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Autore: Black Mariah    10/06/2011    8 recensioni
STORIA IN REVISIONE: AL MOMENTO SONO STATI REVISIONATI I PRIMI 5 CAPITOLI
-Sì?- rispose la ragazza.
-Promettimi una cosa...- disse con lo sguardo rivolto verso il cielo celeste.
-Dimmi...- lo esortò lei.
-Non lasciarmi.- disse con una voce magnetica che fece rabbrividire la ragazza. - Non andare via perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte- fece.
La ragazza non colse il vero significato di quelle parole, ma quest'ultime continuavano a rimbombarle nella testa.
“Perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte”.
Anche quella era una frase perfetta per una canzone.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Frank bussò insistentemente alla porta della stanza. Era rimasto fuori tutta la notte e aveva dovuto chiedere asilo politico a Mikey e a Ray che dormivano al piano di sotto.
Se la prossima volta Gerard avesse avuto intenzione di fare di nuovo lo stallone, si sarebbe preso una camera singola...

-Uffa Gerard vuoi aprire? Sono le undici e mezza!- disse ad alta voce il ragazzo che adesso aveva preso la porta a mo' di batteria.

Il problema era che non avrebbe potuto nemmeno gridare molto, altrimenti l'avrebbero linciato tutti quelli che albergavano in quel piano.

Gerard sentì tutt'ad un tratto la voce di Frank rimbombargli nelle orecchie e si svegliò di soprassalto. Ancora in stato confusionale aprì gli occhi e vide Annie alzarsi velocissima dal letto e imprecare contro qualcuno di immaginario, mentre cercava di raccogliere i suoi vestiti.
-Cazzo! Cazzo- si ripeteva la ragazza guardando per terra dove fossero il reggiseno e gli slip. Il bussare incessante di Frank le metteva ancora più fretta e non riuscendo a trovare nessuna cosa che somigliasse al vestito che indossava la sera prima, tirò le lenzuola dal letto e se le avvolse attorno al corpo nudo.

Che cazzo di risveglio traumatico. Perchè ci doveva essere sempre qualcosa a rovinare tutto?
-Calmati Annie!- le fece Gerard che si era ripreso per tutto quel baccano. -Un attimo Frank!- urlò al compagno dietro la porta. Gli avrebbe dato un pugno non appena gli avesse aperto.
Frank sentendo la voce del cantante si rincuorò. Per fortuna era riuscito a svegliarlo e non avrebbe più dovuto aspettare dietro la porta come un cazzone.

Il ragazzo corvino nella stanza stava cercando qualcosa da mettersi e non trovando i boxer, si infilò i pantaloni neri della sera precedente. Menò un'occhiatina alla ragazza che si stringeva il lenzuolo addosso. Che brutto risveglio...e lui che l'avrebbe voluta coccolare un po'. Non resistette ad avvicinarsi a lei e a rubarle un bacio che ricambiò.

-Comunque...buongiorno...- le disse dolce. Era ancora più bella avvolta tra quelle lenzuola, le davano un'aria candida e pura.

-Ciao- rispose lei concisa e scappando in bagno. -Apri quella porta altrimenti non avrai più un chitarrista.- minacciò un po' arrabbiata.

Non ce l'aveva con Frank... in teoria sì... era solo che odiava quei risvegli tanto caotici e traumatici. Poi per terra non si capiva niente e per di più non riusciva a trovare i suoi vestiti ed era nuda, avvolta nelle lenzuola di seta e si era andata a chiudere in bagno per non farsi vedere.
Perchè poi si era chiusa in bagno? Frank lo sapeva che era con Gerard.

-Cazzo aspetta!- gridò Gerard alla porta mentre si avvicinava per aprire.

-Alla buon ora!- disse Frank spalancando la porta ed entrando nella stanza.

-Frank sei un coglione!- disse Gerard un po' arrabbiato per la sfacciataggine del compagno. Lo sapeva che era con Annie che cazzo veniva di mattina per entrare nella stanza?

-Io sono il coglione?- fece il ragazzo tatuato guardandosi intorno. Quella stanza sembrava un campo di battaglia. Lenzuola, cuscini, coperte e vestiti a terra...

