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Autore: JaseyRae    13/06/2011    3 recensioni
Una sfilza di pensieri e ricordi della tredicenne che ero un tempo, un mondo zuccheroso di cavalli bianchi e principessine. Ho scritto questa paginetta due anni fa, non è neanche meravigliosa ma ci tengo particolarmente, perchè rappresenta questa stupida ragazzina con la testa fra le nuvole che ancora vive un po' dentro di me.
E non posso chiedere nient’altro. Sono felice. Sono questi attimi di vita che vorrei durassero un’eternità.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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30 Maggio 2009

E’ venerdì mattina. Niente scuola. Oggi esame d’inglese per il corso aggiuntivo. Non sono nervosa, ma tanto so che gli ultimi cinque minuti prima dell’esame inizierò a tremare. Come al solito no? Il cielo è grigio, pioviggina, eppure ieri c’era un sole bellissimo. Non mi piacciono queste giornate schifose, non sono neanche le nove di mattina, già sono addormentata, con questo tempo poi…
Entro nella sala d’aspetto della sede d’esame e vedo la Gio e Dome.
E poi… Eccola la luce dei miei occhi.
Fili è seduto in fondo accanto a Domenico, mi guarda ma io abbasso lo sguardo timida, non so perché mi comporto così, non riesco a reggere quegli occhi che dolci mi guardano sciogliendomi il cuore. Gli lancio qualche occhiatina velocissima, quasi non lo vedo talmente sono veloce. Loro sono in fondo alla sala, Giorgia mi saluta dandomi un bacio sulla guancia, - Ciao Kikka! -.
Mi fa qualche domanda, cos’ho portato, se sono nervosa, ma io penso al mio Fili, lì in fondo alla sala, penso che non vedo l’ora di salutarlo e di saltargli in braccio, anche se non avrò mai il coraggio di farlo.
Finalmente ci avviciniamo, ci sono altre ragazze e ragazzi dell’altra scuola che ci vedono entrare.
Ecco che saluto Fili con un sorriso e un “ciao“, spero che lui riesca a capire quello che gli voglio trasmettere con quello sguardo, perché il suo mi da tanto.
Arrivano poi anche l’Ari e la Glenda e il gruppo è al completo. Tutti pronti per l’esame orale.
Sono agitati, tutti. Io invece no. Faccio finta di essere un po’ preoccupata anche io, devo sempre fare l’asociale al contrario di tutti? No! Non è il caso con i miei amici.
Fili si alza e si appoggia al muro di fianco a me, e mi guarda.
Cavolo quando fa quegli occhi non resisto, mi viene voglia di stritolarlo e urlargli che lo adoro o di dargli una sberla, almeno la smette con quello sguardo stra-super-tenero.
Non riesco a trattenermi, gli stampo un bacione sulla guancia, caspita è più forte di me, come fai davanti a un ragazzo che più che un ragazzo sembra un peluche che urla “ABBRACCIAMI!”?
Lui mi rimane vicino con il volto, aaah Fili questi attimi dovrebbero proprio durare per sempre.
 
