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Autore: Willow Whisper    20/06/2011    0 recensioni
Postato capitolo 14-parte seconda (POV SAM-ABRAHAM) del libro III
[LIBRO PRIMO- terminato]
(POV Sammy+ UN SOLO CAPITOLO POV Laura)
[LIBRO SECONDO- terminato]
(POV Sammy+ POV Laura + UN SOLO CAPITOLO POV Seth)
[LIBRO TERZO- iniziato]
*Second life- when you are a Cold*
(POV Sammy, Laura, Seth, Gabriel, Nessie & sorprese)
"Stare in mezzo a loro non mi piaceva.
Era orribile essere circondata dai nemici, dal pericolo.
Eppure ero lì, pronta a sacrificarmi per difendere chi amavo.
Mi ero chiesta tante volte se la mia seconda vita
sarebbe stata migliore della prima,
ma la risposta non c’era mai stata,
o almeno, fino a quel momento...
No. Non era affatto come speravo."
Genere: Dark, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Serie "Dream"'
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capitolo 16 Capitolo 16

Edward
Perché? Perché Samantha aveva fatto una cosa simile? Fuggire, senza lasciare null'altro che un biglietto privo d' informazioni per Seth. E per dove, poi? Naturalmente aveva già un'idea più che chiara. Se Laura era sparita, sicuramente lei aveva tentato di non perderne le tracce, ma non era nemmeno questo il problema, no. Il problema stava nel fatto che noi non potessimo seguire i suoi spostamenti. Alice era cieca, quando si parlava di imprinting. Ostacolo che Sam sapeva avrebbe potuto concederle un netto vantaggio.
La conoscevo abbastanza da pensare che fosse partita con la certezza di tornare presto a casa o almeno di far tornare Laura.
Laura. Era questo che mi rendeva nervoso, mentre ci pensavo. L'idea che Samantha stesse andando a farsi ammazzare per proteggere una simile traditrice. Non era da me provare tanto fastidio verso qualcuno, e ammetto che perfino per Rosalie o per Jacob c'era stata più simpatia che per quella ragazzina -oramai donna- che aveva stravolto la vita di due “famiglie”.
Sia noi Cullen che il branco eravamo in ansia, e non sapevamo spiegarci cosa le avesse spinte entrambe ad andarsene. E ad affliggerci c'erano anche la scomparsa di mia figlia, di Gabriel e dei tre figli di Embry e sua moglie.
Esme aveva per così dire “i nervi a pezzi”, con la sua tendenza a preoccuparsi per tutti. Anche per chi non se lo meritava.
Carlisle discuteva spesso con Jacob, cercando di farlo ragionare, visto che la scomparsa di Renesmèe lo aveva reso ancora più fastidioso del solito e -terrei ad aggiungere- anche leggermente suscettibile. Embry sembrava finito in una specie di trance; partecipava solo un minimo a tutto quel che avveniva intorno a lui e ascoltava poco e niente quel che dicevamo durante tutte le riunioni tra noi vampiri e il branco di La Push.
-Laura deve essere partita per raggiungere Aro in Italia, non potrebbe essere altrimenti- dissi, cercando di non mostrare quanto la sola idea potesse mandarmi fuori di testa, mentre Bella mi stringeva con forza una mano, sentendo nuovamente il nome di Aro.
-Non può essere. Laura non andrebbe mai a casa di un succhiasangue! E' ridicolo!- Paul scrollò le spalle, seccato -Non può essere- ripetè.
-Paul, non possiamo dare nulla per scontato- la voce pacata di Carlisle era sempre in grado stupirmi. Non sarei mai riuscito ad essere come lui, neanche continuando a impegnarmi per riuscirci.
-Ma allora...se Laura non ha seguito Aro, Sam non ha seguito Laura e i ragazzini non hanno seguito Sam...cos'altro potrebbe averle portati tutti ad andarsene?- Emmett mi guardò un attimo, poi fissò Carlile, sicuro di aver fatto una buona osservazione.