-A parte che sono le undici e mezza...- aggiunse -... E magari ho bisogno di lavarmi anche io e di cambiarmi dato che questa è anche la mia stanza!- fece Frank -e poi che cazzo ne so che tu stai ancora dormendo? E' mezzo giorno! E poi ero da mezz'ora dietro la porta a bussare e credevo fosse successo qualcosa dato che non rispondevi nemmeno al telefono!- terminò la frase guardando a terra. Un sorriso si incurvò sulle sue labbra.

-Sì, successo qualcosa...-ripetè Gerard come se volesse fargli capire quanto assurda fosse quella teoria -Magari ero crepato...- aggiunse scettico.

-E chi lo sa!- fece il chitarrista chinandosi e raccogliendo una cosa da terra. -Magari per il troppo sforzo- e la lanciò a Gerard.

Il ragazzo fu colpito in faccia da una cosa nera che una volta messa a fuoco riconobbe...gli slip di pizzo...

-E' ancora qui?- disse Frank ridendo.

Ecco non l'avrebbe più finita.

-Frank per favore...- fece Gerard imbarazzato iniziando a guardare a terra e a raccogliere le cose di Annie.
-Se stai cercando questo tieni!- disse Frank sventolando il reggiseno della ragazza davanti al suo cantante.

-Dammi qua...- Il ragazzo glielo strappò dalle mani. Non voleva che Frank vedesse e soprattutto che lo punzecchiasse.

-Oddio amico, ma vi siete picchiati stanotte?- esclamò il chitarrista quando vide la schiena nuda di Gerard.

-Perchè?- rispose il cantante confuso.
-Hai...- Frank trattenne a fatica le risate -Hai...Ahah...tutta la schiena graffiata...- e scoppiò a ridere.
Si avvicinò al compagno e con le dita seguì i segni rossi che aveva sulla schiena.
Gerard non ricordava che lei lo avesse graffiato...forse era stato nella foga della passione, quando Annie si aggrappava alle sue spalle e alla sua schiena per il piacere della notte trascorsa...Come aveva fatto a non sentire le sue unghia conficcate nella schiena?
-Sai che mi devi raccontare tutto, vero?- aggiunse il ragazzo facendo un grande sorriso stronzo.
-Che palle non cominciare...No, non in bagno, Frank!- urlò Gerard quando vide il compagno avvicinarsi pericolosamente alla porta del servizio.

Il chitarrista avrebbe dovuto ammettere che Gerard non se l'era scelta affatto male.

-Frank!- esclamò la ragazza che era rimasta pietrificata nel momento in cui aveva visto la maniglia della porta muoversi.

-Buongiorno dolcezza!- disse lui con un sorrisino compiaciuto sulla faccia. -Se aspettavi Gerard per la doccia, dovrai accontentari di me, mi devo lavare prima io!- scherzò il tatuato. Per qualche secondo i suoi occhi nocciola si fermarono sulla pelle nuda della ragazza. Il breve momento contemplativo terminò quando si accorse che Gerard era dietro di lui.
-Finiscila, testa di cazzo- disse Gerard alle sue spalle. Non voleva che Frank vedesse Annie in quello stato...cioè seminuda, appena sveglia dopo una notte d'amore e...così perfetta in tutta la sua naturalezza.

Il ragazzo tirò indietro l'amico e lo fece uscire dal bagno. Annie lo seguì.

La ragazza coprendosi il più possibile cercò di nascondere quanto fosse imbarazzata e probabilmente il colore che aveva assunto il suo viso non l'aiutava. Non aveva mai tanto avuto sulle scatole Frank Iero come in quel momento, ma d'altronde non era colpa sua, insomma...la stanza era per due e lui aveva anche diritto a stare nella sua camera, era stato fin troppo gentile...

Era la sua allegria e tutto il caos che si portava dietro che le dava sui nervi, lei aveva bisogno di metabolizzare ancora quello che le era successo durante la notte e odiava svegliarsi di soprassalto, le faceva iniziare sempre la giornata con il piede storto.
Trovandosi davanti il viso di Annie molto arrossato, Frank non potè fare a meno che scusarsi.
-Mi dispiace averti svegliato ma avevo bisogno di darmi una sistemata, e dormire in mezzo a Mikey e Ray è stato traumatico!- fece il chitarrista facendo gli occhi dolci.

