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Autore: Writer96    19/06/2011    9 recensioni
"-James lascia parte di sé nelle persone che gli sono vicine, una specie di traccia, ecco. Chiunque gli sia amico o lo conosca prende parte di James in sé. Chi il ghigno malandrino, chi lo sguardo vivace, che la battutina sussurrata, chi il modo di mangiare e chi, come te, il suo sorriso. Ed ora tu sorridevi esattamente come sorride lui quando pensa a te...- rispose Sirius, calmo. Si aspettava una reazione da parte di Lily, magari sorpresa oppure leggermente spaventata. Invece niente. La ragazza annuì, quasi con dolcezza.
Lo guardò negli occhi, travolgendolo con quelle piccole gemme primaverili. Sirius non sarebbe riuscito a definire in un altro modo i suoi occhi. Pieni di speranza, ma anche un po’ spaventati.
E verdi, verdi, verdi."
Fermi tutti: so a cosa state pensando... OMG Writ si è convertita alle Sirius/Lily.. non ci provate nemmeno a pensarlo: amo alla follia le James/Lily come al solito. Solo che stavo pensando a questo strano pairing crack e mi son detta perchè non scrivere.... leggete per scoprire! E non mi giudicate male se non alla fine!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily, Sirius/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Come si amano i pazzi'
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COME GEMME IN PRIMAVERA


 

-L’hai fatto perché sei arrabbiato con me!- un urlo squarciò la quiete della Sala Comune.


-Io? Arrabbiato con te? Figurati... – un ragazzo scosse la mano, con fare apparentemente indifferente, con gli occhi leggermente socchiusi e l’altra mano contratta.

-Andiamo, Sirius, non fare l’idiota... Dimmi se uno che mi sbraita contro per tutta la colazione e poi.. e poi fa questo non è arrabbiato con me!- riprese il primo. Tutti i presenti guardavano la scena con malcelato interesse, fingendo di concentrarsi sui propri compiti. I litigi tra James Potter e Sirius Black erano qualcosa di divertente finchè erano finti, ma quando cominciavano a farsi più accesi nessuno voleva farsi beccare intento a sbirciare per paura di una possibile vendetta dettata dalla rabbia.

-Hai mai sentito parlare di sarcasmo, James?- replicò l’altro, senza voltarsi. Non voleva rendere conto a nessuno delle proprie azioni, nemmeno a quell’idiota del suo migliore amico.

-Sì, meglio di te, Sirius. Tu non lo senti pronunciato dalle sue labbra ogni volta che le chiedi qualcosa...- James terminò di parlare sussurrando. All’improvviso la rabbia era scemata, lasciando posto ad una grande confusione.

Perché a lui no e a Sirius sì?

-Senti, mi dispiace. Ero davvero arrabbiato, James...- Sirius si sedette sulle scale del Dormitorio, affiancando James che aveva assunto un’espressione sconsolata.
Probabilmente James avrebbe compreso solo in parte. Era uno di quei ragazzi fortunati che sembrano avere tutto: amici, famiglia, soldi, amore.

Anzi no, forse l’Amore vero, quello con la A maiuscola non ce l’aveva. Non ancora, perlomeno. Lo inseguiva e sembrava tralasciare tutto il resto.
Era questo che faceva arrabbiare Sirius. Lily non si accorgeva di ciò che perdeva, allontanando James così. Lei non lo conosceva. Si limitava a vedere ciò che James voleva che lei vedesse.

Quella mattina era esploso a colazione, vedendo James osservare rapito Lily senza ascoltarlo. Sapeva che anche il suo era un comportamento idiota, eccome se lo sapeva, ma non poteva farci niente.
Lo doveva scuotere, dannazione!

E aveva fatto quel che aveva fatto.

-E ti sembrava un buon modo di farmelo capire, quello di chiedere di uscire a Lily Evans?-

La domanda rimase sospesa nel silenzio delle scale.


                                                                            
                                                                             ******
 


Lily si era avvolta nel cappotto cercando di trattenere quanto più calore possibile. Era un Gennaio gelido, deciso a colpirla con i suoi aghi di freddo in ogni punto del suo corpo. Accanto a lei, Sirius camminava con le mani in tasca, pensieroso e guardava per aria, incurante del freddo. La sciarpa rossa avvolta attorno al suo collo sventolava, simile ad una bandiera.

La ragazza si chiedeva ancora come mai avesse accettato l’invito di quello strano ragazzo. Lì per lì si era giustificata dicendo che aveva proprio voglia di andare ad Hogsmeade. Poi si era detta che questa sarebbe stata un’occasione meravigliosa per conoscere meglio Sirius Black, il temerario, tenebroso e testardo Sirius Black. Ah, già, anche canino.

