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Autore: Envy99    14/06/2011    7 recensioni
-Perchè mi hai salvato?
-Non è il momento Envy!
-Non avresti dovuto salvarmi a rigor di logica!
-Smettila!
-Non avresti dovuto metterti nei casini per me!
-Aaah piantala!
-Non avresti dovuto baciarmi!
-ENVY!
Torno dopo 3 anni con un'altra storia!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Envy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aaah...esami che arrivano..tesina da finire....studio studio studio. Che noia accidenti! XD
Godetevi l'ultimo capitolo, ci risentiamo alla fine.


Ed eccoci qui.
Suo fratello è partito da solo un giorno e siamo già con le mani in mano.
Apparte l'esserci addormentati entrambi sul letto, non c'è piu stato nessun contatto tra noi, forse per la preoccupazione.
C'è un pensiero che mi tormenta. Quel pensiero!
Perchè? Perchè salvarmi?
Dentro lo stomaco di Gluttony, quando gli dissi di aver ucciso quel ragazzino a Ishbar, lessi distintamente il disgusto nei suoi occhi.
Al laboratorio numero cinque gli ho procurato ben più di una costola rotta, e Huges? Era un amico per lui, no?
Allora perchè mi ha salvato? Perchè non mi ha semplicemente consegnato all'esercito? Quello che ha fatto è un po' più di "impedire a Mustang di uccidermi in maniera troppo brutale e senza processo"!
Dopo pranzo è steso sul letto mentre fissa pensieroso il soffitto. Apparte qualche piccolo acciacco, ho recuperato completamente i movimenti. Le trasformazioni non sono ancora perfette, ma facendone più spesso migliorano, e coprendo braccia e gambe, dove la pelle è incompleta, non si nota nulla.
Potrei scappare. Allora perchè non lo faccio?
Dalla sedia dov'ero seduto, mi dirigo spedito verso di lui. Non fa nemmeno in tempo a chiedermi perchè lo stia fissando, che le mie mani vanno a bloccare i suoi polsi, mentre il tessuto leggero del lenzuolo si increspa sotto il loro peso.
-Hey! Che vuoi? Non è il momento!-
-Perchè? Adesso me lo spieghi, o non ti darò pace, piccoletto! Perchè mi hai salvato?-
Il suo viso si colora impercettibilmente di rosso, ma lo noto comunque.
-Non è il momento Envy! Siamo già abbastanza nei casini!-
-Appunto! Perchè farsi mettere nei casini per me? Non dovresti odiarmi?-
-Smettila!-
-Non avresti dovuto salvarmi, a rigor di logica!-
-Aaah, basta Envy!-
-Non avresti dovuto farti carico dei miei problemi...-
-Piantala cazzo!-
-Non avresti dovuto baciarmi!-
-ENVY!-
Mi urla contro dopo un frenetico botta e risposta durante il quale i nostri visi si sono fatti più vicini.
-Non me lo chiedere! Non me lo chiedere più o giuro che ti spacco quella faccia da idiota che ti ritrovi!-
-Perchè? Diavolo, non dirmi che non lo sai!-
-Envy lasciami andare! Dovresti solo essermi grato!-
-Ti sarei molto più grato se mi rispondessi! Che c'è, se innamorato di me piccoletto?-
Mi dà una spinta, togliendomi da sopra di lui e mettendosi a sedere.
-Non me lo chiedere Envy! Va bene così! Nient'altro!-
Sospiro fissando il pavimento, che frustrazione questo piccoletto.
Gli poso una mano sulla testa sospirando ancora, sembra un gesto troppo affettuoso da parte mia. Arrossisce.
-Ok, ok... tanto anche se stai zitto si riesce a capire tutto!- lo provoco.
-Tu non hai capito un bel niente!-
-Mh, sarà, ma anche tuo fratello ha sentito qualcosa di strano nell'aria.-
Distoglie velocemente lo sguardo dal mio, così ne approfitto per scendere con la mano verso la nuca, afferrare la treccia e tirarlo verso di me.
Lascio qualche piccolo bacio sulle sue labbra dischiuse, ma quando uno dei tanti diventa più profondo si scosta da me.
-O...ora basta, dobbiamo pensare ad un piano.-
Cerca di far cadere i ciuffi biondi sulle guance, per coprire il rossore, invano.
-Non mi andava di dirlo davanti ad Al, ma per come sono andate le cose, so che scapperai e che non riuscirò a fermarti.-
Sorrido compiaciuto -allora la cosa è semplice, piccoletto!-
So che ormai questa "villeggiatura" è giunta al termine e, tutto sommato, è finità bene, pur dovendo ancora finire realmente.
Mi alzo dal letto, tolgo la maglietta blu scuro che mi è stata prestata, lasciandola scivolare delicatamente sulla schiena, per poi vederla cadere sulle lenzuola di fianco a lui.
-C...che fai?-mi domanda sbigottito e visibilmente imbarazzato.
-E' finita piccoletto. Dobbiamo farci belli: bagno, profumo, capelli e vestiti puliti per presentarci da Mustang e tirare su un bel teatrino!-
Mi interrompo mentre mi dirigo verso il bagno e sento il suo sguardo su di me.
-Anche se credo tu non stessi pensando a questo, eh?- detto questo mi chiudo la porta alle spalle.