Annie si sentì un po' in colpa.

-Ma no, non devi scusarti, anzi scusami tu. Hai ragione, questa è anche la tua stanza!-
-Ma non starlo a sentire!- fece Gerard da dietro -sta cercando di farci sentire in colpa!-
-A te di sicuro!- disse il chitarrista dandogli un colpo in mezzo alle gambe.

-Ehm...credo debba andare...- esordì Annie. Aveva decisamente bisogno di vestirsi.

Quanto bizzarra fosse quella scena Dio solo lo sapeva.

-No...- disse Gerard girandosi a guardarla davvero per la prima volta in quella mattina. Era splendida. Così naturale, così semplice...Amava quel suo lato, oltre alla femme fatale, oltre alla gatta dagli occhi incorniciati di nero...amava anche quella ragazza con gli occhi luminosi con un po' di trucco sbavato e quei capelli nero corvino lunghi e disordinati.
E amava la sua pelle nuda.

-Dai ci...ci vediamo dopo. Ho bisogno anche io di darmi una sistemata...-fece lei. A dir la verità avrebbe voluto rimanere lì con lui. A passare le mani tra quella folta chioma nera disordinata e rimanere a guardare quei fari verdi che adorava.
-Ok, allora salgo io tra un po'.- le fece Gerard porgendole i vestiti. -Andiamo a fare colazione da qualche parte qui vicino.- aggiunse quando la ragazza ebbe preso il suo vestito.

-Colazione!- esclamò Frank che aveva sentito. -Se mai la devi portare fuori a pranzo!-

-Oh che palle Frank, oggi ti ammazzo!- disse scherzando Gerard.

Annie rise davanti a quei due ragazzi che si punzecchiavano così tanto al pari di quanto si volevano bene.

-Ok, vado a vestirmi!- tagliò corto e sgattaiolò in bagno per infilarsi almeno il vestito.
Uscì vestita dalla stanza e si avviò verso la sua. Probabilmente sarebbe stata assalita dalle sue amiche...

Benchè fosse stata fuori tutta la notte le altre ragazze le avevano fatto una gentile concessione: la vasca da bagno. Si chiuse a chiave nella grande e lussuosa stanza che più che un cesso sembrava una reggia a parer suo, e sfilandosi il vestito di dosso preparò le schiume e i saponi per l'acqua. Quando la vasca si riempì, si immerse e si abbandonò al flusso dei pensieri.

Per un attimo desiderò che lì a fianco a lei ci fosse Gerard. Quella Iacuzzi allora che ci pensava avrebbe potuto ospitare lei, il ragazzo e anche qualcun altro.
Così come il suo corpo fu travolto dalla schiuma e dall'ondata di acqua calda, anche la sua mente fu travolta da pensieri di ogni genere. Non sapeva che pensare...Era successo. Cioè, era successo davvero. E non era stato come se l'era sempre immaginato, era stato diecimila, centomila volte meglio. Perchè l'immagine onirica di Gerard Way non avrebbe mai potuto eguagliare né tanto meno superare quello vero, quello in carne ed ossa. E soprattutto il ragazzo che si era trovata per rimpiazzarlo, non era nemmeno un capello di Gerard. Perchè come lui l'aveva strinta, come l'aveva baciata...non l'aveva fatto mai nessuno. E aveva paura ad ammetterlo, aveva paura anche solo a pensarlo, ma forse si stava innamorando di lui. Lo stava facendo per la seconda volta.

E aveva paura. Aveva paura di essere travolta da qualcosa più grande di lei. Soprattutto aveva paura di abbandonarsi, di mettersi nelle mani di un'altra persona. Cosa era disposta a fare se quella persona fosse stata Gerard?

Se qualcuno l'avesse messa davanti a quella decisione avrebbe scelto ad occhi chiusi, senza pensarci due volte. Avrebbe scelto lui. Ma qualora fosse andata male...Non osava nemmeno immaginarlo. Che cosa avrebbe fatto? Sicuramente non si sarebbe più ripresa...ma ormai il danno era fatto. Non avrebbe mai più dimenticato Gerard...e forse nemmeno lui l'avrebbe dimenticata. Le aveva detto che era bellissima...le aveva confessato che lei gli piaceva...Che cosa voleva di più? Gerard non l'avrebbe delusa...Non poteva deluderla. Perchè fino a quel momento lui non l'aveva mai fatto, o se lo aveva fatto aveva cancellato la delusione e ci aveva messo sopra un'esperienza unica.

