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Autore: manubibi    14/06/2011    7 recensioni
(Crossover Iron Man/AI - Intelligenza Artificiale) Cosa succederebbe se Tony Stark, in un giorno più sforturnato che fortunato, si imbattesse per caso in un robot? O meglio in un mecha costruito appositamente per sedurre? E se il suddetto mecha prendesse una cotta per lui? Una grossa, enorme scocciatura.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Joe, comunque, non se la passa poi così male. Ha avuto il tempo, durante il lungo tragitto verso il proprio centro di fabbricazione - e di prossima demolizione - di provare a sedurre qualche agente random, attaccando con tutte le sue magnifiche canzoni (compresa quella tamarra degli AC/DC) ed improvvisando qualcuno dei suoi balletti alla Gene Kelly, ovviamente col solo risultato di insinuare nei loro occhi un odio profondo e smisurato per lui. Ne rimane solo uno. Si volta verso di lui, subìto l'ennesimo rifiuto, fissando il visore montato sul casco e la tuta blu. Non si preoccupa minimamente di capire cosa ci sia sotto quella tenuta così ufficiale e minacciosa. Per lui, quello è solo un altro essere umano bisognoso di cure. Di sicuro non in senso medico.

- Ehi... Robot. Sloggia. Via - Comincia l'agente, agitando spaventato una mano. Joe, con aria inconsapevolmente predatoria, piega la testa e, come sempre, fa partire la solita instancabile canzone. I Only Have Eyes For You. Tutti gli agenti si passano una mano sul viso coperto, sospirando pesantemente, qualcuno di loro si chiede come abbia fatto Stark a tenersi quell'affare in casa per delle settimane!

- Vecchio rottame, vuoi farti amare? Bene, siediti lì e stai zitto - Intima il più grosso degli agenti, indicando imperiosamente una rientranza del furgone. Joe, ingannato dalla falsa promessa, sorride e, senza fiatare, si affretta a sedere, fissando un punto vuoto davanti a sé. Che, per sfortuna, corrisponde alla faccia del più inesperto, del novellino del gruppo, che per tutta risposta lo fissa di rimando, incerto se assumere un'aria indifferente o spaventata. 

Dopo circa un'ora, nella quale Joe è riuscito perfettamente a terrorizzare una dozzina di uomini grandi e grossi senza fare niente, in fin dei conti, lo trascinano giù dal furgone senza tanti complimenti, indicando una porta e spiegandogli che devono portarlo lì dentro. Chiaramente con poche parole grezze e ordini velatamente ingannevoli, e Joe obbedisce volentieri. In tutto questo, l'agente Coulson rimane in silenzio ad osservare, chiedendosi se dovrebbe dire a Joe cosa ne faranno di lui. Polpette metalliche, lamiere, frullatori, cose così. Si chiede se la cosa lo spaventerebbe, ma si risponde che le macchine non hanno sentimenti. Anche se quella macchina, in particolare, sembra davvero troppo eccentrica per essere solo un ammasso di meccanismi e circuiti. Entrando nello stabile, si accorge della totale ignoranza di Joe su quello che sta per succedere. In poche parole, lo porteranno alla fornace e ce lo getteranno dentro. E chi s'è visto s'è visto. 

Apre una porta pesante, con una scritta visibile che nessuno si cura di leggere ma della quale Joe si è accorto perfettamente. "Sala Demolizioni".

La guarda giusto pochi secondi, comprendendone il significato e tornando a fissare davanti a sé, incolore, ma sicuramente non entusiasta di quello che appena scoperto. Non vede nemmeno i nuovi personaggi che stanno incontrando gli agenti dello SHIELD, probabilmente per sbrigare qualche faccenda pseudo-burocratica. Vede Coulson firmare un foglio, e si sente accompagnare davanti ad una cabina dall'aria sinistra e fredda.

Poco dopo, proprio mentre la porta rovente si sta per aprire, pronta ad inghiottirlo... Un vuoto d'aria. Ed un boato.

CRASH!

Qualcuno urla, qualcun altro si ripara. Nel polverone sollevato dalla distruzione di una parete portante - con conseguenti tremolii della struttura intera - appare pian piano una luce pulsante.

