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Autore: Beatrix e Yuki689    18/06/2011    7 recensioni
[Tratto dal Capitolo 5] " Il Rosso rimuginò in silenzio qualche istante: “Perché dovrei fare un favore a Dragon”? - “Lo devi fare perché è tanto importante per noi quanto per te fermare Smoker… E sappiamo bene quanto tu tenga agli equilibri. I tempi non sono ancora maturi…” e la sua voce era ferma e tagliente. “Shanks, è una questione di vita o di morte. Noi siamo blindati, non possiamo agire in così poco tempo. Dragon te lo sta chiedendo per favore” e si vergognò di implorarlo, anche se era per conto di qualcun altro. […] “Sappi che Dragon mi dovrà un grosso favore” aveva incalzato lui, con un tono lugubre nella voce. “Dragon non è come te. Lui le promesse le mantiene” concluse lei con freddezza, ponendo fine alla chiamata."
Salve a tutti! Siamo Beatrix e Yuki689 e questa è la nostra prima fan fiction scritta a quattro mani: ambientata tra la saga di Water Seven e la fine di Thriller Bark, narrerà principalmente dell’intenzione della Marina nel catturare Pugno di Fuoco. Ma sia i Pirati che i Rivoluzionari avranno qualcosa da ridire in merito. E anche qualche scheletro nell’armadio da tirare fuori, con cui farci i conti. Speriamo di avervi incuriosito abbastanza! Buona lettura!
Genere: Drammatico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Shanks il rosso, Smoker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 62: E LA GUERRA EBBE INIZIO.
(Chapter soundtrack: Call to Arms - Manowar)


Anche se aveva detto che lo avrebbe fatto, non era stata sicura delle intenzioni Shanks fino alla fine.
Per riuscire ad arrivare fino a lì avevano dovuto abbattere tutte le flotte di sorveglianza che la Marina gli aveva messo addosso – compito non molto gravoso, anche se rimaneva una perdita di tempo. Ciò che rimaneva preoccupate era quell’incontro, dato che a dover cercare di dialogare erano due persone che difficilmente accettavano i consigli degli altri e talmente orgogliose da non accettare facilmente consigli difformi dai propri voleri.


“Ben, siamo sicuri che sia una buona idea?” domandò Hikari alzando un sopracciglio preoccupata.

“Non è per nulla una buona idea” rispose ridacchiando l’altro “Ma come pretendevi di convincerlo a rinunciarci”?

“Legarlo e imbavagliarlo?” propose lei.

“Stiamo a vedere cosa succede. Infondo non siamo qui per combattere”.

Andare da Barbabianca a fare due chiacchiere non era esattamente un avvenimento di tutti i giorni. Anzi, con tutta probabilità da quel giorno in poi la Marina sarebbe stata in stato d’allerta per paura di cosa mai avessero complottato Newgate e il Rosso – soprattutto dopo aver affondato le loro navi.

In realtà la visita non aveva scopi bellici, né tra loro né nei confronti del Governo Mondiale.

Shanks voleva semplicemente provare ulteriormente a fermare Ace. Se non ci erano riusciti loro, sicuramente il ragazzo avrebbe dato retta all’uomo per cui nutriva più stima, tanto da chiamarlo padre e da decidere di navigare sotto il suo Jolly Roger, abbandonando il proposito di restare capitano di una propria ciurma.


“Dubito che il vecchio dia ascolto al capo” osservò Lucky .

“Pure io” concordò Yassop sogghignando .

“L’importante è che non combini casini, quell’idiota” sbottò Ben “Sono stufo di doverlo sempre tirare fuori dai guai in cui si va a ficcare”.

“Non ci sperare troppo” asserì il cecchino “Lo sai com’è Shanks, non sa tenere la bocca chiusa e al vecchio non va giù la sua sfacciataggine”.

“Perfetto!” esclamò esasperata Hikari, mettendo le mani sulla vita.

Più rimaneva lì ferma sul ponte della Red Force a sentire gli altri commentare la calma piatta che proveniva dalla nave di Barbabianca, più si sentiva a disagio e l’impazienza cresceva dentro di lei. Avrebbe desiderato correre a bordo anche lei della nave dell’altro Imperatore per vedere come stava andando l’incontro tra i due uomini.

Ma era già tanto aver ricevuto il permesso di stare lì ad aspettare con tutti gli altri invece di rimanere in infermeria come avrebbe desiderato Lucas – il quale, dopo le mille insistenze della mora, aveva ceduto a condizione che non facesse neppure il più piccolo sforzo, altrimenti l’avrebbe sedata e riportata a letto.