Carlisle tese le labbra, affranto, poi sospirando mormorò -Potrebbe essere la soluzione più logica, ma non abbiamo certezze. Prima di fare qualunque cosa dobbiamo essere sicuri di aver ragione-.
-Certo. Non potremmo presentarci a Volterra accusando Aro di chissà quale mossa meschina, anche se sarebbe da lui- Seth strinse i pugni, ricordando un giorno di tanti anni prima, quando era in corso una battaglia.
Ci ritrovammo tutti ad annuire, sapendo che era nella natura di Aro fare qualunque cosa per avere ciò che voleva. Il punto era capire se la sua attenzione era rivolta a Laura o a Sam, e speravamo che Renesmèe e gli altri non fossero diretti in Italia, perché se i giovani Queleute potevano salvarsi, non sapevo quante possibilità avesse mia figlia.
Le parole che disse una volta Laura mi tornarono in mente. Qualcosa come “Tua figlia e il suo potere avrebbero per lui un'utilità pari a zero, e se ne stancherebbe presto”.
Scoprii per un secondo i denti, colto da un'improvviso senso d'inquietudine. La mia Nessie, forse, stava andando incontro alla morte.

Seth
Non c'era tortura più grande di sapere Sam lontana da me e dalle mie cure (anche se, ne ero al corrente, sarebbe stata in grado di sopravvivere senza il minimo controllo da parte mia). La distanza mi faceva sentir male, eppure mi ero ripromesso di non reagire nello stesso modo in cui aveva reagito Embry, che sembrava così sconvolto dall'aver perso moglie e figli in un solo giorno da non riuscire più nemmeno a ragionare.
Noi tutti continuavamo a discutere sui come e sui perché, eppure c'era una persona che per tutto il tempo era rimasta in silenzio, e non sto parlando del mio amico ma bensì di mia sorella Leah. La guardai in viso e capii subito che stava tenendo nascosto qualcosa a tutti noi, e lo stava facendo con così tanta cura, forse aspettando il momento giusto, da non rendere la cosa nota nemmeno a Edward, forse a sua volta troppo impegnato a riflettere per permettersi di entrare nelle teste altrui.
Le andai vicino, lentamente, mettendomi accanto a lei, e dissi, a voce bassa -Cosa nascondi, Leah?-. Lei sussultò, fissandomi, tese le labbra e mi rispose come avrebbe fatto quand'ero ancora un ragazzino -Fatti gli affari tuoi, Seth-. Si torceva le mani, fissando un punto imprecisato nel vuoto davanti a lei, per evitare di guardarmi. Le presi il mento tra le mani, costringendola a voltarsi -Guardami-.
Obbedì, seppur controvoglia, mordendosi con forza un labbro, mentre tutti gli altri si erano voltati a fissarci e Edward, in quell'attimo di lucidità, si era soffermato sui pensieri di mia sorella, perdendo -se possibile- colorito, prima di ringhiare -CHE COSA?!-.
Bella gli stringe un braccio, osservandolo -Che succede?-.
Sam e gli altri del branco fissarono Leah attenti. Erano giorni che durante i nostri turni di guardia Jared, Paul o Quil si lamentavano dello stranissimo fatto che la donna non pensasse assolutamente niente durante le ronde di guardia attorno alla riserva.
Leah mi fulminò, come incolpandomi di aver fatto spostare l'attenzione di tutti su di lei, poi sospirò e iniziò a dire, passandosi una mano sui capelli tenuti come sempre corti e disordinati -Qualche tempo fa un vampiro è entrato in casa mia, dicendomi che non era venuti da voi Cullen per non rischiare di mettervi ancora nei guai, e che aveva preferito parlare con me che ero una “parente di Sam, il nuovo membro della loro famiglia”, cioè vostra- guardò Carlisle, cupa, poi proseguì -Lo ricordai dopo qualche attimo. Aveva partecipato alla battaglia contro i vampiri italiani. Si chiama Eleazar, mi pare-.
Il padre di Edward sussultò, mentre ripeteva, tra sé -Eleazar?-.