- Reattore! - Esala Joe, sorridendo con espressione incredula. Il che, da lui, risulta apparire parecchio inquietante, ma comunque nessuno ci fa caso. Mentre i fumi si disperdono appare una figura umanoide, che levita a pochi centimetri da terra, come un angelo di ferro.

Iron Man.

Coulson ed i colleghi rimangono qualche secondo a bocca aperta, cercando di collegare il fatto appena accaduto col Tony Stark tanto d'accordo con loro che hanno visto giusto un paio d'ore prima.

- Reattore è qui! - Esclama di nuovo Joe, unendo le mani ed esibendosi nel sorriso più intenso della sua breve nuova vita.

Tony, ignorando l'ultima battuta, atterra alzando la maschera ed avanzando a passi pesanti verso il gruppo di persone, verso quella bizzarra quasi-esecuzione.

- Il robot è ormai di mia proprietà. Ho impiegato tempo e mezzi personali per renderlo quello che è ora, ho investito denaro.

Coulson, impressionato dal fatto che Tony sia corso a salvare Joe per motivi finanziari, si dondola sui piedi, a disagio. 

- Stark, ha firmato un --

- Non mi interessa, ci ho ripensato e sono certo non vorrà che questa bella fabbrica salti in aria proprio oggi - Minaccia neanche tanto velatamente. L'agente spalanca gli occhi ed assume un'espressione stupefatta.

- Davvero farebbe distruggere un intero edificio... Per questo robot? - Chiede, sbattendo le palpebre per lo stupore.

Tony, colpito dall'assurdità delle proprie affermazioni, zittisce per qualche secondo.

- Eeeesatto - Risponde, ostentando di nuovo sicurezza. Ma che sta facendo?

In tutto questo, gli squittii di "Anthony! Anthony e Reattore sono venuti a salvarmi" raggiungono ormai un volume considerevole, costringendo tutti - Tony compreso - a voltarsi ed intimare a Joe di zittirsi. Il mecha, chiaramente, obbedisce, continuando però a gioire con se stesso, fremendo di felicità. 

- Stark, non vorrà davvero riprendersi questo affare... - Chiede implicitamente Coulson, alzando un sopracciglio.

- Senta, me lo faccia portare via e andrà tutto bene - Replica freddamente, guardando Joe. - Forza, vieni.

L'inaspettata gentilezza nella voce di Tony convince Joe che è tutto vero, ma stranamente il mecha non proferisce parola, avvicinandosi lentamente. Tony, con un'occhiata furba a Coulson ed un gesto ampio diretto a tutti gli astanti, afferra Joe per la vita, facendolo aggrappare a sé, abbassando il visore e saltando fuori dalla voragine appena creata, prendendo il volo e sparendo negli ultimi sbuffi di polvere.

 

Data l'epicità del salvataggio, Joe impiega mesi prima di smettere di squittire appena vede Tony passare per casa, ma alla fine impara a starsene zitto quando serve. Tony gli ha imposto una serie di regole da osservare per mantenere una serena convivenza, come ad esempio non suonargli le sue canzoni - ma, per dispetto, gli ha concesso di suonarle a Pepper, e che ridere quando lo fa! - o, specialmente, non seguirlo quando esce di casa. Joe, compiutamente, accetta queste regole e, chi l'avrebbe mai detto?, col tempo si fa anche apprezzare. Quando Tony ha dovuto spiegare a Pepper perché l'avesse salvato, le ha fatto capire in maniera indiretta che Joe un po' gli mancava. I suoi sorrisi inquietanti, i balletti... Il pollo arrosto.

Ma, in fondo in fondo, gli mancava lui, anche se gli riempiva le giornate di seccature, nervosismo, inquietudine e pensieri non necessari.

Però Joe, di qualcosa, comunque gliele riempie.

 

 

NdA: Ed ecco il finale più schifoso di tutte le mie fic D: Non è venuto come lo volevo, ma immagino che lo scazzo mi abbia costretta a scriverlo da cani ç_ç 

Comunque spero sia stata divertente e che sia riuscita a farvi amare Joe quanto lo amiamo io e Fra ♥♥♥

E, ovviamente, che vi sia piaciuta! Ora, qualcuno vorrebbe uno spin-off Joe/Reattore... Vedremo. GHGHGHGH

   
 
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