Grazie.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Amore alle quattro stagioni
 

 

Capitolo 1: Primavera
 

 

Sakura non stava più nella pelle. Il cuore le batteva con forza, si faceva sentire troppo.
Era appoggiata ad una dei numerosi alberi di ciliegio del boschetto in cui si sarebbero incontrati quel pomeriggio, e dondolava avanti e indietro, lo sguardo rivolto in basso. Osservava i fasci d’erba ai suoi piedi che, finalmente, spuntavano sconfiggendo del tutto l’inverno che era appena passato. Pochi raggi flebili di Sole, illuminavano l’aria, creando un paesaggio bello da vedere.
“Chissà. Questo Sole nascente potrebbe riscaldare anche l’animo di Sasuke?”, pensò, sentendosi immediatamente ridicola. Che cos’erano quei pensieri così sentimentali e utopici? Non stava parlando, certo, di una persona normale, ma di Sasuke Uchiha. Era già tanto che le aveva concesso una sottospecie di appuntamento.
 
Rabbrividì a quella parola.
In realtà dovevano svolgere una ricerca per scuola. Per buona sorte, a Sakura era capitato Sasuke come compagno. Quella inaspettata fortuna l’aveva, inizialmente, riempita di felicità, per poi farle sobbalzare il cuore e farla sentire terribilmente goffa e incapace. Pensava di non essere capace nemmeno più di leggere, tant’era l’emozione che la condizionava in presenza di quel ragazzo. Con lui non si sentiva più lei. Si vedeva maledettamente identica ad Hinata, prendeva a comportarsi come una stupida. Sì. Proprio come una stupida ragazzina innamorata.
Era sicura che, a causa di questo suo comportamento, l’Uchiha – che per altro era il ragazzo più ambito, non solo nella sua classe – non le avrebbe dedicato nemmeno uno sguardo. Ma neanche un’occhiata di disprezzo o di semplice disinteresse. Se proprio avesse dovuto fidanzarsi – pensava – avrebbe scelto qualche ragazza più attraente di lei, di quelle che non perdevano un’occasione per farsi notare, come Ino, per esempio.
Poi, era subentrata la ricerca. Era un’opportunità, quella che aspettava da tanto. Quel giorno avrebbe dovuto dimostrare al ragazzo chi era veramente lei. Motivo per cui era aboliti categoricamente rossori del viso e balbettii.
Analizzando la situazione attuale, però… non era così sicura di potercela fare.
 
Si era presentata al luogo deciso per l’incontro ben mezz’ora prima. Non era niente di ufficiale, anzi, non era proprio nulla, ma arrivare in ritardo non le sarebbe stato utile.
Guardò l’orologio: mancavano ancora venti minuti. Aveva il tempo sufficiente per darsi una regolata, per far tacere quello stupido muscolo che batteva con tanto vigore, impedendole di essere lucida e padrona di sé. Si portò una mano sul petto e chiuse gli occhi.
L’odore inebriante dei fiori di ciliegio le pervase le narici e la mente, facendola entrare in un mondo parallelo. Era cullata da quel profumo che, in un certo senso, la rappresentava. Il suo nome stava a significare proprio fiore di ciliegio. Sentì l’emozione placarsi, il battito regolare e il vento leggero sulle guance. Respiro appieno, imponendosi di ricordarsi di quella quiete anche quando avrebbe rivisto Sasuke. Non sarebbe stato così difficile. Almeno lo sperava.
 
-Sakura, non ti senti bene?- chiese Sasuke, appena sopraggiunto.
La ragazza spalancò gli occhi verdi, mentre le guance diventavano due pomodori maturi, belli e pronti per essere acquistati. Quel tum-tum del cuore le riecheggiava nelle orecchie, come un martello che batteva un chiodo.
Il ragazzo la guardava quasi squadrandola.
-No, no.- balbettò. -Mi sono solo spaventata.-
-Ti avevo vista impalata vicino a quel tronco, per cui mi ero insospettito.- le disse, avvicinandosi.
Sakura si sentiva sempre peggio. Si era fatta diverse raccomandazioni ma, inevitabilmente, l’incontro era stato dei peggiori.
 -Sicura di sentirti al meglio? Vuoi rimandare, per caso?- chiese Sasuke, dopo aver osservato la sua reazione. Ovvero, la ragazza era rimasta al suo posto, senza proferire parola o fare un passo. Inoltre aveva una faccia da fuoco.
-No!- rispose l’Haruno, urlando.
Rimandare la ricerca? Assolutamente no! E se poi ci fosse stato un imprevisto? Insomma, sarebbe potuto accadere qualsiasi cosa e… tutto sarebbe stato mandato all’aria. No, no e no.
“Reagisci Sakura, dannazione!”, si maledisse interiormente per le figuracce che stava facendo. Eppure lei era una ragazza decisa, per niente timida. Se l’avesse vista qualcuno – come Naruto, ad esempio – non avrebbe mai creduto che la ragazza che stava in quel boschetto fosse proprio Sakura.
Sasuke alzò un sopracciglio, e Sakura fece leva su tutte le sue forze per sostenere quel suo sguardo fisso.
-Allora andiamo.- sentenziò il ragazzo, voltandosi verso la biblioteca.
 