Leah annuì velocemente -Rimase tutto il tempo immobile al centro del mio salotto, aveva l'aria distrutta. Mi spiegò che avrei dovuto mantenere il segreto di quel che stava per dirmi fino a che non si fosse presentato il momento giusto-.
-Di che accidenti parli, Leah?!- Paul la guardò seccato, ma Sam, con la mascella contratta, alzò un braccio come per dirgli di fare silenzio. Jacob la fissava come se stesse pensando ucciderla, e lo stesso valeva per Edward, che sicuramente aveva già letto ogni cosa che stava per dirci dalla sua mente.
Mia sorella sembrò ignorare gli sguardo più severi -Mi disse che quel vampiro italiano...Aro, lo aveva richiamato a Volterra per un incontro amichevole, e che lui non se l'era sentita di rischiare che mandasse qualcuno fino a Denali per mettere in pericolo tutto il resto della sua famiglia, così era partito da solo per arrivare fin lì. Questo Eleazar...ve lo dico sinceramente...sembrava afflitto. Sono certa che deve essergli costato parecchio andare da quell'altra sanguisuga, ma queste sono cose che sapete voi Cullen e in cui non voglio immischiarmi. Comunque, mi spiegò che Aro aveva voluto sapere da lui di quale potere fosse provvista Sam e che era stato costretto a rispondergli in tutta sincerità, sempre per non recare possibili danni a...com'è che si chiamava...-
-Carmen- notai l'espressione tesa di Esme, mentre diceva il nome della vampira.
Mia sorella fece di nuovo un cenno di assenso con la testa, poi si passò una mano sul viso e disse -Questo Eleazar...continuò a ripetermi che non avrei dovuto parlare della sua visita con nessuno di voi, e che non dovevo assolutamente avvertirvi di quel che Aro aveva in mente se non se ne fosse presentato il bisogno. Aro lo ha mandato via apparentemente senza problemi, ma lui sapeva che se lo aveva richiamato per chiedergli un'informazione simile, voleva dire che desiderava averla, e che avrebbe trovato il modo di farla arrivare fino al suo palazzo. “Ottima per la sua collezione” mi disse, poi arrivò Gabriel e lui si agitò, dicendo che non poteva restare oltre-.
Smise di parlare, lasciando che un profondo silenzio avvolgesse il salone dei Cullen. I miei occhi dovevano essere spalancati, mentre la guardavo come se mi avesse appena fatto il più grande torto di tutti i tempi (e forse era davvero quel che pensai in quel momento).
Carlisle si passò stancamente le mani sul viso, sospirando, poi disse, lento -Capisco cosa lo ha spinto a non venire da noi subito, ma ora dobbiamo pensare a come comportarci. Almeno sappiamo che Sam deve essere in Italia-.
-E anche Laura- Embry ringhiò, come risvegliandosi dal suo strano stato di trance. Lo vidi scostarsi dalla parete su cui era poggiato e tremare, teso. Quil gli mise una mano sulla spalla -Embry, risolveremo la cosa-.
L'entusiasmo di Emmett di fece subito sentire -Si va in Italia?-.

Aro
Le sue labbra erano al cosa più deliziosa del mondo, ed il suo sangue, quando mi aveva inondato la bocca, mi era parso più dolce dell'ambrosia tanto amata dagli dei pagani che millenni prima avevo pregato e lodato.
Gliele mordicchiai, compiacendomi della fedeltà che mi dimostrava e dell'attenzione che metteva in tutto ciò che le mostravo in ogni attimo che passavamo assieme.
Laura era una piccola fonte di sapere che a sua volta si sentiva in bisogno di conoscere il doppio delle cose che già aveva assimilato coi pochi anni di vita umana, ed io -quasi mi viene da ridere, combattendo contro quella parte di me che ancora adesso cerca di non ammetterlo- la amavo.
La amavo come non avrei mai potuto amare mia moglie, così ottusa e viziata; come non avrei potuto amare il carattere irascibile di Caius o gli occhi sonnolenti di Marcus. Lei era la luce in mezzo a tutto il buio che mi avvolgeva, e sapevo di non potermene separare, per motivi ovvi.