Chiuse gli occhi e ripercorse con i pensieri la notte passata...I suoi occhi verdi. Quelle luci che la fissavano così estasiate dalla vista del suo corpo nudo. Quella voce così limpida e chiara che le sussurrava parole dolci. Le sue mani lisce che ripercorrevano le curve del suo corpo...Le sembrava di stare ancora in quel letto con le lenzuola di seta e le coperte di piume, le sembrava ancora che Gerard fossi lì, a stringerle la mano, ad estasiarla con il suo profumo, a deliziarla con il suo tocco vellutato...L'acqua tiepida sicuramente conciliava quel vortice astratto e confuso di cose che aveva nella testa.

Non fu il rumore delle nocche che sbattono sulla porta a farla sussultare, fu la voce che seguì a quel suono legnoso che la fece sobbalzare e le fece venire il batticuore.
-Annie, hai finito? Dobbiamo andare a pranzo fuori!- esclamò Gerard dall'altra parte del muro.
-Eh?- chiese prima la ragazza credendo di esserselo immaginato.

-Sì, scusami!- fece lui -Mi ha fatto entrare Cher! Devo dire che è stata carina! Non mi ha fatto né la ramanzina né mi ha detto cose del tipo se provi a spezzarle il cuore ti ammazzo...-
La ragazza si alzò di scatto. Ma che diavolo stava blaterando? Cher, il suo cuore spezzato...Lei era nuda, nel bel mezzo di un bagno rilassante e tutt'ad un tratto Gerard si era materializzato nella sua stanza...

-Cosa?- continuò lei un po' isterica cercando l'accappatoio che non trovò. Possibile che c'erano solo asciugamani extra large?
-Esci?- chiese lui dolcemente. Annie spalancò la porta. Era avvolta in un asciugamano bordò ed era tutta sgocciolante. Per fortuna non aveva bagnato i capelli che erano raccolti in un turbante per preservarli dall'acqua.

Quando la ragazza aprì di scatto la porta, a Gerard, per la prima volta da tanto tempo, mancò il respiro. Era ancora più bella della mattina, ancora più bella della sera precedente.
Trovarsi Gerard di fronte le fece uno strano effetto. Era il vero primo incontro dopo quello che era successo tra di loro. Le si seccò la gola. E le capitava solo quando era agitata, molto agitata...
Il ragazzo le sorrise e a lei sembrò girare la testa.

-Questa stanza è enorme!- commentò lui per mascherare il subbuglio di emozioni che aveva dentro. -Dovevi dirmelo che avevi la suite!-

-Eh...non l'abbiamo presa noi, ce l'hanno data...- rispose Annie cercandosi di asciugare superficialmente.
-Scusami per l'invasione ma...non ce la facevo ad aspettare!- Gerard abbassò lo sguardo.
-Cos'è che ti ha detto Cher?- chiese Annie non sicura di quello che il ragazzo le avesse detto prima.
Gerard sorrise. Era proprio quello che si voleva sentir dire.

-No, niente. Mi ha aperto lei e..dicevo è stata molto carina, insomma...non è stata acida come ogni volta che mi vede...Non mi ha fatto nè la ramanzina per averti tenuta fuori tutta la notte né mi ha detto cose del tipo che se le spezzi il cuore ti picchio e roba del genere- rispose lui sorridendo.
-Strano- commentò Annie che si abbandonò il bagno alle spalle -...di solito lo fa sempre...- aggiunse con un mezzo sorriso.
-Beh, credo che non l'abbia fatto perchè io l'ho anticipata...Le ho detto che non ti avrei mai fatta soffrire e che sono intenzionato a renderti felice...- disse tutto d'un fiato. L'aveva detto. Se l'era preparato da un'ora e dovette ammettere che l'effetto che quelle parole fecero alla ragazza gli piacque particolarmente.