Sbuffa infastidito e sento che traffica con i vestiti, cercando di farli stare nella valigia senza piegarli. Dopo poco tempo esco dal bagno in boxer e sento il suo sguardo su di me.
C'è qualcosa di strano nell'aria. La tranquillità che ho vissuto in questo breve periodo, non so se mi tornerà mai più. Ad essere sincero sono un po' malinconico nel sapere che tutto sta per finire, nel sapere che dovrò tornare a fuggire e nascondermi.
Dopo essermi messo un paio di pantaloni, lo vedo dirigersi verso di me.
Adesso cos'ha?
Con quello sguardo da cane bastonato, non ha il coraggio di guardarmi negli occhi, così fissa il pavimento pensando a come ordinare i suoi pensieri in una frase sensata. I capelli scendono sulle guance comprendo parzialmente il rossore.
-Envy ascolta...- comincia incerto.
-Che c'è piccoletto?-
-Tu...tu cos'avevi in mente di fare? Come pensavi di scappare dai militari?-
Mi aspettavo una qualsiasi altra domanda, ma rispondo comunque.
-Beh...se mi riporti con l'altro aspetto da loro dentro il barattolo, non mi ci vorrà molto per trasformarmi e scappare al momento opportuno. Perchè? Che pensavi volessi fare?- non cpisco proprio il perchè della sua aria triste.
-E...e se ti catturassero?-
Avevo ovviamente già contemplato questa ipotesi, ma l'effetto sorpresa gioca il ruolo principale. Vedendomi quasi morto in un barattolo, nessuno si aspetterà che io scappi ritrasformandomi.
-Sta tranquillo, non succederà! Non sono così stupido da farmi beccare due volte di seguito. Ma si può sapere che hai?- chiedo infilandomi una maglietta.
-Niente...- si allontana bruscamente senza guardarmi.
-Niente, eh? Avanti, se non ricordo male, non mi hai ancora detto perchè mi hai salvato!-
Sento che si sta irritando, mi aveva espressamente ordinato di non domandarglielo più.
-Ti ho detto che non lo so! Non chiedermelo un'altra volta, Envy!- la confusione dentro di lui si percepisce nel suo sguardo.
Devo essere franco con me stesso. Sono davanti ad un ragazzino incerto che non sa cosa prova per me, almeno tanto quanto io non so cosa provo per lui. Il fatto è che la figura più assurda la faccio io. Ho solo l'aspetto di un ragazzo, ma ho molta più esperienza sulle spalle, e molti più anni di vita. Il suo essere tanto confuso è giustificabile solo perchè ha realmente diciotto anni.
Gli batto una mano sulla spalla -Ho capito...- sospiro lasciandomi poi sfuggire una risata.
-E adesso che hai da ridere?- cambia espressione tutto a un tratto e mi guarda arrabbiato.
-Niente piccoletto!- esclamo ridendo ancora.
-Non chiamarmi piccoletto! Sei odioso! Forse dovevo davvero lasciarti là! Questa risatina così irritante poi!-
-Davvero?- domando avvicinandomi al suo viso -Davvero pensi questo?-
Smorzo una possibile risposta sul nascere unendo le nostre labbra. Risponde al mio bacio e mi stringe a se. Sento che anche a lui dispiace che tutto questo stia per terminare, ma forse non per sempre.
Si sposta sul mio collo stringendomi una spalla con la mano buona. Morde la mia pelle, ma non ha ancora il coraggio di incontrare il mio sguardo in momenti come questi. Annusa il mio profumo, più forte dopo la doccia, e poggia la fronte nell'incavo della clavicola.
Alzo il suo viso e faccio scorrere la mie labbra con un tocco leggero, dagli zigomi alla sua bocca. Non ci accorgiamo di quanto tempo passa, ma sento il suo cuore accelerare i battiti, come un orologio che cerca di governare il tempo a suo piacimento, scandendo i secondi sempre più rapidamente.
Non ci resta ormai molto. Lo allontano leggermente da me, guardandolo negli occhi con un sorriso malizioso.
Mi accorgo che è la prima volta che un nostro contatto non è frutto di una litigata. Mi avvicino a lui ancora di più, costringendolo ad inarcare la schiena e a sedersi sul letto. Poggiando le mani ai lati dei suoi fianchi, lo bacio nuovamente. Il mio profumo inizia a dargli alla testa, e lui inizia a lasciarsi andare.
Passa le mani tra i miei capelli mentre gli bacio il collo e passo una mano sulla sua schiena.
-E...Envy...- sussurra flebilmente passando le mani sul mio viso.
-mh..- sussurro guardandolo negli occhi.
-Senti tu...- si blocca guardando verso il basso -tu provi qualcosa per m...-
Non gli lascio finire la frase, mordendogli appena il labbro inferiore -...non me lo chiedere, piccoletto.-
-Ma io...- cerca di continuare.
-Vuoi sentirmi chiedere ancora perchè mi hai salvato?- domando con uno sguardo d'intesa, sedendomi di fianco a lui sul letto.
-N...no- risponde senza guardarmi.
-E sai perchè?-
Mi fissa aspettando che glielo dica.
-Perchè so benissimo quale sarebbe la risposta. E tu sai benissimo cosa ti avrei risposto io!- secco, niente mezzi termini.
Un ultimo bacio per poi prepararci a lasciare l'albergo.




