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Autore: supersara    13/06/2011    6 recensioni
Una storia ambientata ai giorni nostri in Giappone. Da un'amicizia che dura da una vita potrà mai nascere un amore? Sesshomaru e Rin non lo avevano mai calcolato, ma la loro vita cambierà radicalmente dopo l'arrivo di Inuyasha dall'Italia. Spero di avervi incuriosito un pò :)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sesshomaru si fece strada fra la folla che si accalcava in tutta fretta verso l'uscita. Non sopportava quell'ammasso di persone incapaci di camminare con calma e senza spingere, era tentato di sollevare il trolley e usarlo a mo di clava per fare una strage. Fece un respiro profondo, si rendeva conto che dopo quella vacanza il suo umore era irrimediabilmente peggiorato rispetto al solito, a 21 anni era ancora costretto a passare del tempo con suo padre e il suo inutile fratello almeno tre volte all'anno. Da quando sua madre e suo padre avevano divorziato e quest'ultimo si era risposato i rapporti fra padre e figlio erano andati quasi completamente a rotoli, specialmente dopo la nascita di Inuyasha, suo fratello. Finito il liceo Sesshomaru era andato a vivere a Tokyo per frequentare l'università, sua madre si era messa a viaggiare per tutto il mondo con il suo nuovo compagno e suo padre si era trasferito per lavoro in Italia con la sua nuova famiglia. Infondo il ragazzo né era felice, rispettava suo padre e sua madre, ma meno li aveva attorno e meglio era. Da quando era nato Inuyasha suo padre aveva cercato in tutti i modi di far affiatare i due figli, ma loro non si sopportavano affatto. Ora Inu Taisho (il padre) organizzava spesso vacanze e viaggi, solo per lui con i ragazzi per stare tutti e tre insieme. Ma né Inuyasha né Sesshomaru sembravano gradire il pensiero. Ed ecco che dopo una “stressante” vacanza in Polinesia il giovane faceva ritorno a casa.

Ad aspettarlo all'aeroporto c'era la sua inseparabile amica di infanzia, nonché quasi sorella, Rin. I due si conoscevano da quando Sesshomaru aveva 8 anni, e lei appena 6; la ragazza veniva da una situazione familiare disastrosa: padre mezzo alcolizzato e madre vittima di un forte esaurimento nervoso, passavano praticamente tutti i giorni della loro vita a litigare, e Sesshomaru che era figlio di divorziati poteva capire cosa provasse la bambina, per questo essendo un po' più grande sentiva un certo desiderio di aiutarla e proteggerla; così si era sviluppata un'amicizia fortissima, tanto che quando Sesshomaru aveva deciso di trasferirsi a Tokyo per l'università, la ragazza lo aveva seguito e adesso condividevano lo stesso appartamento.

Dopo aver seminato la fila di persone che lo circondava il ragazzo si fermò per guardarsi intorno e vide Rin che lo aspettava pochi metri più avanti. Non lo aveva ancora visto e continuava a saltare per vedere oltre la folla.

-Rin- la chiamò.

La ragazza interruppe la serie di saltelli e si voltò verso di lui con un sorriso più che raggiante, poi gli saltò addosso gettandogli le braccia al collo dicendo: -Bentornato fratellone!!!-

Il giovane demone sorrise, la ragazza riusciva sempre a rasserenarlo, per un attimo si dimenticò della disastrosa vacanza e si lasciò coccolare da Rin in lacrime. Non era abituata a stare lontana da lui, quando c'era non aveva paura di niente e le sembrava di poter affrontare tutto senza indietreggiare, averlo lontano anche se solo per una decina di giorni era stato quasi traumatico.

I due abbandonarono l'aeroporto e presero un taxi.

Rin non la smetteva più di parlare, raccontò a Sesshomaru di come il test di matematica fosse stato disastroso, del fatto che Kagome si era praticamente trasferita a casa loro per il tempo in cui lui non c'era stato, del tentativo di cucinare una torta allo yogurt finito male, della vittoria di Bankotsu all'amichevole contro il liceo Setsuki, di quanto Bankotsu fosse bello, ecc, ecc...

Il demone ascoltò con aria poco interessata, ma la ragazza non ci fece caso. Dopo aver raccontato tutto ciò che le veniva in mente chiese finalmente: -Ma ora basta parlare della monotonia che c'è qui! Dimmi un po', com'è la Polinesia?-

-Lascia a desiderare, specialmente per la compagnia!- rispose Sesshomaru.

