Film > Pirati dei caraibi
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Autore: Carmaux_95    09/06/2011    7 recensioni
-Sentite,- esclamò a quel punto Jack stufo di quella noiosa discussione. -io personalmente non ho nulla contro chi si infila nel letto di una donna.- Angelica gli tirò una gomitata. Beckett li vide: fu come fulminato da un'idea. Jack pensò in fretta ad una conclusione adeguata alla sua frase. -Ma se quella non è d'accordo e non ci sta, allora si tratta di violenza carnale (credo), e a questo ci penserà il giudice, che in questo caso sono io e vi dico: vi saluto!- si fece strada tra la gente e raggiunse poco dopo il suo fido quartiermastro.
-Mastro Gibbs...è la seconda volta oggi che perdo mia figlia, spero sarete in grado di dirmi dove è andata.- Gibbs sorrise e indicò il monastero. Il piccolo gruppo si diresse verso il suddetto.
Beckett aveva tirato fuori da una delle sue tasche un piccolo foglietto piuttosto stropicciato. “Se non posso ucciderti perché per farlo devo salvarti la vita...” pensò scrivendo la parola “lista” sul foglietto. “...vuol dire che ti lascerò vivere ma togliendoti tutto quello che ti è caro...” alzò la testa e lo guardò allontanarsi. “a partire dalla cosa a cui tieni di più...” sistemò il figlio sul palmo della mano per stare più comodo e scrisse rapidamente. “Angelica!” piegò il foglietto e lo mise di nuovo in tasca per poi seguire gli altri fino al monastero.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno: Porta spaventosamente male avere una donna a bordo...o anche due...

La taverna era piena di marinai, per la maggior parte ubriachi. Quella notte era molto più affollata del solito: giravano voci secondo le quali il famigerato Capitano Jack Sparrow stava arruolando una ciurma. Questa volta era la pura verità e moltissimi mariani erano accorsi per entrare a farne parte.

Aveva sulle spalle la sua sacca e procedeva senza farsi notare verso il piccolo tavolo dove un uomo faceva firmare gli ingaggiati.

-Dove credi di andare tappetto? Mettiti in fila come tutti se vuoi farti arruolare!- sentì una mano grossa e pesante afferrare la sua camicia bianca e tirarla indietro in fondo alla fila. Sbuffò liberandosi della presa. Dannazione! La fila era lunga, ci avrebbe messo un sacco di tempo per arrivare al tavolo! In compenso però sapeva che non avrebbe ottenuto un rifiuto! Aveva una lettera che doveva consegnare al capitano e quella costituiva una specie di lasciapassare.

Avanzò di un passo in contemporanea con il resto della fila. Fece una smorfia: che razza di gente! Tutti ubriachi fradici, orribilmente maleodoranti e cafoni...ma che bella ciurma che avrebbe trovato in un posto frequentato da gente del genere!

Avanzò di un altro passo. Sospirò. Mille domande affollavano la sua testa. Perché gli era stato consigliato proprio il capitano Sparrow? Perché quella lettera era così importante? Cosa avrebbe fatto di preciso una volta sulla nave? Cercava di continuo una risposta a queste domande. Per quanto riguardava la lettera, beh, molte volte l'idea di leggerla era passata nella sua mente, ma no, non era il caso. La voglia di sapere cosa ci fosse scritto era enorme, ma no, no! Niente da fare! “Riservata esclusivamente al Capitano Jack Sparrow”, questo c'era scritto sul retro della busta... e poi, chi era questo dannato Jack Sparrow? Perché doveva arruolarsi proprio con lui? Avanzò ancora di un passo.

-Hey! Cosa credi di fare?-

-Fatti sotto se hai il coraggio!- si sentirono due voci riecheggiare per tutta la taverna: di li a due secondi dopo scoppiò una grande rissa alla quale praticamente tutti presero parte. Molto tranquillamente avanzò fino al tavolo ma l'uomo che prima era lì seduto era sparito. Si guardò intorno e vide un marinaio lì vicino che ancora non aveva preso parte alla rissa.