-Ma le altre dove so...Eh?- fece Annie una volta aver compreso il senso di quelle parole.
Gerard scoppiò a ridere e quella risata le squarciò lo stomaco. Poteva una risata far male?

-Hai sentito bene...- disse lui avvicinandosi e abbracciandola.

-No sono tutta bagn...-cercò di dire la ragazza.

-Shh, il mio giubbotto di pelle è idrorepellente.-

Le diede un bacio sulla fronte. -Allora?- aggiunse il ragazzo.

-Non devi sentirti obbligato...- iniziò a dire Annie -...solo perchè insomma noi...abbiamo...-
-Ah, ma quando la smetterai di non voler capire che mi piaci davvero? E' così difficile?- fece Gerard stringendola. Il contatto con l'asciugamano umido lo faceva rabbrividire.
-Grazie...- fu quello che Annie riuscì a dire cinta tra quelle braccia. Il ragazzo sorrise.
Farla felice...lui non si rendeva conto che la sua sola presenza la rendeva felice.
-E so che mi farai felice anche tu...- aggiunse lui. -e so anche che non è il luogo adatto per dirti una cosa del genere, infatti volevo parlartene a pranzo, ma già che ci siamo...Comunque le altre sono a quella parte e credo che Sarah e Christy siano uscite. Le ho incrociate prima.- concluse guardandola. Era imbambolato con un'incurvatura delle labbra ebete sulla faccia.

Probabilmente gli occhi di Annie in quel momento erano più luminosi di una lampadina. Non riuscì a dire niente perchè aveva davanti il sogno di una vita e aveva iniziato a viverselo, per davvero questa volta. Gli buttò le braccia al collo e non riuscì a trattenere un bacio. Le sue labbra dolcemente incontrarono quelle sorridenti di Gerard.
-Beh, che facciamo qui?- disse una voce acida ma allo stesso tempo simpatica alle loro spalle. -Way, non credere che mi hai impressionato!- continuò Cher.

Il ragazzo scoppiò a ridere seguito da Annie a cui stringeva la mano.

-Oddio un po' di ritegno!- aggiunse la ragazza dai capelli arancioni coprendosi gli occhi quando si accorse dell'asciugamano attorno al corpo di Annie.

-Non stavamo facendo niente!- disse lei sorridendo. -E ce ne stavamo andando...-

-Facciamo vita mondana, eh? Party, sesso e rock'n roll!-
-Usciamo a pranzo insieme non facciamo rock'n roll- rispose Annie che sapeva come tener testa all'amica.

-Beh, però fate sesso...- commentò la batterista.

Annie l'avrebbe voluta picchiare e Gerard a fianco a lei se la rideva.

-Spero che i paparazzi vi assalgano!- aggiunse poi scherzando Cher ai due. Annie era andata nella cabina armadio a vestirsi e dopo nemmeno cinque minuti uscì pronta e profumata.
-Mmm...non credo!- commentò la cantante infilandosi il rigoroso giubbotto di pelle. Come era di consueto infilò gli occhiali da sole neri che le coprivano metà volto e raccolse i capelli nel cappello di lana che tanto adorava.
Gerard la guardò di sfuggita. Quanto era sexy da uno a dieci? Quei pantaloni aderenti non lo aiutavano di certo a pensare ad una risposta...
-Beh, noi andiamo!- fece Annie a Cher.
-Non fare tardi!- scherzò la batterista imitando la voce di un genitore quando pronuncia questa tipica frase.
-Certo signora, la porterò prima del coprifuoco...- rispose Gerard a sorpresa. Annie sorrise e anche Cher.

-Mi stai dando della vecchia, Arthur?- chiese minacciosamente la ragazza.

I due di fronte a lei scoppiarono a ridere.

-Cazzo, Cher nemmeno mia madre mi chiama Arthur!-

-Per forza, è un nome di merda!- rispose Cher.

-Ahah...Finitela. Ci vediamo dopo Cher- fece Annie. Le piaceva il feeling che si era creato tra di loro.

-Scoprirò qualcosa di imbarazzante su di te, non temere!- sentenziò Gerard ancora rivolto alla ragazza tatuata -E allora saranno cazzi tuoi! Non smetterò di prenderti in giro...-

-Vedremo!- disse Cher sicura di sé.