Rin non rimase affatto sorpresa, ogni volta che Sesshomaru era “costretto” ad andare in vacanza con il padre tornava di pessimo umore.

-Ti sei annoiato?-

-In realtà sono stato per i fatti miei praticamente tutto il tempo, ma la cosa traumatica è stata la rivelazione di mio padre-

-Cioè?- Chiese curiosa.

-Pare che il mio sciagurato fratello abbia intenzione di venire a studiare qui l'anno prossimo, vuole finire il liceo e venire all'università di Tokyo, o meglio, è una decisione imposta da mio padre- spiegò il ragazzo.

-Um...fammi capire, tuo padre vuole costringerlo ad andare all'università?-

-A conti fatti si, ma le cose stanno diversamente: Inuyasha ormai in Italia è livelli molto alti di Kung Fu, e li purtroppo si campa letteralmente di calcio, al punto in cui è arrivato non può più andare avanti. Pare che per lui questo sport sia estremamente importante, per questo vuole venire a coltivarlo in Giappone, dove ha un'importanza molto più rilevante. Le condizioni di mio padre sono che frequenti l'università-

Rin sorrise, nonostante Sesshomaru fosse sempre scontroso nei confronti di suo padre, lei lo aveva sempre considerato una gran brava persona, aveva sempre desiderato un genitore che si occupasse di lei come faceva Inu Taisho con i figli.

-Così Inuyasha ha deciso di accettare per coltivare la sua passione per il Kung Fu- concluse Rin.

-Io credo che in realtà non riesca ancora ad imparare l'italiano dopo 3 anni, e che voglia disperatamente tornare in Giappone!- Disse Sesshomaru.

-Ma dai!- fece Rin. Poi disse: -Ma perché comincia l'anno prossimo? Inuyasha ha la mia età giusto? Non dovrebbe iniziare questo Settembre?-

-Si farà bocciare...- concluse Sesshomaru.

Finalmente i due arrivarono a casa. Vivevano in un appartamentino di 100 metri quadri al centro di Tokyo, era arredato con pezzi moderni ed era molto accogliente. Per essere la casa di due studenti era davvero molto pulita, Rin si dava da fare nella pulizia e nella cucina, un po' perché Sesshomaru pagava l'affitto e le spese e un po' perché era vissuta nel caos più totale con una madre che non si preoccupava né di pulire né di cucinare, ciò aveva procurato nella ragazza un'ossessione esagerata per la pulizia e l'ordine.

Era quasi ora di cena e mentre Rin si apprestava a cucinare Sesshomaru andò a farsi una doccia.

Rientrò in salotto con soltanto i boxer addosso, era normale per lui, con Rin c'era un confidenza totale.

-Hai avvertito i tuoi che sei arrivato?- Chiese la ragazza.

Sesshomaru disse sedendosi sulla poltrona: -Si, ho mandato un sms a mia madre e mio padre-

“...Poteva anche chiamarli...” si disse Rin sospirando.

-Non mi andava di chiamarli- disse improvvisamente Sesshomaru.

-Che fai adesso mi leggi nel pensiero?- Fece la giovane fingendo di essere irritata.

-Sei come un libro aperto- rispose Sesshomaru.

Rin sorrise. Era vero, il ragazzo la capiva sempre, mentre lei spesso faticava a capire che cosa gli passasse per la testa, era così complicato.

Dopo aver mangiato di gusto le omelette e le polpette di riso davanti ad un noiosissimo notiziario regionale (secondo Rin) i due se né andarono a dormire ognuno nella propria camera.

La mattina seguente Rin si alzò di buon ora, pulì tutta la casa tranne la camera di Sesshomaru che continuava a dormire. Era stanco per il viaggio e non sarebbe andato all'università, e ciò significava un altro giorno di autobus! Dopo aver mangiato una consistente ciambella la ragazza uscì e si apprestò a raggiungere la fermata. Dopo una ventina di minuti arrivò al suo liceo.

-Hey Rin!- Si sentì chiamare.

-Kagome! Buongiorno!- salutò allegramente la sua amica.

Kagome aveva un'espressione preoccupatissima e il respiro affannato perché aveva raggiunto l'amica di corsa.

-Hey ma perché sei così tranquilla? Non ti preoccupa il test di recupero?- le chiese Kagome con una nota di disperazione.