Ma alla fine, l’unica motivazione che aveva retto per più di qualche istante era stata che nel momento in cui Black le aveva chiesto di uscire, James era presente e aveva sentito tutto.

-Andiamo ai Tre Manici di Scopa?- le chiese lui, facendola sussultare. Non la guardava e la cosa non la disturbava affatto. Meglio così, che sentirsi a disagio.

-Sì, perché no?- rispose, avvicinandosi alla porta di legno del bar. Lei entrò prima di lui, godendosi il calore e il profumo di Burrobirra.

Ne ordinò una, lasciando a Sirius la possibilità di scegliere un’altra cosa. Se ci fosse stato Potter, pensò stancamente Lily, avrebbe già sbandierato a tutti il nostro appuntamento. Eppure, nonostante odiasse essere al centro dell’attenzione, si ritrovò a sorridere con dolcezza al pensiero di quel ragazzo che esprimeva la sua gioia in maniera così sincera.

-Stai pensando a James.- Non era una domanda, piuttosto una constatazione fatta da Sirius mentre si sedeva davanti a lei tenendo  in mano un bicchiere di Whiskey Incendiario. Lei spostò lo sguardo su di lui, sorridendo ancora e poi abbassò il capo con aria colpevole.

-Lo ammetto... Tu come...?- cominciò a chiedere, sorseggiando piano la sua bevanda bollente. Sirius la guardò in silenzio per qualche istante, notando come il sorriso di Lily fosse uno dei pochi a propagarsi anche agli occhi.

-Come ho fatto a capirlo? James lascia parte di sé nelle persone che gli sono vicine, una specie di traccia, ecco. Chiunque gli sia amico o lo conosca prende parte di James in sé. Chi il ghigno malandrino, chi lo sguardo vivace, che la battutina sussurrata, chi il modo di mangiare e chi, come te, il suo sorriso. Ed ora tu sorridevi esattamente come sorride lui quando pensa a te...- rispose Sirius, calmo. Si aspettava una reazione da parte di Lily, magari sorpresa oppure leggermente spaventata. Invece niente. La ragazza annuì, quasi con dolcezza.

Lo guardò negli occhi, travolgendolo con quelle piccole gemme primaverili. Sirius non sarebbe riuscito a definire in un altro modo i
suoi occhi. Pieni di speranza, ma anche un po’ spaventati.

E  verdi, verdi, verdi.

-Mi ero accorta di questa cosa. Pensavo che fosse solo uno scherzo della mia testa, ma poi mi sono resa conto che non è così. James ha un certo... carisma?- il tono di domanda si disperse nell’aria, mentre toccava a Sirius annuire.

Aveva chiamato James per nome, una delle prime volte in tutta la storia. Avrebbe dovuto riferirglielo.

-Sicuramente. E tante altre qualità. James è il ragazzo perfetto, in un certo senso. Non ti sfido a trovargli un difetto, perchè tu sei Lily Evans e di conseguenza sei talmente abituata a trovargliene da...-

-No...- la voce di Lily era sicura eppure aveva parlato con un tono così basso da far credere a Sirius di non aver capito.  Il ragazzo la guardò, aggrottando la fronte.

-No..- ripetè lei:- Non credo che quelli siano poi tanto difetti e non credo nemmeno che James sia perfetto. Ormai sono così abituata a vederlo mentre si passa una mano tra i capelli e mentre gioca con il boccino che.. beh, che ormai li considero parte di lui. Ma non lo definirei perfetto, Sirius. Può ridere, scherzare, prendere in giro le persone quanto vuole ma ormai ho capito che c’è altro. Ha bisogno di essere forte, sai? Non solo per gli altri, ma anche per sé stesso. Chi diventerebbe, sennò, se non fosse così ottimista? James è intrappolato nella sua immagine allegra. Io non penso che sia perfetto in senso assoluto. Ma ciò non toglie che ho sbagliato a giudicarlo male, o meglio, a non giudicarlo degno di essere giudicato, in tutti questi anni.-

Sirius inghiottì un sorso del liquido nel suo bicchiere, ammirato. Quella ragazza era... forte. Era riuscita a vedere il James che solo lui conosceva con precisione. Si sbagliava, sul suo conto. Lei osservava, anche troppo.

Intanto Lily, per niente in imbarazzo, si tirò una ciocca di capelli dietro le orecchie. Le mani chiare e affusolate creavano un netto contrasto con quei capelli rossi e spumeggianti. E di nuovo quelle gemme, tranquille e delicate come sempre, si posarono su Sirius, costringendolo a guardarla di rimando.