-Ah, bimbi finitela! E tu muoviti!- fece Annie prendendo Gerard per un braccio e trascinandolo fuori.

La porta si chiuse alle loro spalle.

-Cher se guardi dallo spioncino, giuro che entro e ti prendo a calci.- fece Annie.
In risposta si sentì la ragazza ridere di cuore dietro la porta e rispondere che l'aveva appena fatto.

-Testa di cazzo...- commentò sorridendo Annie.

Gerard le fece un gran sorriso e la baciò. La ragazza si alzò un po' di più sulle punte per arrivare meglio alle labbra del cantante.

-Dove andiamo?- chiese lei poco dopo nell'ascensore.

-Per me potremmo stare anche in camera se solo non ci fosse Frank...- pensò lui ad alta voce. Annie sorrise e arrossì leggermente.

-Cioè...non a fare...io volevo dire che...uffa, non fraintendermi...nel senso che mi andrebbe bene qualsiasi posto se ci vado con te, ecco...- disse lui un po' frettolosamente. Annie colse il suo imbarazzo e decise di giocarci un po'. In fondo lui lo faceva sempre quando capitava a lei...
-Beh, io invece ci starei a farlo...-

Il silenzio calò. Si sentiva solo il rumore dell'ascensore che scendeva e che giungeva a destinazione.

Gerard iniziò a farsi film mentali di ogni genere.

Davanti al silenzio del ragazzo Annie decise di smentire, anche se in fondo quello che aveva appena detto non le sarebbe affatto dispiaciuto...

-Dai stavo scherzando, non volevo farti così impressionare!- disse per smuovere la situazione.

-No, che impressionare...- rispose di getto Gerard. -Cioè se tu vuoi...anche io voglio...-

Annie scoppiò a ridere.

-Prima volta che tra noi due quello che si imbarazza sei tu!- esclamò lei prendendo aria una volta uscita dall'ascensore.

-Non sono imbarazzato!- fece Gerard seguendola e mettendosi davanti a lei. Stava camminando all'indietro per non perdere di vista quell'espressione maliziosa stampata sul volto della ragazza. Tra loro ci fu silenzio. Gerard voleva capire se Annie pensava davvero a ciò che aveva detto. Lui ci sarebbe stato...

-Attento perchè stai per prendere la porta girevole...- lo avvisò la ragazza quando vide che Gerard si stava pericolosamente avvicinando con la schiena allo spigolo della porta in vetro.
-Allora?- fece lui -Cioè...non ho capito!-

-Dai stavo scherzando...e poi non l'avrei mai detto ma ho fame!- disse cambiando discorso.

-Ma davvero riesci a saziarti solo con quello?- chiese Gerard poco dopo.
Avevano optato per un pranzo per strada alla maniera di New York. Lui si era preso un hot-dog fumante, lei un frappè alla zuppa inglese e il ragazzo non riusciva davvero a credere che quella poltiglia di gelato mischiata a latte fosse per Annie un “pranzo”.
-Sì sì- rispose lei succhiando dalla cannuccia. -Non sembra ma è così, o per lo meno io riesco a saziarmi!-

-Mah, sei sorprendente!- commentò lui. Da una parte la capiva, anche lui aveva passato il periodo “non posso mangiare nulla altrimenti ingrasso e sono brutto” ma per il suo caso era davvero fondato. Lei non aveva bisogno di mangiare poco né tanto meno sarebbe stata brutta in qualsiasi maniera...ragazze.

-No, è solo un po' di forza di volontà, tutto qui...-

-Vuoi gironzolare ancora o ci sediamo da qualche parte?- chiese lui addentando il suo panino.
-Non c'è bisogno che mi chiedi sempre cosa voglio fare! Se vuoi sederti facciamolo!- rispose lei succhiando quella pastosa e fresca crema.

-Prima le tue esigenze, tesoro mio!- disse lui sorridendo. Ad Annie gelò il sangue sentendolo.
Gerard se ne accorse e le sorrise. Quant'era carina con quel cappello e quegli occhialoni che lasciavano spuntare il suo nasino delicato tra le lenti e con la cannuccia il bocca...
Durante il loro cammino incrociarono una panchina vuota. La ragazza anticipò Gerard e si sedette facendogli posto.