-Come si chiama quello che era seduto poco fa qui?- chiese avvicinandosi. Era ubriaco fradicio anche questo.

-Levati di qua tappetto!-

-Tappetto? Anche voi?- chiese essendo già la seconda persona in pochi minuti ad aver usato quel termine.

-Ho detto smamma!- e fece per sguainare la spada e puntargliela contro, ma la situazione in poco meno di un secondo si ribaltò: l'aggredito con una rapida mossa si girò e con una mano estrasse un coltellino da uno degli stivali mentre con la stessa gamba tolse dalle mani dell'aggressore la spada. Gli puntò dunque il coltellino alla gola.

-Lo voglio ripetere solo una volta, come si chiama l'uomo che era seduto poco fa qui?- premette il coltello sulla sua gola.

-Gibbs, Joshamee Gibbs.- rispose poco dopo.

-E dov'è andato?- indicò una piccola porticina li vicino. Lasciò la presa e si avvicinò alla porta indicata. Con decisione bussò. Qualche secondo dopo uscì l'uomo che stava cercando.

-Joshamee Gibbs?- chiese. Quello annuì.

-Voglio entrare a far parte della ciurma di Jack Sparrow.-

-Non credi di essere un po' giovane ragazzo?-

-Ragazzo?- alzò un po' la testa in modo che si potesse vedere il volto. Gibbs rimase un attimo sconcertato.

-...ragazza?- si corresse. -No, no, è fuori discussione che una donna venga arroulata- disse deglutendo. - per di più se così giovane!- la ragazza in questione, che infatti non avrà avuto più di quindici anni, infilò una mano in tasca e ne estrasse la lettera.

-Tenga. Per il vostro capitano.- Gibbs gli diede un'occhiata tornando più volte al nome del mittente.

-Aspetta un attimo.- bussò alla porta.

-Che c'è Gibbs?- rispose il capitano dall'altra parte della porta.

-Una ragazza che vuole entrare nella ciurma.-

-Assolutamente no, scherziamo?-

-Ha una lettera.-

-Gibbs, non mi interessa.- la ragazza e Gibbs sentirono il rumore di una bottiglia di rum che si svuotava.

-Quando puoi, mi porti un'altra bottiglia di rum? Questa è quasi finita.- disse poi.

-Capitano...la lettera...è della Donna di Siviglia.- ci fu un secondo di silenzio e dopo si sentì il rumore della suddetta bottiglia di rum che si rompeva a terra. Un attimo dopo la porta si spalancò e ne uscì il capitano con uno sguardo sconvolto.

Come prima impressione alla ragazza non parve un granché: classica divida da pirata con tanto di cinturone e fascia, pistola e spada, e attorno alla testa una bandana. Oltre allo sguardo stralunato un altro particolare colpì la ragazza, una quantità di oggetti delle più svariate dimensioni e origini adornavano testa e capelli: vecchie monete, anelli, bottoni, monili, penne di uccelli, pezzi di ossa e tanto altro ancora.

-Dammi qua!- e detto questo strappò la lettera dalle mani di Gibbs e cominciò a leggerla. La lesse e la rilesse, ogni tanto alzava lo sguardo e guardava la ragazza. Allungò la mano verso quella e con un movimento delicato le tolse il cappello liberando una lunga chioma di capelli castani lievemente mossi.

-Dannazione!- disse a bassa voce. Lesse ancora la lettera.

-Dannazione Gibbs!- ripeté questa volta a voce alta.

-Si Capitano?-

-Scortate questa ragazza alla nave.- quest'ultima alzò le sopracciglia compiaciuta.

-Ma capitano...-

-Fate come...- la porta della locanda in quel preciso momento venne sfondata da alcune guardie decise a porre fine al baccano provocata dalla rissa.

-Va bene, possiamo anche andarcene. La ciurma che abbiamo arruolato basta e avanza.- il Capitano spinse la ragazza e Gibbs verso l'uscita con forza, non volendo certo farsi arrestare dalle guardie.

