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Autore: tosta80    04/03/2006    0 recensioni
Emily una ragazza orgogliosa che ha sofferto molto , Susan una donna sui cinquantanni dal sorriso gentile, unite da una notte che avrà un finale davvero sconvolgente.Leggete
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anime sospese




Emily era venuta non appena aveva potuto.
Suo fratello Chris l’aveva chiamata a notte fonda e con la voce sconvolta,rotta dal pianto le aveva spiegato la difficile situazione.
Lei aveva reagito con una strana freddezza.
Si era vestita velocemente,aveva preso le chiavi della macchina e senza un minimo segno di preoccupazione o sfinimento si era recata in ospedale.
Non sapeva bene neanche lei,perché non era andata subito in crisi.
Forse perché non aveva ancora registrato la notizia,forse perché era passato talmente tanto tempo dall’ultima volta che lo aveva visto che si era quasi dimenticata della sua esistenza.
No questo era impossibile,il suo rancore e la sua rabbia non erano mai riuscite a soffocare il suo affetto, che probabilmente era la cosa che la tratteneva lì alle 3 di notte.
Ma ora forse per il troppo caffè o per i troppi pensieri,sentiva già l’ansia,la paura e i rimorsi chiuderle lo stomaco,e qualche singhiozzo sfuggire dal suo sguardo gelido.
Le lacrime avevano segnato dei profondi solchi sulle sue guance rosee, gli occhi verdi erano perennemente velati da un’infinita tristezza.
I capelli erano tutti spettinati e grandi ciocche rosse le incorniciavano il viso stanco.
La sua schiena era a pezzi come tutti in lei in quel momento.
La ragazza si era completamente dimenticata dell’esame che avrebbe dovuto portare all’università la mattina stessa.
Era un’ottima studentessa e probabilmente i professori si sarebbero stupiti della sua mancanza,ma per ora aveva ben altro a cui pensare.
Nella sua mente non c’era più spazio per le sue responsabilità e per la sua vita frenetica,solo un’immagine davanti a lei,accompagnata dai ricordi,di lei e di suo padre.
Già quel uomo che si era sforzato tanto di odiare ora era tra la vita e la morte e Emily la sua figlia preferita era in preda allo sconforto e alla confusione
Era una situazione così assurda che doveva ancora abituarsi.
Seduta lì vicino c’era una donna che negli occhi aveva la stessa angoscia e la stessa paura che attagliavano il cuore di Emily.
Stremata dall’ansia e stanca per la notte insonne sentiva il bisogno di sfogarsi con qualcuno.
Decise di avvicinarsi alla signora misteriosa per fare due chiacchiere.
- tutto bene ?- chiese lei timidamente.
-è snervante stare qui senza potere far nulla, mio marito è in coma e nessuno mi dice nulla- disse la donna che evidentemente aveva i nervi a fior di pelle.
- a chi lo dice anche mio padre si trova nelle stesse condizioni, e…ho così tanta paura, comunque piacere Emily- le disse in un sussurro
- Piacere Susan, ma dimmi cosa è successo a tuo padre cara ?- le chiese, la donna con fare comprensivo.
Quel “cara” detto in quel modo così dolce le riportò alla mente dei ricordi bellissimi, ma terribilmente dolorosi in quel momento.
Dei ricordi speciali , di quelli che ti toccano il cuore, che ti lasciano qualcosa dentro,di quelli che vale la pena di raccontare…
- sa , quando ero piccola e non avevo voglia di dormire mio padre mi prendeva tra le braccia e mi sussurrava una storia all’orecchio chiamandomi “ cara principessa”.
Faceva finta di essere un re che raccontava alla sua bambina una favola per farla addormentare.
Oppure a volte si inventava dei racconti bellissimi che parlavano delle sue imprese di sovrano.-
Disse Emily lasciandosi sfuggire una piccola lacrima…
Quel gioco l’aveva sempre entusiasmata,la faceva sentire speciale e unica,insomma importante come principessa del mondo creato dal suo amato papà.