Prese a battere il piede a terra, mentre l’ansia di quell’attesa cominciava a sembrarle soffocante e opprimente.

Sarebbe stata proprio una brutta cosa se avesse fatto anche lei una visitina a Barbabianca?


“Hikari, per l’amor del cielo, stai ferma!” sospirò Yassop, che nel vedere la ragazza logorata dall’impazienza, stava cominciando pure lui ad avvertire i primi sintomi dell’insofferenza per quella situazione.

“Oh, insomma, è già tanto se me ne sto qui buona” borbottò la donna.

“Tu te ne devi stare qui buona” intervenne Lucas con fare minaccioso.

“Sì, lo so che non devo far nulla di avventato” cominciò lei voltandosi verso il medico “Ma non sarebbe uno sforzo se camminassi un po’...”

“Salire a bordo della nave di Barbabianca è fuori discussione” intervenne Ben accendendosi una sigaretta

“E’ una visita di cortesia, mettiamola così, e non credo proprio che il vecchio la prenderebbe bene, se qualche uomo di Shanks lo seguisse di nascosto”.

Hikari si ammutolì, sconfitta da quella verità.

Per quanto volesse seguire Shanks e assicurarsi che non accadesse nulla di male, sapeva che proprio il suo ingresso avrebbe potuto far precipitare la situazione – e preferiva evitare lo scoppio di un’inutile battaglia, soprattutto dopo quella che si era conclusa da poco e per la quale si ritrovava ancora bendata.

Rassegnata, si appoggiò al parapetto tenendo i suoi occhi viola fissi verso la nave sulla quale era salito Shanks.

Sperava che riuscisse in qualche modo a convincere Newgate a richiamare Ace. Non le piaceva per nulla l’idea del suo amico in giro per i mari a dare la caccia a Teach – sul quale Shanks aveva parecchi dubbi per il suo comportamento – mentre il Governo Mondiale avrebbe continuato nei suoi progetti per mettere le sue mani su di lui.

Conoscendo Pugno di Fuoco e la sua avventatezza, dubitava fortemente che sarebbe rimasto lontano dai guai, anzi, la sua sicurezza eccessiva nelle proprie doti lo avrebbe sicuramente messo in pericolo. Ed era proprio per questa ragione che appena gli avrebbe rimesso le mani addosso gli avrebbe come minimo mollato un pugno per averla fatta stare tanto in pensiero.

Accadde tutto all’improvviso.

Il suono sordo di due lame che si scontrano con forza da far tremare non solo la nave sulla quale era avvenuto ma anche la Red Force. Poi, alzando gli occhi al cielo, tutti compresero molto chiaramente il motivo per cui Barbabianca e Shanks il Rosso erano due dei Quattro Imperatori del Nuovo Mondo e non due semplici pirati che solcavano quell’oceano.

“Le nuvole sono state tagliate!?” mormorò qualcuno.

“No” rispose qualcun altro allibito “Il cielo stesso è stato aperto”.

Con gli occhi rivolti in alto, le parole bloccate in gola di fronte a quello spettacolo spaventoso, Hikari rimase sconcertata e incapace di analizzare per diversi secondi la situazione. Quando finalmente lo sconcerto lasciò che i suoi pensieri tornassero a essere elaborati compiutamente, un senso di angoscia e apprensione l’invase.

Mosse un paio di passi in direzione della scala di corde che l’avrebbe portata alla scialuppa, ma la mano di Ben la fermò.

“Lascia stare”.

Prima che Hikari potesse protestare di fronte a quell’insensato ordine, udì le risatine divertite degli altri dietro di sé.

“Non aveva detto che si sarebbe trattenuto”?

“Io l’ho detto che non sarebbe mai stato capace di star fermo!” esclamò Yassop.

“Dovrebbero imparare a non perdere così facilmente la pazienza” commentò staccando un pezzo di carne Lucky.

“Ma non siete preoccupati?!” chiese sconcertata Hikari.

“Era impossibile sperare che non estraessero le armi, ma non c’è aria di tempesta” la tranquillizzò Ben tenendo gli occhi blu puntati verso la nave “La discussione ormai è finita, tornerà tra poco”.

“Quindi devo pensare che non sia andata come speravamo, eh?” domandò la donna abbozzando un sorriso amareggiato per quel fallimento.

Non ricevette risposta, perché era del tutto inutile.