The show must go on!
Dobbiamo essere convincenti nella nostra piccola recita, tutti e due.




Con la trasformazione non è stato difficile arrivare alla stazione senza dare nell'occhio. Per sicurezza anche il piccoletto ha adottato un travestimento, tingendosi i capelli con l'alchimia. Sembra un altra persona, diversi i capelli, diversi i vestiti, diverso anche il modo di muoversi, chissà quante volte ha fatto cose del genere. Infondo qualcosa in comune lo abbiamo!
Per precauzione non parliamo molto durante il viaggio in treno e, arrivati alla stazione, ci allontaniamo subito.
Per la strada la vista di alcuni militari lo rende un po' teso, ma riusciamo ugualmente a raggiungere un luogo appartato, un vecchio magazzino abbandonato.
Trasmutando il vetro e gli infissi di una finestra, ottiene un barattolo molto simile a quello in cui mi avevano rinchiuso la prima volta. Lo guardo infastidito con fare sospetto.
-Mmh..- mugugno.
-C...che c'è adesso?- domanda aprendo il coperchio -su, salta dentro!-
La fa facile lui! -Aah! Sai quanto io odi quell'aspetto! Non è così facile!-
-Quanto la fai lunga! Non durerà mica così tanto!- mi ammonisce.
Sospiro e appoggio le mani sulla bocca del barattolo, pronto ad aggrapparmici quando non arriverò più a toccare terra.
Ci guardiamo negli occhi un attimo, così ne approfitto per avvicinarmi di più e rubargli un ultimo bacio prima di trasformarmi.
-Envy!- mi rimprovera fissandomi un po' perplesso.
Ora so che riderà per quella vocina così irritante.
-Avanti piccoletto! Entra nella parte!-
-Io devo fare me stesso...e anche tu!- esclama iniziando a camminare verso il quartier generale.
Arriviamo dopo circa venti minuti notando che hanno deciso di fare le cose in grande.
Ci saranno un centinaio di militari radunati nel cortile centrale, almeno questo è quello che vedo da sotto il panno che copre il barattolo.

