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Autore: Katje96    12/06/2011    2 recensioni
Il ricordo ancora vivido di una persona si insinuò tra i suoi pensieri e, ironia della sorte, proprio in quel momento il vecchi scatolone cadde dal tavolo, rovesciando documenti e… una fotografia. [...]
Si trattava di due persoe in particolare che si amavano. Si trattava di una ragazza dai lunghi capelli neri, chiamata Minerva e di un ragazzo dagli occhi altrettanto scuri e profondi, chiamato Jeremiah.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Capitolo 4


Minerva guardò con insistenza le parole tracciate sul foglio di pergamena. Possibile che non riuscisse a concentrarsi? Era la prima volta che, studiando, la sua mente non si occupasse pensasse solo dello studio ma di qualcos’altro. Anzi, qualcuno.


Chiuse il libro sconsolata massaggiandosi le meningi. Non poteva  evitare di ripensarci un’altra volta. A come era “scappata” dopo quel contatto: una volta tornata alla realtà aveva borbottato qualcosa come un “ho qualcosa da fare”, per poi correre via.


-Ho qualcosa da fare!- sbottò esasperata a sè stessa sentendosi ancora ridicola al ripetere quella stupida frase. In effetti, qualcosa da fare c’era stato: capire quello che era successo. Un ragazzo che conosceva da poco, un Serpeverde – e non era lei quella tollerante? -…già solo queste ragioni le bastavano per rimurginare continuamente su cose potesse esserle successo per arrivare a baciarlo.

Non l’ho baciato io. E’ lui che ha iniziato. Pensò
Però…
Si sfiorò le labbra. Non era certa che fosse stata una cosa sgradita.


-Beh, se hai qualcosa da fare, datti una mossa!- disse Augusta. Era la seconda - o forse decima? – volta che la sentiva ripetere la stessa frase con lo stesso tono.


-Non ho niente da fare-


-Vedi un po’ tu. Stai dicendo la stessa cosa da non so quanto. Senza contare che lo fai non appena hai finito di leggere i tuoi appunti- mise tra virgolette le ultime quattro parole.


La ragazza sbuffò. Alla sua amica non aveva detto niente, ma forse era il caso di dirlo: avrebbe dato un senso ai suoi vaneggiamento e magari si sarebbe schiarita le idee.


-Senti…hai del tempo?-


-Sono tutta orecchie.- Augusta sapeva che quelle parole significavano solo  una cosa: “devo raccontarti un pasticcio che ho fatto”.


***


-La pianti di lanciare sul muro quella pallina?!- uno scocciato Stefan stava di nuovo riprendendo Jeremiah.


-Scusa- rispose piattamente il ragazzo. Pausa. La pallina continuò a rimbalzare contro il muro.


Si levò un grugnito di esasperazione e Stefan levò le tende per andare in sala comune. Allo stesso tempo entrarono gli altri tre compagni di camera.


-Ehi! Stasera c’è un piccolo ritrovo nel dormitorio del sesto anno!- iniziò uno.


-E indovina chi lo organizza?- continuò un altro.


-Tom Riddle?- rispose il ragazzo svogliatamente. Doveva essere il quarto festino, dopo l’inizio dell’anno.


-Esatto! Ci vieni?- il terzo concluse quella pagliacciata.


-Ci  penso su, ok?- L’occhiata delusa di quei tre quando uscirono non passò inosservata.


Come fanno ad essere così essere così esaltati? Alla nostra età dovremmo fargliene vedere di belle a quelli più piccolo! E poi ci sono cose importanti a cui pensare.


Come una bella morettina che hai baciato? Disse una voce nella sua testa.


Al diavolo! Non riusciva a non pensarci.
“ho qualcosa da fare” che diamine di frase era? Era un modo per rifiutarlo? Un modo per farlo sentire stupido? Era logico che quella scusa non se la sarebbe bevuta nessuno.
Un momento. E’ lei che mi ha baciato!


Anche se… non poteva negare di averlo voluto. Anche solo per un attimo.


-Dannati granellini di zucchero!-


Uscì dal dormitorio e dal sotterraneo. Aveva bisogno di una passeggiata.
Non appena giunse  nel parco, l’aria pungente gli sferzò il viso. Andò sotto un albero, vicino al lago. Si appoggiò al tronco e chiese gli occhi.


-Devo calmarmi- sospirò, come un impiegato che torna a casa dopo gli straordinari. Ma non ebbe neanche il tempo di svuotare la propria mente che un ragazzino andò verso di lui.

-Ehi tu! Sei Jeremiah Fields?-


-Sì.- rispose quello scocciato.


-Stiamo cercando membri per il club degli scacchi…ti va di unirti a noi?-


Chissà perché cercavano lui? Certo, era piuttosto intelligente, ma di rado i Serpeverde si univano a  club. Ancor meno erano invitati.
Però sembrava una buona distrazione. Non eccelleva negli scacchi, ma questo solo perché ci giocava solo a Natale con suo padre. Perché non provarci?


-Potrebbe andare…-


-Mitico! Ci incontriamo tutti i venerdì alle otto nell’aula di Incantesimi!-


Il ragazzino se ne andò via tutto contento, e Jeremiah non potè trattenere un sorriso, di fronte a tanta ingenuità.


***


-Ascoltami,- disse il girono dopo Augusta –questa storia ti da’ troppo alla testa. Non dovresti svagarti un po’?-


-In effetti non è una cattiva idea.-


-Ehilà!- sopraggiunse Clara, di ottimo umore. –Ho sentito che una di voi dovrebbe distrarsi un pochino!-


-Beh, sì, io- disse Mine un po’ imbarazzata da tanta esuberanza.


-Vieni al club degli scacchi! Io lo trovo un buon passatempo, senza contare che non avresti problemi a inserirti. Sono la presidentessa!- aggiunse fiera la ragazza.


-Sì. Perché no?- Augusta rispose al posto dell’amica, senza lasciarle tempo di pensare.


-Bene!. Venerdì alle otto. Aula di Incantesimi!-


-Ok…- Minerva era ancora un po’ restia, ma non voleva deludere l’amica. –Andiamo ora?-


-Mi sono appena dimenticata che ho lasciato su un libro. Corro a prenderlo!- disse Augusta all’improvviso.


-E io vado ad aggiornare il registro degli scritti.- disse l’altra.


-Arriviamo subito- conclusero all’unisono.


Non appena giunsero nel loro dormitorio la prima chiese con fare cospiratorio.


-Jack ha fatto il suo lavoro?-


-Certo-


Le due ragazze si scambiarono un cinque d’intesa. Loro due avevano fatto la prima mossa, il resto non spettava più a loro.

 

 



Indovinate con che domanda inizio! xD
Dunque...cosa ne pensate? è un capitolo un po' transitorio credo...
vedremo cosa succederà :P

   
 
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