Dopo che il ragazzo ebbe finito il suo panino, si pulì le mani con una salviettina e si girò dalla parte della ragazza per guardarla. Lei gli offrì un po' del suo frappè.
-Buono- commentò dopo aver assaporato il gelato alla zuppa inglese.

-Ho buon gusto, io!- scherzò lei.

-Certo che ne hai, hai scelto me!- e le fece l'occhiolino.

Solo allora Annie si soffermò a guardarlo bene. Indossava il suo abituale giubbotto di pelle, gli occhiali da sole neri che li davano un'aria da gran figo e poi portava una felpa con il cappuccio a bande larghe nere e grige, pantaloni neri aderenti e sneackers. Era semplicemente adorabile e...bellissimo come sempre.

Annie rimase in silenzio, sorrise solamente. Ancora non ci credeva. Anzi, a dire il vero non sapeva a cosa credere.

Buttò il bicchiere del frappè.

Volle fare una cosa molto spontanea, che aveva desiderato fare tante volte. Si avvicinò di più a lui e si appoggiò con la testa alla sua clavicola. Immediatamente sentì il braccio di Gerard cingerle le spalle e le sue labbra baciarle la fronte. Erano fresche e odoravano di zuppa inglese.
-Sono stato bene stanotte...- iniziò lui. Era arrivato il momento. Prima o poi avrebbero pure dovuto parlare di ciò che era successo.

La ragazza deglutì e con voce tremante rispose -Anche io-

-Cioè...non solo fisicamente...Ero felice, anzi lo sono anche adesso, di stare con te...Mi rilasso quando siamo insieme, ho la sensazione che possa essere davvero me stesso con te e di solito non mi capita, anzi con le ragazze non mi capita proprio mai...- fece il ragazzo. Le stava accarezzando il braccio con il pollice.

Annie chiuse gli occhi e gli parlò. -Beh, tralasciando il fatto che tu per me sei come un assuefante e che le mie funzioni celebrali non coincidono con quelle motorie, anche io sto bene. Cioè ho desiderato averti a fianco per anni e ora...riesco a sentire anche i battiti del tuo cuore...- disse lei, sfiorando il petto del ragazzo.

Gerard fu colpito da quelle parole.

-Credo che dovremmo provarci...- disse lui con il cuore in gola.

-A fare cosa?- chiese un po' confusa la ragazza.

Gerard inspirò prima di parlare. In quel momento era lui che era assuefatto dal suo profumo...
Quand'era stata l'ultima volta che aveva chiesto ad una ragazza di diventare la sua fidanzata? Ad Eliza non c'era stato bisogno perchè si era gettata a piovra su di lui...alle altre, beh, diciamo che con le altre non ci aveva saputo fare...

-Ehm...a...stare insieme-

Quella voce rieccheggiò per un miliardo di volte nella testa di Annie
A stare insieme.

Gerard le stava chiedendo di stare insieme a lui.

Si immobilizzò.

Certo che voleva. L'aveva sempre voluto. E avrebbe voluto gridargli di sì, iniziare a fare le capriole o le ruote sul marciapiede, a fermare i passanti e ad abbracciarli, ma tutto quello che riuscì a fare, fu schiudere le labbra ed emettere un verso strozzato.

Quanto tempo passò prima che Gerard parlasse di nuovo?

Il ragazzo aveva paura di un rifiuto. Non aveva avuto per la verità nessun timore fino a quel momento, ma Annie non parlava e non si muoveva nemmeno. Cercò di avere una risposta.

-Beh, insomma se tu non vuoi...non preoccuparti...- iniziò a dire titubante.

-Non voglio?- rispose Annie che si era ripresa tutt'una volta al sentire quelle parole. Come diavolo poteva pensare una cosa del genere?

-Beh, per Luis insomma ti sei lasciata da poco...-

-Ma certo che voglio stare con te.- rispose di getto la ragazza. Sputò quelle parole come se fossero una gigomma da buttare. E improvvisamente si sentì molto più leggera. Certo che lo voleva. Lei voleva solo lui.

