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Autore: Valeriaep    14/06/2011    1 recensioni
Questa è una storia collocata dopo la settima stagione. House e Cuddy hanno avuto la loro storia d'amore, ed è anche finita, House è entrato con la sua auto nel salone di Cuddy e..
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Settima stagione
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 "A volte la follia sembra l'unica via per la felicità."



Erano passati lunghi quattro anni, molte cose erano cambiate, tante altre erano rimaste uguali. Erano quattro anni che non metteva piede nella sua vecchia casa, la polvere faceva da padrona, la puzza di chiuso regnava sui divani. Il letto era ancora rimasto come lo aveva lasciato. Quasi non riusciva a credere di aver vissuto per tanto tempo in quella casa così scura, così cupa, così triste, così in netto contrasto con il suo attuale umore.
Erano cambiate tante cose, troppe cose.
"Papà, credo che dovremmo risistemare un po' di cose qui dentro" esordì Cory.

Wilson lo stava aspettando all'areoporto, fu letteralmente sconvolto quando se lo vide arrivare.
Aveva tra le braccia un bambino, dalla carnagione leggermente scura, e con dei bellissimi occhi azzurri. Accanto a lui, c'era una bellissima donna, magra, giovane, sorridente.
"Diavolo Wilson, sei irriconoscibile.. sei invecchiato troppo! "
Esclamò House, a pochi metri dall'amico, che intanto alternava lo sguardo dal piccolo alla donna, dalla donna al piccolo.
"Ciao Wilson, io sono Adina" esordì la donna," e questo marmocchio è Cory, mio figlio, nostro figlio". Gli disse avvicinandosi ad House.
"No, amore sei stata scorretta. I patti erano altri, così me lo fai svenire"
Effettivamente Wilson sembrava imbambolato, non riusciva a dire una parola, era ancora abbastanza scioccato, dalle troppo notizie in soli pochi minuti.
Non si aspettava un House così sereno, non si aspettava un House in versione papà. Non si aspettava tutto ciò.
"Scusatemi, ma, questa situazione è assurda per me! Sono.. sono sconvolto.."
Wilson non vedeva House da 3 anni. L'ultimo incontro tra i due era avvenuto quando House era in prigione. Dopo l'entrata con la sua auto nel salotto di Cuddy, e dopo la denuncia di Cuddy, House decise di consegnarsi alla polizia. Doveva rimanere in carcere per tre anni. Ma per buona condotta, era riuscito ad avere uno sconto delle pene. E dopo un anno e mezzo era già fuori. House decise di trasferirsi a Buenos Aires, dove aveva cambiato vita, dove era diventato un uomo migliore, dove aveva conosciuto Adina, e dove ha provato a ricostruirsi una famiglia. Continuava la professione di medico, ma niente casi irrisolvibili, curava raffreddori, e malattie banali che in Argentina potevano provocare milioni di morti! Wilson era riuscito a rintracciarlo. Durante il loro incontro in prigione, gli aveva parlato di una donna, che lo faceva letteralmente impazzire, ma con la quale voleva andarci piano.
Wilson dopo anni di ricerche era riuscito a ritrovare House, invitandolo al suo matrimonio..

Appena mise la chiave nella serratura, si sentì invadere da quell'irrefrenabile voglia di scappare, ma la mano del suo bimbo stretta nella sua, e il calore che emanava Adina, anche a distanza, gli diedero la forza per andare avanti, per fare i conti con quel vecchio House, che ormai non gli apparteneva più.
Quella casa, non lo rispecchiava, quella casa gli fece riaffiorare miliardi di ricordi, tutti terribilmente negativi. Quella casa conosceva un House diverso, conosceva i segreti di un House, cinico, esibizionista e menefreghista.
Sfiorava con le mani i mobili, scostando centimetri di polvere, guardava quei muri, gli sembrava che stessero implorando di ricevere un po' di aria nuova. Ogni passo rimbombava in quella casa, così priva di sentimenti, così vuota.
Poi passò al pianoforte, rimase perplesso, era l'unica cosa in quella casa a non avere un centimetro di polvere, controllò i tasti, e anche quelli erano puliti. Iniziò con eleganza a intonare un motivetto.
Come faceva un pianoforte vecchio già di 20 anni, che per di più da ben 4 non veniva usato, a non essere neanche minimamente scordato?
Si voltò verso Wilson, che intanto giocherellava con Cory.
"Wilson, chi ha le chiavi di questo appartamento oltre te?"
Wilson rimase sbigottito da quella domanda, effettivamente non se l'aspettava
"Beh, nessuno, le aveva Cuddy, ma me le avrà restituite almeno 3 anni fa."
Cuddy, quel nome gli rimbombò nelle orecchie, nella mente, nel cuore. Sentì un brivido percorrergli la schiena, sentì le lacrime arrivare agli occhi, e pretendere di uscire fuori. Di scatto si voltò verso il pianoforte, accarezzandolo, d'improvviso si ricordò le serate trascorse a suonarlo, le serate da solo insieme all'alcool, le serate trascorse insieme a delle prostitute, le serate insieme a Cuddy, quando gli dedicava canzoni mentre lei dormiva, perchè si vergognava di farlo mentre era sveglia.
"Papà credo che dovremmo risistemare un po' di cose qui dentro", esordì Cory facendolo ritornare alla realtà. House si voltò verso il piccolo
"Si marmocchio, prevedo che questa sarà una lunga, intensa e.. faticosa settimana per tutti."




 
  
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