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Autore: Something Rotten    16/06/2011    1 recensioni
Ian se ne andava per il bus con un piccolo fazzoletto bianco. Cercava Spencer, ma non riusciva a trovarlo. Dallon dall'altra parte del bus se ne andava in giro con un altro fazzoletto bianco alla ricerca di Brendon.
« Ma che cazzo di fine hanno fatto? » aveva chiesto Dallon ritrovandosi Ian davanti.
« Ma che ne posso sapere io? Non avevano qualche intervista? »
Dallon si era portato una mano sul volto - fortunatamente quella senza fazzoletto- si erano dimenticati della loro intervista e della presenza, quasi certa, dell'omaccione della loro guardia del corpo una volta tornati. Dovevano aspettare che facesse buio.
Erano ormai le due passate quando, finalmente, sia Ian che Dallon avevano premuto il fazzoletto contro al naso di Spencer e di Brendon - anche se alla fine erano già addormentati e neanche un'intera orchestra di babbuini urlanti sarebbe riuscita a svegliarli- ma faceva scena, così avevano deciso di usarli lo stesso, inoltre avevano speso un pacco di soldi per trovare quel sonnifero potentissimo.
[Prima parte di due]
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Brendon Urie , Spencer Smith
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Why can't you be bi-sexual instead of bi-polar Nonostante ci sono 302930 fiction aperte il mio cervello non fa altro che volare per altri lidi ù_ù
Comunque, lo so che il bipolare è una malattia grave e questo è solo una stupida fiction con nessuna pretesa che non cerca di banalizzare nulla, right?
Che tra l'altro appena finisco una delle tante fiction ho in mente di fare una long su Bden ed i suoi piccoli problemi, buwwahahaha. Dopo questo vi lascio alla fiction à:à
E la seconda parte l'avrete domani prima delle otto. Solo perché è così lunga e stupida che bisogna prenderla a piccole dosi ù.ù
L'ho scritta un paio di giorni fa, ma non trovavo il titolo adatto e mi mancava la fine. Quindi la posto ora.. ecc.ecc. _=

Why can't you be Bisexual instead of bi-polar?


« Spencer. Vieni qui e parlami. » aveva urlato Brendon uscendo dal piccolo bus e rincorrendo l'amico per tutto il parcheggio. Non sapeva bene come e cosa fosse successo, erano nel pieno delle loro solite chiacchierate con Ian e con Dallon e qualcosa che era uscito dalla sua bocca gli aveva dato così fastidio che era uscito dal bus correndo ed imprecando. Brendon non ricordava quello che aveva detto, anzi si poteva dire che non ricordava neanche il motivo per il quale stava rincorrendo Spencer per tutto il parcheggio. Non aveva la memoria corta, ma aveva bevuto così tanto da non ricordare neanche la sua età o il suo nome di battesimo o quello della sorella.
« Spence... fermati. » aveva mugolato « Se continuo a girare in tondo... muoio! O vomito. Smettila! »
Spencer si era fermato, si era voltato e lo aveva guardato incenerendolo con lo sguardo. Aveva le braccia al petto ed un'espressione alla "se non muori perché sei ubriaco muori perché ti uccidio io". Le gambe di Brendon avevano tremato un po, per un attimo aveva avuto il terrore di finire in ginocchio, odiava quell'espressione e i repentini cambi d'umore del ragazzo dagli occhi chiari. Era da quando Ryan se ne era andato che era così... così bipolare. Alternava stati di euforia nei quali avrebbe potuto conquistare il mondo con una sola parola a stati di depressioni che rendevano difficile persino suonare la batteria. Brendon lo odiava per questo.
« Spero che tu sia contento. » aveva commentato con un tono gelido. E Brendon continuava a non capire, solitamente quando Spencer passava da uno stato emotivo all'altro era sempre per un qualcosa che riguardava Ryan. Per esempio se un giornalista gli faceva qualche domanda riguardo al loro rapporto lui gli riservava un piccolo sorriso tirato e si chiudeva dietro al "No comment", una volta tornati dall'intervista invece si chiudeva in quello stato di depressione acuta nel quale non parlava, non mangiava e non usciva dalla stanza. Brendon si preoccupava per lui, si preoccupava di lui e del suo stato di salute, ma non lo faceva perché Spencer era un suo carissimo  amico, lo faceva perché ne era innamorato e - dicendola tutta- era sempre stato geloso del suo rapporto con Ryan.
« Ma cosa ho detto? » aveva chiesto Brendon sedendosi sull'asfalto e fissando Spencer.
« Hai pronunciato quel nome! Sembra che tu non ne possa a fare a meno. » aveva commentato lapidario mentre girava i tacchi per tornare nel bus.
« Non è Voldemort, Spencer! è Ryan, okay? Non è il signore oscuro delle tenebre che ha progettato di ucciderti perché sei Harry Potter e hai una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Non è il nemico, okay? » aveva sbottato Brendon mentre Spencer continuava a camminare.
« L'ho  detto che non riesci a non nominare il suo nome per più di un paio di minuti! Ne sei ancora innamorato. » aveva commentato a bassa voce, così bassa che Brendon aveva pensato di averlo immaginato. Lui non era mai stato innamorato di Ryan, mai, per lui era sempre stato soltanto il suo migliore amico, una mezza specie, nessuna cosa che riguardasse uno "scopamico" o un amico con dei benefici. Solo amici.
Aveva guardato Spencer tornare nel piccolo bus e chiudere la porta. Era rimasto per qualche minuto seduto sull'asfalto, decidendo poi di alzarsi e di tornare dentro.