Gerard quasi fu rapito dalla forza di quelle parole e dal modo in cui Annie le aveva pronunciate.
Sorrise. Si sentì leggero, felice.

Lei si girò a guardarlo. Era la cosa più bella che avesse mai visto. Era luminoso. E il sorriso che aveva stampato sul volto non faceva altro che renderla felice. Si sporse verso il suo viso e gli alzò gli occhiali. Avrebbe voluto vedere l'espressione e il sorriso dei suoi occhi. Quelle luci verdi e dorate non la delusero nemmeno un po'. Gerard fece lo stesso e sfilandole gli occhiali fu sorpreso di notare per la prima volta che gli occhi femminili che aveva di fronte erano cangianti. L'iride marrone era sfumato di verde con delle pagliuzze nere all'interno. Erano semplicemente bellissimi.

Si stava innamorando di quegli occhi ed era da giorni che si stava innamorando di lei.
-Quanto tempo rimani a New York?- chiese la ragazza spezzando quei discorsi di sguardi che si stavano scambiando.

Si schiarì la voce e il ragazzo parlò -Credo un tre, quattro giorni...- rispose lui. La pausa dal tour sarebbe arrivata dopo un mese abbondante. -Perchè?- aggiunse prendendo il volto della ragazza fra le mani e dando un leggero bacio.

-Mi chiedevo quando ripartissi...Noi siamo in pausa, poi andiamo in Europa- disse lei come a voler riflettere su quanto tempo potessero trascorrere assieme.

-Beh, sai che...anche quando partiremo noi per il tour...puoi venire con me ogni volta che vuoi...-

Annie sorrise. “Ogni volta che vuoi”...Era la frase perfetta per una canzone.

Si avvicinò di più a lui e ispirò maggiormente il suo profumo. Lei non riusciva a dire niente, era Gerard invece che non smetteva di parlare perchè non riusciva a contenere le emozioni che in quel momento aveva dentro.

-Annie?- chiese lui con voce dolce.

-Sì?- rispose la ragazza.

-Promettimi una cosa...- disse con lo sguardo rivolto verso il cielo celeste.
-Dimmi...- lo esortò lei.

-Non lasciarmi.- disse con una voce magnetica che fece rabbrividire la ragazza. - Non andare via perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte- fece.

La ragazza non colse il vero significato di quelle parole, ma quest'ultime continuavano a rimbombarle nella testa.

Perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte”.

Anche quella era una frase perfetta per una canzone.



ebbene anche questa storia (la prima a dire il vero) è conclusa. devo dire che sommariamente sono molto soddisfatta di come è uscita fuori perchè essenzialmente è la mia prima ff sui mcr e quindi ci tenevo molto. Vi dirò che con questo capitolo non avevo intenzione di concluderla ma credo che questo finale, con queste frasi ad effetto tratte da Summertime (l'avevate capito vero?), sia davvero carino e vorrei lasciare la loro storia in sospeso con loro due che provano a stare insieme. Non preoccupatevi perchè (so che magari non vi interesserà! xD) appena mi disimpegno con gli esami di stato publicherò il seguito dove se ne vedranno delle belle! vi dico solo che ci saranno nuovi personaggi con diciamo trame della realtà un po' distorte (ci sarà linsdey e una new entry anche). In conclusione mi scuso già da ora se per le prossime settimane sarò assente e quindi non recensirò delle storie ma come vi ho detto...gli esami di stato prima o poi si devono fare xD. ringrazio tutti quanti! ringrazio i miei recensori <3 vi adoro, ringrazio chi legge solo e ringrazio tutte le undici persone che hanno messo la mia storia tra i preferiti (è un motivo di orgoglio per me). Ebbene ora, dopo questa immensa nota xD vi saluto e spero che questo finale a sorpresa vi sia piaciuto e soprattutto sperò che continuerete a leggere il seguito quando lo pubblicherò! GRAZIE! Mariah.

*nota aggiunta durante la revisione: da un mese ho pubblicato il seguito di questa storia, s'intitola Just you and I your starless eyes remain, abbreviabile con Starless eyes. Potete seguire tutti gli aggiornamenti dalla mia pagina facebook:

https://www.facebook.com/pages/Black-Mariah-Efp/105133312907556

   
 
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