Rosso, oro, blu.

Tre colori luminosi ed inebrianti che dominano la scena, affiancandosi senza voler prevalere l'uno sull'altro.

Rosso, il sole: un disco lucente, caldo e benevolo, adesso in procinto di svanire per godersi il meritato riposo.

Oro, le nuvole: eteree e baluginanti, compagne fedeli del vento, desiderose di vedere le stelle per una volta.

Blu, il mare: una distesa di cobalto, luccicante, invitante, animata da vita propria, senza riposo.

Nero.

Il colore dei miei pensieri.

"Now I'm sitting here before the fire,

the empty room, a forest choir.

The flames have cooled, don't get any higher..."

Mi siedo sul ciglio della scogliera, come ho fatto ogni sera da un mese a questa parte.

Nessuno viene mai qui: giudicano questo luogo pericoloso, stregato.

Per me è un luogo meraviglioso, malinconico, pieno di ricordi.

Incrocio le gambe e volgo lo sguardo verso il cielo, via via sempre più scuro: innalzo una silenziosa preghiera a Karèd, suprema divinità del pantheon del Continente.

Una preghiera silenziosa e disperata, accompagnata dall'eco di canti mistici delle foreste, dal profumo del mare, dal calore delle fiamme.

Stringo i pugni, inconsciamente, mentre il mio respiro si fa più rapido ed affannoso.

Karèd non ascolterà la mia preghiera, ne sono certo.

La speranza però non muore mai...Non è così che si dice?

"I don't know if you can see,

the changes that have come over me.

In these last few days I've been afraid

That I might drift away... "

Puoi vedermi? O almeno puoi sentirmi?

So che da lassù -che poi dov'è lassù?- mi osservi, e forse ridi della mia ingenuità, o piangi per la mia sofferenza, Caly!

Caly...

Odiavi a morte questo soprannome!

Eppure mi consentivi di chiamarti così in ogni momento: ero l'unico a cui concedevi questo onore.

Mi manchi.

So di averlo ripetuto ogni singolo giorno, ogni singola sera da quando te ne sei andata.

Vorrei dimenticare, vorrei dimenticarti, ma ricordo tutto di te.

Di te, e di noi.

La tua nascita, la tua crescita, la tua prima, straordinaria trasformazione.

I nostri baci.

Il tuo addio.

Cosa sono stato per te?

Un padre, un fratello, un amico, un amante.

So di aver ricoperto ognuno di questi ruoli.

Tutto è stato così terribilmente sbagliato, ma non posso pentirmene.

Non voglio pentirmene!

"I have travelled hard sometimes

with conscience flying,

somewhere in the wind..."

I miei pensieri volano, ora.

Volano liberi, incontrollati, inarrestabili.

Esattamente come te.

Quella sera...Eri bellissima, più del mare, del sole e delle nuvole.

Ti sei voltata, e in quegli occhi neri come l'onice ho letto...

Già, cosa ho letto?

Paura? Voglia di libertà? Amore?

Non l'ho mai capito.

Credevo che in quel tuo sguardo, così limpido e luminoso, si celasse ciò che anch'io sentivo nel mio cuore.

Mi illudevo, forse?

Adesso non posso più avere risposte.

Non da quando hai attuato la tua ultima, gloriosa trasformazione, davanti ai miei occhi.

Caly...Mia adorata Ragazza-Drago...Sei volata via, verso il sole morente.

Non ti ho più vista da allora, se non nei miei sogni.

O nei miei incubi.

Caly...Caledonia...C'è solo un'ultima cosa che vorrei dirti, prima di...

Non lo so...Andare a casa? Gettarmi dalla scogliera?

"Let me tell you that I love you,

that I think about you all the time.

Caledonia you're calling me..."

Mi stai chiamando, lo sento.

Forse Karèd ha deciso di ascoltare le mie mute suppliche?

Mi alzo in piedi, sento il vento divenire improvvisamente impetuoso, avvolgermi, sospingermi verso il ciglio della scogliera, farmi cadere verso il mare ribollente...

Il sole si spegne all'orizzonte.

Per la prima volta dopo settimane e settimane, sorrido.

Sto volando.

Sto volando per tornare da te.

Caledonia, aspettami.

La canzone utilizzata nella storia è “Caledonia”, di Dougie MacLean