-Forza ragazza, avanti, andiamo via di qua.- afferrò questa, che avanzava più lentamente, per un braccio con ben poca grazia. Fuori era notte fonda e il buio avvolgeva ogni cosa, in compenso la stellata era delle più belle. Pochi minuti dopo erano sulla nave, illuminata da numerosissime lampade.

-No, no, no, no Capitano, porta spaventosamente male avere una donna a bordo!-

-Mastro Gibbs...non contesti la mia decisione!-

-Capitano?-

-Oh, insomma, ti spiegherò tutto dopo.- Gibbs non insistette.

-Salve ciurma!- disse poi Jack rivolto agli altri che si trovavano sul ponte. -Partiremo domani mattina, quindi vi consiglio di farvi una bella dormita, perché ci sarà molto lavoro da sbrigare!- tutti annuirono sonoramente e andarono tutti a dormire come consigliato. Tutti meno uno che rimase lì a guardare.

-Signorina, avete un nome?- chiese Jack facendo una specie di inchino.

-Certo.-

-Favorite.-

-Perla.- disse a bassa voce. Il Capitano portò la mano alla fronte.

-Oh, povero me...- sussurrò. La squadrò da capo a piedi. Era una ragazza risoluta, su questo non c'era dubbio.

-Sulla lettera c'è scritto che avreste avuto un pacchetto per me.-

-Oh, si.- cercò nella sua piccola sacca, ne estrasse un piccolo pacchetto avvolto in una tela rossa e la consegnò nelle mani del pirata. Jack lo aprì lentamente: c'era un biglietto e un pacchettino. Prese il biglietto: “Se la lettera non ti avesse convinto, eccoti questo.” Jack aprì il pacchettino: c'era un grande diamante. Gli si formò sul volto un piccolo sorrisetto. Si avvicinò a Gibbs e gli sussurrò qualcosa all'orecchio, poi tornò a guardare la ragazza.

-Mia cara Perla, con questo non vi siete comunque guadagnata un posto in prima classe.-

-Cosa?- chiese quella scioccata. Il Capitano si chinò e la sollevò di peso issandosela sulle spalle.

-Gibbs muoviti, apri la porta!- urlò Jack. La ragazza cominciò a dimenarsi pericolosamente.

-Per cui, mia casa signorina, per tutto il tempo che viaggerete sulla mia nave...- e mentre diceva questo la scaraventò di peso in una minuscola stenzettina.

-Beh, sarete un mozzo. Ma vi prego, godetevi il viaggio sulla Metis.-

-Ma che razza di...- Jack fece un cenno della mano come saluto e richiuse la porta a chiave.

-Maledetto pirata!- urlò la ragazza. Forse se lo sarebbe dovuto aspettare. Ma lei cosa ne poteva sapere? Non aveva mai conosciuto un pirata anche se aveva sempre ritenuto che sarebbe stato davvero affascinante. La Donna di Siviglia la aveva addestrata bene, facendola esercitare ogni giorno fin da quando fu abbastanza grande da poter tenere in mano una spada. Le aveva spiegato praticamente tutto sulla vita di un pirata, ma viverla personalmente, era una cosa diversa. E infatti, eccola lì, chiusa a chiave in quella minuscola stanza con, come unica compagnia, un mucchio di cime e qualche bottiglia di rum. Favoloso!

-Bene, questa è sistemata.- disse Jack dopo essersi infilato la chiave della porticina in tasca. Si girò chiamando l'amico Mastro ma si trovò invece davanti quel marinaio che non era andato insieme agli altri a dormire.

-Si?- chiese il Capitano. Come unica risposta ottenne un sonoro schiaffo sul volto.

-Gibbs? Me lo meritavo?-

-Non-non so Capitano...- rispose quello balbettando. Il quartiermastro assunse un atteggiamento simile a quello di preghiera mentre si allontanò dal capitano.

-Non si tratta così una ragazza!- esclamò quello.

-Prego?- Il marinaio non rispose e si limitò ad incrociare le braccia. Jack gli si avvicinò e sorrise.

-Ciao Annamaria!-

Beh, ecco qui il primo capitolo. Spero che vi sia piaciuto e che recensiate in tanti! Un bacione a tutti!
Carmaux_95

  
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