Rin rimase in silenzio per qualche secondo mantenendo un sorrisino ebete.

-AAAAAAAAAHH!!! Me né ero dimenticata completamente!!!- Gridò facendo girare tutti.

Kagome le intimò di fare silenzio e cercò di tranquillizzarla dicendo: -Su su stai tranquilla infondo sono sette giorni che studiamo senza sosta, deve andar bene!-

-No Kagome no! Il problema è che ho lasciato a casa i miei appunti! Senza quelli il mio cervello è un guscio vuoto di informazioni mancanti!- Disse Rin quasi in lacrime.

-Oh mio Dio!- Esclamò Kagome seriamente preoccupata.

Rin cercò una soluzione razionale: la campanella sarebbe suonata fra 10 minuti, non c'era il tempo di tornare a prendere gli appunti e il test era alle prime ore. Ad un tratto alla ragazza venne un lampo.

-Proverò a chiedere a Sesshomaru se me li porta di corsa in macchina!- comunicò a Kagome.

-Ottima idea!- Fece l'amica.

-Non so se risponderà, è tornato ieri da un viaggio e probabilmente starà dormendo...mi ucciderà forse...- dopo aver detto ciò fece il numero.

Sesshomaru stava dormendo tranquillamente, era cosciente del fatto che si sarebbe risvegliato a casa sua e che non avrebbe dovuto sopportare la vista di suo padre e suo fratello, erano appena le 8:20 ed aveva ancora tanto tempo per riposarsi.

Hirogaru yami no naka kawashiatta kakumei no chigiri 
ai shita yue ni mebaeta aku no hana 
kore kara saki otozureru de arou subete wo 
dare ni mo jama saseru wake ni wa ikanai kara 

Il demone aprì gli occhi con uno sguardo omicida. C'erano 3 motivi per essere terribilmente infuriato: il cellulare stava squillando, Rin aveva di nuovo messo la sigla di Death Note come suoneria e ultimamente la vita risultava parecchio ingiusta. Sesshomaru decise di ignorarlo.

Kajitsu ga tsugeta mirai 
risei wo wasureta machi 
kuroku yuganda ima wo 
yume, risou ni kaeru 

No era impossibile! Quando cominciava la parte lenta di quella canzoncina da quattro soldi non si poteva sopportare! Prese il cellulare deciso a rifiutare la chiamata ma poi vide che era Rin.

-Pronto- fece.

-Stai dormendo?-

-Si!- rispose secco.

-Ti prego portami gli appunti di matematica! È urgente! Ho il test di re...-

TUU TUU TUU

Aveva riattaccato. Il cuore di Rin andò in pezzi e la poveretta si lasciò cadere a terra con un'aura negativa attorno.

“Che cattivo...”pensò Kagome.

Al suono della campanella Rin si trascinò su per le scale rassegnata e sostenuta da Kagome. Il test sarebbe andato male e considerando che era già il recupero non c'era più speranza.

-Coraggio Rin! Verranno tempi migliori!- tentò di rincuorarla Kagome.

Rin continuava ad essere triste.

-Anche perché peggio di così non può andare!- Fece poi.

L'umore di Rin non migliorava.

Le ragazze si sedettero ai propri posti. La professoressa diede inizio al test.

Quando Rin lesse le domande per poco non si trovò a soccombere ad una crisi di panico quando qualcuno bussò alla porta.

Era Sesshomaru.

A Rin si illuminarono gli occhi di una luce abbagliante.

-Scusi l'interruzione, dovevo comunicare un cosa alla signorina Ukage- Spiegò Sesshomaru alla docente.

-Prego-

-Gli appunti sono nella cartella! Prova a vedere nel “reparto astuccio e diario”!- Disse Sesshomaru con una voce calma che tuttavia nascondeva tutta la sua irritazione.

Rin controllò nel punto che le era stato indicato, ed effettivamente gli appunti erano proprio la.

La ragazza fece un sorriso nervoso (^^') e disse: -Grazie fratellone!-

-Ti aspetto alla fine del test nel cortile- Detto questo il demone salutò brevemente l'insegnante e si congedò. Era estremamente arrabbiato.

Rin sarebbe arrivata dopo almeno un'ora e mezza, quindi il ragazzo andò a vedere gli allenamenti in palestra. I ragazzi del Kung Fu si allenavano durante la lezione di educazione fisica, erano in quattro contro Bankotsu che con poco tempo li stese tutti senza fatica, poi guardò verso la porta e vide Sesshomaru. Lo salutò con la mano e lo raggiunse con una leggera corsetta.

