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Autore: Il circolo di Aro    15/06/2011    12 recensioni
Bella stava andando in iperventilazione per il panico. Alice sapeva che, se le avesse raccontato la visione nella sua interezza, Bella non avrebbe retto il colpo e suo fratello sarebbe morto per mano dei Volturi. Non poteva svelarle la verità. Non tutta, almeno. Omettere qualche dettaglio, in fondo, non era come mentire, giusto?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Alice Cullen, Aro, Edward Cullen, Gianna, Jane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Ribadisco l’ovvio: questa Flash è ambientata durante New Moon. Siamo in un momento di stasi, immediatamente successivo al tentativo fallito di Edward di mordere Gianna e immediatamente precedente alla decisione del suddetto di esporsi alla luce del sole di mezzogiorno.




Gusto per l’orrido






Per l’ennesima volta, Gianna si costrinse a distogliere lo sguardo dall’aspirante suicida. Se ne stava raggomitolato sul divano, perfettamente immobile come un gatto impagliato, e contemplava il vuoto.
La segretaria sbuffò e afferrò una penna a caso. Così, tanto per fare qualcosa.
Però… quegli occhi sbarrati, le occhiaie violacee, la pelle livida e tumefatta, l’immobilità innaturale… era la prima volta che, guardando un vampiro in simili condizioni, Gianna pensava a un cadavere in decomposizione.
Perdiana! Lo stava fissando di nuovo.
Era una sorta di gusto per l’orrido ad attrarla in quel modo? Non che fosse brutto, eh? Però…
“Maledizione, Gianna! Vuoi smetterla, per favore?”.
Sbuffò una seconda volta e cominciò a scarabocchiare furiosamente su un vecchio post-it usato.
Però… sembrava morto dentro, ecco. Un involucro perfetto e immacolato che conteneva un’anima in disfacimento. Le pareva quasi di sentire la puzza dolciastra e pungente della carne putrescente, tanto era forte quella sensazione.
Okay, adesso stava davvero esagerando! Afton aveva una cattiva influenza su di lei.
Immaginò di avere dei paraocchi e si concentrò sulle linee scure che, sempre più nette e precise, spiccavano sul giallo del piccolo foglietto spiegazzato. Quei cerchietti aggrovigliati, che nel frattempo avevano preso le sembianze di cuoricini neri e un po’ sformi, erano cosa ben più interessante di un vampiro emo-depresso. Doveva convincersene e impedire al suo cervello di galoppare a briglia sciolta, se davvero voleva rimanere viva. Non aveva già rischiato abbastanza per quel giorno?
«Mi spiace di averti coinvolto. Ho sbagliato».
Gianna sobbalzò per la sorpresa. La penna sfuggì alla sua presa, rimbalzò sul piano lucido della scrivania, disegnò un arco perfetto e cadde dritta dritta nelle mani di...
«Potrai mai perdonarmi?».
…Edward, materializzatosi vampirescamente in ginocchio accanto a lei.
I loro occhi si trovavano alla stessa altezza. Lui le stava porgendo la penna e la fissava con la solita espressione tormentata. L’unica del suo repertorio, a quanto pareva.
«Ehm… grazie», sbiascicò imbarazzata la ragazza nel riappropriarsi della biro.
Come nel più insulso dei romanzi rosa, non appena le loro dita si furono sfiorate, la mano di Gianna venne attraversata da un fremito.
Si diede mentalmente dell’idiota.
Che diavolo le stava succedendo? Solo un’ora prima quel vampiro l’aveva quasi morsa - “e tu hai quasi cercato di impedirglielo, dico bene?” - e adesso tremava come una scolaretta in calore al minimo contatto. Idiota!
Stava pensando a una risposta sensata da dare al vampiro - del tipo “non hai nulla di cui farti perdonare”, “Aro ci ha risparmiati entrambi: cosa vuoi di più dalla vita? Un Lucano?”, “niente sangue niente danno” -, giusto per mantenere una parvenza di dignità, quando venne scossa da un secondo fremito.
“Allora sei proprio scema!”.
Lo sguardo del suddetto aveva lasciato il suo viso, le era scivolato addosso come una carezza leggera e si era soffermato sull’avambraccio.
«Ti ho fatto male», constatò gelido. Serrò la mascella e deglutì a fatica.
«È solo un livido», minimizzò Gianna, coprendo la macchia violacea con la mano. Prima pensava ai cadaveri e adesso si preoccupava di non ferire i sentimenti del vampiro.
“Donna, coerenza è il tuo secondo nome!”.
«Ci sono abituata, davvero», aggiunse.
Probabilmente le sue parole non ebbero l’effetto sperato, perché Edward sgranò gli occhi, neanche avesse appena assistito a un omicidio.
«Loro… loro ti picchiano?».
Gianna inarcò un sopraciglio.
«Picchiare? Chi? Ah, uhm, tu intendi… no! No, no!», scoppiò a ridere, «No! Ma vedi… le pacche scherzose di Felix… be’, una volta mi hanno fatto attraversare in volo tutta la stanza», ridacchiò ancora, ripensando a quell’aneddoto, «Invece, l’altro giorno…», ma si bloccò immediatamente quando si accorse dell’espressione inorridita di Edward. «Ovviamente Demetri mi ha acchiappata prima che mi spiaccicassi contro una parete. Sta' tranquillo!».
Sembrava che qualsiasi cosa dicesse servisse soltanto a innervosirlo di più.
“Eccheppalle!”.
Il vampiro serrò nuovamente la mascella e digrignò i denti. I muscoli del viso erano così contratti da renderne i lineamenti più spigolosi e meno eleganti. Perciò fu quasi istintivo per Gianna allungare la mano e accarezzare la fronte di Edward. La liberò da alcune ciocche scomposte e tentò di appianare la profonda ruga che la attraversava.
«Non è successo niente, calmati».
Sotto il suo tocco, il ragazzo parve rilassarsi un poco: aveva chiuso gli occhi e il suo respiro si era fatto più regolare.
«Bravo, così».
E infine, vai a capire perché, lo baciò.
Niente di passionale e travolgente, come invece si vedeva nelle commedie romantiche o si leggeva nei romanzi harmony di serie z. Nessuna rivelazione mistica o campana in festa.
Soltanto un bacio.
Gianna si era chinata in avanti e le sue labbra si erano posate su quelle di Edward.
Tutto qui.
«Hai appena baciato un cadavere in decomposizione», soffiò lui sulla sua bocca, «Te ne sei resa conto, vero?».
“'Come rovinare il momento perfetto: paragrafo uno', di Edward Cullen”.
Tuttavia Gianna sorrise.
«Mai sentito parlare di gusto per l’orrido?».
E lasciandolo lì, inginocchiato e perplesso, tornò a torturare il post-it con i suoi inutili scarabocchi.




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Note di vannagio:
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest e rispondo alla sfida di Ulissae, con pairing Edward/Gianna, genere Fluff e prompt "post-it".
La mia prima esperienza consapevole nel mondo del Fluff. Spero di non aver preso una cantonata. In ogni caso posso dire di aver tentato.
L'Afton che ha una cattiva influenza su Gianna appartiene a Dragana. No, non alla Meyer. A Dragana. Sì, signore XD.
Bene, adesso lascio a voi la parola.
A presto, vannagio.






Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 ».

   
 
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