Lily era bella.

Ora capiva ciò che diceva James, quando la definiva bella. Lei non era una tipa dalla bellezza abbagliante, una di quelle che fanno girare la testa alla gente. Lei ti costringeva ad osservarla, prima di capire la sua bellezza.

Una bellezza silenziosa.
Come le gemme primaverili.

- Mi  stupisci, Evans. Dico sul serio. Dunque adesso ti piace James?- le chiese Sirius, facendola arrossire. Ecco una reazione normale, finalmente.

-Se così si può dire. Mi sento meno idiota di quanto pensassi. Voglio dire, sono qui a parlare di Potter con il suo migliore amico e non sono imbarazzata. Non ancora, perlomeno.- ammise, incrociando le dita innanzi a sé. Aveva già finito la sua Burrobirra, ma sembrava non volerne ancora.

- E da quando provi qualcosa per lui?- avrebbe voluto che, internamente, la voce non gli tremasse. O forse sì, perché se la cosa si fosse esternata Lily si sarebbe fermata. Ma Sirius era un Black, dunque era masochista per antonomasia.

-Provare qualcosa? Da sempre. Prima era disprezzo, poi antipatia. E poi... l’anno scorso. La mia amicizia con Severus era appena finita, mentre James era stranamente silenzioso. Ero a metà tra due mondi, quello vecchio, orami in procinto di distruggersi, ed uno nuovo, che ancora non aveva aperto le sue porte completamente. Potevo serbare rancore verso James, verso Severus, verso tutto e tutti. Oppure potevo provare ad andare avanti. Ho scelto la seconda opzione e all’inizio me ne sono pentita. Potter era sempre lo stesso. Non era cambiato... beh, non era cambiato per niente. Stessi vizi, stesse rispostacce. Ma meno incantesimi e insulti. Ho provato a guardare oltre e ho visto quello che ti ho detto prima. C’è voluta un’estate intera prima di metabolizzare il fatto che forse James Potter non era esattamente quello che pensavo...- rispose, modulando la voce a seconda dei casi. Sirius la ascoltava rapito, incredulo. Ora capiva perché James preferisse ascoltare le poche parole gentili di Lily piuttosto che le sue tante parole scherzose.

E poi, con una strana amarezza, capì anche qualcos’altro. Capì perché Lily l’aveva accompagnato in quell’uscita, perché l’aveva guardato negli occhi donandogli quelle ventate di primavera.

-Tu volevi far ingelosire James uscendo con me, giusto, Evans?- le chiese, nascondendo il leggero dispiacere che l’aveva preso nel bicchiere di Whiskey.

-Forse. O forse volevo solo conoscerti meglio, Black. Anche se quella che ha parlato di più sono stata io, lo ammetto... Non mi fare domande alle quali non so  e non posso rispondere, cagnaccio!- replicò lei, avvicinandosi per passargli una mano tra i capelli, giocosamente.
Sirius si bloccò qualche istante, incerto se godersi quell’improvviso contatto o se stupirsi di quanto sentito.

-Tu.... come...?- le provò a chiedere, facendola sorridere, ancora e ancora. I suoi occhi brillavano, piccole gemme illuminate dal sole.
Si chiese perché non lo avesse mai notato.

-Sì, Black, io so ciò che voi siete. Ma credimi la cosa non mi disturba affatto. Puoi trasformarti in cane quanto vuoi, ma per me resti sempre Sirius Black... e, se proprio lo vuoi sapere, me l’ha detto Peter...- gli disse lei, alzando una mano per ordinare un’altra Burrobirra.

Il ragazzo era basito. Peter? Si sarebbe aspettato una cosa del genere da James, da Remus anche, ma da Peter..

Lily bevve un altro sorso dalla propria bevanda, poi prese il silenzio di Sirius come un invito a continuare a parlare:- L’avevo aiutato a finire i compiti ed era tardi. Remus non c’era, James non c’era e tu eri da qualche altra parte. Si era messo a mangiarsi le unghie spaventato, mentre mi chiedeva di aiutarlo. Anzi, quello che ho pensato nel vederlo è che se le stava rosicchiando quelle povere unghie. Così gli ho detto, finiti i compiti, che mi era sembrato un topolino, prima. Credo di averlo quasi ucciso, perché ha emesso un gridolino e poi ha detto, in maniera molto concitata di non urlare. Gli ho chiesto perché questa reazione. Credimi, ci ha provato a resistere, ma poi ha ceduto e mi ha raccontato tutto. Anche se, devo ammetterlo, molto del lavoro l’avevo già fatto con la mia testa. È successo un anno fa, ad essere precisi...-

Di nuovo aveva parlato lei, solo lei, lasciandolo ad ascoltare, immobile. Che situazione strana, pensò Sirius.