Sospirò pesantemente. Ora l’unica cosa che rimaneva loro da fare era pregare che Ace fosse più cauto di quanto non lo fosse mai stato in vita sua e non facesse mosse azzardate per facilitare il compito della marina.

- Chissà perché, ma ho un pessimo presentimento! - pensò sconsolata Hikari, mentre osservava la scialuppa con su Shanks tornare verso la Red Force.



La dolce brezza mattutina le stava accarezzando il viso: aveva da poco salutato Lucas atto ad approfondire un grosso tomo di medicina, dopo la quotidiana medicazione della ferita.

E proprio mentre si perdeva a guardare i primi gabbiani, che sereni volteggiavano nel cielo tinto di rosa, il corriere del Grande Blu planò sul ponte della Red Force, richiamando la sua attenzione col giornale appallottolato su si sé.

“Grazie mille” disse Hikari, porgendogli il dovuto, prima che l’uccello spiccasse il volo e sparisse così come era venuto.

Srotolò il quotidiano, apprestandosi a leggere la prima pagina appoggiandosi al ponte di legno, quando la sua espressione si pietrificò all’istante.

Boccheggiò, sperando vivamente di stare ancora sognando, ma la brezza fresca che le scompigliava i riccioli indicava il fatto che fosse completamente sveglia.

“No. No, no, no! Non può essere!” urlò allarmata, dopo che riuscì ad inumidirsi nuovamente la bocca e a deglutire. Mantenendo in un primo istante gli occhi sulla pagina, cominciò ad avviarsi verso la sala da pranzo, prima a passi veloci e poi correndo.

Lucas, che in quel momento stava uscendo dall’infermeria per andare a mangiare un boccone, sfiorò quasi l’infarto nel vedersi sfrecciare la mora davanti a sé, per poi riprendere il controllo dei suoi sensi e mettersi ad ululare tutti gli insulti facenti parte del suo repertorio piratesco, per il divieto espressamente infranto dalla donna.

“Hikari, ma sei deficiente?! Non sei ancora guarita! Fermati!” fu l’unica frase normale pronunciata dal medico, in un mare di imprecazioni di ogni sorta.

Ma la donna parve non ascoltarlo. Come un uragano si fiondò nella sala, facendo prendere un colpo a tutti quanti, che videro praticamente una statua di sale, pallida come la morte, irrompere tra i tavoli e dirigersi correndo in direzione del capitano.

“Ma che ti prende?!” esclamò Shanks, quando la mora scaraventò il giornale sul tavolo. Ben guardava preoccupato il volto dell’amica, mentre in tutta la stanza era calato un silenzio tombale.

“Leggi” fu la risposta asciutta di Hikari, atta a riprendere fiato e colore.

Il Rosso, eseguendo l’ordine della sua compagna, prese il giornale ripiegato a metà e lo aprì: il vicecapitano e gli altri due ufficiali si strinsero attorno a lui, con Lucky che aveva addirittura mollato il cosciotto sul tavolo, il boccone buttato giù con un lungo sorso d’acqua.

Di una cosa, Shanks il Rosso, fu sicuro, così come gli altri: la notizia, tanto era stampata in grande, in grassetto e a caratteri cubitali, era impossibile non notarla. Di certo non poteva non catalizzare l’attenzione di chiunque.

Ma quel che fu peggio era il trafiletto riguardo alla tempistica dell’esecuzione.

“Ma porca di quella grandissima…” sussurrò affranto il capitano, appoggiando la faccia sulla propria mano
“Quell’idiota s’è fatto catturare”.

A quelle parole, l’espressione dipinta sul volto della ciurma della Red Force fu indescrivibile. Un senso di frustrazione maggiore di quanto potessero provare in qualsiasi altra eventualità.

Hikari, invece, aveva la vena della tempia che pulsava pericolosamente e i pugni chiusi, tanto tenacemente da renderli bianchi: “Io lo ammazzo” disse a denti stretti “Se non ci pensa la Marina, ci penso io a sotterrarlo sto deficiente! Lo sapevo!” urlò tanto da far increspare l’acqua “Lo sapevo che quell’imbecille si sarebbe fatto catturare, cazzo! Lo prendo a mazzate sulle gengive, lo ammazzo, lo ammazzo”!

Non fosse stato per Lucas che la fece tacere minacciandola con una siringa di sedativi, le sarebbe presa una sincope.

E mentre Hikari si sedeva e sedava la sua gola, resa secca dalla rabbia, con un grosso bicchiere d’acqua, il vice scoccò un’occhiata eloquente a Shanks.

“Ed ora?” domandò, prima di accendersi la solita sigaretta ed espirargli il fumo in faccia.