[..]

Il giorno dopo come spesso accadeva, Spencer era di buon umore. L'aveva salutato con un sorrisetto ed una pacca dietro alla schiena. Brendon avrebbe voluto tanto spaccargli qualcosa sui denti, ma aveva preferito fare finta di nulla e comportarsi nel migliore dei modi. Lo aveva fatto quel giorno e gli altri tre che ne erano seguiti. Al quarto giorno, dopo che Ian aveva accidentalmente sintonizzato la televisione su Mtv ed il viso barbuto di Ryan era comparso sullo schermo, canticchiando una canzone sdolcinata e troppo vicina ai Beatles per i gusti di tutti. Spencer aveva fissato Brendon che dietro ai suoi occhiali da Nerd fissava il volto di Ryan come se avesse visto la Madonna in persona, ed era lì che aveva ripreso ad essere depresso. Ian e Dallon - forse gli unici ad avere un cervello funzionante- avevano tentato di spiegarlo a Brendon. Ma il più basso gli aveva fatto presente che "Spencer è bipolare, non bisessuale."  come se quella frase spiegasse tutto, come se racchiudesse in sé tutti i segreti dell'universo. Né Dallon né Ian aveva più provato a far capire a Brendon che forse Spencer non era depresso perché Ryan non c'era più, ma forse per il modo con il quale Brendon guardava Ryan.
Erano passati altri giorni nei quali l'umore di Spencer era altalenante quasi quanto gli ormoni di Brendon. Nessuno degli altri tre sapeva affrontare questa situazione, continuavano a fingere che tutto andasse bene, ma sapevano che non era così, sapevano che prima o poi qualcuno avrebbe dato di matto dopo l'ennesimo cambio d'umore del ragazzino.
« Qua bisogna fare qualcosa. » aveva commentato a bassa voce Ian
« Cosa? Li chiudiamo in bagno? Sperando che dopo tante ore senza sesso a Brendon prendano i cinque minuti e se lo sbatta nella vasca? »
« No. Ma magari se la smetti di soddisfarlo sempre potrebbe essere una buona idea, non credi? » aveva chiesto Ian scuotendo la testa e guardando male l'amico.
« Cos'è? Sei geloso? » Dallon gli aveva preso le guance e gliele aveva tirate come si faceva con i bambini.
« Mollami! E non stiamo parlando di me, ma di Spencer e Brendon. Poi dopo potrai parlare di me. » aveva commentato mentre sorseggiava il suo caffè.
« Lo sai che hai delle guanciotte assurde? Sono così morbide.. fai cioppi cioppi! » aveva commentato spremendo le guance del ragazzino e sorridendo come un beota.
« Tu sei morto. » aveva sibilato prima di afferrare il più grande per il collo.
« Hey, smettila. Scherzavo... comunque un modo ci sarebbe... » aveva commentato mentre Ian lasciava andare la presa.
« Spara. »

[..]

Ian se ne andava per il bus con un piccolo fazzoletto bianco. Cercava Spencer, ma non riusciva a trovarlo. Dallon dall'altra parte del bus se ne andava in giro con un altro fazzoletto bianco alla ricerca di Brendon.
« Ma che cazzo di fine hanno fatto? » aveva chiesto Dallon ritrovandosi Ian davanti.
« Ma che ne posso sapere io? Non avevano qualche intervista? »
Dallon si era portato una mano sul volto - fortunatamente quella senza fazzoletto- si erano dimenticati della loro intervista e della presenza, quasi certa, dell'omaccione della loro guardia del corpo una volta tornati. Dovevano aspettare che facesse buio.
Erano ormai le due passate quando, finalmente, sia Ian che Dallon avevano premuto il fazzoletto contro al naso di Spencer e di Brendon - anche se alla fine erano già addormentati e neanche un'intera orchestra di babbuini urlanti sarebbe riuscita a svegliarli- ma faceva scena, così avevano deciso di usarli lo stesso, inoltre avevano speso un pacco di soldi per trovare quel sonnifero potentissimo.
Li avevano caricati sulla macchian della loro guardia del corpo per poi portarli in un luogo sperduto.
Li avevano lasciati sul ciglio della strada come due cani da abbandonare e se ne erano tornati al parcheggio.
Tutto questo perché Dallon credeva che per farli innamorare e "scopare" come ricci bisognava lasciarli in un bosco. Forse non aveva ben compreso la vera morale di Hansel e Gretel.


   
 
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