-E tu non l’hai detto a nessuno? Evans, sono davvero... stupito, sì...- lei abbassò gli occhi, poggiandoli sul bordo del bicchiere che era leggermente macchiato di schiuma.

-Beh, ora tocca a te. Parlami di Sirius, non di Black o di Felpato...- gli disse, guardandolo risoluta. Il ragazzo non si perse a guardarla. Non era una questione d’orgoglio, piuttosto sapeva che, se l’avesse fatto, sarebbe successo qualcosa di irreparabile.

Non voleva cominciare ad affezionarsi in quel modo a lei.

-Sirius? Sirius non esiste senza James, credo che sia per questo che in generale si parla solo di Black o di Felpato. Sirius è incastrato, come te, tra due mondi. Quello al quale dovrebbe appartenere e quello al quale vorrebbe appartenere. Da una parte Black, da una parte Felpato. Non so come spiegartelo, è qualcosa di strano, di assurdo direi. Non mi sono mai preso la briga di chiedermi il perché di questa mia diversità, non ce n’è mai stato bisogno. Mi sono sempre detto che mi bastavo, prima di capire che non era così. James, Remus e Peter sono, in un certo senso, la mia famiglia. Sirius esiste solo davanti allo Specchio delle Brame...- concluse così, sotto uno sguardo di Lily che non lasciava trasparire nulla. Poi lei annuì, ancora una volta, con decisione. Ora capiva di più e qualcosa le era chiaro.

-Sai, Sirius Black, credo che potremmo essere amici io e te...- disse, mentre si alzava. Stavolta toccò a Sirius annuire vigorosamente.

Si era fermato in tempo, prima di farsi prendere troppo. Lily era Lily Evans in Potter, non poteva essere altrimenti. E lui doveva ricordarselo sempre.

-Ascolta, so che dopo questa conversazione potresti anche correre al castello e non dire ancora niente a James, oppure saltargli addosso e baciarlo come ti sei sempre rifiutata di fare, ma credo che questa non sia la scelta corretta. Perché non... fai qualcosa per oltrepassarla del tutto quella porta, senza però spalancarla troppo?- le chiese, ottenendo in risposta un sorriso. Avevano capito entrambi di quale porta si trattava.

-Credo che seguirò il tuo consiglio, Sirius Black... – annunciò, una volta uscita dal pub dopo aver pagato le consumazioni di entrambi sotto lo sguardo di uno sconcertato Sirius.
E mentre lo salutava, il ragazzo la guardò negli occhi per davvero un’ultima volta.

Le gemme c’erano ancora, ma erano diverse: su di esse spiccavano, timidamente, dei piccoli fiori.
 
 
 
                                                                           *****
 
 
-James, mi dispiace!- annunciò un ragazzo, entrando nel dormitorio a testa bassa.

-Cosa stai dicendo, maledetto cagnaccio?! Non so cosa tu abbia fatto, ma quello che hai fatto è stato... incredibile... io ti dovrei dire grazie!- esclamò James, correndo in contro all’amico, che lo guardava stralunato.

-Quando siete tornati, Lily è venuta da me e mi ha detto che l’uscita le era piaciuta, ma che... che voleva sapere cosa facessero gli altri Malandrini ad Hogsmeade. E poi mi ha dato appuntamento per sabato prossimo. Lei, a me, capisci?- urlò, improvvisando un balletto in mezzo alla stanza.

Sorrideva, Sirius, ballando con lui. E intanto pensava.

Pensava con un forzato distacco ai rami spogli degli alberi che si stavano per riempire di gemme. 





E rieccomi qui... stupido html che non mi fa andare di più a capo... -.-" pazienza, dicevamo... Allora, questa è, lo avrete capito, una James/Lily travestita da Sirius/Lily. Alla fine ho cercato i entrare un po' di più in questi tre meravigliosi personaggi... giustamente, io non ho niente di meglio da fare la notte che pensare alla psicologia dei Malandrini... -.-" beh, comunque: siete rimasti sorpresi? Dai, ditemi di sì! Parlo agli altri fan come me delle James/Lily: non vi terrorizzate, gente! Tornerò in men che non si dica alle scene dei due litigiosi per eccellenza. E già che ci sono, vi consiglio di tenere d'occhio Combinazioni, prossimamente. Scappo! un bacione, Writ
   
 
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