Durante il tragitto, Sakura rimase estasiata dai numerosi negozi che costeggiavano le strade. Si voltava ammaliata a destra e poi a sinistra. In fondo, era l’unico modo per distrarsi un po’ dal ragazzo che la precedeva. Stava davanti a lei, e Sakura osservava quella schiena come se fosse qualcosa di irraggiungibile. Si sentì triste, oltre che stupida. Non era riuscita a comportarsi come si era prefissa e da quando si erano allontanati dal luogo del loro disastroso incontro, non si erano più detti nulla. Sicuramente aveva fatto una brutta impressione all’Uchiha.
Sentiva il dovere di rifarsi, ne percepiva la necessità. Non voleva assolutamente che Sasuke la ritenesse una di quelle ragazzine sempre con la testa tra le nuvole  e incapaci persino di intrattenere un discorso normale. Del resto, però, ai suoi occhi si era sempre presentata così.
Decise di farsi coraggio. Avrebbe parlato con Sasuke, sarebbe sembrata ancora più idiota di prima, ma sentiva di dover agire. Di doversi spiegare.
Afferrò il braccio del ragazzo.
Questi si fermò e si voltò.
In quel momento, nella mente di Sakura andavano a formarsi diversi pensieri. Quante cose avrebbe voluto dire a Sasuke? Quali cosa avrebbe dovuto dirgli? Non sarebbe mai stata capace di dichiararsi in quel momento e, forse, non l’avrebbe mai fatto. Si sarebbe limitata a guardarlo da lontano come faceva sempre, ma almeno voleva che lui non la pensasse così come si era dimostrata.
Lei non era così.
Se mai ci fosse stata la minima possibilità che l’Uchiha si innamorasse di lei, voleva sfruttarla a meglio, tentando il tutto per tutto, puntando su quell’unica, impercettibile probabilità. Per farlo, però, era necessario cominciare a sfoggiare la sua vera personalità.
-Che c’è?- domandò il ragazzo, indifferente. Nei suoi occhi, però, Sakura poteva leggere del nervosismo. Poco, ma c’era.
Sasuke non era proprio il tipo a cui piaceva perdere tempo. C’era un compito da svolgere, nient’altro. Perché perdersi in tutti quei preamboli?
La ragazza sostenne lo sguardo dell’altro e per un solo istante le passò per la testa di starsene zitta e di dire “no nulla, proseguiamo”, ma dentro di lei scattò qualcosa, qualcosa che  non seppe definire.
-Ci tenevo a dirti che… insomma, io non sono la ragazza stupida che forse tu credi che io sia!-
Aveva sputato fuori le parole così come le erano venute. Aveva completamente dimenticato cosa si era  preparata per affrontare la discussione, per cui aveva improvvisato. Il risultato, però, non era stato dei migliori. Aveva fatto una confusione pazzesca.
Sasuke la guardava, ma Sakura non riuscì a leggere niente in quei suoi occhi, né in quell’espressione. Sembrava quasi confuso, ma la ragazza non ne era convinta al cento per cento.
-Scusa?- fece il ragazzo, inarcando un sopracciglio.
-Sicuramente avrai pensato che sono una scocciatrice, una di quelle che non sa fare nulla…- la voce le si perse nel vuoto quando Sasuke si incamminò nuovamente, lasciandola sola con le sue riflessioni a voce alta.
Rimase a bocca aperta, pensando di aver fatto una figura da vera stupida. Che cosa avrebbe fatto, adesso? Come avrebbe passato quella giornata, dopo un momentaccio del genere?
All’improvviso, il ragazzo ghignò. Si voltò giusto il necessario per far intravedere un sorriso, semplicemente accennato.
-Non ho mai pensato questo.- confessò.
Sakura sentì il viso infiammarsi e la bocca cascare giù da sola, spalancata vergognosamente. Le aveva detto qualcosa importante… magari c’era qualche possibilità per un’amicizia sincera o, magari, qualcosa in più. Del resto, tutti sapevano che Sasuke era restio a parlare e che preferiva starsene in silenzio a farsi gli affari suoi. Inoltre era raro ricevere un suo complimento… e quello per Sakura era stato un complimento vero e proprio.
Anche se non sapeva cosa pensasse Sasuke di lei.
A quella domanda fu lo stesso Uchiha a risponderle, quasi le leggesse nel pensiero.
-Tutt’altro, ti trovo un tipo interessante.-
 
Quel giorno, in biblioteca, Sakura non capiva più nulla. Leggeva e rileggeva le parole dei diversi libri, ma nella sua mente c’era posto per un’unica cosa, ovvero le parole che Sasuke le aveva detto. Ogni tanto lanciava al ragazzo sguardi di ammirazione e contemplazione. Lo trovava stupendo mentre era impegnato a studiare e a carpire quante più nozioni possibili, appuntandosene qualcuna di importanza maggiore.
Non se ne accorse, ma talvolta anche Sasuke alzava gli occhi, distraendosi e dedicando attenzione a quella ragazza che fino al giorno prima aveva ritenuto strana r indegna di qualsiasi interesse. Oggi, però, era accaduto l’imprevedibile.
Lui, Sasuke Uchiha, aveva trovato singolare una persona. Anzi, no. Una ragazza.
 


 




 
Ho rotto le scatole, nevvero? Non faccio altro che pubblicare, pubblicare,  pubblicare! >////>
Comunque, spero che questa ideuzza vi piaccia e che non vi risulti soltanto una scemenza. Inoltre, spero di aver mantenuto i pg abbastanza IC. Far dichiarare Sakura non mi sembrava il caso, perché, comunque, si è capito che Sasuke a stento la guardava. Oltretutto non sarebbe stato da Sas’ke accettare! ;) 

   
 
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