Punto primo, era dotata di un inestimabile e assolutamente letale potere e, secondo, la sua allegria ed il suo aspetto mi aiutavano a non scordare di quali peccati mi ero macchiato nel corso del tempo. Era l'unica persona al mondo che riuscisse a rendermi felice e al tempo stesso torturarmi col ricordo di mia sorella Didyme.
Anche Marcus, girovagando come uno spettro per i corridoi, a volte si fermava davanti alla soglia della camera che avevo fatto sistemare per Laura, osservandola quando capitava che lei lasciasse la porta aperta o anche solo socchiusa.
Lei mi raccontava tutto ciò con estrema calma, osservandomi senza incolparmi di nulla, senza farmi sentire un mostro, regalandomi piccoli baci veloci o intere notti d'amore.
Il nostro era e sarebbe sempre stato un rapporto equilibrato, fatto di cultura, sesso e sangue. Proprio ciò che serviva, non trovate?
-Sai, oggi ho osservato la reazione di Sam nella Sala Maggiore...- si strinse a me, stuzzicandomi uno dei capezzoli con la punta della lingua -Continua...-. Non saprei dire se quella richiesta fosse diretta alle sue parole o al suo perfido giochino.
La vidi sorridere, mentre sussurrava -Il nostro spettacolino l'ha fatta agitare molto-. Arricciai il naso. Mettendomi seduto e facendola scostare delicatamente -Agitazione, agitazione, agitazione! Non si parla di nient'altro! Dovrà abituarsi, Laura! Sono sicuro che quando sarà costretta a bere da un uomo, o da una donna, il sangue le farà tornare la ragione! Nessun vampiro ha la stessa forza di volontà di Carlisle, ne sono più che certo. Lui è l'unico ad essere davvero convinto di ciò che fa, a non avere mai tentennamenti...- avrei continuato a parlare, per scaricare la tensione e il nervosismo, ma sentii le mani sicure di Laura massaggiarmi le spalle e le sue labbra morbide andarono a posarsi sulle mia pelle. I seni candidi e prosperosi premuti alla mia schiena. Socchiusi gli occhi, sospirando -Sei sempre così astuta...-.
Rise -So soltanto cosa ti piace, è diverso-. Mi lasciai sfuggire un sorrisino malizioso e voltai la testa, per cercare la sua bocca. Lei mi accontentò, baciandomi, ed io velocemente mi morsi la lingua, donandole un piccolo assaggio del mio sangue. Lei ci si aggrappò con tutto il suo bisogno, lasciandosi rapire dal dolce sapore di quel liquido rosso, poi ridacchiò, buttandosi all'indietro di peso, sul materasso con le sfatte lenzuola color porpora.
Diedi il permesso ai miei occhi di vagare sul suo corpo morbido e tiepido, con estrema soddisfazione, poi, sempre con un'estrema sensazione di “relax”, mi rimisi al suo fianco, baciandola dolcemente perché, al contrario di quel che si possa pensare del sottoscritto, sapevo tirar fuori anche un lato tenero...con chi volevo, chiaro.
Laura strofinò il suo viso contro il mio torace, facendo le fusa -Con te...mi sento libera-.
Sorrisi, stringendola con forza -Con te mi sento vivo-.







Come potete vedere, l'ospite misterioso in casa di Leah non era Nahuel (qualcuna di voi lo aveva ipotizzato, me lo ricordo bene -w-) ma in realtà è il povero Eleazar, preso di mira dal suo ex padrone per sapere se Sam fosse stata provvista o no di qualche potere. Altrimenti come faceva Aro a venirlo a sapere? xD Laura non gli parlava mica dell'amica, sulle sue lettere, eh ù.ù
Ma, comunque! passo a ringraziare chi continua a seguire la nostra -mia e ormai anche di Laura- storia.
Apprezziamo i commenti, seppure pochi, visto il periodo di vacanze :)
A presto, quindi, con un altro capitolo!
Tanti baci.
Sam
   
 
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