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Autore: MrsLovett    12/06/2011    2 recensioni
La compagnia intraprende l'ultimo grande viaggio che li porterà davanti alle mura del Cancello Nero. In quel momento Aragorn ripensa alla sua amata Arwen, che crede morta a GranBurrone. Piccola song-fic introspettiva sui pensieri di Aragorn prima della battaglia finale...
Buona lettura e... sotto con i commenti! ^^
Seconda classificata nel contest "Parole e musica"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aragorn, Arwen
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia si è classificata seconda al contest Parole e musica indetto Rubysage sul forum di EFP.










Aragorn's Prayer


Le massicce porte si aprirono al passaggio del contingente e si richiusero subito dopo. Aragorn guidava il reggimento nella sua veste regale nera con la sagoma dell'albero bianco ricamata in argento. La città dietro di loro salutava i loro eroi in silenzio.

Dall'alto anche Eowyn e Faramir, ancora convalescenti, osservavano quella triste processione incamminarsi verso un'impresa impossibile. Aragorn aveva visto qualcosa tra loro quando era andato a visitarli: uno scambio di sguardi e di movimenti che tradiva un reciproco interesse...

Si ricordò di quando anche lui si era ritrovato in quella stessa situazione...


...you came to me in the night...


Aragorn si sentiva a disagio con tutta quell'armatura che gli pesava addosso, avrebbe preferito di gran lunga le vecchie vesti di Ramingo, ma come futuro re di Gondor doveva essere protetto il più possibile dagli attacchi nemici.

Il piccolo esercito avanzava lentamente verso l'ultima grande battaglia che avrebbe determinato il futuro degli uomini. Il re aveva lo sguardo assorto nel nulla, fissava un punto indefinito all'orizzonte mentre il vento leggero gli scompigliava i capelli. Gli zoccoli del cavallo su cui montava risuonavano vuoti ogni volta che toccavano terra: come dei lenti rulli di tamburi che preannunciavano la loro marcia funebre.

Aveva gli occhi leggermente arrossati perché la sera prima non era riuscito a dormire bene “L'adrenalina della battaglia di Minas Tirith mi circola ancora tra le vene.” diceva.

Bugiardo.

Sapeva benissimo perché non riusciva a dormire: a causa di quello che aveva visto nel palantir di Saruman quando aveva dichiarato apertamente guerra a Sauron. L'oscuro signore gli aveva mostrato il suo grande amore senza vita, sdraiata su un letto nel bosco di Granburrone.

I suoi sogni, le sue speranze si erano infrante in un momento. In quello stesso istante la sfera di onice sembrava così pesante e lui si sentiva così debole. Lasciò cadere il palantir che rotolò a terra con un tonfo sordo.

Aragorn” lo chiamò Legolas porgendogli una borraccia d'acqua e ritrasportandolo al presente. Il re scosse il capo. Non voleva acqua, non voleva cibo, voleva solamente riabbracciare colei che gli aveva regalato la serenità.


...When the dark wood fell before me
And all the paths were overgrown
...


Il Nero Cancello era sempre più vicino. Le tenebre avvolgevano Mordor e si protendevano verso l'ultimo baluardo di quei folli umani che marciavano verso la disfatta.

I soldati intorno a lui non osavano fiatare, sapevano che non sarebbero mai tornati a casa, che non avrebbero potuto riabbracciare le loro mogli, i loro figli... Un'intera generazione cancellata dalla follia di Sauron pensò con amarezza Aragorn.

Istintivamente cercò il ciondolo di Arwen e un moto di tristezza lo assalì quando le dita non lo trovarono. Si era frantumato a terra nello stesso momento in cui il palantir era caduto.

Si era infranto come tutte le sue speranze.


...When the dawn seemed forever lost
You showed me your love in the light of the stars
...


I suoi pensieri vagarono ancora in cerca della sua amata. Lei gli aveva mostrato l'amore, quello vero, ma senza Arwen non sentiva più niente: né il calore del sole, né il vento che gli sfiorava delicatamente la pelle facendolo rabbrividire appena. Percepiva solamente un grosso vuoto all'altezza del cuore, come se gli Uruk-hai glielo avessero strappato via.