Aspettava quel momento della giornata con ansia ed ogni volta che il suo “Re” entrava nella stanza con una coperta sulle spalle e un ombrello come scettro,Emily l’accoglieva con grandi esclamazioni di gioia e curiosità,e la camera rimaneva in silenzio solo quando stremata si addormentava felice.
- immagino che siate molto uniti - disse Susan che non sapeva proprio come essere di conforto a quella povera ragazza sconosciuta
- in verità era da due anni che non ci parlavamo. Mio padre ha lasciato mia madre e si è risposato con un’ altra ,io è dal giorno che se ne andato che non ci ho più parlato…- disse Emily lasciandosi andare ai singhiozzi.
Erano già passati tre anni ,ma lei si era rifiutata di riallacciare i rapporti a causa della sensazione di abbandono che il pensiero di suo padre faceva riaffiorare.
Susan ascoltando il racconto si irrigidì era possibile che quella ragazza fosse…
Ma Emily non si accorse dell’espressione dubbiosa della signora e continuò a parlare e a sfogarsi .
Sentiva dentro di sé che di lei poteva fidarsi .
Forse perché entrambe erano lì per pregare per una persona cara, o forse perché quella donna le ricordava sua madre tragicamente morta da un anno.
Avevano lo stesso sorriso,e lo stesso sguardo rassicurante che le era mancato per tutto quel tempo.
Aveva capelli lunghi e biondi , gli occhi azzurri .
I suoi tratti decise erano ammorbiditi dalla dolcezza del suo sguardo e dal suo fare materno.
Avrebbe dovuto avere circa cinquant’anni , ma nonostante l’età era ancora una bella donna.
Le raccontò della sua infanzia, della sua famiglia sconvolta dal tumore di sua madre e dal matrimonio di suo padre.
Della solitudine del lutto e dalla depressione che l’aveva travolta qualche mese dopo il funerale.
Era stato così difficile affrontare da sola la perdita della mamma .
Quante volte aveva guardato il telefono maledicendosi per non avere il coraggio di chiamare l’unica persona che poteva starle vicino in un momento così delicato. Era una brava ragazza onesta, e gentile, ma il suo maledetto orgoglio l’aveva sempre messa nei guai, in amore ,nell’amicizia , perfino a scuola, e ora a causa di questo rischiava di perdere il suo unico genitore senza avergli prima detto quanto gli voleva bene, anche dopo tutto quello che fosse successo.
Nonostante la sua cocciutaggine aveva molti amici che le volevano bene e che riuscivano ad apprezzare la sua costante disponibilità, la sua sincerità e la sua dolcezza senza soffermarsi troppo sui suoi difetti.
Era testarda ma sapeva accettare le sconfitte.
Era stata fin da piccola un’ottima studentessa Fin da bambina aveva desiderato diventare un’affermata giornalista e proprio ora che la laurea si avvicinava e che il suo sogno più grande si stava per realizzare ecco che un altro dolore sconvolgeva il suo piccolo mondo .
Aveva faticato a rialzarsi dalla sofferenza, dalla consapevolezza che da sola non ce la puoi fare , buttando anima e corpo nello studio,nel volontariato e in mille altre attività che non le lasciavano il tempo di rimurginare su tutto quello che aveva perso,una famiglia.
Era una bellissima ragazza anche se non lo sapeva ancora. Aveva grandi occhi verde smeraldo e rossi capelli ricci.
Le lentiggini rendevano il suo sguardo dolce e un po’ infantile.
Aveva un bel fisico, spalle ampie e gambe snelle e sinuose.
Il suo corpo aveva già catturato lo sguardo di parecchi uomini anche se di questo era del tutto inconsapevole.
Era troppo ingenua per rendersi conto dei commenti maliziosi che le lanciavano per strada,o degli sguardi poco fraterni dei suoi amici più cari che non avevano certo ignorato il fatto che ormai fosse una donna.
disse Susan quando ormai era ora di pranzo. Ma prima che potesse aggiungere altro ecco arrivare un’infermiera. Emily la osservò per un attimo speranzosa,non sapeva che dalle informazioni di quelle donna dipendeva tutta la sua vita....


Ed ecco finita la prima parte,avete già capito chi è Susan?comunque penso che concluderò nel prossimo capitolo!mi raccomando recensite!
  
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