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Autore: Hermes    13/06/2011    0 recensioni
La furia che sento nella tua voce non può essere più potente della mia!
[...]
Gli Inferi saranno la dimora del tuo splendore, la musica delle tue arpe. La tua alcova un campo decaduto.
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Sangue sulle mie labbra, assaggio il piombo pesante…
Di chi è quel riflesso?
Odo centomila voci tutt’intorno.
Dodicimila frammenti di vita danzano assieme.
Vite passate e presenti che implodono in un essere vivente, è abbastanza per impazzire?
Puoi solo urlare a questo sovraccarico.
La pressione s’innalza.
Ciechi gli occhi, neri fiori sbocciano sulle tue iridi.
Il cuore si ferma, le gambe cedono.
Ci sono quasi…quasi!
Gratto la punta…devo continuare ancora. Ancora un po’!
Le false ali iniziano ad cedere, perdono forma.
Andrò ancora più in alto dove il respiro non è possibile.
Qualche metro ancora, per favore…per favore!
Le piume cadono, la gravità ti proibisce di continuare.
Non posso perdere!
La pelle sta già bruciando, trasuda sangue come un ruscello.
Perdi la vita, caro. Piangi le tue ultime lacrime, non tornerai più da me né rivedrai le foreste della Madre Terra che, ah!, amavi tanto ammirare.
Lo so. Non ne ho bisogno. Non lo farò.
Un’altra penna cade e inizi ad precipitare acquistando velocità come un proiettile.
Disperazione. Odio.
L’aria fischia, batte nelle tue orecchie come la nota più acuta di un flauto.
Vano è artigliare le nuvole, non ascenderai più ai Cieli Superiori.
Ad occhi chiusi continui ad cadere, non per paura della Terra sempre più vicina.
La caduta ora sembra così tranquilla, come un sogno.
Oh Signore…così crudele. Uccidi chi ti ama più della sua stessa vita.
Questo pensiero non puoi emetterlo, ma sai che qualcuno ascolta la tua mente. Ne sei certo.
Non posso ucciderti, angelo caduto. Tutto ciò che hai deciso è tua iniziativa: la tua scelta è stata di tradirmi.
I tuoi occhi furiosi si aprono di scatto.
“NON INCOLPARMI!” l’urlo è così possente che addirittura le stelle tremano “Biasima la tua sete di supremazia! Puoi solo nasconderti dietro il tuo velo di Bontà, Signore. L’amore esiste solo fra pari!”
LUCIFERO!
“La furia che sento nella tua voce non può essere più potente della mia!” la caduta sembra rallentarsi, una nuova forza fluisce nelle tue membra malridotte, hai deciso per ora e per sempre “Ero l’angelo della Luce, Dio. Mi sono sforzato di creare coscienza e bellezza in tuo nome. Eppure tu mi hai strappato dal terreno del tuo Giardino come una cattiva erba. Ora vedo che il tuo amore inganna!”
Un forte vento si innalza e sei di nuovo premuto giù come una meteora, distingui le onde dell’oceano luccicare al sole. Così bella è la vita che tu hai creato.
Gli Inferi saranno la dimora del tuo splendore, la musica delle tue arpe. La tua alcova un campo decaduto.
La voce di Dio prende la cadenza di una marcia funeraria, ferisce il tuo cuore.
L’Abisso prende vita per venirti incontro nella tua caduta; e per te egli sveglia le ombre. Redimi le tue parole, Lucifero.
“Tua è la scelta di perdermi, Signore. Mi hai dato la vita ma la Volontà e lo Spirito sono solo miei. Non rinnegherò quello in cui credo, perché solamente il potere della Conoscenza mi dà il diritto di essere tuo pari.”
Il vento si rafforza, ogni particola d’aria diventa tagliente come un’alabarda che passa attraverso il resto della tua carne martoriata.
La tua mano cerca i Cieli e viene sbattuta giù. Così ciechi i tuoi occhi…così freddo il tuo cuore!
Questa volta nessuna risposta risuona.
Il terreno è sotto alla tua schiena, all’impatto cede.
Rocce e ossa si spezzano con uno schiocco, come legno secco sotto la scure.

Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell’aurora?
Come mai sei stato steso a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo, sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell’assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
(Isaia 14, 12-13)

Così lo trovai nel fitto della foresta.
Nell’incavo scavato dalla sua malasorte.
Volto sfigurato ma ancora impressionante per la sua bellezza anche contorto nella sofferenza.
Ali svanite.
Pelle diaccia. Palpebre chiuse.
Tutt’intorno una pozza di sangue.
Posai una mano sul suo volto, cercando di non versar lacrime.

Perché conosco il peso che ha spezzato il tuo cuore, Custode della Luce.
Anche io possedevo ali.

Author's note:
For the english version please see this link.
Grazie a tutti.
Hermes

  
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