-Sesshomaru! Qual buon vento?- Chiese.

-Ho portato una cosa a Rin. Vedo che stai andando bene con gli allenamenti-

-Si come no, mi piace vincere facile con queste schiappe! Sono finiti i bei tempi in cui mi confrontavo con te!- Disse Bankotsu.

Anche Sesshomaru aveva praticato il Kung Fu per molto tempo, ma dopo il liceo aveva deciso di smettere chissà per quale ragione. Bankotsu solitamente non era cordiale con nessuno, ma Sesshomaru meritava il suo rispetto perché era molto forte, anche se era sicuro di batterlo in qualsiasi momento, infondo non si allenava da più di due anni.

-Il Kung Fu non mi interessa più ormai- commentò Sesshomaru.

Bankotsu fece una risatina e poi disse: -Comunque qualche giorno fa avevo pensato di chiedere a Rin di uscire, ma prima volevo sapere che né pensi tu-

Sesshomaru lo fissò e disse: -Te l'ho detto, lei è come una sorella, quindi se disgraziatamente la farai soffrire dovrò staccarti la testa!-

Rin faceva la corte a Bankotsu da un bel po' ormai, ma lei era un brava ragazza, e Bankotsu non aveva affatto intenzioni serie, continuava a frequentare un consistente gruppo di ragazze e non aveva intenzione di cambiare vita. Rin gli piaceva, ma l'avrebbe voluta solo come tutte le altre. Sesshomaru aveva provveduto per tempo a fargli un discorsetto della serie: “se esci con lei deve esserci SOLO ED ESCLUSIVAMENTE LEI”, per questo il ragazzo l'aveva sempre lasciata in pace.

-Ah ah ah! Ok capito l'antifona! Forse più in la!- disse. Poi aggiunse: -Senti ma ti alleni ancora con la Katana?-

-No, ho smesso da tempo-

-Perchè non me la vendi? Era uno spettacolo quell'arma!-

-Tenseiga è un ricordo di famiglia, mi dispiace-

A quel punto arrivò Rin. La ragazza salutò Bankotsu con molta disinvoltura rispetto al solito, quando c'era Sesshomaru si sentiva forte e non si vergognava di nessuno.

I due coinquilini si guardarono. Dopo qualche secondo Rin disse in tono alquanto alterato: -Non hai ragione di essere arrabbiato con me! Potevi semplicemente dirmelo al telefono invece di riattaccarmi in faccia e venire fin qui!-

-Non ti ho riattaccato il telefono in faccia, è caduta la linea e poi ti si è spento il cellulare!- spiegò il demone.

Rin prese il suo telefono. Era vero, quella mattina era giù di batteria. La ragazza lo guardò sorridendo e disse: -Ok, se è così ti perdono!-

Sesshomaru stava per esplodere in una predica di quelle tipo “dove hai la testa?” quando il suo cellulare squillò di nuovo. Era suo padre.

-Pronto?- rispose.

-Sesshomaru sono Papà-

-Lo so, buongiorno! Dimmi- era un po' scocciato.

-Ascolta, mi sono messo d'accordo con il liceo Seryu di Tokyo, Inuyasha verrà a finire li l'ultimo anno e poi andrà all'università- Comunicò il padre.

Sesshomaru sbuffò, avrebbe dovuto accogliere suo fratello prima del previsto, fra poco più di un anno sarebbe arrivato e avrebbe cominciato l'ultimo anno. Almeno aveva tutto il tempo per trovargli una sistemazione.

-Ok, gli troverò un appartamento. Ma perché già me lo hai detto?-

-Perché non verrà bocciato qui in Italia, si trasferisce adesso e farà gli ultimi tre mesi di scuola in Giappone, dove probabilmente verrà promosso. Spero...-

Sesshomaru rimase in silenzio...gli crollò il mondo addosso...

-Sesshomaru?-

-...Dove andrà a vivere?- chiese preoccupato.

-Li con te naturalmente! Fino a prova contraria i soldi te li mando io no!-

-...Oh...-

 

 

 

 

 

 

ECCOCI ALLA FINE DEL PRIMO CAPITOLO, SPERO DI AVERVI INCURIOSITO ALMENO UN POCHINO ^^ ALLA PROSSIMA.

  
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