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Autore: Rota    15/06/2011    2 recensioni
Una volta hai avuto paura delle urla, Giovanni il Piagnucolone. E dei denti bianchi di fiera, e degli occhi rossi che portano distruzione. Una volta ti hanno rinchiuso in una gabbia di cani feroci e tu, prima di riuscire a chiudere gli occhi, hai pianto a lungo, tirandoti i capelli per la disperazione.
[HeineGiovanni lieve - Giovanni centric]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Giovanni Rammsteiner, Heine Rammsteiner
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Dogs - who do you love?'
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*Autore: Rota
*Titolo: Rambling
*Fandom: Dogs - Pallottole e sangue
*Personaggi: Giovanni Rammsteiner, Heine Rammstainer [Citato]
*Generi: Nonsense, Introspettivo, Non per stomaci delicati
*Avvertimenti: Missing Moment, Flash fic, lievissimo/lievissimo davvero shonen ai
*Conteggio parole: 470
*Note: Il titolo vorrebbe significare "Incoerente", giusto per (L)
Altra HeineGiovanni, non vogliatemene. Questa è un piccolo regalo per una personcina che ieri compiva gli anni e che quando le ho parlato della mia nuova passione non è scappata a gambe levate XD e già questo è una bella cosa ùwù''
E' legata alla precedente semplicemente per il fatto che vorrei riuscire a descrivere ogni "contatto" tra Heine e Giovanni all'interno del manga. Questo non è un contatto vero e proprio, ma si nota come Giovanni frema per vedere il suo AMATISSIMO Heine.
E boh, vi auguro una buona lettura (L)




Rambling



Una volta hai avuto paura delle urla, Giovanni il Piagnucolone. E dei denti bianchi di fiera, e degli occhi rossi che portano distruzione. Una volta  ti hanno rinchiuso in una gabbia di cani feroci e tu, prima di riuscire a chiudere gli occhi, hai pianto a lungo, tirandoti i capelli per la disperazione.
I ricordi di cadaveri maciullati ti perseguitano come ombre - è per quello che ora ridi in quella maniera tanto sguaiata ogni volta che uccidi un uomo? Perché ti fa pena come facevi pena a te stesso, all'epoca, racchiuso come lo sguardo dietro a mani intrecciate in una preghiera silenziosa e accorata.
Ma, ogni tanto, il dubbio che tu voglia nascondere espressioni di disgusto e una sanità mentale che proprio non ti è congeniale dietro gli occhiali da mosca prende la testa di tutte quelle maschere, che assistono in silenzio un'altra delle tue passeggiate verso l'Inferno. Sanno che non sei il preferito, seppur diverso; sanno che non potranno mai guardarti con gli stessi occhi con cui tu li guardi, seppur il bianco del tuo essere cane non è indice di alcuna purezza.
Gli occhi di quella donna non sono altro che questo, l'ultima delle conche dove il Signore getta con malogarbo le nere anime traditrici, e le sue parole sono lingue di fuoco che lambiscono i peccatori con meticolosa cura paziente.
Un solo Demone è riuscito a scappare dalla gabbia - te lo ricordi, è un pensiero costante che brucia nel petto peggio che l'umiliazione di non essere altro che feccia infima.
Lo vuoi vedere, vuoi annusare il profumo di Mondo che ha addosso. Vuoi vedere le sfumature che i suoi occhi hanno assunto, perché non solo l'odore ma persino il colore della libertà ti è precluso da ogni pensiero, tu che vivi con un collare stretto al collo pesante come un macigno.
Per poi strappargli via ogni cosa, assieme alla pelle, assieme alla carne e fino alle ossa, perché di seguito, nel fumo rosso del suo sangue, torni da te uguale a quello che era prima, nella puzza di polvere e rancido che ti è ancora addosso.
-Vado ancora una volta a incontrare lui...(1)-
Il tuo odio è feroce, ma hai imparato semplicemente a racchiuderlo dentro lo stomaco e usarlo per premere il grilletto di qualche pistola - non è poi così difficile.
Il tuo odio verso Heine non è limitatamente finito. Non è invidia, non cattiveria.
Semplice gelosia, perché se vicini avete iniziato vicini dovevate finire. Ogni volta che senti il tuo nome sulle labbra ti prende una nostalgia terribile, tanto che vorresti strappargliela, quella dannata bocca, perché tanto sai che tornerà a parlarti ogni volta. Ed è magnifico questo maledetto gioco, perché è solo vostro.


La tarantella non è ancora finita - iniziata con un inchino del capo, procede lenta e solitaria.
Stringetevi la mano e continuate. Su, non è poi così difficile.



(1)Giovanni, cap. 34
   
 
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