...When the priests of pride say there is no other way...


Elrond l'aveva ripetuto più e più volte ad Arwen “Questo sentimento non ti porterà a niente, lui non ti porterà a niente.” e ogni volta lei si era rifiutata di ascoltare le dure parole di un padre forse troppo saggio ma cieco agli impulsi del cuore.

Arwen aveva fatto di testa sua, Aragorn lo sapeva fin dall'inizio. Aveva infranto le regole pur di stare con lui. Gli aveva donato addirittura la Stella del Vespro, per aiutarlo a superare i momenti più bui, per essere una guida nell'oscurità... Gli aveva donato sé stessa, aveva perfino rinunciato alla sua immortalità per stargli accanto.

E lui non era riuscito a proteggerla come avrebbe dovuto.


...When the dark night seems endless
Please remember me
...


Arrivarono nei pressi del Nero Cancello e il suo cuore accelerò, sentendo la preoccupazione che aumentava. L'agitazione stava serpeggiando tra i soldati dallo sguardo cupo; i cavalli sbuffavano e nitrivano più facilmente.

L'odore era più pungente in quella regione per colpa di Monte Fato che ogni giorno emanava nubi tossiche di zolfo e altri minerali, inquinando l'aria circostante rendendola un ambiente ideale per i servi dell'Oscuro signore.

Aragorn ne respirò l'aria avidamente, riempiendosi i polmoni, assaporandone l'odore il più possibile perché sapeva che quella sarebbe stata la sua ultima battaglia. Ogni istante di vita era un dono prezioso che non doveva essere sprecato.

Ripensò mentalmente le mosse con la spada, come prima di ogni altra sfida. Era una piccola accortezza che lo faceva sentire un po' più sicuro.

I servi avevano insistito affinché avesse una guardia personale, ma non voleva che altri fossero a rischio quanto lui. Se fosse morto l'avrebbe fatto da solo, senza trascinarsi dietro altre vite innocenti. In troppi erano già morti a causa sua e non voleva altre vite sulla coscienza.


...Oh give these clay feet wings to fly
To touch the face of the stars
Breathe life into this feeble heart
...


Un brivido gli attraversò la schiena. Sentì le membra irrigidirsi e le mani che iniziavano a sudare, la gola secca e pastosa gli impediva di parlare.

C'era sempre una piccola parte di lui avrebbe voluto scappare via da tutto quello, diventare invisibile, dissolversi nel nulla come aveva fatto l'esercito di rinnegati una volta tenuto fede al patto. Ma da tempo aveva capito che non si poteva scappare in eterno. Il suo futuro era così prevedibile, mentre il suo passato troppo spiacevole per essere ricordato e così, per tanti, troppi anni aveva rinnegato sé stesso. All'epoca pensava di avere le risposte a tutto, ma non si era accorto che erano le domande a essere sbagliate.


...We'll rise above these earthly cares...


Osservò il cielo nero di quella regione, così simile alla notte e pregò Arwen che gli desse la forza di riuscire a superare tutto ciò. Cercò di immaginarla in un posto migliore, dove non ci fossero né dolore né sofferenza ad attanagliarla. La pensò nella casa dei suoi avi, circondata dalle persone che amava e che la amavano. Felice.

Un moto di nostalgia lo attraversò quando ripensò al suo dolcissimo sorriso, quello stesso sorriso che lo aveva fatto innamorare perdutamente di lei. Pensò ai suoi capelli corvini che scendevano lunghi sulle spalle, al suo profumo che gli inebriava le narici quando la stringeva tra le braccia, al calore della sua pelle d'avorio...

Avrebbe combattuto, sì, avrebbe combattuto, sofferto, lottato contro coloro che avevano spezzato la vita della sua amata. Una generazione senza un nome, strappata e divisa con nulla da perdere e nulla da guadagnare, se non la propria libertà, si era unita sotto un'unica bandiera, quella dei popoli liberi della Terra di Mezzo, per combattere il male, Sauron, e lui li avrebbe guidati verso la vittoria, o verso la rovina di tutto.