-Acciaio-
-Colonnello-
Saluto sterile tra i due. Il bastardo sembra piuttosto arrabbiato, quanto vorrei spaccargli la faccia!
Senza che gli venisse ordinato il piccoletto consegna il barattolo nelle sue mani, che intravedo dal fondo.
-Ci hai messo un bel po', eh Acciaio?-
-C'è stato qualche contrattempo!-
Sento che è irritato e piuttosto teso, anche perchè non gli ho più detto come ho in mente di scappare.
Ad un certo punto il panno viene rimosso violentemente e sento lo sguardo fastidioso di quel colonnello inutile su di me. Mi impegno per sembrare debilitato e di far fatica a muovermi.
-Che ha?- si appresta a chiedere, visibilmente contento di ciò che vede.
-Non gli ho dato da mangiare- che bugiardo! Mi ha anche fatto da brava infermierina.
Mustang sembra quasi fiero nel sentirgli pronunciare quella frase, poi passa a me.
-Allora, Envy!- Mi fissa, così faccio finta di fare molta fatica per girarmi e guardarlo.
-Mustang!- esclamo con voce flebile.
-Io ti rovino- sussurra in modo che solo io possa sentirlo ma, ovviamente, anche il piccoletto è abbastanza vicino.
Il suo viso è contrariato, ma si ricorda prontamente di restare impassibile, sia per non far insospettire Mustang, sia per non dimostrarmi di tenere troppo a me.
Ora basta! Questa non me la doveva fare. "Ti rovino" a chi?
Mi alzo tranquillamente fissandolo per un attimo poi, con una velocità fulminea, mi trasformo rompendo il barattolo.
Vedo i suoi occhi increduli mentre, per non cadere, uso il suo corpo come contrappeso per spingermi lontano e non faccio complimenti, colpendogli il naso con un tallone.
Cade a terra, mentre io atterro velocemente pochi metri dietro il piccoletto, che si gira di scatto urlandomi qualcosa fingendo sconcerto.
I militari iniziano a sparare, ma ingrandendo una mano a dismisura alzo un polverone che mi permette di dileguarmi.
Potendo arrivare a dimensioni minuscole, non ci vuole molto per sfruttare la confusione e scappare.

Passa qualche ora e riprendo il mio aspetto al sicuro, sul tetto di un edificio.
Sorrido divertito vedendo i militari affannarsi per le vie della città cercandomi. Noto anche il piccoletto e suo fratello fingere abilmente di essere totalmente inconsapevoli. Se solo l'esercito sapesse cos'ha complottato, lo rinchiuderebbe a vita.
Potrei anche farmelo scappare con qualcuno e far si che ciò accada per quanto ne sa. Allora, perchè si fida di me?

Forse la risposta la so troppo bene anche io.



-----
[Ed]


Le ricerche si sono fermate circa una settimana fa. Ormai è passato quasi un mese da quel giorno. Non ho più visto Envy da allora.
Provo una strana sensazione.
Mustang me ne ha fatte passare di cotte e di crude, ma non ha la più pallida idea di cosa ci sia stato sotto. Credo cercherebbe di far fuori anche me se lo sapesse.
La vita continua normalmente e l'esercito continua gli sforzi per arrivare alla fine della guerra. Mi sento colpevole. Se Envy fosse tornato dal Padre e ora lo stesse aiutando, avrei seriamente compromesso l'esercito e lo Stato stesso, sarei da rinchiudere per questo.
Immerso nei miei pensieri cammino per le strade illuminate dai lampioni, tornando verso il quartier generale.
Non c'è un'anima, ma almeno il tempo è sereno.
Rientro nella mia stanza senza incontrare nessuno per i corridoi, anche se ormai il colonnello ha fin troppe cose a cui pensare per badare alla sua sete di vendetta, trascinandomi in ricerche inutili.
Cerco nel buio l'interruttore ma con mia sorpresa, quando lo trovo, scopro che non funziona.
-Ma che diavolo...?-
Non riesco a finire la frase che mi sento spingere addosso alla porta, stretto tra essa e qualcuno molto familiare.
Un profumo intenso che inebria i miei sensi, mani ferme e sorprendentemente lisce che bloccano le mie braccia, una sale a carezzarmi il volto.
Sento dei baci sul mio collo accompagnati da un leggero morso sulla spalla.
-Envy...-


-Ciao, piccoletto!-










Ssssi....finisce così! Sono cattiva? XD
No dai, cosa vi aspettavate? E' più dinamica così la storia! Che senso aveva un "e vissero felici e contenti tradendo allegramente l'esercito"??...tanto è tra le righe!
Questo capitolo doveva comprendere anche un mio disegno dei due protagonisti, ma non ho proprio avuto tempo! Volevo postarlo anche su Deviantart....solo che era a metà!
Ringrazio tutti quelli che hanno letto, e le solite tre anime buone che hanno commentato! Spero vi sia piaciuta anche la fine e che ora possiate dare un giudizio più ampio avendo sotto mano tutta la storia! Un bacio a tutti! Alla prossima!
  
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