Shanks li guardò uno per uno, non sapendo se ridere o piangere. Abbassando le spalle e sospirando rumorosamente, lasciò cadere la testa sul tavolo, provocando un tonfo sordo, tanto che Hikari si strozzò con la bevanda e Ben quasi non ingoiò la sigaretta.

Il disastro ormai era accaduto, la paura più grossa che Shanks serbava in cuor suo – così come tutti gli altri pirati su quella nave – si era avverata.

Sicuramente Ace aveva incontrato Teach e aveva ingaggiato battaglia. In pochi, secondo i suoi calcoli, potevano tener testa al comandante della seconda flotta di Barbabianca, ma quel pessimo individuo rientrava nella ristretta cerchia di minacce.

E lui lo sapeva bene, l’aveva sempre saputo.

La Marina aveva fatto la sua sporca mossa e il Rosso cominciava a sospettare che quell’atto non fosse solamente volto ad incarcerare e giustiziare un pirata forte e pericoloso come Ace. Quello probabilmente era ciò che voleva far credere al resto del mondo, ma mai come ora Shanks, nella sua mente, ebbe chiaro il concetto di trappola.

Hikari lo osservò con gli occhi disperati. Vedeva che Shanks stava rimuginando qualcosa e sapeva bene cosa. Non era riuscita ancora ad inquadrare l’esito di quella situazione in termini concreti, ma sapeva bene cosa volesse dire scatenare un Imperatore.

Mosse qualche passo verso di lui, per poi fermarsi accanto a Ben, che dal canto suo cominciava già a stendere una strategia prima ancora che Shanks la domandasse.

Il Rosso si voltò verso la sua donna, con sguardo deciso seppur preoccupato.

“Lo so…” sussurrò, passandole la mano sulla testa e premendola leggermente sui suoi riccioli, per poi rivolgersi al resto dell’equipaggio.

“Invertite la rotta di centottanta gradi. Si parte per Marineford” ordinò con fermezza, mentre i suoi compagni più fidati scattavano ai posti di comando.


La guerra era iniziata.




- FINE -





Buonasera ragassuole... :)
Martedì non ero riuscita ad aggiornare, per cui mi ero ripromessa di farlo la prossima settimana. Ma per fortuna o sfortuna vostra, vedetela un po' come volete xD, sono a casa mezza influenzata. E quindi non potendo uscire di casa, ho avuto la scusa e opportunità per riscrivere il capitolo e pubblicare finalmente l'epilogo di questa fanfiction. E poi non volevo farvi aspettare troppo per l'ultimo capitolo, cavolo.

Diciamo che la vera fine è più quella del capitolo 61, perchè in questo in pratica ci ricolleghiamo con quel che è successo nel manga, usando la scusa della storia per far partire Shanks - in qualche modo avrà invertito la rotta, visto che era diretto verso altri lidi.

Insomma, sì, siamo arrivati alla fine. :)
Se devo essere sincera mi dispiace, più che altro perchè so di non aver tempo ora come ora di scrivere, dovendo masterare su un gdr di One Piece. Oltre a ciò lavoro ed impegni vari mi tengono lontana dalle fic, con mio sommo rammarico.

Ma non abbastanza per ringraziarvi di cuore, tutte quante. Grazie per avermi tenuto compagnia, per aver apprezzato a fondo questa storia nata per dare un po' di spazio ad altri personaggi molto spesso non trattati in questi termini, o non trattati del tutto.

Sono molto, molto felice del riscontro che ha avuto e del seguito. In praticolare un ringraziamento speciale va ad Ale-Chan e Red Queen che sono state le lettrici più tenaci e che hanno sopportato fin dall'inizio, arrivando sempre a recensire nonostante gli impegni quotidiani.

Grazie mille ragazze.

E grazie a tutti quelli che hanno lasciato una recensione, a quelli che hanno iniziato la storia quando ormai era alla fine, leggendosi d'un fiato tutta la mappanza di roba. A chiunque abbia letto e apprezzato anche una sola frase, alla compagnia che mi avete tenuto in questo anno e mezzo (quasi).

Spero di ritornare prima o poi con un'altra long fic, ma ora come ora non posso far progetti. Tuttavia mantengo viva la speranza - è facile comunque che mi leggiate in qualche oneshot, visto l'arrivo delle prossime vacanze estive (e due settimane di ferie non possono mancare, cavolo!).

Alla prossima ragazze! Grazie ancora di tutto! ^^




- Beatrix e Yuki689 -
   
 
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