Gandalf gli passò una mano sulla spalla rincuorandolo e in quel piccolo gesto sentì tutta l'amicizia e la stima del suo vecchio amico. Voltò lo sguardo ai suoi commilitoni e si preparò per il discorso.


...Lift this mortal veil of fear
Take these crumbled hopes, etched with tears
We'll rise above these earthly cares ...


Sguainò la spada mentre con la coda dell'occhio vide il cancello aprirsi. Migliaia di orchetti marciavano verso di loro. Aragorn ebbe un tuffo al cuore nel vedere quell'enorme massa avvicinarsi verso quegli spauriti umani che si stringevano l'un l'altro per infondersi coraggio a vicenda.

Respirò a fondo, con il sangue che iniziava a circolare più velocemente pulsandogli nelle orecchie. Il grande occhio era puntato su di lui, lo sentiva: opprimente, avido, maligno... Immaginava Sauron che lo osservava, nascosto nella fortezza di Barad-dur, deridendolo per tanta stoltezza.

Lentamente avanzò abbassando la spada, ruotando la lama verso destra. Percepiva gli occhi di tutti puntati su di lui. In quel momento gli sembrò che il tempo si fosse fermato in un unico istante. Sentiva strani sussurri nella lingua oscura degli orchi, poi, sempre con estrema lentezza si girò verso i suoi compagni d'armi.

Per Frodo” sussurrò prima di partire alla carica.


...Please remember me...


Per Arwen pensò mentre una lacrima gli sfuggiva via veloce, disperdendosi nell'aria.





Questa song-fic è basata sull'edizione estesa del Signore degli Anelli – il ritorno del re di Peter Jackson. Alcune delle descrizioni qui sotto riportate fanno riferimento alle scene del film e potrebbero quindi non apparire uguali agli avvenimenti contenuti nel libro.


La canzone utilizzata è “Dante's Prayer” di Loreena McKernitt (ringrazio Rubysage per avermela fatta scoprire!)


Piccolo ringraziamento a D.C. Che, come sempre, mi incita in questa passione e a Rubysage: grazie perchè senza di te questa song-fic non avrebbe mai visto la luce.


<3 MrsLovett <3


Lessico e grammatica: 10/10 
Stile: 9/10 
Originalità: 9/10 
Gradimento personale: 10/10 + 2,5/5 punti “colonna sonora” 
Uso della canzone: 10/10 
Totale: 50,5/55 

Hai fatto benissimo ad avvertire che ti eri basata sul film più che sul libro, anche se non avrei trovato grosse imprecisioni! Più che altro un appunto: non credo che nel mondo di Tolkien fosse chiaro cos'è l'adrenalina ^__- Questa storia mi è piaciuta davvero molto e mi è piaciuto lo stile semplice ed essenziale, senza nessuna ridondanza. E' un bell'Aragorn quello che hai rappresentato, un Aragorn che è sia un sovrano che si sente responsabile per il suo popolo sia un uomo innamorato; sono due condizioni inscindibili che rendono perfettamente l'idea di quanto sia tormentato questo personaggio nel suo, appunto, essere uomo e Re. E la sua umanità si ritrova in tutta la storia, non solo nel suo amore per Arwen ma anche nella sua determinazione nonostante tutto, nonostante i dubbi, i timori, la stanchezza. E questo è particolarmente evidente anche grazie a come hai usato la canzone: mentre i versi richiamano i pensieri di Aragorn per Arwen, la storia passa da una delle “condizioni” di cui sopra all'altra senza che se ne senta lo stacco. Ti do la metà esatta dei punti “colonna sonora” perchè la tua storia è, appunto, doppia: se da una parte ci sono le azioni, il tragitto verso il Cancello Nero, dall'altra ci sono i pensieri che accompagnano quel tragitto: e “Dante's prayer”, secondo me, è perfetta più per i pensieri, alle azioni si accompagna un po' meno bene ^_- In ogni caso un'ottima prova, semplice ma emozionante, bravissima!




  
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