Ecco che entra la segretaria bionda scassa-maroni e ci dice di FARE SILENZIO, come se non bastasse la spilungona della Farè che continua a fare “SHHHH”, la strozzerei quella. Lo dico pure.
- Sopprimetela vi prego -.
Dobbiamo sederci. Uffa ma è obbligatorio? Se ho voglia di stare in piedi?
Allora mi metto in braccio alla Gio mentre parla con Domenico e Fili armeggia con la sua carta d’identità mostrando fiero la foto di quando aveva sì e no otto anni.
E’ un amore. Lo è anche adesso. Ma è proprio un amore.
Domenico ride un casino e inizia a fare battute. Cazzo se vedessero la mia, Filippo mi lascerebbe in meno di due secondi e gli altri non mi rivolgerebbero più la parola fino alla morte. Lasciamo stare. Ero un mostro in quinta elementare. Come se non lo fossi anche adesso,
Quindi la tengo sigillata in borsa, a proposito di borsa, non so neanche perché la apro ma tiro fuori i fazzoletti di Titti.
Glenda si siede in braccio a Domenico, caspita vorrei avercelo io tutto ‘sto coraggio… Invece sto tornando la solita timida del cacchio. Ma forse è meglio così, prima ero fin troppo menefreghista e cogliona. Però a volte mi piacerebbe spiccicare qualche parolina, beh ogni tanto lo faccio… Ogni due anni.
Fili indica i miei fazzoletti: - Anche io li ho!!- quasi lo urla.
Domenico invece: - Cosa cosa?!- ah finalmente posso prendere spunto per un argomento per parlare…
- I fazzoletti di Titti!!- continua a urlare Fili. E tutti quelli dell’altra scuola lo guardano malissimo.
- Sono bellissimi! - dico io.
In realtà nessuno di loro sa che li ho messi in borsa apposta perché erano quelli belli e profumati sperando che qualcuno li notasse… Anche se ce n’era dentro solo uno.
- Sono profumati!- continua Fili.
- Me li passi?- chiede Domenico, e inizia a sniffarli. -Umhhh sono più buoni gli altri.-
- I Tenderly sono buoni…- sto per dire anche –quelli al burro di karitè- ma cazzo sembro una commessa di un negozio che sa tutto sui fazzoletti, che poi servono solo per asciugarsi il moccio… Mamma mia, povera me.
Ad un certo punto Glenda fa - Kikka ma guarda il tuo tipo che faccia che ha…-, allora lo guarda, e fa sempre quel faccino. Glenda ma che faccia ha? Ha una faccia stupenda.
- Ma nooo è un tenerone.- lo dico perché lo penso e lui mi sorride.
- Kikka mi si stanno addormentando le gambe, vai a sederti in braccio al tuo tipo.-  mi fa la Gio.
- Ma sì vai in braccio al tuo tipo…- continua la Gle.
Io non riesco a vedere che faccia fa “il mio tipo” ma piuttosto mi siedo sul tavolo imbarazzata.
Ammetto che mi piacerebbe un sacco spaparanzarmi sulle gambe di Fili, ma a lui farebbe piacere? Tutti mi direbbero “Che problemi ti fai? E’ il tuo ragazzo” ma dopotutto sono una mongola no? Che vuoi che faccia?
Lui mi prende la mano. Gli punzecchio le dita.
Poi entra ancora la segretaria scassamaroni per la decima volta, dopo il segretario vecchiaccio un po’ meno scassone, e ci dice di sederci sulle sedie. Quindi mi vado a sedere di fianco al Fili e vedo la sua faccia stravolta dal sonno. Dormiglione, il cuscino che gli ho regalato gli si addice proprio. Chissà che fine ha fatto… Sarà sul suo letto?
Lui mi prende di nuovo per mano, la usa come antistress, poi si appoggia e la usa da cuscino. In questi momenti vorrei solo urlargli che lo amo e stringerlo forte forte, ma cosa sono io? Una mongola. L’avrete capito ormai.
Ma mi va bene così.
Ho un Fili che mi ama, una Gle che sputazza le cicche ovunque, un Dome con il braccio ferito, un’Ari che ride, una Gio che continua a parlare…
E non posso chiedere nient’altro. Sono felice. Sono questi attimi di vita che vorrei durassero un’eternità.

Sono passati più di due anni da quel momento.
Fili… ah ero proprio cotta. Ma non sapevo ancora cosa voleva dire la parola “amore”, ora credo di saperlo. Anzi io ora amo davvero.
Quegli attimi sono stati i più spensierati della mia vita, per ora.
Il tempo passa in fretta, eppure sembra solo ieri.
Non sai mai cosa ti aspetta dietro l’angolo, ora Fili non lo sento più, direi che non mi sopporta neanche da quando l’ho lasciato, un mese dopo che ho scritto questa paginetta.
A tredici anni è così, la scuola è l’incubo peggiore e le cotte sono sogni d’amore, con principi e cavalli bianchi.
Non sento da tantissimo tutte le persone elencate nella storia, se le incontro per strada ci salutiamo a malapena. Solo oggi, 13 Giugno 2011, ho rivisto Gio dopo tanto tempo e abbiamo ricominciato a chiacchierare come quella volta, ricordando i tempi passati.
Quegli attimi te li ricordi per sempre, anche se sono cavolate.
Poi magari tutto sembra svanire come sabbia al vento, ma quelli rimangono lì fissi.
Non li cancelli e ti fanno sorridere, in qualsiasi modo.
   
 
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